L'Italia è spaesata, scrive Caracciolo...e sai che novità...Ma non lo è stata sempre così spaesata: finchè è esistita una classe politica degna di quel nome c'erano ancora una politica estera che guardava ai pur minimi interessi nazionali (il filo arabismo per esempio) e un lodevole tentativo di creare una pur minima sovranità energetica (il nucleare).
Negli ultimi 30 anni non è più esistita una politica estera e nemmeno delle prese d'atto delle insufficienze strutturali italiane per tentare di porre in essere piani che cercassero di porvi rimedio.
Dopo l'addio di Londra alla UE si pensava che il ruolo di Roma sarebbe aumentato all'interno dell'Europa, che cioè dal trio Londra-Parigi-Berlino si sarebbe passato a quello Roma-Parigi-Berlino...e invece il trio è semplicemente diventato un duo: Parigi-Berlino. In un Europa vassalla degli USA, l'Italia occupa il posto riservato ai servi della gleba, e questa inutilità da una vita in vacanza la si riscontra anche in un presidente del consiglio che ha tempo da perdere per i motteggi: "meglio il condizionatore acceso o la pace?", come se ci fosse una garanzia che, se noi si spegnesse il condizionatore, di là si accenderebbe la pace.
La pace non sta in mano ai condizionatori delle case degli italiani ma agli Stati Uniti e alla Russia (e anche alla Cina). Un miliardo di aiuti economici per una Ucraina ridotta a zero e ben due miliardi di dollari in aiuti militari, e altri ne arriveranno: anche da queste proporzioni si capisce che per adesso di pace non si parla.
Il gran ballo finale nel Donbass: serve proprio gettarci qualche altro migliaio di morti per certificare, come per la Crimea, uno stato di fatto che è solo da mettere su carta? Sarà un massacro inutile, ma evidentemente nel mondo la guerra ha una sua ragione di essere, serve, ad esempio, per arrivare ad accettare la realtà per come è e non per come la si racconta, la si immagina, la si fantastica.
Negli ultimi 30 anni non è più esistita una politica estera e nemmeno delle prese d'atto delle insufficienze strutturali italiane per tentare di porre in essere piani che cercassero di porvi rimedio.
Dopo l'addio di Londra alla UE si pensava che il ruolo di Roma sarebbe aumentato all'interno dell'Europa, che cioè dal trio Londra-Parigi-Berlino si sarebbe passato a quello Roma-Parigi-Berlino...e invece il trio è semplicemente diventato un duo: Parigi-Berlino. In un Europa vassalla degli USA, l'Italia occupa il posto riservato ai servi della gleba, e questa inutilità da una vita in vacanza la si riscontra anche in un presidente del consiglio che ha tempo da perdere per i motteggi: "meglio il condizionatore acceso o la pace?", come se ci fosse una garanzia che, se noi si spegnesse il condizionatore, di là si accenderebbe la pace.
La pace non sta in mano ai condizionatori delle case degli italiani ma agli Stati Uniti e alla Russia (e anche alla Cina). Un miliardo di aiuti economici per una Ucraina ridotta a zero e ben due miliardi di dollari in aiuti militari, e altri ne arriveranno: anche da queste proporzioni si capisce che per adesso di pace non si parla.
Il gran ballo finale nel Donbass: serve proprio gettarci qualche altro migliaio di morti per certificare, come per la Crimea, uno stato di fatto che è solo da mettere su carta? Sarà un massacro inutile, ma evidentemente nel mondo la guerra ha una sua ragione di essere, serve, ad esempio, per arrivare ad accettare la realtà per come è e non per come la si racconta, la si immagina, la si fantastica.
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