Originariamente Scritto da Barone Bizzio
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A parte la solita ipocrisia afRam di odiare i bianchi a prescindere ma volerne vivere immersi insieme e usarne i mezzi tecnologici, culturali e mediatici (stesso discorso di chi odia a morte l'Occidente ma sta qua e non a Pyongyang o Shenzen), che meriterebbe migliaia di pagine di discussione a parte tanto è grottesca, è una castroneria storica assurda.
Il Regno di Dahomey era il principale tramite tra le slave trails di mezzo continente africano, i sovrani stessi catturavano oppositori di altre tribù o svuotavano le loro stesse galere e li rivendevano a trafficanti intermedi (solitamente tribù del moderno Benin e Ghana, ma non solo), che a loro volta li rivendevano agli iberici che a loro volta li passavano alle altre potenze europee.
Oppure, tornando al Dahomey, li rivendevano direttamente ai berberi ed ai maghrebini per il fiorente e ormai (chissà perchè) completamente dimenticato mercato degli schiavi dei Maghreb.
Un sovrano del Dahomey (sto andando a memoria, non sto googlando quindi non ricordo il nome) si vantava di aver personalmente catturato e venduto oltre trecendo donne ai mercanti iberici e berberi.
Era un paese che si reggeva solo su quello; non per nulla il collasso è avvenuto con la messa al bando della transatlantic route, anche perchè da li in poi i berberi/arabi hanno iniziato i loro raid in autonomia anche nel subsahara.
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