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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
se non erro sono 10 anni che non vede la luce del sole...
mi chiedo se in certi casi non sia proprio meglio il cianuro come fanno più ad est, piuttosto che questa agonia
Tra l'altro in 20m quadri videosorvegliati... Della serie, noi non siamo russi...
Come già scrissi, l'approccio russo in queste situazioni è quello del serpente velenoso, quello USA del boa constrictor. In entrambi i casi l'esito non è piacevole
Originariamente Scritto da Sean
mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola
Se è tutto uguale e le nostre libertà sono paragonabili, allora meglio andare in Russia dove almeno mantengono vivi certi sani valori e non hanno le nostre ipocrisie....no?
Per quanto trovi vergognoso quanto sta succedendo ad Assange, non è paragonabile ad un Navalny.
Se Navalny avesse fatto ciò che ha fatto Assange sarebbe finito in qualche zuppa di barbabietola, temo
Se è tutto uguale e le nostre libertà sono paragonabili, allora meglio andare in Russia dove almeno mantengono vivi certi sani valori e non hanno le nostre ipocrisie....no?
No. Sarebbero altri a doversene andare, i cowboy a rientrare nei loro ranch. In attesa e in subordine, guardare a quanto fanno gli altri per specchiare la loro (dei cowboy) cattiva coscienza di "buoni maestri".
Chi è nato qua sta a casa sua ed è l'unico a non dover andare da nessuna parte, anzi sono quelli con tutti i diritti della culla, che precede di millenni quelli posticcia di importazione USA.
Le ipocrisie vanno curate, è questo il compito di continuamente ficcare il dito nella piaga, visto che gli ipocriti si puntano di fare i maestri in camice e guanti bianchi.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Per quanto trovi vergognoso quanto sta succedendo ad Assange, non è paragonabile ad un Navalny.
Se Navalny avesse fatto ciò che ha fatto Assange sarebbe finito in qualche zuppa di barbabietola, temo
Sempre di persecuzione si tratta. Assange ha avuto il solo torto di svelare (non che non le conoscessimo eh, ma ricordarle ad ogni giorno e ad ogni passo non fa mai male) le bassezze, le miserie dei governi americani. Dovrebbe avere un premio da chi si considera il faro della libertà, non la prigionia di fatto da 10 anni e un destino di catene.
Non c'è nessuna differenza con chi altrove è perseguitato in quanto "dissidente"...anzi quello almeno dissente rispetto ad un governo autoritario...Assange che ha fatto? Mica ha dissentito: ha mostrato le carte (sporche) degli americani, un atto di libertà di pensiero, di parola e di stampa, giornalismo di inchiesta.
Il crimine è in quanto scritto in quelle carte, non in chi le ha pubblicate.
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L'America per una volta faccia una cosa buona e ridia la libertà a quel povero disgraziato. Ne avrebbe l'ammirazione del mondo (anche la mia).
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Leggi su Sky TG24 l'articolo Russia, Mosca testa il nuovo missile intercontinentale Sarmat
"Quest'arma davvero unica rafforzerà il potenziale di combattimento delle nostre forze armate, garantirà in modo affidabile la sicurezza della Russia dalle minacce esterne e farà riflettere coloro che, nella foga di una retorica frenetica e aggressiva, cercano di minacciare il nostro Paese" ha spiegato Putin
"Il riconoscimento delle attuali realtà territoriali, comprese l'appartenenza della Crimea alla Russia e l'indipendenza delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk", rimangono al centro delle trattative tra Russia e Ucraina. Lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, precisando che una bozza di intesa russa è stata presentata a Kiev il 15 aprile, ma i negoziatori ucraini "cercano di tirare per le lunghe il processo negoziale rifiutando di assumere un approccio costruttivo" e "a volte semplicemente rifiutando di rispondere prontamente alle proposte della parte russa". Lo riferisce l'Interfax.
La Cina agli Usa: non sia usata questa crisi per minacciare
La Cina sollecita gli Stati Uniti a "non usare la questione ucraina per diffamare, incastrare o minacciare la Cina". Lo ha detto il ministro della Difesa Wei Fenghe nel colloquio telefonico con il capo del Pentagono Lloyd Austin, nel resoconto del ministero cinese.
Usa, i russi non stanno avanzando nel Donbass
Non c'è stata per ora nessuna "conquista significativa" da parte delle forze russa nella loro nuova offensiva nel Donbass. E' la valutazione della Difesa americana secondo quanto riferito da due alti funzionari alla Cnn. Gli Stati Uniti hanno osservato alcuni nuovi attacchi da parte di Mosca, che sembrano più che altro dei test per sondare la tenuta delle forze ucraine, ha spiegato uno dei funzionari. Tuttavia, le linee del fronte rimangono ferme, senza nessun avanzamento da parte della Russia.
