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Cronaca e politica estera [Guerra Ucraina-Russia] Thread unico.

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    Originariamente Scritto da M K K Visualizza Messaggio
    Certa gente cela bene i suoi distrubi finché è immersa nella routine e ha un ben determinato ruolo sociale.
    passare da una vita militare , dive magari aveva anche il grado e sicuramente una posizione , per trovarsi a fare il civile , mal pagato e ultima ruota del carro destabilizzerebbe chiunque
    certo, ma non si capisce come sia collegato all'ammazzare sconosciuti, cosa che è sintomo di un disturbo antisociale di personalità che è presente anche se uno ha ruolo sociale e soldi. Significa che lo teneva a bada finchè aveva tutto da perdere

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      [Bombe russe nel Kherson.
      Un morto.

      Il premier slovacco Fico, dopo l'insediamento ufficiale del suo Governo, annuncia che la Slovacchia non fornirà più armi all'Ucraina, ma continueranno gli aiuti civili e umanitari]
      (Riassunto fonti Ansa)
      Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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        Irrlicht , basta OT, per cortesia


        Originariamente Scritto da Sean
        mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola




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          In Russia parrebbero girare voci sulla dipartita di Putin.
          Ovviamente nulla di verificato, etc, etc.
          Originariamente Scritto da Sean
          Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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            Altra strage negli Stati Uniti, io alle volte non la capisco sta gente, uno si alza ed inizia a sparare a tutti... boh.

            Follow NBC News' coverage for live updates and developments about the shootings in Lewiston, Maine, that killed at least 15 people.



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              Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
              In Russia parrebbero girare voci sulla dipartita di Putin.
              Ovviamente nulla di verificato, etc, etc.
              Mio cugino l'ha visto a Cesenatico
              Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
              Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
              Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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                Quasi OT
                Ma storia che non lascia indifferenti

                Suicida l'eroe di Chernobyl, fu testimone del disastro
                Viktor Smagin fu tra i primi a intervenire alla centrale



                Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                  incredibile come sia sopravvissuto tutti questi anni
                  Originariamente Scritto da Marco pl
                  i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                  Originariamente Scritto da master wallace
                  IO? Mai masturbato.
                  Originariamente Scritto da master wallace
                  Io sono drogato..

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                    Altro che geopolitica. Ecco di cosa parliamo


                    Alessandro Sallusti











                    Nei salotti televisivi, in quelli domestici e nelle piazze si discute a volte animatamente, e spesso a vanvera, della guerra in corso tra israeliani e palestinesi. C'è chi tifa apertamente per i secondi, chi prende le distanze dai massacri con un «ma Israele» che alle nostre orecchie suona stonato; c'è chi fa partire il problema dall'origine la fondazione dello Stato ebraico nel 1948 chi rispolvera le precedenti guerre, la stagione dell'intifada, gli accordi di Oslo sui «due popoli e due stati», insomma si spolpa la storia in cerca di appigli per sostenere la propria tesi.
                    Tutto legittimo, ma poi una mattina, ieri mattina, il governo israeliano diffonde un manifesto (che qui riproduciamo rinunciando alla tradizionale formula della prima pagina) con le faccine e i nomi dei ventotto bambini età tra i nove mesi e i diciassette anni che i terroristi di Hamas hanno strappato alle loro famiglie, alcune sterminate al momento del sequestro, e ora tengono prigionieri chissà dove. E allora ecco che di fronte a questo manifesto la storia non serve più a nulla, qui bisogna fare i conti con la cronaca. Guardate bene queste ventotto facce: di questo stiamo parlando e di questo dobbiamo continuamente parlare senza farci distrarre da dotte discussioni di geopolitica. Liberare questi innocenti non può essere un di cui della questione, bensì deve essere la questione principale, direi pregiudiziale a qualsiasi ragione vera o presunta, perché questi non sono prigionieri militari e neppure politici, sono solo bambini indifesi e molti di loro non sanno neppure di essere ebrei né che cosa sia Israele.
                    In queste due settimane di guerra centinaia, forse migliaia di bambini sono morti su entrambi i fronti. La differenza è che quelli israeliani sono stati raggiunti casa per casa e volutamente uccisi, alcuni sgozzati, mentre quelli palestinesi sono rimasti uccisi nei bombardamenti di obiettivi militari, il che non attenua certamente dolore e rabbia ma sta sulla coscienza di chi ha voluto scatenare questo attacco, non di chi l'ha subito. Chi continua a pronunciare la parola «pace» prescindendo dalla sorte di questi ventotto innocenti non sa di che cosa parla. O forse lo sa ma gli va bene così.

