Originariamente Scritto da LARRY SCOTT2
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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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Originariamente Scritto da MarcoT Visualizza MessaggioTra l'altro, non conoscere le apnee notturne, in un forum di bb è grave
Originariamente Scritto da Sean
mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola
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Russia, Ucraina e Nato in apertura dei lavori del vertice Ue
Previsti interventi di Stoltenberg e Zelensky
"L'Ucraina - ovviamente - occuperà la prima parte e la più importante della sessione. Nella bozza di conclusione i leader dei Ventisette assicurano già il sostegno per garantire la sicurezza al Paese per il futuro.
"Lo facciamo fornendo assistenza finanziaria, aiuti militari e ovviamente il pieno sostegno politico". Piu' sensibile sarà il dossier sulla Russia e in particolare sul quasi-golpe del weekend scorso. "Non è ancora chiaro quanto si entrerà nel merito della questione. Intanto sono due le posizioni: chi sostiene che Putin ne esca rafforzato perché ha sconfitto l'insurrezione armata e chi invece ritiene ne esca più debole perché il capo del Gruppo Wagner, Evgeny Prigozhin, ha dimostrato che si può arrivare a duecento chilometri da Mosca senza praticamente resistenza". ...
Un'altra crisi che finirà sul tavolo del vertice Ue è quella tunisina. Restano impantanati i negoziati per sbloccare nuovi aiuti e prestiti. Secondo la presidente Ursula von der Leyen l'accordo sul pacchetto di sostegno per la gestione delle frontiere e nella lotta al traffico di essere umani doveva essere gia' fatto. Si tratterebbe di un aiuto - a fondo perduto - di almeno cento milioni di euro. Così non sarà.
Il vero punto di confronto tra gli Stati riguarda l'assistenza macro-finanziaria, ossia il pacchetto di prestiti agevolati e garantiti da 900 milioni di euro.
Qui i leader europei si dividono tra chi vorrebbe accompagnare i prestiti alle riforme (tra cui l'Italia ma anche la Francia) e chi invece - la Germania - pretende che prima di ogni erogazione vengano siglati gli accordi con il Fondo monetario internazionale. ...
La Cina. Il Consiglio ribadirà "il multiforme approccio politico dell'Ue nei confronti della Cina, ancorato all'impegno equilibrato e alla reciprocità. Nonostante i loro diversi sistemi politici ed economici, l'Unione europea e la Cina hanno interesse a perseguire relazioni costruttive e stabili". "
(Agi)Last edited by Irrlicht; 29-06-2023, 13:21:00.Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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Le apnee notturne di Biden vanno inquadrate nel suo essere personaggio pubblico (ovvero presidente degli USA) e anche di una certa età...per cui se per l'uomo comune queste apnee sono cosa da nulla, per il presidente degli Stati Uniti, che è eletto direttamente dal popolo, non lo sono...non sono faccende nè private e nè "comuni", per questo la stampa gli ha chiesto conto di quei segni sul volto...perchè anche la salute del presidente appartiene alla cosa pubblica in America, visto che lo si deve o no votare...per cui il fatto che un ottantenne che si ricandida a guidare la prima potenza del mondo soffra di apnee notturne, e deve dormire con l'ausilio di uno strumento per respirare, è fatto politico di non secondaria importanza...perchè io, fossi americano e anche democratico, Biden non lo voterei: che voto per una mummia che può spirare da un momento all'altro?...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioLA Vicepresidente
Una incompetente di rara caratura.
Sarà una corsa interessante, ora che c'è anche un Kennedy
Solitamente queste cose passano attraverso delle scene tragicomiche.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioLe apnee notturne di Biden vanno inquadrate nel suo essere personaggio pubblico (ovvero presidente degli USA) e anche di una certa età...per cui se per l'uomo comune queste apnee sono cosa da nulla, per il presidente degli Stati Uniti, che è eletto direttamente dal popolo, non lo sono...non sono faccende nè private e nè "comuni", per questo la stampa gli ha chiesto conto di quei segni sul volto...perchè anche la salute del presidente appartiene alla cosa pubblica in America, visto che lo si deve o no votare...per cui il fatto che un ottantenne che si ricandida a guidare la prima potenza del mondo soffra di apnee notturne, e deve dormire con l'ausilio di uno strumento per respirare, è fatto politico di non secondaria importanza...perchè io, fossi americano e anche democratico, Biden non lo voterei: che voto per una mummia che può spirare da un momento all'altro?
