Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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Media Usa, Biden non vuole inviare lanciarazzi a lunga gittata a Kiev
Nella difficile e complessa partita per le forniture di armi all'Ucraina, secondo il sito Politico, Joe Biden starebbe resistendo alle pressanti richieste di Kiev di ottenere sistemi lanciarazzi a lunga gittata, nel timore che possano essere usati per lanciare attacchi in territorio russo, espandendo e prolungando il conflitto in Ucraina. Politico citano tre persone a conoscenza del dossier. Per contrastare l'artiglieria pesante russa nel Donbass, Kiev in particolare chiede da tempo la fornitura di lanciarazzi multipli Mlrs, il sistema più pesante, complesso e potente sviluppato in tale categoria d'armamenti dall'industria occidentale. Ma la Casa Bianca non cede e i dirigenti ucraini sarebbero sempre più frustrati. «C'è stato un momento favorevole (a questo tipo di forniture, ndr) a Ramstein ma sembra essersi raffreddato», ha confidato un assistente parlamentare a conoscenza della discussione avuta da alleati e partner occidentali in Germania.
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
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«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Zelensky e il dilemma dell’ordine di resa al Battaglione Azov: ora può rivestire i panni del politico
L’ordine al Battaglione Azov di arrendersi è un colpo alla leggenda delle virtù marziali degli ucraini. Ma è anche un richiamo alla necessità di politica e diplomazia
«Un giorno difficile» dice il presidente Zelensky nel video per l’uscita dei suoi soldati dalla trappola di Mariupol. Eppure, è il giorno in cui esseri stremati, amputati, affamati lasciano i bunker e tornano umani, riconquistano la speranza di un destino diverso. Certo, dal punto di vista militare è «un giorno difficile» perché Mariupol cade. Il corridoio tra Russa e Crimea è completo e permette a Mosca di mantenere il suo status di superpotenza. Su quella lingua di terra, potranno viaggiare testate nucleari fino al porto di Sebastopoli e finire nei sottomarini che garantiscono la reazione atomica contro qualunque aggressore. Militarmente, Mariupol è una preda indispensabile per le ambizioni russe, ma allo stesso tempo un’amputazione dolorosa per l’Ucraina. Inaccettabile, nelle dichiarazioni pre-trattativa.
Per il presidente Zelensky il giorno è «difficile» perché il suo ordine ai resistenti di Mariupol di cessare i combattimenti è anche un colpo alla leggenda del patriottismo ucraino. Gli eroi dell’Azovstal sono serviti non solo ad impegnare truppe russe o a dare tempo alle armi occidentali di arrivare, ma anche a tenere alto il morale del resto dell’esercito. Per due mesi e mezzo il Battaglione Azov e i fanti di marina hanno combattuto mettendosi in trappola da soli. Se resistevano gli eroi di Mariupol, circondati, senz’acqua, viveri, elettricità, sotto il martellamento quotidiano di 120 raid aerei, un migliaio di granate da mortaio e proiettili d’artiglieria, qualsiasi altra città ucraina aveva il dovere di non cedere. I soldati dell’Azovstal hanno dato l’esempio, l’intero Paese li ha seguiti. La tenacia delle forze ucraine è nata forse tanto a Mariupol quanto nei videomessaggi del presidente che non fuggiva quando persino l’intelligence americana glielo suggeriva.
Ma il «giorno difficile» potrebbe diventare un momento di svolta positivo in tanti dei dossier aperti. Se anche gli ultimi militari uscissero dalla città-porto, Zelensky non avrebbe più concorrenti nell’incarnazione del mito di resistenza nazionale. Il comandante del Battaglione Azov, lo statuario Denis Prokopenko, era l’unico a competere in popolarità nei suoi videomessaggi con quelli del presidente. Grazie al sistema di trasmissione satellitare di Elon Musk, il Maggiore Prokopenko si mostrava con le stigma del martire e ispirava obbedienza. In un ambiente post-apocalittico, velatamente sfidò la stessa autorità presidenziale. «Non posso credere che in tutta l’Ucraina non si trovino volontari e mezzi per rompere l’assedio», arrivò a dire il comandante del Battaglione Azov.
