Originariamente Scritto da Sean
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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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Originariamente Scritto da Mario12 Visualizza Messaggiosommati ai precedenti sono numeri clamorosi eh.
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Il comandante di Azov trasferito con un blindato speciale Il comandante del battaglione Azov, Denis Prokopenko , è stato portato via dall’acciaieria Azovstal «con un veicolo blindato speciale» verso i territori controllati dalla Russia «perché i residenti lo odiavano e volevano ucciderlo per le numerose atrocità commesse». Lo ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa russo, il generale maggiore Igor Konashenkov, citato dalla Tass.
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Chissà se sapremo mai la verità su questi ultranazionalisti ucraini e su cosa hanno davvero combinato, il non detto intendo, perchè la parte raccontata è quella della "eroica" resistenza (ma possiamo volendo anche togliere le virgolette, perchè hanno combattuto con grandissimo fervore e ardimento)...ma c'è dell'altro?
Ci sono stati sequestri di civili per farsene scudo? Crimini verso ucraini filorussi? Crimini e basta? Non lo sapremo mai o forse tra anni. Qualche volta la verità si fa strada, ma serve tempo, a volte molto tempo....ma di noi
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Originariamente Scritto da The_Shadow Visualizza MessaggioLa somma fa 666?
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioIl comandante di Azov trasferito con un blindato speciale Il comandante del battaglione Azov, Denis Prokopenko , è stato portato via dall’acciaieria Azovstal «con un veicolo blindato speciale» verso i territori controllati dalla Russia «perché i residenti lo odiavano e volevano ucciderlo per le numerose atrocità commesse». Lo ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa russo, il generale maggiore Igor Konashenkov, citato dalla Tass.
CorSeraOriginariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioChissà se sapremo mai la verità su questi ultranazionalisti ucraini e su cosa hanno davvero combinato, il non detto intendo, perchè la parte raccontata è quella della "eroica" resistenza (ma possiamo volendo anche togliere le virgolette, perchè hanno combattuto con grandissimo fervore e ardimento)...ma c'è dell'altro?
Ci sono stati sequestri di civili per farsene scudo? Crimini verso ucraini filorussi? Crimini e basta? Non lo sapremo mai o forse tra anni. Qualche volta la verità si fa strada, ma serve tempo, a volte molto tempo.
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Originariamente Scritto da Mario12 Visualizza Messaggioè giunto il momento della buonanotte con il mio solito augurio di pace
https://www.youtube.com/watch?v=ZUoAm0GFJLk
'Notte rasputin
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Originariamente Scritto da The_Shadow Visualizza MessaggioAh beh, se lo dicono loro, sarà di certo vero
Non solo perchè lo dicono loro. I civili nella acciaieria ci stavano. La strage di Odessa qualcuno l'ha compiuta. In Donbass i filorussi sono stati ammazzati...e gli Azov sono portatori di un fanatico ultranazionalismo.
A Bucha c'è quel video dove tra loro si dicono di sparare a quelli (civili) con la fascia bianca....ma di noi
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Io non vorrei finire nè in mano agli ucraini e nemmeno in mano ai russi, questo è poco ma sicuro...perchè adesso cosa accadrà a questi superstiti della acciaieria, Dio solo lo sa.
Se c'è una qualche speranza per i marines ucraini, mi riferisco all'esercito regolare, agli Azov, che hanno tatuate addosso pure svastiche e quant'altro, non so cosa potrà accadere....ma di noi
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Originariamente Scritto da The_Shadow Visualizza MessaggioAzov è il male, la russia la nemesi.
