Ma poi i soldati che stanno addestrando gli ucraini ad usare le nuove armi non sono della Nato?
Cronaca e politica estera [Guerra Ucraina-Russia] Thread unico.
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Ricordo che, tra gli argomenti atti a screditare la Russia post critiche all'Occidente, quello che andava per la maggiore era: eh, allora perché non andate a vivere in Russia?
Ecco, io personalmente non andrei a vivere nemmeno negli USA...
Originariamente Scritto da Sean
mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola
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Originariamente Scritto da The_Shadow Visualizza MessaggioHo sostenuto dal primo giorno l'ucraina, ma a questo punto credo che kuleba (e chi condivide questo pdv) non ci stia più con la testa. Capisco l'essere in guerra, capisco tutto, ma non ci sta con la testa.Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza MessaggioMica sono nella nato, abbiamo fatto anche troppo
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Originariamente Scritto da zuse Visualizza MessaggioRicordo che, tra gli argomenti atti a screditare la Russia post critiche all'Occidente, quello che andava per la maggiore era: eh, allora perché non andate a vivere in Russia?
Ecco, io personalmente non andrei a vivere nemmeno negli USA...
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Sta a vedere che nel paese scarpa non si sta poi così maleOgni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Originariamente Scritto da M K K Visualizza MessaggioSta a vedere che nel paese scarpa non si sta poi così male
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Originariamente Scritto da M K K Visualizza MessaggioSta a vedere che nel paese scarpa non si sta poi così male...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Ma infatti tutta sta esterofilia che ci caratterizza non l'ho mai capita.
Direi di fare la nostra parte facendo entrare tutte ragazze Ucraine , Russe e Bielorusse che lo desiderano. Nucleare, pannelli solari e boh. Siamo a posto e autosufficienti
Originariamente Scritto da Sean
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Originariamente Scritto da M K K Visualizza MessaggioIl senso di questo intervento ?
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Il piano segreto di Boris Johnson per dividere l'Ucraina dalla Russia - e dall'Ue
Di fronte a una «tensione strisciante fra l’Ucraina e alcuni dei principali Paesi dell’Unione», e al fatto che «l’élite ucraina si è convinta che nei palazzi del potere in Germania e in Francia ben pochi si augurino davvero la sconfitta di Vladimir Putin», Boris Johnson, racconta Federico Fubini, sta «tessendo la tela» da oltre un mese, nei suoi viaggi tra Kiev e le altre capitali.
E si tratterebbe di una tela sorprendente: perché il leader britannico starebbe progettando un nuovo sistema di alleanze politiche, economiche e militari — alternativo all’Unione europea — che raccolga Paesi accomunati dalla diffidenza verso Bruxelles e anche verso la risposta della Germania all’aggressione militare russa.
Johnson avrebbe presentato la sua idea per la prima volta a Volodymyr Zelensky quando il presidente ucraino lo ha accolto a Kiev il 9 aprile scorso.
Il modello di Commonwealth europeo che Boris Johnson ha in mente avrebbe la Gran Bretagna come leader e includerebbe, oltre all’Ucraina, la Polonia, l’Estonia, la Lettonia e la Lituania, oltre che potenzialmente la Turchia, in un secondo momento.
L'articolo integrale di Federico Fubini è qui.
CorSera...ma di noi
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Nei prossimi mesi e anni ne vedremo delle belle....ma di noi
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La situazione sul campo (che per l’Ucraina non è in una buona fase) Lo Stato maggiore delle forze armate dell’Ucraina non nasconde che, in questa fase, l’esercito di Kiev si trovi in grande difficoltà: benché la Russia abbia progressivamente ridotto i suoi obiettivi territoriali, al momento si sta concentrando con un enorme dispiegamento di forze su un numero limitato di città del Donbass, e la linea di difesa ucraina non sembra in grado di poter reggere l’onda d’urto.
Nel suo report quotidiano, Kiev scrive che «le truppe russe stanno riprendendo l’offensiva su Slavyansk e stanno conducendo massicci bombardamenti dei centri abitati».
Mosca ha attaccato 40 città nelle regioni di Donetsk e Lugansk, «distruggendo o danneggiando 47 siti civili, tra cui 38 case e una scuola».
L’esercito russo starebbe utilizzando «sistemi per la guerra elettronica in direzione di Bakhmut e Avdiivka e utilizza artiglieria e aerei contro le posizioni delle unità ucraine e sulle infrastrutture civili della regione».