«Lasciatemi insistere — dice ora Zelensky — l’Ucraina ha bisogno dei suoi eroi vivi». Per questo «un’operazione militare per salvare i difensori di Mariupol era stata iniziata dalle nostre forze armate e dai servizi segreti», ma qualcosa, evidentemente, non ha permesso di completarla. Ed è rimasta solo la resa.
Le voci di blitz in elicottero, di barchini a zigzag tra le mine del Mar d’Azov fanno parte della leggenda di questo assedio e del prestigio del presidente come comandante in capo. L’«evacuazione», come gli ucraini preferiscono chiamare la resa, invece, è il momento in cui Prokopenko fa il Garibaldi. Smagrito, sporco, l’eroico combattente pronuncia il suo «obbedisco» alla sconfitta «per salvare vite».
Per il momento il protagonismo bellicoso del Battaglione Azov si azzera e lascia l’intera scena a Zelensky. «Il lavoro per riportare i nostri ragazzi a casa continua. Richiede tempo e discrezione». Abbiate fiducia, seguitemi dice il comandante in capo rivestendo i panni del politico.
Il messaggio di Zelensky può anche essere interpretato come un richiamo al fatto che coraggio e virtù marziali non bastano, neppure in un assedio. Che contano anche la diplomazia e la politica. Se è vero per gli eroi dell’Azovstal, potrebbe diventarlo anche per il resto dell’Ucraina. Con Mosca sazia col boccone di Mariupol, il tavolo della pace è più vicino. Zelensky tratta con gli invasori per salvare i «suoi ragazzi».
Pensando al film Il grande dittatore, nel video inviato al Festival di Cannes, Zelensky dice che «serve un nuovo Chaplin» per svelare l’imbroglio del potere. Ciò che è stato «preso al popolo sarà restituito al popolo». Magari non subito però e, nel frattempo, è bene salvare vite umane.
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Comunque in Azovstal permangono gli irriducibili, non è stata del tutto evacuata. Restano quelli che probabilmente non hanno intenzione di arrendersi....ma di noi
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presumo anche che sia meglio morire che arrendersi e finire in mano ai russiOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Si arrende il vice comandante del reggimento Azov
Il vice comandante del reggimento Azov, Svyatoslav Palamar, soprannominato Kalina, ha lasciato l’acciaieria Azovstal e si è arreso. Lo ha annunciato il comandante militare Dmitry Steshin.
«Kalina ha lasciato Azovstal ieri sera alle 21»,
ha detto un suo compagno. Intanto rappresentativa della Croce Rossa hanno visitato il carcere di Olenivka (nella cosiddetta Repubblica del Donetsk) dove sono detenuti i militari ucraini dell'Azovstal.
Dimezzato il raccolto del grano, Kiev: “Sarà crisi mondiale”
L'Ucraina produrrà nel 2022 la metà del grano raccolto l'anno scorso: la stima è stata fatta dal ministro dell'agricoltura di Kiev, Mykola Solsky, in un intervento all'Onu in cui ha avvertito che a pagare il prezzo della guerra russa in Ucraina saranno «tutti i Paesi del mondo, a causa della carenza di grano». Se quest'anno il raccolto sarà pari al 50% rispetto allo scorso anno, è anche perché la maggior parte della semina è avvenuta nelle regioni orientali e meridionali, proprio dove si combatte.