Repubblica
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Tra l'altro da due giorni la Turchia, comandata da un altro "dittatore" per l'ottica occidentale, ha invaso il nord dell'Iraq per sterminare i curdi del pkk che stanno lì. Col piffero che ho visto Formigli, Floris, o Zoro chiedere l'invio di armi all'Iraq, e che chiunque sia contrario vada definito Pro-Erdogan.
Sempre di persecuzione si tratta. Assange ha avuto il solo torto di svelare (non che non le conoscessimo eh, ma ricordarle ad ogni giorno e ad ogni passo non fa mai male) le bassezze, le miserie dei governi americani. Dovrebbe avere un premio da chi si considera il faro della libertà, non la prigionia di fatto da 10 anni e un destino di catene.
Non c'è nessuna differenza con chi altrove è perseguitato in quanto "dissidente"...anzi quello almeno dissente rispetto ad un governo autoritario...Assange che ha fatto? Mica ha dissentito: ha mostrato le carte (sporche) degli americani, un atto di libertà di pensiero, di parola e di stampa, giornalismo di inchiesta.
Il crimine è in quanto scritto in quelle carte, non in chi le ha pubblicate.
Sean io lo adoro Assange ma ha pubblicato materiale protetto dal segreto militare
Immaginati una cosa del genere fatta in Russia. Nel caso di Assange assistiamo ad una persecuzione attuata con mezzi legali e al limite del legale.
In Russia queste finezze non le avrebbero considerate:m avrebbe fatto la fine di Litvinenko, Skripal o Boris Nemtsov.
A ben pensarci il fatto che non abbiano ancora ammazzato Navalny e' perche' non lo reputano pericoloso e perche' e' diventato un personaggio noto in Occidente e farlo fuori non gli converrebbe
Sean io lo adoro Assange ma ha pubblicato materiale protetto dal segreto militare
Immaginati una cosa del genere fatta in Russia. Nel caso di Assange assistiamo ad una persecuzione attuata con mezzi legali e al limite del legale.
In Russia queste finezze non le avrebbero considerate:m avrebbe fatto la fine di Litvinenko, Skripal o Boris Nemtsov.
A ben pensarci il fatto che non abbiano ancora ammazzato Navalny e' perche' non lo reputano pericoloso e perche' e' diventato un personaggio noto in Occidente e farlo fuori non gli converrebbe
Barone, non possiamo andare avanti a marcare differenze qualitative tra i vari poli terrestri in gradi di mierda perchè non si tratta comunque per nessuno dei tanti di cioccolata ma ci indichiamo solo le varie tonalità e sfumature delle deiezioni dei tanti sederi imperialisti.
L'unica autentica differenza che avrebbe distinto gli USA dai regimi autoritari che eliminano a modo loro i propri dissidenti sarebbe stata nella presa di coscienza di una delle tante amministrazioni americane che sono seguite ai Wikileaks e che invece di perseguire chi ha avuto il solo torto di far emergere alla luce del sole (e dei cittadini) la verità, avrebbe dovuto fare ammenda condonando questo Prometeo che ha contribuito, a suo modo, a regalare la luce agli uomini, smascherando i crimini e le malefatte di governi sedicenti democratici, che dunque, in teoria, dovrebbero gioire del fatto che il cittadino, ovvero il popolo, dal quale promana (sempre in teoria) la sovranità, abbia piena coscienza di tutti gli elementi per poter controllare, giudicare e dunque eleggere i propri governanti.
Non si dice che la stampa è il guardiano della democrazia? E allora lo intrappolano come un topo, lo consegnano al governo malfattore facendogli rischiare 170 anni di carcere? Ma per quale delitto? Per aver messo a disposizione di tutti le prove che l'America spia gli alleati, ammazza indiscriminatamente dei civili, spia l'ONU, ammazza giornalisti in teatri di guerra, tortura prigionieri di guerra e tante altre cosucce simili?
Invece di presentarti al mondo, fare pubblica ammenda in nome di quei principi e "valori" che ti punti di voler regalare al globo tutto che fai, perseguiti fino a fargli finire i suoi giorni in carcere un uomo libero che in nome della libertà, di cui tu ti riempi la bocca, che in nome della libertà e della verità ha portato a conoscenza di tutti dei crimini compiuti nel nascondimento e nella doppiezza e anche nel tradimento (degli alleati e dei tuoi cittadini)?
Se Assange venisse liberato all'America cosa ne verrebbe di così deteriore? Niente, se non anzi il plauso e la vera differenziazione nei confronti di altri regimi che parimenti perseguitano i dissidenti. E allora perchè non viene liberato? Perchè occorre dare un esempio: chiunque pensi di illuminare gli antri oscuri stia attento, perchè noi, il governo, lo perseguiteremo ovunque andrà e non gli faremo più vedere la luce del sole. Per questo non lo liberano, perchè la sorte di Assange sia da monito.