Buttarsi su tutto però é invece solo un modo per i click e fare un grande mappazzone che non aiuta nessuno. Di apnea notturna non si muore (generalmente, ci sarà chi lo fa ma vabbè) e la CPAP é un macchinarietto che non é un "assistere alla respirazione".
Il punto é che in occidente, e in america soprattutto, corporazioni e politica sono interamente in mano a mummie che si attaccano alla vita e al potere e quindi alternative non ce ne sono (non é che Trump o Sanders siano dei baldi giovini)
Sent from my Pixel 7 Pro using TapatalkOriginariamente Scritto da claudio96
sigpic
più o meno il triplo
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Cremlino, non ci sono le condizioni per una pace negoziata
La Russia continuerà la sua "operazione militare speciale"
Quindi la Russia continuerà la sua "operazione militare speciale", ha detto il portavoce Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Tass. Nessun accordo specifico è stato raggiunto nel colloquio di ieri tra Yuri Ushakov, consigliere del presidente russo Vladimir Putin, e il cardinale Matteo Zuppi. Peskov, 'non so dov'è Prigozhin'. Zuppi a Mosca incontra la commissaria per i bambini. Borrell, Putin più debole è un pericolo più grande. Kiev, è ora che Nato faccia chiarezza sul nostro ingresso. Difesa russa, 'a Kramatorsk uccisi 2 generali ucraini' (ANSA)Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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" La brigata Wagner non combatterà più in Ucraina dopo il rifiuto di Evgeny Prigozhin di firmare gli accordi richiesti dal ministero della Difesa di Mosca. Lo dice il capo del comitato di difesa della Duma, Andrei Kartapolov.
Kartapolov ha affermato che pochi giorni prima del tentativo di ribellione, il ministero della Difesa russo aveva annunciato che "tutti i gruppi che svolgono missioni di combattimento devono firmare un contratto" con il ministero, "e tutti hanno iniziato ad attuare questa decisione, una decisione assolutamente corretta. Tutti tranne il signor Prigozhin".
Prigozhin non ha firmato i contratti ed è stato quindi informato che "Wagner non avrebbe preso più parte all'operazione militare speciale"."Finanziamenti e risorse materiali non saranno più assegnate" ...
Quanto visto lo scorso weekend dimostra che ci sono spaccature all'interno del sistema russo, ma allo stesso tempo è importante sottolineare che questi sono problemi interni ed è troppo presto per tirare le conclusioni dal momento che non è ancora chiaro quante forze del gruppo Wagner finiranno in Bielorussia o altrove". Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.
Per quanto riguarda la Nato, continueremo a sostenere l'Ucraina", ha aggiunto. "
(Agi)Last edited by Irrlicht; 29-06-2023, 17:29:01.Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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" Il Financial Times ha confermato l'arresto del generale russo Sergei Surovikin: il quotidiano britannico cita tre persone a conoscenza del dossier e commenta che l'arresto avviene mentre il Cremlino è impegnato in "un giro di vite sui simpatizzanti della Wagner dopo il fallito ammutinamento della milizia la scorsa settimana". "Non è ancora chiaro se Surovikin, il capo delle forze aeree russe, sia stato accusato di essere un complice della rivolta o se sia semplicemente detenuto per essere interrogato",
La figlia del generale russo ha smentito l'arresto del padre "Non è successo niente al comandante in capo delle forze aviotrasportate", "nessuno lo ha arrestato" e "tutti sono al lavoro", ha detto. Riguardo al fatto che il generale sia scomparso dai media, ha precisato: "Non è mai apparso sui mass media ogni giorno e non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche regolari"."
