Marine Le Pen nei sondaggi è vicinissima a Macron: può vincere le presidenziali in Francia?
Lo scarto tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen, negli ultimi sondaggi in vista del primo turno delle elezioni presidenziali in Francia, è ormai minimo: e nemmeno la vittoria al secondo turno sembra più scontata, per l'attuale presidente
Lo scarto tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen si riduce ancora quando mancano poche ore al primo turno di questa domenica.
Secondo il sondaggio Elabe commissionato dalla rete tv all news Bfm, il presidente uscente, candidato a un secondo mandato, è in testa con il 26% dei voti ma continua a scendere (-2%), mentre Marine Le Pen è ormai al 25% e continua a salire (+2%).
È un testa a testa che potrebbe portare Marine Le Pen a vincere il primo turno, e a porsi quindi in condizioni psicologiche e politiche favorevoli per la vittoria finale nel secondo turno del 24 aprile.
Se lo scontro finale dovesse essere Macron-Le Pen, come tutto o quasi lascia pensare, anche qui il divario è sempre più stretto: Macron è dato al 51% (-2%) e Marine Le Pen al 49 (+2%), un distacco che si pone ampiamente all’interno del margine di errore statistico, valutato da 0 a 3 per cento.
Emmanuel Macron e Marine Le Pen quindi, stando ai sondaggi, si trovano più o meno in parità. È una situazione completamente diversa rispetto al 2017, quando l’allora outsider Emmanuel Macron si impose al primo turno e da quel momento fu quasi certo della vittoria finale, aiutato anche dalla catastrofica prestazione di Marine Le Pen nel duello tv decisivo. Allora nella politica francese resisteva ancora, sia pure traballante, il «fronte repubblicano», ovvero il patto di votare sempre e comunque l’avversario di estrema destra, prima Jean-Marie Le Pen (nel 2002) e poi sua figlia Marine. Oggi quel patto non esiste più, la barriera tra destra gollista ed estrema destra è ormai superata, e la presenza poi di Eric Zemmour costituisce per Marine Le Pen un ulteriore riserva di voti. Secondo lo stesso sondaggio Elabe, l’82 per cento degli elettori di Zemmour voterà per Marine Le Pen se il loro candidato non dovesse qualificarsi al secondo turno, e lo stesso farà il 34% degli elettori di Valérie Pécresse, la candidata dei Républicains, il partito della destra gollista che finora traeva una delle sue ragion d’essere nell’opporsi all’estrema destra.
Ma i francesi pronti a votare Marine Le Pen al secondo turno non sono solo gli elettori di Pécresse o Zemmour, cioè dell’area di destra o estrema destra. Il candidato che i sondaggi danno in terza posizione, Jean-Luc Mélenchon della France Insoumise (sinistra radicale) sta anche lui crescendo in modo continuo da giorni ed è ora al 17,5%, un livello che dovrebbe precludergli la seconda posizione e quindi l’accesso al ballottaggio. Chi l’ha votato al primo turno non voterà automaticamente al secondo turno per Macron, solo per fare sbarramento a Marine Le Pen, secondo il vecchio e ormai superato riflesso del «fronte repubblicano». Anzi, il 22% sceglierà Marine Le Pen – una percentuale molto alta se consideriamo la distanza, almeno teorica, tra sinistra radicale ed estrema destra, contro il 35% che voterà per Macron, mentre gli altri si asterranno.
Marine Le Pen sostiene da tempo, anche in un’intervista di qualche mese fa al Corriere , che il tradizionale voto «contro Le Pen» ha lasciato il posto a un nuovo e ancora più sentito «voto contro Macron»: il presidente è amato e sostenuto dai suoi elettori, ma inviso a tutti gli altri. A giudicare dai sondaggi, l’analisi sembrerebbe non lontana dal vero.
Secondo la ricerca l’Obs/Odoxa, il voto «contro Macron» di chi sceglie il candidato solo per danneggiare l’attuale presidente arriva al 19%, un punto in più rispetto al voto «contro Marine Le Pen» che si ferma al 18%.
Emmanuel Macron sconta probabilmente anche l’ingresso tardivo nella campagna elettorale, e la convinzione – supportata dai sondaggi estremamente favorevoli fino a un mese fa - di avere ormai l’elezione in tasca. Potrà recuperare se riesce comunque ad arrivare al primo posto domenica sera, una tappa importante, e se poi se di dedicherà con tutte le energie a una corsa all’Eliseo finora da lui, molto impegnato nella crisi dell’Ucraina, piuttosto trascurata.