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I dati di Demos&Pi per "Repubblica" mostrano diffidenza e scetticismo nei confronti dei media. E se raccolgono giudizi sufficienti tg e giornali, la valutazione crolla per i talk show. E uno su 4 arriva a dire che le immagini sui presunti crimini dell'esercito russo sono una montatura del governo di Kiev (la media si alza tra gli elettori di Fdi, Lega e M5s)
Quasi la metà pensa che la maggior parte dell’informazione sulla guerra in Ucraina è “distorta e pilotata“. E se una maggioranza significativa pensa che tutto sommato la copertura del conflitto operata dalla tv sia sufficientemente buona, il giudizio crolla quando si parla di talk show. E quasi uno su 4 arriva a dire che le notizie e le immagini sui presunti crimini dell’esercitorusso sono una montatura del governo di Kiev. E’ quanto emerge da un sondaggio effettuato dall’istituto Demos&Pi per Repubblica.
In particolare il 69 per cento degli intervistati si ritiene informato sulla guerra scatenata dalla Russia in Ucraina (il 57 dice che è “abbastanza” informato, il 12 dice “molto”), mentre uno su 3 (circa il 30 per cento si dice poco o per nulla informato). L’apprezzamento per la copertura informativa della tv viene dal 59 per cento delle persone sentite da Demos. Chi dà una valutazione pari o superiore al 6 supera la metà del campione anche riguardo ai giornali italiani (53%). Ma questo valore, come detto, scende di parecchio quando si chiede un giudizio sui talk show.
Nell’articolo di accompagnamento ai dati il sociologo Ilvo Diamanti interpreta questi dati col fatto che le trasmissioni che prevedono il dibattito “enfatizzano il conflitto in Ucraina fino a trasformarlo in uno ‘spettacolo permanente’ nel quale, di fronte alle immagini della tragedia, recitano ‘attori’ di diversa professione e impostazione: esperti di geopolitica e di guerra, cronisti, giornalisti, analisti, opinionisti, politici e militari. Presenti dovunque”. Scenario, riflette Diamanti, che rimanda la mente degli spettatori a quanto già successo nei due anni precedenti con la pandemia da Covid.
Ma quello che forse più allarma è che la comunicazione sulla guerra “suscita fra i cittadini un atteggiamento scettico – sottolinea Diamanti – In parte diffidente“. Il 46 per cento degli intervistati da Demos crede che la maggior parte dell’informazione italiana sul conflitto sia “distorta e pilotata” (qui il campione è spaccato: c’è un 50% che dice di no). Una sorta di “fame di informazione” che traspare da un altro quesito: il 75 per cento risponde che non è giusto che le notizie in tempo di guerra siano in qualche modo censurate (e forse sorprende che c’è comunque un 23 per cento che risponde che è giusto). Ma la diffidenza nei confronti dei media resta un po’ sotto la superficie se addirittura il 23 per cento arriva a dire che le notizie e le immagini sui crimini delle truppe di Mosca in Ucraina sono una montatura, una specie di prodotto di propaganda (il 72 per cento risponde che non è d’accordo).
Come mai questo scetticismo? Diamanti prova a rispondere così: questi intervistati ritengono che “le notizie e le immagini che provengono dal centro della guerra false. Una ‘montatura del governo ucraino’. Raccolta e accolta dai nostri media per interesse politico. E per alimentare gli indici di ascolto e di consumomediatico“. Insomma: se i media non si guadagnano la fiducia di lettori e spettatori, la colpa non può essere tutta di lettori e spettatori, ma anche degli operatori che quella fiducia non si meritano.
Ma Demos&Pi ha compiuto un’altra elaborazione dei dati, scorporando il dato degli “scettici” sull’informazione e di chi bolla le immagini sui presunti crimini russi come propaganda. In entrambi i casi i dati più alti sono nell’elettorato di Fratellid’Italia: qui dentro il 60 per cento degli intervistati definisce l’informazione “distorta e pilotata” e i negazionisti su Bucha, Irpin e gli altri presunti crimini russi si elevano a quasi un terzo del totale. Sono sopra alla media anche i dati nell’elettorato della Lega (rispettivamente 55 e 28 per cento) e del M5s (51 e 29 per cento). In linea col dato generale sono gli elettori di ForzaItalia, mentre è la base del Pd quella che mostra maggiore fiducia nei media: la quota di chi dice che l’informazione è pilotata si abbassa al 29 per cento, mentre chi ha dubbi sui presunti crimini russi crolla al 12.
Per uno su 4 le immagini sui crimini russi sono "una montatura del governo di Kiev" [TUTTI I DATI]
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