Le forze russe proseguono poi «le operazioni offensive nella zona orientale e continuano a lanciare missili e attacchi aerei su varie infrastrutture nel Paese».
Kiev: «La Russia ha occupato 95% del Lugansk» L’avanzata russa non si ferma. La Russia ha occupato il 95% del territorio della regione di Luhansk e i bombardamenti non si fermano. Allo stesso tempo, 40.000 persone rimangono nelle aree controllate della regione. Lo rende noto il capo dell’amministrazione militare regionale del Lugansk Serhiy Gaidai.
Zelensky: «Nessuna cessione territoriale in cambio della pace»
Nessun cambiamento sui confini in cambio del cessate il fuoco. Nel suo discorso al Paese il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha respinto qualsiasi ipotesi di cessioni territoriali in cambio della pace con la Russia. «In alcuni media occidentali cominciano ad apparire degli editoriali rivelatori, in cui si afferma che l’Ucraina deve accettare dei cosiddetti difficili compromessi rinunciando a dei territori in cambio della pace», ha spiegato Zelensky. Coloro che consigliano all’Ucraina di cedere non hanno visto le persone comuni «che vivono nei territori che propongono di scambiare per ottenere una pace illusoria», ha continuato Zelensky. Si tratta di pressioni da parte di persone «rimaste prigioniere» di secoli passati in cui «gli interessi nazionali venivano di fatto spesso subordinati a placare l’appetito dei dittatori», ha concluso.
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La Russia sta vincendo nel Donbass?
di Andrea Marinelli e Guido Olimpio
La seconda fase del conflitto si sta esaurendo, e l’Armata di Putin sta prevalendo sulla resistenza. Nell’ultima settimana le truppe russe sono avanzate più che nel resto del mese di maggio e martellano con l’artiglieria, scalfendo il morale ucraino
La seconda fase del conflitto ucraino si sta esaurendo, e l’Armata di Putin sta prevalendo sulla resistenza. Nell’ultima settimana le truppe russe sono avanzate più che nel resto del mese di maggio anche se, sostiene l’Institute for the Study of War nel suo aggiornamento quotidiano, i progressi restano lenti, limitati a obiettivi ridotti rispetto a quelli richiesti dal Cremlino, ostacolati dagli ucraini. Che il vento della battaglia sia girato, però, si era intuito anche dalle dichiarazioni pubbliche di Volodymyr Zelensky e del suo governo, che nell’ultima settimana hanno ammesso le difficoltà nell’est — «perdiamo 50-100 uomini al giorno», aveva detto il presidente ucraino: un’enormità, spiega l’analista Michael Kofman — e confermato che il 16 maggio quattro missili russi hanno ucciso 87 persone in un centro di addestramento militare a Desna, nell’oblast settentrionale di Chernihiv: un colpo mirato, come quello di Yavoriv del 13 marzo, il più sanguinoso dall’inizio dell’operazione militare «speciale» di Putin.
Finora, da Kiev — che sostiene di aver ucciso quasi 30 mila russi, numeri probabilmente eccessivi — erano trapelate pochissime informazioni sul numero delle vittime fra la resistenza: un bilancio sicuramente duro, ma che è rimasto avvolto nella nebbia di guerra. Queste ultime dichiarazioni sembrano invece una conferma indiretta che gli ucraini stanno soffrendo l’attrito della battaglia, tanto che starebbero ora pensando di portare rinforzi a est per impedire ulteriori progressi russi: Kiev può cedere territorio e sperare di recuperarlo in seguito, ma l’Armata ha ridotto gli obiettivi, corretto i piani, non pensa più a un grande accerchiamento della resistenza ma ne cerca di più piccoli, simultanei, che possano permettere progressi incrementali nelle regioni contese di Donetsk e Lugansk.
Qui le autorità delle autoproclamate repubbliche popolari sostengono che le forze filorusse, insieme all’esercito di Mosca, hanno sfondato le difese ucraine. «La difesa ucraina sta crollando. È in corso un assalto attivo a Zolote. Le forze di pace stanno avanzando verso Maloryazantsevo, Volcheyarovka», ha dichiarato l’ambasciatore della repubblica di Lugansk in Russia, Rodion Miroshnik, spiegando che «parte dell’autostrada strategica Lysichansk-Artemovsk è sotto il pieno controllo delle forze alleate. Ciò ha portato alla quasi completa impossibilità di rifornire le truppe ucraine a Severodonetsk e Lysichansk». Prendendo la strada che unisce Bakhmut a Lysyschansk, 2 chilometri a nord di Soledar, i russi possono complicare la logistica e i rifornimenti ucraini nell’area, conferma Franz-Stefan Gady dell’Istituto internazionale di studi strategici.
