Originariamente Scritto da zuse
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Per conto mio è più pericolosa, e sottilmente inquietante, questa situazione, e non perchè Putin ricorda che la Russia è una potenza nucleare ma perchè c'è un sotteso odio ideologico di forma peggiore rispetto a quello che scorreva tra i due blocchi di prima la caduta del Muro.
Prima infatti ci si odiava ma ci si riconosceva, cioè uno si specchiava nell'altro, due imperi contrapposti che si erano spartiti di buon accordo il mondo. Adesso c'è un solo impero che non riconosce alterità e diritti al resto del mondo, se non siede dalla parte sua: esiste solo l'occidente, l'occidente è il solo mondo possibile e gli Stati Uniti l'unico signore (e padrone) al tavolo - e difatti nessuno, in questo occidente, che provi ad usare l'arte diplomatica, antica quanto l'uomo, e che USA e URSS usarono spesso e volentieri durante la guerra fredda.
Stoltenberg è chiarissimo, distribuisce legittimità e diritti: tu hai diritto di fare e tu no, lo decidono loro.
L'ecalation non è nella annessione dei territori del Donbass alla Russia, piccolo accidente storico, uno dei tanti, di cui non frega niente a nessuno. L'escalation è il prepararsi ad una "guerra di lungo termine" (gli USA) perchè si mira a fini strategici di ordine mondiale, volendo diminuire la Russia, consumarla per interposto scenario di guerra...guerra che d'altro canto non sta in America ma in Europa, quindi gli USA-Nato possono ben trovare il tempo, i vassalli un pò meno anche perchè l'incendio rischia di arrivare sotto alle mura delle nostre città, se continuerà ad ardere e se ardendo verrà continuamente alimentato.
Per questo, e non per la retorica nucleare, noi siamo ora immersi in una combinazione chimica di grado ben peggiore rispetto a quella dove si era immersi durante la guerra fredda, dove c'era un mondo diviso in blocchi, dove c'erano segni e muri a dividere ciascuno la sua sfera, dove dunque entro quelle mura si era e ci si sentiva, nonostante la retorica nucleare e i test atomici, al "sicuro", perchè a ciascuno il suo pezzo di terra, il suo contado dove signoreggiare.
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