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                      Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                      Altro che geopolitica. Ecco di cosa parliamo


                      Alessandro Sallusti











                      Nei salotti televisivi, in quelli domestici e nelle piazze si discute a volte animatamente, e spesso a vanvera, della guerra in corso tra israeliani e palestinesi. C'è chi tifa apertamente per i secondi, chi prende le distanze dai massacri con un «ma Israele» che alle nostre orecchie suona stonato; c'è chi fa partire il problema dall'origine la fondazione dello Stato ebraico nel 1948 chi rispolvera le precedenti guerre, la stagione dell'intifada, gli accordi di Oslo sui «due popoli e due stati», insomma si spolpa la storia in cerca di appigli per sostenere la propria tesi.
                      Tutto legittimo, ma poi una mattina, ieri mattina, il governo israeliano diffonde un manifesto (che qui riproduciamo rinunciando alla tradizionale formula della prima pagina) con le faccine e i nomi dei ventotto bambini età tra i nove mesi e i diciassette anni che i terroristi di Hamas hanno strappato alle loro famiglie, alcune sterminate al momento del sequestro, e ora tengono prigionieri chissà dove. E allora ecco che di fronte a questo manifesto la storia non serve più a nulla, qui bisogna fare i conti con la cronaca. Guardate bene queste ventotto facce: di questo stiamo parlando e di questo dobbiamo continuamente parlare senza farci distrarre da dotte discussioni di geopolitica. Liberare questi innocenti non può essere un di cui della questione, bensì deve essere la questione principale, direi pregiudiziale a qualsiasi ragione vera o presunta, perché questi non sono prigionieri militari e neppure politici, sono solo bambini indifesi e molti di loro non sanno neppure di essere ebrei né che cosa sia Israele.
                      In queste due settimane di guerra centinaia, forse migliaia di bambini sono morti su entrambi i fronti. La differenza è che quelli israeliani sono stati raggiunti casa per casa e volutamente uccisi, alcuni sgozzati, mentre quelli palestinesi sono rimasti uccisi nei bombardamenti di obiettivi militari, il che non attenua certamente dolore e rabbia ma sta sulla coscienza di chi ha voluto scatenare questo attacco, non di chi l'ha subito. Chi continua a pronunciare la parola «pace» prescindendo dalla sorte di questi ventotto innocenti non sa di che cosa parla. O forse lo sa ma gli va bene così.

                      La questione degli ostaggi non vi è alcun dubbio che sia dirimente.
                      Quella dei bambini, anche.
                      Ma lascio un commento che trascende dal come la pensi chi ha scritto l'articolo o chicchessia.
                      È di una demagogia notevole
                      Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                        Sallusti scrive delle boiate incommentabili sfiorando l'abominio, il doppiopesismo ed il razzismo.

                        Prima dice di non accettare quelli che: "Hamas sono terroristi ma Israele ecc..." e poi, in maniera oscena, fa una differenza tra il sequestro dei bambini ebrei e le uccisioni dei bambini palestinesi, perchè i primi "sono stati cercati casa per casa" e i secondi "vittime collaterali di obiettivi militari": ah sì?

                        Quindi Israele, contro ogni norma umanitaria e internazionale, con la scusa degli "obiettivi militari" può fare strage indiscriminata di civili, bambini compresi? Colpire mercati, chiese, ospedali, case? Non vengono anche quei bambini palestinesi strappati alle loro case, assieme alla loro vita?

                        L'Unicef in due settimane di bombardamenti indiscriminati conta 2360 bambini morti: https://www.unicef.it/media/conflitt...e-in-ostaggio/ e Sallusti ha il coraggio di riproporre la propaganda sionista delle foto dei 28 bambini rapiti?

                        2360 bambini uccisi contro i 28. Va bene che per Sallusti quelli israeliani evidentemente sono degli "eletti", per cui magari, per compensare, a fronte di un rapito se ne devono ammazzare 80, la vita di un bambino israeliano ne vale 80 di quelli palestinesi, cioè, per definizione dei sionisti, degli "animali parlanti", ma se in due anni di guerra in Ucraina (fonte Kiev: https://www.repubblica.it/esteri/202...37480-P4-S1-T1) sono stati uccisi dai "cattivissimi russi" 510 minori, e qua in Palestina siamo a 2360 bambini trucidati in due settimane, forse Sion non sta replicando ad un attacco terroristico ma sterminando una intera popolazione, secondo un ben preciso intento che va al di là del target contro Hamas al quale solo un allucinante Sallusti (e suoi compari) può credere o propagandare.
                        Last edited by Sean; 27-10-2023, 12:33:37.
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Arturo ma vaffancul0 te e Sallusti. Demagogia spicciola e continuo meming di ogni problema che porta a solo altra polarizzazione
                          Originariamente Scritto da claudio96