Originariamente Scritto da Sean
mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola
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Originariamente Scritto da zuse Visualizza MessaggioMa no, nemesis non è filorusso, è un utente moderato con senno
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Originariamente Scritto da zuse Visualizza MessaggioMa no, nemesis non è filorusso, è un utente moderato con sennoOriginariamente Scritto da The_Shadow Visualizza MessaggioProponiamolo come mediatore."It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"
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«Azovstal è caduta»: i soldati sfilano davanti ai russi
Il Cremlino: «Il complesso è sotto il nostro controllo, il leader Prokopenko portato via con un veicolo blindato speciale». Gli ucraini perquisiti a uno a uno, controllati anche i tatuaggi
Azovstal è caduta. L’acciaieria simbolo della resistenza del battaglione d’Azov e della città martire di Mariupol è «totalmente sotto il controllo delle forze armate russe», ha annunciato in serata la Difesa di Mosca, dopo che il ministro Sergej Shoigu ha comunicato al presidente Vladimir Putin «la fine dell’operazione e la completa liberazione» della fonderia. L’evacuazione — come hanno fin qui preferito chiamarla a Kiev — è durata quattro giorni, durante i quali 2.439 militari — il dato però è ancora una volta russo e non confermato dagli ucraini — si sono arresi, come ordinato dallo Stato maggiore di Kiev.
Le immagini video diffuse da Mosca ieri sera mostrano i militari russi mentre, fascia bianca al braccio e volto coperto, conducono accurate perquisizioni degli effetti personali degli ucraini in divisa disarmati, disposti in fila in un luogo aperto mentre vengono fatti sfilare e spogliare anche per controllare i loro tatuaggi. «Sono le Termopili del XXI secolo» aveva detto già nei giorni scorsi il capo delegazione dei negoziati Mykhailo Podolyak. Una soluzione cui si è arrivati visto che era «impossibile sbloccare» lo stallo «con mezzi militari», ha spiegato ieri ai media ucraini il presidente Volodymyr Zelensky. E una resa che evidentemente i comandanti dell’Azov hanno cercato di rimandare fino all’ultimo. «Il comando militare superiore ha dato l’ordine di salvare la vita dei soldati e di smettere di difendere la città di Mariupol», aveva detto nel suo ultimo video il comandante di Azov, Denis Prokopenko. Poi anche lui e gli altri comandanti, in testa il suo vice Sviatoslav Kalina Palamar e il comandante della 36esima brigata dei marines, il maggiore Serhiy Volyna, hanno dovuto deporre le armi.
Mosca, in serata, ha comunicato come lo stesso Prokopenko sia stato portato via «con un veicolo blindato speciale» verso i territori controllati dalla Russia. Adesso, per Kiev sarà l’ora delle trattative per tentare uno scambio di prigionieri, da condurre anche con la mediazione internazionale. Possibilità che però fin qui non ha trovato alcuna conferma, dopo che da Mosca nei giorni scorsi è arrivata la minaccia di un processo ai militari del battaglione come criminali di guerra. E che Zelensky ha spiegato con queste parole: «Quando abbiamo visto che era impossibile sbloccare la situazione con mezzi militari, ho negoziato con Turchia, Svizzera, Israele, e prima con la Francia per via dei rapporti dei suoi leader con la Federazione Russa». Trattative che però lo stesso Podolyak ha definito «molto difficili e molto fragili». In questo quadro di incertezza sulla sorte dei prigionieri aumenta dunque l’angoscia dei familiari e dei sostenitori dei militari. «L’ultimo messaggio che mi ha mandato su Telegram era di due giorni fa. Mio marito è sulla strada da un inferno all’altro, dall’acciaieria Azovstal verso la prigione», ha spiegato ieri a Istanbul Natalia Zarytska, moglie di un combattente dell’Azovstal. Migliaia di commenti sono arrivati poi al post di addio di Dmytro Kozatskiy, alias Orest che ieri, in un messaggio su Twitter, ha scritto: «È fatta. Grazie di tutto dal rifugio di Azovstal. Luogo della mia morte, e della mia vita». Militare e fotografo, noto per le sue idee di estrema destra, ha documentato la resistenza del reggimento. Poi dopo essersi consegnato ai russi ha concluso: «Vi lascio le mie foto. Inviatele a tutti i premi giornalistici e concorsi fotografici». Allegato, un link per scaricare le immagini di tre mesi nei tunnel.
Mariupol che soffre ancora e non resiste più. Fuori dall’acciaieria, e dai suoi 11 mila metri quadrati fatti di cunicoli costruiti nel 1930, i russi avrebbero sgomberato le macerie del teatro di Mariupol rimuovendo i corpi. «E ora — ha denunciato il consigliere del sindaco Petro Andryushchenko — non sapremo mai quanti civili di Mariupol siano stati effettivamente uccisi dai russi».
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