(Ansa)Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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" Con Prigozhin che sarebbe confinato in Bielorussia, anche le altre pedine che gli avrebbero fornito una mano starebbero per cadere. Una su tutte, il capo delle forze aeree russe Sergei Surovikin. Per Bloomberg il generale sarebbe sotto interrogatorio da diversi giorni "in un luogo non precisato", ma non si troverebbe in prigione. Qui gli starebbero chiedendo dei legami con la Wagner e con Prigozhin. Dopo essere stato nominato da Putin in autunno per guidare le forze russe in Ucraina, Surovikin ha condotto la campagna con cui Mosca ha bombardato i sistemi di approvvigionamento energetico di Kiev, colpendo le centrali elettriche ucraine e altre infrastrutture vitali. Una parziale sconfitta che avrebbe portato lo zar a sostituirlo, a gennaio, con il capo di Stato maggiore Valery Gerasimov, di cui Surovikin è il vice. Come lui, ci sarebbero altri vertici militari sotto interrogatorio. Le speculazioni sull'epurazione di coloro che Putin ha etichettato come traditori per aver dato una "pugnalata alle spalle" della Russia non sono confermate. "
" "Gli ucraini sono pronti a resistere anni": parola del ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba " Ci vuole tempo per sminare i campi minati dai russi. Gli ucraini hanno capito che la guerra è una questione esistenziale. Non siamo russi, ci prendiamo cura del nostro popolo. Ecco perché la controffensiva sta andando più lentamente del previsto: dobbiamo sminare i campi, far entrare la nostra fanteria. Ma dall'inizio dell'operazione non c'e' stato un giorno in cui non siamo avanzati. Dateci armi, noi faremo il resto del lavoro. Noi non chiediamo a nessun altro Paese di entrare in guerra. Senza la Brigata Wagner sarà più facile per l'Ucraina: Putin si è indebolito ma l'aspetto più importante dell'ammutinamento fallito di Prigozhin è che il mito, la leggenda di un Putin forte, che trova sempre il modo per sopprimere il nemico, è finito. Putin ha trovato un accordo con Prigozhin: non l'ha sconfitto".
(Agi)Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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Dopo la rivolta, il bagno di folla: ora Putin prepara la sua resa dei conti
In Daghestan, Putin si riavvicina fisicamente alla sua gente. Convocati al Cremlino i responsabili dei media principali. Le punizioni ai «traditori» potrebbero passare da Shoigu
La giusta e molto abbondante distanza non esiste più. Nulla come il bagno di folla che Vladimir Putin si è concesso mercoledì sera a Derbent, la città più antica del Daghestan, spiega come anche lui sia stato obbligato a prendere atto dell’esistenza di una nuova situazione. Il presidente è sceso in una piazza, al centro della quale campeggiava una fontana multimediale appena inaugurata e non si è limitato a salutare i sostenitori che lo aspettavano, ma si è mischiato a loro, concedendosi selfie e persino un bacio a una ragazza adorante, Fatima, poi diventata una eroina di ogni telegiornale.
Paura collettiva
Non accadeva dal marzo del 2020, quando lo Zar andò a Ivanovo, trecento chilometri a nordest da Mosca, e fece lo stesso, per esorcizzare la paura collettiva del Covid. Prima della pandemia, era una scena piuttosto frequente. In ogni album fotografico a lui dedicato campeggia il famoso bacio dato nel 2006 nei pressi del Cremlino sulla pancia di un neonato al quale aveva sollevato la maglietta. Negli ultimi tre anni, nessun contatto con persone casuali. I rari incontri ravvicinati con il popolo si sono sempre limitati a saluti con la mano fatti da lontano. Quelli che partecipavano a incontri personali con il leader passavano in isolamento non meno di una settimana. Anche i blogger militari, i cosiddetti voenkor, erano stati in quarantena prima di incontrare il presidente lo scorso 13 giugno. Martedì sera, invece, Ramzan Kadyrov ha pubblicato il suo selfie con Putin dopo il loro incontro al Cremlino.
Dopo l’insurrezione militare guidata da Evgenij Prigozhin, è cambiato molto, se non tutto. Questo improvviso riavvicinamento fisico alla sua gente è soltanto un primo passo verso la restaurazione dell’immagine dello Zar, uscita scalfita dagli avvenimenti di sabato scorso. Gli applausi e le reciproche pacche sulle spalle di Derbent sembrano una risposta all’acclamazione ricevuta dal capo della Brigata Wagner durante il suo passaggio a Rostov-sul-Don. «Dai mattoni di una sconfitta si sta costruendo un nuovo arco di trionfo», è il commento di Aleksandr Nevzorov, ex deputato della Duma un tempo beniamino del pubblico, ora caduto in disgrazia ed emigrato all’estero.