Scholz non favorevole a una "scorciatoia" per l’Ue
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz non è favorevole a concedere all'Ucraina una "scorciatoia" per l'adesione all'Unione europea, che «non e' una questione di qualche mese o qualche anno». «Il fatto che non ci sia una scorciatoia sul percorso di adesione all'Ue è un imperativo di equità rispetto ai 6 Paesi dei Balcani occidentali», ha sottolineato riferendosi alle richieste presentate da tempo dai Paesi in questione, parlando davanti ai deputati del Bundestag. Il presidente francese Emmanuel Macron, ha aggiunto Scholz, «ha ragione quando sottolinea che il processo di adesione non è questione di qualche mese o qualche anno».
Kuleba: da alcuni Paesi Ue trattamento di seconda classe
Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha lamentato il «trattamento di seconda classe» che l'Ucraina subirebbe dal alcuni Paesi europei dopo che il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, si è detto contrario a una procedura d'adesione accelerata di Kiev alla Ue per non fare torto alle nazioni dei Balcani occidentali. «L'ambiguità strategica sulla prospettiva europea dell'Ucraina praticata da alcune capitali Ue negli anni passati è fallita e deve finire», ha scritto Kuleba su Twitter, asserendo che ciò «non ha fatto che imbaldanzire Putin» e «ferisce i sentimenti degli ucraini».
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Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggiopresumo anche che sia meglio morire che arrendersi e finire in mano ai russi
Il ''Ferro e Onore'' e il ''con questo o sopra di questo'', presi pari pari dalla antica cultura norrena a cui si rifanno.
Leggevo su Telegram l'ultimo messaggio di uno di loro: si auspicava di vedere ben presto il Sole Nero che avrebbe annunciato l'arrivo delle Valchirie e che l'avrebbe guidato nel Valhalla dove avrebbe banchettato in eterno coi compagni morti e con gli Asi. Un guerriero che si arrende non va nel Valhalla, ma nel Hel.
Molti di quelli che si sono arresi non sono ''Azov'' ma militari regolari dell'esercito ucraino.
Si lo so che è roba inconcepibile per noi, ma loro ci credono davvero.
D'altronde cosa è concepibile in questa guerra? I Popolari delle due repubbliche con bandiere rosse e foto di Stalin o persone che nel 2022 ancora celebrano i riti per gli Asi e Odino? E' tutto così strano
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioSi arrende il vice comandante del reggimento Azov
Il vice comandante del reggimento Azov, Svyatoslav Palamar, soprannominato Kalina, ha lasciato l’acciaieria Azovstal e si è arreso. Lo ha annunciato il comandante militare Dmitry Steshin.
«Kalina ha lasciato Azovstal ieri sera alle 21»,
ha detto un suo compagno. Intanto rappresentativa della Croce Rossa hanno visitato il carcere di Olenivka (nella cosiddetta Repubblica del Donetsk) dove sono detenuti i militari ucraini dell'Azovstal.
Dimezzato il raccolto del grano, Kiev: “Sarà crisi mondiale”
L'Ucraina produrrà nel 2022 la metà del grano raccolto l'anno scorso: la stima è stata fatta dal ministro dell'agricoltura di Kiev, Mykola Solsky, in un intervento all'Onu in cui ha avvertito che a pagare il prezzo della guerra russa in Ucraina saranno «tutti i Paesi del mondo, a causa della carenza di grano». Se quest'anno il raccolto sarà pari al 50% rispetto allo scorso anno, è anche perché la maggior parte della semina è avvenuta nelle regioni orientali e meridionali, proprio dove si combatte.
Scholz non favorevole a una "scorciatoia" per l’Ue
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz non è favorevole a concedere all'Ucraina una "scorciatoia" per l'adesione all'Unione europea, che «non e' una questione di qualche mese o qualche anno». «Il fatto che non ci sia una scorciatoia sul percorso di adesione all'Ue è un imperativo di equità rispetto ai 6 Paesi dei Balcani occidentali», ha sottolineato riferendosi alle richieste presentate da tempo dai Paesi in questione, parlando davanti ai deputati del Bundestag. Il presidente francese Emmanuel Macron, ha aggiunto Scholz, «ha ragione quando sottolinea che il processo di adesione non è questione di qualche mese o qualche anno».
