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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
l'importante e' che la Cina garantisca a Taiwan le liberta' di cui ora gode. Pensate che dramma sarebbe per noi passare dal poter scrivere liberamente su BW a finire in carcere perche' insultiamo qualcuno
Lo stiamo vedendo con Hong Kong, se la Cina si riprende Taiwan nel tempo diventerà Cina a tutti gli effetti.
Inviato dal mio moto g 5G plus utilizzando Tapatalk
Le acque di Fukushima saranno scaricate nell'oceano. Via libera dell'Aiea
Dura critica della Cina: "Dall'agenzia dell'Onu rapporto frettoloso". Il Giappone prova a rassicurare: "Nessun impatto negativo"
Le acque di Fukushima saranno scaricate nell'oceano. Via libera dell'Aiea
Dura critica della Cina: "Dall'agenzia dell'Onu rapporto frettoloso". Il Giappone prova a rassicurare: "Nessun impatto negativo" https://www.agi.it/estero/news/2023-...schi-22104617/
in pratica il quantitativo di acqua radioattiva effettivo è di 20gr, radioattività che si è già dimezzata dopo 12 anni
la cina dovrebbe pensare a quel virus di merd4 che ha diffuso nel mondo e di come pensa di essersela cavata regalandoci 2 mascherine usa e getta mentre c'erano le file con le bare.
Originariamente Scritto da Sean
mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola
'In ginocchio e pistola alla testa'. Ha le dita rotte, ricoverata in ospedale. La condanna del Cremlino. Ue: 'L'aggressione è oltraggiosa' (ANSA)
"La Russia e gli Stati Uniti mantengono alcuni contatti su scambi di prigionieri, ma devono rimanere riservati: lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ai giornalisti. "Abbiamo detto che ci sono alcuni contatti a questo proposito, ma non vogliamo renderli pubblici in alcun modo". ...
Mosca,non ci sono le basi per prolungare accordo su grano
Oltre la scadenza del 17 luglio
Non ci sono "le basi" per prolungare l'accordo per l'esportazione del grano ucraino dai porti sul Mar Nero oltre la scadenza del 17 luglio. Lo afferma il ministero degli Esteri russo, Sergej Viktorovič Lavrov citato dalla Tass. (ANSA)
la cina dovrebbe pensare a quel virus di merd4 che ha diffuso nel mondo e di come pensa di essersela cavata regalandoci 2 mascherine usa e getta mentre c'erano le file con le bare.
non è che perché sono delle merde ogni cosa che dicono è una stronzata eh
anche a me interesserebbe sapere se quella acque sono radioattive o no
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
La Cina lancia la battaglia su Germanio e Gallio: Xi limita l’export dei metalli-chiave per i chip
È arrivata la ritorsione della Cina contro l’embargo sulle forniture di superstampanti per i semiconduttori imposto da Usa, Olanda e Giappone. L’Ue: «La stretta di Pechino sui chip minaccia la sicurezza»
La guerra fredda delle tecnologie investe un nuovo settore. È arrivata la ritorsione della Cina contro l’embargo sulle forniture di semiconduttori imposto dagli Stati Uniti e dai loro alleati.
Sono passati pochi giorni da quando l’Olanda ha confermato la sua adesione al blocco dell’export verso Pechino delle sue «super-stampanti» per realizzare microchip avanzati, ed ecco che scatta una contromisura di Xi Jinping. La Repubblica Popolare applicherà a sua volta un embargo su due metalli rari, il gallio e il germanio, necessari per la produzione di semiconduttori e anche di altri prodotti tecnologici, inclusi i pannelli solari.
La misura non viene presentata come mirata verso specifici Paesi, ma è chiaro che si rivolge all’America e ai suoi alleati. La contro-sanzione cinese — accolta dalla protesta europea: «La Cina rispetti gli obblighi internazionali, i controlli all’export devono essere basati su chiare considerazioni di sicurezza» — mette in luce una vulnerabilità dei paesi occidentali.
Mentre l’America continua ad avere un vantaggio relativo in alcune tecnologie avanzate, la Cina spesso possiede un semi-monopolio o comunque una posizione dominante in quelle materie prime o componenti che sono essenziali nella produzione delle tecnologie stesse.
Non è la prima volta che il governo di Pechino usa questo potere di mercato per negare le sue forniture e mettere sotto pressione altri paesi. Anni fa nelle terre rare e metalli strategici una prima vittima di questo tipo di sanzioni fu il Giappone, la cui industria tecnologica si vide negare materie prime cinesi, come castigo politico nell’ambito di una controversia territoriale tra le due nazioni. Quel precedente fu un campanello d’allarme che contribuì a innescare un riesame in molte capitali. Le nuove restrizioni lanciate dall’America hanno tratto ispirazione anche da quell’episodio, oltre che dalle diverse penurie settoriali verificatesi durante la pandemia.