                          sigpic
                          più o meno il triplo

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                            sarà anche come dite voi, e più volte mi sono posto il dubbio, ma poi guardi cosa dicono i politici e gli opinionisti in italia e in tutto il mondo, e neanche la schlein difende le ragioni dei palestinesi, è rimasto Di Battista in italia, e viene visto con sdegno. Ovunque è così: in usa in uk e ovunque, chi dice "sì ma hamas..." viene additato come un individuo immorale. Ora può anche darsi che sia così, e vorrà dire che gli unici buoni e sinceri sono Di Battista, Orsini e Potere al Popolo.
                            Il problema è questo sean: non sono "solo un allucinato sallusti e compari". Sono tutti. E poi dall'altra parte Di Battista e compari






                            Gli arabi sbagliano a fidarsi di "Dibba" Vittorio Feltri



                            sono contento per Alessandro Di Battista il quale, come il suo ex collega di partito, Luigi Di Maio, ha più successo in Medio Oriente che in casa. Sai come si dice...: «Nemo propheta in patria». Certo, lo avremmo preferito falegname, o animatore nei villaggi turistici, attività che svolgeva prima di essere eletto alla Camera dei deputati nel 2013, o avventuriero con lo zaino sulle spalle a zonzo per il mondo e impegnato a farci le prediche da ogni latitudine, attività che ha svolto una volta conclusosi il suo mandato, invece Alessandro Di Battista, due braccia strappate all'artigianato o alle segherie italiane afflitte dalla carenza di personale, è diventato idolo di massa nei Paesi islamici per il suo sostegno ad Hamas e alla Palestina, tanto che i suoi dibattiti e le sue disamine audio-video vengono trasmessi con sottotitoli in arabo. E saremmo curiosi di sapere come egli venga presentato, cioè introdotto, dal momento che in patria è il Signor Nessuno.
                            Del resto, il cinquestelle cadente, anzi no, scadente, anni fa arrivò a dichiarare che «l'Isis va compreso», insomma i terroristi islamici sono cattivi ragazzi ma hanno, dopotutto, le loro buone ragioni che noi ragionevoli cristiani non conosciamo. E che dire del suo appoggio ai gilet gialli nel momento in cui mettevano a ferro e fuoco Parigi e la Francia tutta? Alessandro è così: ha la capacità straordinaria di stare sempre dalla parte sbagliata, ossia di chi adopera la violenza come ordinario strumento di pressione e di potere. Nel marzo del 2022, ospite nel programma Di Martedì, spiegò che, se diamo le armi all'Ucraina per difendersi da Putin, anzi dai «missili supersonici russi» (sic!, anziché ipersonici), allora sarebbe giusto fornirle anche ai palestinesi «senza Stato per colpa dell'ipocrita comunità internazionale». Il rivoluzionario (con il sedere degli altri) Dibba, uno che per intenderci è convinto che la nostra Costituzione sia stata «approvata a suffragio universale nel 1948» e che ritiene che «Mario Draghi non capisce nulla di politica e nemmeno di economia», se la prende se osi parlargli sopra in uno degli show televisivi in cui è troppo spesso ospite replicando con un congiuntivo maccheronico alla Gigi Di Maio: «Lei non mi interrompi». Ci sfugge il motivo per il quale il Dibba seguiti ad intervenire nel dibattito pubblico dispensando troppo generosamente le sue perle (o supposte) di saggezza. A che titolo blatera? Non è un politico. Al massimo, lo fu, per qualche annetto. Non è un esperto. Non lo è mai stato e mai lo sarà, sebbene a tale si sia atteggiato. Non è un intellettuale. Non è un giornalista. Non è un politologo. È un rompipalle conclamato e pluridecorato, sì, ma questo non ci sembra faccia curriculum. Che l'ex grillino sia stato promosso difensore della causa dei terroristi antisemiti di Hamas non dovrebbe tuttavia stupirci, ove consideriamo che Dibba è uno che in aula ha confuso Austerlitz con Auschwitz, salvo scusarsi poi su Facebook. «Macron piace a tutti quanti voi come se fosse Napoleone, ma almeno quello combatteva sui campi ad Auschwitz e non nei cda delle banche d'affari», affermò Di Battista nel 2017.
                            Io lo terrei in auge soltanto perché ci fa divertire. E, in fondo in fondo, noi commettiamo lo stesso errore di chi ora nei Paesi arabi lo applaude: lo prendiamo troppo ma davvero troppo sul serio. E questo è un vizio che persino Dibba coltiva nei confronti di se stesso.

                            Last edited by Arturo Bandini; 27-10-2023, 12:43:38.

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                              questa è il coordinatore nazionale di Potere al Popolo

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                                Arturo, seriamente: ma perché posti questi imbecilli? È gente che si meriterebbe di finirla per strada a morire di fame

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