In un articolo di Anton Troianovskj pubblicato dal New York Times si racconta di come i responsabili delle principali testate giornalistiche del Paese siano stati convocati al Cremlino dopo la rivolta militare, circostanza confermata all’autore da alcuni diretti interessati. È un dettaglio che testimonia delle necessità di imporre nuovamente la narrazione del leader calmo amato dall’intera nazione dopo il fallito ammutinamento. Rispondendo a una domanda sui sondaggi che danno l’opinione pubblica della Russia sempre più favorevole a una fine delle ostilità in Ucraina, ieri Dmitry Peskov, portavoce di Putin, ha tagliato corto. «I dati in nostro possesso mostrano un sostegno dominante all’Operazione militare speciale e al nostro presidente».
I conti da regolare
Ma non di sola immagine vivrà questa nuova fase. Ci sono anche alcuni conti da regolare. Poco importa se il generale Sergei Surovikin è stato davvero arrestato o solo interrogato e poi rimesso in libertà. Fine corsa, la sua carriera finisce qui. Non sarà l’unico a subire questa sorte, soprattutto tra gli apparati militari. La parola «purga» viene fornita su un piatto d’argento dalla storia dell’Unione Sovietica. Ma gli osservatori più avveduti sostengono che non ci saranno auto nere che prelevano i reprobi nella notte.
I tempi di Stalin
Tatiana Stanovaya, politologa, collaboratrice del Carnegie Center sul suo Telegram sostiene che non sarà certo come ai tempi di Stalin. «Non è lo stile di Putin. Per lui sono tutti eroi oppure traditori, e in questo caso vengono puniti in maniera durissima, oppure ancora anime smarrite che vanno perdonate se si sono ravvedute in tempo. Ma ora ci sono altri giocatori in campo che hanno la propria agenda. Ad esempio, Sergei Shoigu, uscito vincitore dai fatti di sabato e sicuramente interessato a reprimere l’opposizione interna».
Sono in molti a pensare che toccherà al ministro della Difesa fare le pulizie di casa, in fondo è statolo stesso Putin a conferirgli un implicito incarico quando ha citato i contratti in essere di Prigozhin con l’apparato militare. L’altra ragione in base alla quale appaiono più probabile una serie di rimozioni e di declassamenti piuttosto che punizioni draconiane, è che la Russia sta entrando in campagna elettorale. All’inizio di settembre si vota in quasi tutte le regioni del Paese, nel marzo del 2024 ci saranno le presidenziali. Come afferma il politologo Evgenij Minchenko, Putin ha ogni interesse a conservare l’aura del padre buono e comprensivo, per avere un alto livello di sostegno, di legittimità e di affluenza. Se ci saranno purghe, saranno a rilascio lento.
CorSera
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Netanyahu (Israele): «Fornire armi all’Ucraina un rischio, potrebbero cadere nelle mani dell’Iran»
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, nel corso di una intervista concessa al quotidiano «Wall Street Journal», ha detto che Israele è restia a fornire armi a Kiev (a partire dall’avanzato sistema di difesa aerea Iron Dome) perché potrebbero finire in mani iraniane. «Abbiamo preoccupazioni che credo non abbia nessuno degli alleati occidentali dell’Ucraina», ha dichiarato il primo ministro, dopo le pressioni ricevute da parlamentari statunitensi e funzionari di Kiev a sostenere le forze armate ucraine con l’invio di armi. Israele deve assicurare la «libertà di azione» delle sue forze armate in Siria, dove l’aviazione di Tel Aviv effettua frequenti incursioni aeree contro obiettivi iraniani a stretto contatto con le forze russe, che sostengono il governo di Bashar al Assad. Netanyahu ha aggiunto che nel contesto del conflitto ad alta intensità in Ucraina, i sistemi d’arma forniti da Israele potrebbero essere catturati e finire nelle mani di Teheran, che negli ultimi mesi ha sviluppato strette relazioni militari con la Russia.
In particolare - ha dichiarato il primo ministro - Israele non può permettersi di accogliere la richiesta di Kiev di fornire i sofisticati sistemi di difesa aerea Iron Dome, la cui efficacia è cruciale per assicurare la difesa del territorio israeliano dagli attacchi di milizie sostenute dall’Iran: «Se quel sistema cadesse nelle mani dell’Iran, milioni di israeliani si troverebbero senza difese e in pericolo», ha dichiarato il premier israeliano. Nei giorni scorsi l’ambasciatore dell’Ucraina a Israele, Yevgen Korniychuk, ha duramente contestato il rifiuto di Tel Aviv di sostenere militarmente lo sforzo bellico dell’Ucraina, e ha definito i timori espressi da Netanyahu «supposizioni ipotetiche del tutto inverosimili». Tali affermazioni sono costate all’inviato una convocazione da parte del ministero degli Esteri israeliano.