Vi si aggiunge lo scenario di un’annessione cinese di Taiwan con la forza militare, evocato apertamente da Xi Jinping, che porterebbe sotto il controllo di Pechino la più ampia capacità produttiva del mondo nei semiconduttori. Ha contribuito alle nuove strategie sull’export il fatto che la Cina fornisce alla Russia prodotti «duali» (semiconduttori e droni) che sono usati nella guerra in Ucraina.
Nel crescente antagonismo fra superpotenze, il pericolo che l’Occidente sia ricattabile in settori nevralgici – incluse tutte le tecnologie verdi, le apparecchiature necessarie per de-carbonizzare l’economia – ha portato all’attuale revisione dei rapporti con la Cina.
L’embargo su alcune tipologie di semiconduttori, orchestrato da Washington, è il tentativo di rallentare l’avanzata cinese in questi settori strategici anche a fini militari, e dedicare maggiori risorse a ricostruire un’autonomia industriale dell’Occidente e dei suoi alleati.
La contromossa di Xi Jinping conferma la fragilità dell’Occidente e ne sottolinea le contraddizioni. Terre rare, minerali e metalli indispensabili per le tecnologie avanzate o per le energie rinnovabili, sono finiti sotto un semi-monopolio cinese non perché si trovino prevalentemente nel sottosuolo di quel paese. Molte di quelle materie prime abbondano in Africa, America latina; Australia e Canada. Ma si possono trovare anche in Paesi occidentali che rifiutano di estrarle perché l’attività estrattiva o la raffinazione e lavorazione di queste materie prime viene considerata inquinante. Con l’eccezione di Australia, Canada, e in parte Stati Uniti, i Paesi sviluppati da decenni preferiscono delocalizzare queste attività. È per effetto di questa ritirata occidentale che la Cina è diventata il principale trasformatore di materie prime strategiche.
Xi Jinping sta misurando la capacità di tenuta dell’Occidente, con questa nuova misura: dal mese prossimo le aziende cinesi del settore dovranno ottenere licenze speciali per esportare gallio e germanio. Il ministero del Commercio cinese ha annunciato che queste restrizioni sono necessarie per «salvaguardare la sicurezza nazionale e gli interessi del Paese».
Gallio e germanio sono usati nei semiconduttori, in alcune apparecchiature di telecom e militari, nonché nei pannelli solari. Mentre l’America e i suoi alleati negano alla Cina alcuni prodotti «finali» nella filiera hi-tech, la rivalsa cinese impone un razionamento dal lato dei componenti.
La posta in gioco di questa sfida planetaria include la leadership in varie tecnologie del futuro che possono avere applicazioni anche nel campo militare, dai supercomputer all’intelligenza artificiale. Nell’immediato è a repentaglio soprattutto la transizione verso un’economia sostenibile, le cui infrastrutture e apparecchiature – dall’auto elettrica all’eolico al solare – sono soprattutto «made in China».
Ad alimentare il tentativo di autodifesa occidentale c’è anche la consapevolezza che in questi settori molte aziende cinesi hanno fatto terra bruciata della concorrenza dopo molti anni di uso sistematico di sussidi, aiuti di Stato, protezionismo e nazionalismo industriale.
È significativo che l’annuncio dell’embargo avvenga a pochi giorni dall’arrivo a Pechino della segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen. La visita della responsabile economica dell’Amministrazione Biden è la seconda di alto livello dopo quella del segretario di Stato Antony Blinken. Conferma un cauto tentativo di disgelo fra le due superpotenze, dopo che i contatti erano stati quasi interrotti a febbraio in seguito all’incidente del pallone-spia cinese sui cieli d’America. Le varie sanzioni commerciali incrociate con cui l’America e la Cina si colpiscono, finiranno sul tavolo negoziale e saranno una parte importante dell’agenda della Yellen a Pechino.
Per Xi Jinping l’embargo Usa sulle vendite hi-tech è un tema forse perfino più importante dei dazi doganali, che furono istituiti da Donald Trump e sono stati mantenuti da Joe Biden. È dall’ottobre scorso che l’Amministrazione Biden ha deciso l’obbligo di licenze e autorizzazioni speciali per le aziende che forniscono certi microchip alla Cina. Queste restrizioni si applicano non soltanto alle aziende di nazionalità americana, ma anche a produttori stranieri che utilizzino macchinari o software «made in Usa».
