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Cronaca e politica estera [Guerra Ucraina-Russia] Thread unico.
Non vedo assolutamente il " problema " con la vittoria dell'Ucraina, contando che è praticamente arrivata per votazione da casa e la giuria internazionale li ha posizionati tra i primi 10 ma distanti anni luce da paesi come Gran Bretagna, Spagna o Grecia.
La vera domanda è, dove pensano di tenere l'Eurovision dal momento che l'Ucraina è un campo di battaglia e non abbiamo idea di quando questa situazione finirà !?
Zelensky che ovviamente si è già pronunciato ha detto che vorrebbe farlo a Mariupol !
Inviato dal mio SM-G998B utilizzando Tapatalk
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Zelensky che ovviamente si è già pronunciato ha detto che vorrebbe farlo a Mariupol !
Inviato dal mio SM-G998B utilizzando Tapatalk
Si ho letto, ma a parte le speranze/propaganda di Zelensky, seriamente, dove lo tengono ?! me lo sono chiesto durante tutto il festival dal momento che li ho sentiti ( e mi sono piaciuti un sacco e li davo per vincitori da subito ). Mariupol nelle migliori delle ipotesi diventerà territorio Russo non riconosciuto, non c'hanno manco i soldi per piangere e le città sono ridotte a un disastro, se gli arrivano dei fondi sarà meglio spenderli per ricostruire, altro che Eurovision.
Originariamente Scritto da modgallagher
gandhi invece di giocarsi il libretto della macchina si gioca la cartella clinica
" tra noi sarebbe come abbinare un vino pregiato a un ottimo cibo " ..
Si ho letto, ma a parte le speranze/propaganda di Zelensky, seriamente, dove lo tengono ?! me lo sono chiesto durante tutto il festival dal momento che li ho sentiti ( e mi sono piaciuti un sacco e li davo per vincitori da subito ). Mariupol nelle migliori delle ipotesi diventerà territorio Russo non riconosciuto, non c'hanno manco i soldi per piangere e le città sono ridotte a un disastro, se gli arrivano dei fondi sarà meglio spenderli per ricostruire, altro che Eurovision.
Ma si, anche perchè l'eurovision è ormai un "carrozzone ecumenico" che giochi senza frontiere spostati.
A parte gli scherzi, se va avanti così il prossimo eurovision lo prendiamo su rai2.
No vabbe ragazzi, è una figata come posto da visitare, unico nel suo genere, peccato che sarà infattibile per chissà quanto a sto punto.
il film di Oren Peli lo vidi quando uscì e amplificò ancora di più la mia voglia di andarci
Originariamente Scritto da modgallagher
gandhi invece di giocarsi il libretto della macchina si gioca la cartella clinica
" tra noi sarebbe come abbinare un vino pregiato a un ottimo cibo " ..
No vabbe ragazzi, è una figata come posto da visitare, unico nel suo genere, peccato che sarà infattibile per chissà quanto a sto punto.
il film di Oren Peli lo vidi quando uscì e amplificò ancora di più la mia voglia di andarci
Ti sei già preparato le battute per conquistare le ragazze del posto? Tipo "you look so radiant"?
Ucraina, l’offerta Usa al Cremlino prima delle armi pesanti
Il cessate il fuoco consentirebbe a Mosca di ottenere alcune zone che controlla in cambio di garanzie sul resto dell’Ucraina. Referendum sul Donbass. Lavrov: guerra ibrida dell’Occidente contro di noi. Nel regime crescono correnti diverse
Il cessate il fuoco consentirebbe a Mosca di ottenere alcune zone che controlla in cambio di garanzie sul resto dell’Ucraina. Referendum sul Donbass. Lav…
Articolo per abbonati. Vediamo se in giro si trova comunque per intero.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
e cacciatelo sto euro al mese per l'abbonamento [emoji16]
eccezionalmente ve lo riporto io
Ucraina, l’offerta Usa al Cremlino prima delle armi pesanti
dal nostro corrispondente Paolo Mastrolilli
Il cessate il fuoco consentirebbe a Mosca di ottenere alcune zone che controlla in cambio di garanzie sul resto dell’Ucraina. Referendum sul Donbass. Lavrov: guerra ibrida dell’Occidente contro di noi. Nel regime crescono correnti diverse
NEW YORK - Dopo Lloyd Austin, il capo degli Stati Maggiori Riuniti Mark Milley, che vuole parlare col collega Gerasimov per scendere nei dettagli operativi della guerra in Ucraina. Da una parte il Pentagono guida la ripresa del dialogo con la Russia, prima del dipartimento di Stato, che resta comunque pronto a subentrare nel negoziato diplomatico, quando Putin dovesse convincersi che è necessario perché non può prevalere sul campo di battaglia. Dall'altra, però, i militari americani fanno capire a Mosca che non molleranno mai, tanto è vero che hanno appena ordinato la rotazione di 10.500 soldati in Europa Orientale, mentre aspettano la settimana prossima il via libera del Senato al nuovo pacchetto di aiuti per Kiev da 40 miliardi di dollari. Sono le direttive su cui si muove la strategia per l'Ucraina, in bilico tra dialogo e minaccia di un'escalation militare ed economica.