CorSera
Lo scarto tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen, negli ultimi sondaggi in vista del primo turno delle elezioni presidenziali in Francia, è ormai minimo: e nemmeno la vittoria al secondo turno sembra più scontata, per l'attuale presidente
Lo scarto tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen si riduce ancora quando mancano poche ore al primo turno di questa domenica.
Secondo il sondaggio Elabe commissionato dalla rete tv all news Bfm, il presidente uscente, candidato a un secondo mandato, è in testa con il 26% dei voti ma continua a scendere (-2%), mentre Marine Le Pen è ormai al 25% e continua a salire (+2%).
È un testa a testa che potrebbe portare Marine Le Pen a vincere il primo turno, e a porsi quindi in condizioni psicologiche e politiche favorevoli per la vittoria finale nel secondo turno del 24 aprile.
Se lo scontro finale dovesse essere Macron-Le Pen, come tutto o quasi lascia pensare, anche qui il divario è sempre più stretto: Macron è dato al 51% (-2%) e Marine Le Pen al 49 (+2%), un distacco che si pone ampiamente all’interno del margine di errore statistico, valutato da 0 a 3 per cento.
Emmanuel Macron e Marine Le Pen quindi, stando ai sondaggi, si trovano più o meno in parità. È una situazione completamente diversa rispetto al 2017, quando l’allora outsider Emmanuel Macron si impose al primo turno e da quel momento fu quasi certo della vittoria finale, aiutato anche dalla catastrofica prestazione di Marine Le Pen nel duello tv decisivo. Allora nella politica francese resisteva ancora, sia pure traballante, il «fronte repubblicano», ovvero il patto di votare sempre e comunque l’avversario di estrema destra, prima Jean-Marie Le Pen (nel 2002) e poi sua figlia Marine. Oggi quel patto non esiste più, la barriera tra destra gollista ed estrema destra è ormai superata, e la presenza poi di Eric Zemmour costituisce per Marine Le Pen un ulteriore riserva di voti. Secondo lo stesso sondaggio Elabe, l’82 per cento degli elettori di Zemmour voterà per Marine Le Pen se il loro candidato non dovesse qualificarsi al secondo turno, e lo stesso farà il 34% degli elettori di Valérie Pécresse, la candidata dei Républicains, il partito della destra gollista che finora traeva una delle sue ragion d’essere nell’opporsi all’estrema destra.
Ma i francesi pronti a votare Marine Le Pen al secondo turno non sono solo gli elettori di Pécresse o Zemmour, cioè dell’area di destra o estrema destra. Il candidato che i sondaggi danno in terza posizione, Jean-Luc Mélenchon della France Insoumise (sinistra radicale) sta anche lui crescendo in modo continuo da giorni ed è ora al 17,5%, un livello che dovrebbe precludergli la seconda posizione e quindi l’accesso al ballottaggio. Chi l’ha votato al primo turno non voterà automaticamente al secondo turno per Macron, solo per fare sbarramento a Marine Le Pen, secondo il vecchio e ormai superato riflesso del «fronte repubblicano». Anzi, il 22% sceglierà Marine Le Pen – una percentuale molto alta se consideriamo la distanza, almeno teorica, tra sinistra radicale ed estrema destra, contro il 35% che voterà per Macron, mentre gli altri si asterranno.
Marine Le Pen sostiene da tempo, anche in un’intervista di qualche mese fa al Corriere , che il tradizionale voto «contro Le Pen» ha lasciato il posto a un nuovo e ancora più sentito «voto contro Macron»: il presidente è amato e sostenuto dai suoi elettori, ma inviso a tutti gli altri. A giudicare dai sondaggi, l’analisi sembrerebbe non lontana dal vero.
Secondo la ricerca l’Obs/Odoxa, il voto «contro Macron» di chi sceglie il candidato solo per danneggiare l’attuale presidente arriva al 19%, un punto in più rispetto al voto «contro Marine Le Pen» che si ferma al 18%.
Emmanuel Macron sconta probabilmente anche l’ingresso tardivo nella campagna elettorale, e la convinzione – supportata dai sondaggi estremamente favorevoli fino a un mese fa - di avere ormai l’elezione in tasca. Potrà recuperare se riesce comunque ad arrivare al primo posto domenica sera, una tappa importante, e se poi se di dedicherà con tutte le energie a una corsa all’Eliseo finora da lui, molto impegnato nella crisi dell’Ucraina, piuttosto trascurata.
CorSera
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