«Le truppe russe si sono già avvicinate molto a Severodonetsk, quindi possono sparare anche con i mortai», ha ammesso il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk Sergiy Gaidai. «La città viene continuamente bombardata, 24 ore su 24. Ci sono pesanti combattimenti alla periferia della città, mentre ordigni e missili vengono sganciati dai bombardieri, la situazione è molto difficile». Nei combattimenti vicino a Severodonetsk, l’esercito ucraino ha eliminato il capitano di polizia Asvad Idrisov, l’ufficiale Gapur Dakalov e il vicecomandante del quarto plotone del reggimento di Kadyrov, il sergente maggiore Ali Betishev: un segno della presenza cecena sul campo di battaglia. Sarebbe però altrettanto rilevante la partecipazione dei veterani della compagnia di sicurezza Wagner, decisivi in molte situazioni e certamente superiori ai miliziani filorussi o ai normali soldati.
La guerra in Ucraina, hanno scritto John Spencer e Lionel Beehner sul Kyiv Post, «ha confermato quello che i soldati sanno da secoli»: il morale delle truppe è più importante di qualsiasi arma o dottrina militare, porta con sé motivazioni, fiducia, coraggio, coesione, un senso di controllo del proprio destino. Per novanta giorni si è parlato del basso morale delle truppe russe, dei soldati di Putin che non ubbidivano agli ordini o sabotavano i propri mezzi, ma l’incessante martellamento dell’artiglieria russa — insieme alle ultime notizie in arrivo dal campo — potrebbero avere ora un effetto sulla psiche della resistenza.
L’artiglieria spesso non è in grado di distruggere i bunker, anche perché alcune granate sono studiate per esplodere in alto per allargare l’effetto delle schegge, tuttavia fiacca il morale: il soldato chiuso nel rifugio non può muoversi, subisce traumi psicologici, può temere che crolli tutto, pensa ai detriti che rischiano di bloccare l’ingresso, spiega Lorenzo Nannetti del Caffè geopolitico. I colpi continui provocano un logoramento progressivo, con attacchi insistiti e ripetuti: c’è una persistenza che diventa letale, non permette di muoversi e impedisce che arrivino rinforzi.
C’è la cosiddetta area di fuoco, prosegue Nannetti: è investita da un’onda che avanza, con il tiro che si sposta sempre più verso gli obiettivi, deve fare da battistrada alle proprie unità che daranno l’assalto senza correre il rischio di colpirle. Ecco perché ci deve essere un coordinamento perfetto tra batterie e fanteria. I russi, in questa fase, eseguono meglio questi meccanismi, perché hanno reparti esperti che sfruttano i varchi nello schieramento avversario. L’Armata dispone di una logistica migliore grazie al ricorso ad una rete ferroviaria con buone diramazioni: bisogna sempre pensare che si consumano tante munizioni. Gli ucraini faticano a rispondere perché i target avversari, ovvero le batterie, sono più lontane, hanno a loro volta un raggio maggiore e devono scoprirla con i radar, apparati forniti dalla Nato ma non in numero sufficiente rispetto alle esigenze.
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Kiev può cedere territorio e sperare di recuperarlo in seguito
Gli ucraini si stanno immolando sul fuoco della fatuaità appiccato ed alimentato dall'occidente. La loro nazione nazione sta vendendo smembrata e disintegrata, persino svuotata (13 milioni tra profughi e sfollati su 37 milioni di abitanti). Non riprenderanno più un metro di quanto si annetterà la Russia, dopo questa guerra l'Ucraina per come era non esisterà più.
Non provo nessuna empatia per il destino che li attende, perchè ciascuno è figlio, causa e risultato delle scelte che fa, del destino che si sceglie...o degli amici o padroni coi quali ti accompagni o davanti ai quali ti inginocchi, e quelli che l'Ucraina si è scelta sono cinici e sadici mercanti. Ora apprezzeranno i "valori" occidentali che guidano questi pupari, ma se la marionetta ragiona non col suo, ma col cervello di chi tiene i fili, non è vittima ma è complice di quel cinismo e di quel sadismo....ma di noi
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