I segnali del Cremlino dopo la chiamata di venerdì fra Austin e il collega Shoigu non sono stati incoraggianti. Putin ha staccato la luce alla Finlandia per punirla dell'ingresso nella Nato, confermando tutte le motivazioni profonde di Helsinki e probabilmente Stoccolma, mentre Ankara lascia intendere che l'opposizione di Erdogan si riferiva in realtà al tentativo di barattare il via libera con qualche concessione. Il ministro degli Esteri Lavrov ha accusato l'Occidente di aver scatenato una "guerra ibrida contro la Russia". Queste uscite però, unite alle ricorrenti voci sui gravi problemi di salute di Putin rilanciati dal capo dell'intelligence ucraina Budanov, rivelano che nel regime iniziano a coagularsi correnti diverse.
Nessuno si aspettava che una telefonata tra Austin e Shoigu risolvesse la questione. Se però ha accettato la chiamata, dopo un silenzio che durava dal 18 febbraio, un motivo c'è. Autorevoli fonti Usa coinvolte nel dossier notano che "Austin ha chiesto il cessate il fuoco, ossia lo stop dei combattimenti sulla linea attuale del fronte, e non il ritiro delle truppe russe dai territori occupati.
Ciò potrebbe rappresentare un'apertura interessante per Mosca, ossia l'ipotesi di convincere Kiev alla rinuncia ad alcune zone controllate dal Cremlino, in cambio di una pace duratura che dia garanzie proiettate verso il futuro su sicurezza, sovranità e integrità del resto del paese. Il passaggio potrebbe essere sancito con un referendum in parti del Donbass, che darebbe copertura politica a tutti. Sarebbe per certi versi lo scambio a cui lavora anche il presidente francese Macron, cercando di coinvolgere il leader cinese Xi, per convincere Putin che è l'unica via percorribile". Temi al centro anche del vertice tra i ministri degli Esteri Nato a Berlino, nonostante nell'amministrazione Biden e tra gli alleati ci siano resistenze di chi non vorrebbe fare alcuna concessione al "criminale di guerra".
Ora la palla torna nel campo del Cremlino. Se rifiuterà l'ipotesi prospettata da Austin, l'alternativa sarà combattere a tempo indeterminato. Ma non è chiaro se converrebbe a Putin, e se i militari sarebbero disposti a seguirlo, considerando le ricorrenti notizie di ammutinamenti e le voci di golpe.
Gli analisti americani notano che la seconda offensiva nel Donbass è avviata verso lo stallo, con la prospettiva di un lungo conflitto congelato, come prima del 24 febbraio. I russi hanno mandato rinforzi, facendo salire a 105 i battaglioni schierati in Ucraina, però avanzano lentamente. Hanno guadagnato terreno vicino a Popasna, ma l'attacco su Slovyansk ha incontrato forte resistenza. Il tentativo poi di attraversare il fiume Siverskiy Donets per circondare l'area metropolitana di Severodonetsk è fallito vicino al villaggio di Bilohorivka, con l'umiliante perdita di uomini e la distruzione di oltre 70 mezzi corazzati.
Kiev invece ha lanciato la controffensiva a Izyum, dopo Kharkiv. E questo prima di ricevere il grosso delle armi pesanti occidentali e l'addestramento, che entro giugno dovrebbe metterla in condizione di contrattaccare duramente. Mosca conserva il vantaggio numerico, ma potrebbe diventare un'arma a doppio taglio, se fosse costretta a ordinare la mobilitazione generale e richiamare i riservisti. Le sanzioni poi richiedono tempo, però la prospettiva è che danneggino sempre di più l'economia russa, soprattutto se l'Europa adottasse l'embargo dell'energia
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