Kuleba: da alcuni Paesi Ue trattamento di seconda classe
Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha lamentato il «trattamento di seconda classe» che l'Ucraina subirebbe dal alcuni Paesi europei dopo che il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, si è detto contrario a una procedura d'adesione accelerata di Kiev alla Ue per non fare torto alle nazioni dei Balcani occidentali. «L'ambiguità strategica sulla prospettiva europea dell'Ucraina praticata da alcune capitali Ue negli anni passati è fallita e deve finire», ha scritto Kuleba su Twitter, asserendo che ciò «non ha fatto che imbaldanzire Putin» e «ferisce i sentimenti degli ucraini».
CorSera-La Stampa"It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"
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Originariamente Scritto da Nemesis84 Visualizza Messaggiopretendono e piangono... chiaro che cerchino di ottenere il massimo, ma proprio perchè cominciano a vedersi delle crepe e dei distinguo non credo sia il migliore dei modi per fare pressioni.
I russi nelle zone conquistate stanno pure cambiando la moneta, introducendo il rublo. Controllano il mare. La Crimea è russa.
Ti dovresti in teoria riconquistare tutto: Crimea, Mariupol, porti, Donbass, ristabilire con le armi la sovranità...oppure avere dei trattati dove si scrive chiaro e tondo quale parte della mela è ancora tua e quale non più...finchè non accadrà questo parlare di adesione è come questionare sul filioque nei concili bizantini....ma di noi
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioE' anche tecnicamente impossibile far entrare domani mattina l'Ucraina nella UE, perchè finchè c'è uno stato di guerra, quale nazione di fatto verrebbe ammessa? Quella col mare o quella senza? Quella con un Pil o quella con un altro Pil?
I russi nelle zone conquistate stanno pure cambiando la moneta, introducendo il rublo. Controllano il mare. La Crimea è russa.
Ti dovresti in teoria riconquistare tutto: Crimea, Mariupol, porti, Donbass, ristabilire con le armi la sovranità...oppure avere dei trattati dove si scrive chiaro e tondo quale parte della mela è ancora tua e quale non più...finchè non accadrà questo parlare di adesione è come questionare sul filioque nei concili bizantini.
Ecco credo che strategicamente cominci ad essere una linea che ormai sta cominciando a stancare"It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"
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Originariamente Scritto da Nemesis84 Visualizza Messaggioio parto dall'idea che stanno chiedendo qualcosa che sanno di non poter avere subito, ma lo usano come leva per mercanteggiare.
Ecco credo che strategicamente cominci ad essere una linea che ormai sta cominciando a stancare
Poi in autunno si starà come sugli alberi le foglie, si aprirà la voragine energetica ed economica e tutti col sedere per terra.
Ps: preparatevi anche alla polveriera bosnia. Sapete che seguo sopratutto questo fronte e la situazione si fa sempre più pesante. No, non sono mie paranoie. Ne ha parlato ieri anche caracciolo.
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che sta succedendo in bosnia?
chiedo perchè seriamente non so nulla dell'argomentoOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggioche sta succedendo in bosnia?
chiedo perchè seriamente non so nulla dell'argomento
A livello unitario, c'è un parlamento ed un governo che prevedono l'equilibrio tra le 3 etnie, con relativi uffici ed enti federali.
In questi ultimi mesi, vediamo un crescente separatismo da parte della republika srpska. Secessionismo che non è solo a parole, ma anche disconoscimento del potere centrale e di decentramento sulla propria capitale, banja luka, di uffici e poteri.
Non ultimo, la republika srpska è appoggiata dalla serbia (cosa ovvia), dalla russia e dalla cina.
Gli organismi internazionali preposti al controllo dagli accordi di dayton tergiversano e l'italia non pervenuta.
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