Ambasciatrice Markarova, «no alla pace a tutti i costi»
L’ambasciatrice dell’Ucraina negli Stati Uniti, Oksana Markarova, ha escluso ieri la possibilità che Kiev possa negoziare la pace con la Russia sulla base di cessioni territoriali o di altre soluzioni che «consentano al (presidente russo, Vladimir) Putin di salvare la faccia». «La pace a tutti i costi non è nell’interesse di nessuno, perché non è possibile. Si può vincere e vivere pacificamente nel proprio Paese, o morire, e non importa se si muore rapidamente sotto i proiettili, oppure lentamente, sotto occupazione e tortura», ha dichiarato l’ambasciatrice, intervenuta ad un evento per il 75mo anniversario del lancio del Piano Marshall a Washington.
Markarova ha sollecitato la comunità internazionale a riservare all’ucraina un piano di ricostruzione sulla base di quello che consentì all’Europa di risollevarsi dopo la Seconda guerra mondiale. L’ambasciatrice ha ricordato che il conflitto ha già causato la distruzione di un gran numero di infrastrutture civili ucraine, inclusi 12 aeroporti, 295 ponti, 591 asili, 574 strutture mediche, 108 luoghi di culto e 179 edifici culturali. «Sfortunatamente, questi numeri continueranno a crescere sino a quando la Russia sarà sconfitta», ha affermato Markarova, secondo cui coi fonti concessi dalla comunità internazionale l’Ucraina potrebbe diventare «una nuova Germania».
CorSera
L’ambasciatrice dell’Ucraina negli Stati Uniti, Oksana Markarova, ha escluso ieri la possibilità che Kiev possa negoziare la pace con la Russia sulla base di cessioni territoriali o di altre soluzioni che «consentano al (presidente russo, Vladimir) Putin di salvare la faccia». «La pace a tutti i costi non è nell’interesse di nessuno, perché non è possibile. Si può vincere e vivere pacificamente nel proprio Paese, o morire, e non importa se si muore rapidamente sotto i proiettili, oppure lentamente, sotto occupazione e tortura», ha dichiarato l’ambasciatrice, intervenuta ad un evento per il 75mo anniversario del lancio del Piano Marshall a Washington.
Markarova ha sollecitato la comunità internazionale a riservare all’ucraina un piano di ricostruzione sulla base di quello che consentì all’Europa di risollevarsi dopo la Seconda guerra mondiale. L’ambasciatrice ha ricordato che il conflitto ha già causato la distruzione di un gran numero di infrastrutture civili ucraine, inclusi 12 aeroporti, 295 ponti, 591 asili, 574 strutture mediche, 108 luoghi di culto e 179 edifici culturali. «Sfortunatamente, questi numeri continueranno a crescere sino a quando la Russia sarà sconfitta», ha affermato Markarova, secondo cui coi fonti concessi dalla comunità internazionale l’Ucraina potrebbe diventare «una nuova Germania».
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