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Usa, la Corte Suprema: “Basta favorire le minoranze etniche negli atenei”. Scontro con Biden
Demolito l’affirmative action. Un colpo alle politiche delle grandi università
La Corte suprema americana demolisce l’affirmative action. Con una sentenza di 6 (conservatori) contro tre (liberal), i giudici statunitensi hanno deciso che le università e i college americani non possono tenere contro della «race» per valutare le ammissioni. Il verdetto era il più atteso di questa sessione estiva della Suprema Corte e impone un cambiamento su come prossimamente gli atenei statunitensi regoleranno le iscrizioni. Il presidente Joe Biden si è detto «fortemente in disaccordo» con la Corte.
L’azione positiva, in inglese proprio affirmative action, è uno strumento con il quale gli Stati Uniti miravano a promuovere la partecipazione di persone con identità etniche in contesti in cui sono minoritari. L’affirmative action si è imposto negli anni Sessanta grazie all’azione del presidente Kennedy e quindi di Lyndon Johnson per superare le discriminazioni e l’impossibilità da parte dei neri di accedere ai college. La prima volta che venne usata la frase fu nel 1961 quando JFK creò la Committee on Equal Employment Opportunity, fu un avvocato nero, Hobart Taylor jr ad appuntare la frase affirmative action a margine dell’ordine esecutivo del presidente.
Nella seconda metà degli anni ’70 la Corte suprema aveva confermato l’applicazione del «metodo» sostenendo la necessità di avere classi più inclusive.
Il caso discusso dalla Corte Suprema è legato a due episodi ad Harvard e all’università pubblica della North Carolina. In pratica la Corte ha rovesciato una sentenza del 2003 (Grutter contro Bollinger) nella quale i togati di allora dicevano che l’etnia doveva essere considerata un fattore nel processo di ammissione poiché le università avevano l’esigenza di mantenere il campus il più inclusivo ed eterogeneo possibile.
La sentenza, benché privi l’affirmative action di una sorta di automatismo a tutela della minoranza di colore, ha tuttavia diverse sfumature. L’opinione della maggioranza, scritta dal giudice capo John Roberts, non ha detto che le precedenti sentenze sono del tutto superate, «se non in principio». Secondo Roberts, infatti, sia Harvard sia la North Carolina University non hanno nei loro programmi di ammissione chiarezza sufficiente, «mancano di illustrare gli obiettivi e contengono stereotipi razziali».
Tuttavia, la decisione sembra lasciare discrezione alle università e non boccia assolutamente l’idea di aver campus più inclusivi. La questione in pratica è legata al fatto che i candidati a un college non dovranno più indicare nella domanda di iscrizione (generalmente fatta entro dicembre dell’ultimo anno di scuola superiore) a quale componente etnica appartengono. Potranno però continuare a raccontare nel saggio di presentazione – obbligatorio in qualsiasi processo di selezione per il college – sulle proprie esperienze di vita e scolastiche, quanto l’appartenenza a una certa classe sociale, etnica o a una minoranza sessuale ha inciso sulla propria formazione. I college potranno quindi tenere in considerazione questo aspetto nella valutazione delle ammissioni.
La decisione è tuttavia un colpo per le università più grandi e importanti del Paese poiché la considerazione dell’etnia consentiva loro di costruire campus inclusivi. Le università più colpite dalla sentenza sono quelle dove c’è più competizione per entrare, ora temono che ci sarà ora una diminuzione di richieste da parte degli studenti delle minoranze.
Fra le università che tengono in considerazione l’etnia nelle politiche di ammissione ci sono ad esempio Yale, la Brown University, Harvard, la Columbia University, l’Università di Chicago e della Pennsylvania nonché la Dartmouth.
L’Amministrazione Biden aveva sostenuto che l’affirmative action ha un impatto anche sui militari poiché la formazione dei quadri più alti dipende da accademia prestigiose come West Point che seguono questa policy.
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