Due alleati-chiave, che hanno aziende di punta in questo settore, sono il Giappone e l’Olanda: ambedue hanno deciso di aderire all’embargo di Washington. In Olanda il nuovo regime di autorizzazioni obbligatorie ai sensi della sicurezza nazionale riguarda soprattutto la società Asml che fabbrica speciali «super-stampanti» per micro-chip. In Giappone l’imposizione di licenze è stata annunciata a marzo e colpisce 23 tipologie di macchinari usati nella fabbricazione dei semiconduttori. Pechino aveva già messo in campo altri tipi di ritorsioni, per esempio le sue sanzioni contro alcuni fornitori del Pentagono come l’azienda aeronautica e aerospaziale Lockheed Martin. La Yellen è un personaggio-chiave visto che gran parte della nuova strategia americana verso la Cina investe le relazioni economiche. Di recente la segretaria al Tesoro ha fatto una concessione «linguistica» alla logica del disgelo. Per descrivere i nuovi obiettivi di Washington ha abbandonato il termine «decoupling» o divorzio, per sostituirlo con «de-risking» cioè riduzione del rischio. S’intende cioè il rischio di un’eccessiva dipendenza dalla Cina. Questa circoscrizione degli obiettivi li ha resi più realistici ma non è stata accolta in senso positivo da Pechino.
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Non so se lo sapete, ma Tawian aveva piani per invadere lei la Cina continentale e ricostruire il governo Kuomintang a Pechino, piani studiati da Chang Kai Shek in persona
" Le forze armate ucraine cercheranno di attaccare la centrale nucleare di Zaporizhzhia nella notte del 5 luglio, sganciando su di essa munizioni con scorie radioattive rimosse il 3 luglio da un'altra centrale nucleare ucraina, quella meridionale".
Lo sostiene Renat Karchaa, consigliere del direttore generale della russa Rosenergoatom. Per l'Ucraina si tratta di un falso e di una provocazione. Mosca ha posizionato ordigni sul tetto che non sarebbero destinati a danneggiarli, ma possono simulare un bombardamento da parte dell'Ucraina. "Oggi sono stati collocati oggetti estranei simili a ordigni esplosivi sul tetto esterno del terzo e quarto reattore della centrale di Zaporizhzhia. La loro detonazione non è destinata a danneggiarli, ma può creare l'immagine di un bombardamento da parte dell'Ucraina. L'esercito ucraino sostiene di non violare "il diritto umanitario internazionale" e che monitorerà la situazione, "pronti ad agire in qualsiasi circostanza". ...
Gli attacchi con i droni "non sarebbero possibili senza l'aiuto degli Stati Usa e dei loro alleati della Nato al regime di Kiev". Lo ha affermato il ministero degli Esteri russo. Gli Usa forniscono droni all'Ucraina, "addestrano gli operatori e forniscono informazioni d'intelligence necessarie, ottenute anche con l'impiego di satelliti civili e militari".
L'Ucraina non riceverà aerei da combattimento fino a quando la controffensiva contro la Russia non sarà terminata, ha detto l'ammiraglio Rob Baeur, presidente del comitato militare della Nato.
"Addestrare piloti non sarà possibile durante la controffensiva. E' comprensibile che l'Ucraina richieda questi aerei, ma non dovremmo mettere insieme questa cosa con la controffensiva". ...
Dal primo gennaio nell'esercito russo sono state reclutate altre 185 mila persone. Lo riferisce il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev.
Si tratterebbe di professionisti a contratto.
Questo dimostrerebbe che "il tentativo di ammutinamento del Gruppo Wagner non ha cambiato l'atteggiamento della popolazione nei confronti del servizio militare nell'aerea dell'operazione speciale"."
(Ansa)
Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
" Il presidente cinese Xi Jinping ha messo personalmente in guardia il collega Vladimir Putin contro un attacco nucleare russo in Ucraina. Lo riporta il Financial Times.
Xi ha indicato che Pechino nutre preoccupazioni per la guerra della Russia anche se offre un tacito sostegno a Mosca. Il messaggio faccia a faccia è stato consegnato durante la visita di Stato del presidente cinese a Mosca a marzo. I funzionari cinesi si sono presi privatamente il merito di aver convinto il presidente russo a ritirarsi dalle sue minacce di usare armi nucleari contro l'Ucraina. Dissuadere Putin da un attacco del genere è stato fondamentale per la campagna della Cina volta a riparare i legami con l'Europa.
La Cina si è opposta all'uso di armi nucleari in Ucraina nelle sue dichiarazioni. Ma molti degli alleati di Kiev dubitano della sincerità di Pechino, data la partnership "senza limiti" siglata da Xi e Putin e la proposta del cosiddetto "piano di pace" cinese che ricalca pesantemente le condizioni poste da Mosca."
(Agi)
Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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