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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
Chi vuole aver accesso al concetto di complessità difficilmente è schierato pro o contro qualcosa in toto. Abbiamo l’ossessione di dover categorizzare persone e relative opinioni da una parte o dall’altra, tra buoni e cattivi, come base per valutarne le posizioni. Capisco sia più facile, ma è limitante.
Purtroppo non esistono attori senza peccato in questo contesto e chi è schierato vuole inevitabilmente semplificare assumendo che anche gli altri facciano lo stesso. Certo, lo fanno giornalisti e politici, perché non dovremmo farlo noi. Almeno quelli sono pagati per essere schierati.
La necessità di schierarsi nasce nel momento in cui bisogna sintetizzare e decidere come agire (anche la non azione è una scelta).
Limitarsi a dire che serve complessità e che non esistono buoni e cattivi altro non è che un espediente retorico.
...a me fa solo ridere che venga descritto come "l'anziano Putin"...a 69 anni...quando Draghi che ne ha 5 di più e Biden addirittura 10 di più, sono in formissima, nel pieno controllo delle facoltà psicofisiche e nessuno lo mette in dubbio...
E' un modello classico della propaganda: Hitler (vegetariano ed astemio), che nel '39 aveva soli 50 anni, era "pazzo", Churchill (che beveva e fumava come un turco), che di anni ne aveva 65, un lucidissimo signore inglese. Lo schema è quello.
Ho pensato la stessa identica cosa.
Che uscita ridicola.
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Scusate però...avete mai sentito qualcuno parlare di complessità per la guerra in Iraq? Io no, presumo perchè anche se qualcuno ci fosse stato sarebbe stato difficile sentire la sua voce a causa delle troppo forti risate e pernacchie
Anche perchè chi parla di complessità (la Di Cesare, ad esempio) fa discorsi semplicistici, quindi la usa come espediente retorico.
Ci sono invece analisti che non menzionando mai il concetto fanno discorsi abbastanza complessi e tecnici, come i gemelli Gilli che, devo dire, sono estramamente preparati
Quando il vertice della società - in senso politico ma soprattutto intellettuale - è composto da imbecilli, chi è sofisticato viene definito sofista.
Nulla che non si sia già visto
Originariamente Scritto da Alberto84
Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano
Originariamente Scritto da debe
Chi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?
Originariamente Scritto da Zbigniew
Kurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.
Molte ideologie contemporane sono essenzialmente parassitarie
Poi nessuno sa cosa sia il progressismo, alla fine dei conti
Se da questa guerra dovesse emergere davvero un coacervo di opposizioni reali alla spinta globalista, che, dopo la caduta del Muro, si pensava non avrebbe più trovato opposizioni al suo dispiegarsi (Fukuyama e la sua "fine della storia", che più tardi ammetterà come troppo ottimistica previsione, cogliendo anzi segni di "decadenza" nell'occidente: https://www.cinquantamila.it/storyTe...=543789ade9c30), che si veicola col democraticismo, il liberalismo, il capitalismo, e pure il progressismo, e tutti gli -ismi dell'americanismo, per me sarebbe già un successo.
Se dalla fucina dovesse emergere un modello compiuto di antioccidentalismo, capace di rappresentare un polo di aggregazione critica politico-ideologica-spirituale a tutte le storture, i mali e le ipocrisie dell'occidente, sarebbe come il soffio di un vento gentile a turbare il gelo.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Scusate però...avete mai sentito qualcuno parlare di complessità per la guerra in Iraq? Io no, presumo perchè anche se qualcuno ci fosse stato sarebbe stato difficile sentire la sua voce a causa delle troppo forti risate e pernacchie
Anche perchè chi parla di complessità (la Di Cesare, ad esempio) fa discorsi semplicistici, quindi la usa come espediente retorico.
Ci sono invece analisti che non menzionando mai il concetto fanno discorsi abbastanza complessi e tecnici, come i gemelli Gilli che, devo dire, sono estramamente preparati
bè ricordo fior di dibattiti sulla guerra in iraq (1991)
mi ricordo Santoro faceva una trasmissione con ospiti che andavano ben al di là, nelle loro argomentazioni, del titolo d'apertura di studio aperto
La prima guerra del Golfo va ricordata soprattutto per l'uso della massiccia propaganda americana tesa a portarsi dietro l'opinione pubblica, col racconto delle "atrocità" compiute dal regime di Saddam in Kuwait, così da far inclinare i cittadini americani ed occidentali all'intervento.
Oggi forse il nome di Nayrah al-Sabah dice poco ma allora disse molto: fu una ragazzina kuwaitana che fu chiamata al Congresso come testimone degli orrori che, a suo dire, gli iracheni avevano commesso in Kuwait: raccontò che in un ospedale vide i soldati di Saddam togliere i neonati delle incubatrici e ammazzarli sul pavimento, provocando grossissima impressione nei membri del Congresso e nella opinione pubblica.
Ebbene, un anno dopo si scoprì che la signorina era la figlia dell'ambasciatore del Kuwait in USA, e che la sua testimonianza era un falso orchestrato grazie ad una agenzia di pubbliche relazioni: https://en.wikipedia.org/wiki/Nayirah_testimony
una antesignana di Powell e delle sue provette agitate all'ONU.
L'occidente è, all'occorrenza, una gigantesca fabbrica di balle e di falsi miti, dà forma ai suoi eroi come fa Hollywood. Oggi ha eletto Zelensky come suo nuovo feticcio e la causa ucraina come nuova frontiera.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Preambolo 1: tema vatissimo e che richiederebbe un 3d a sè.
Preambolo 2: chiedo senza fini di polemica.
Quando qualcuno di voi parla di antioccidentalismo, a cosa pensa esattamente?
Critica del consumismo?
Critica alla crescita autoreferenziale?
"Decrescita felice"?
Tradizionalismo?
Altro?
Una commistione di quanto sopra?
bè ricordo fior di dibattiti sulla guerra in iraq (1991)
mi ricordo Santoro faceva una trasmissione con ospiti che andavano ben al di là, nelle loro argomentazioni, del titolo d'apertura di studio aperto
Mi riferivo a quella del 2003 :-D
La prima guerra del golfo non fu minimamente controversa, anche se quando accadde avevo 5 anni...quindi non me la ricordo
Preambolo 1: tema vatissimo e che richiederebbe un 3d a sè.
Preambolo 2: chiedo senza fini di polemica.
Quando qualcuno di voi parla di antioccidentalismo, a cosa pensa esattamente?
Critica del consumismo?
Critica alla crescita autoreferenziale?
"Decrescita felice"?
Tradizionalismo?
Altro?
Una commistione di quanto sopra?
All'idea che il suo modello sia un che di applicabile ovunque, un qualcosa al quale il mondo tutto deve soggiacere perchè rappresenta il "migliore dei mondi possibili" e dunque ai veicoli coi quali si esprime e che ho citato: democraticismo, relativismo, progressismo, capitalismo, consumismo, il mercantilismo, l'egualitarismo, non riconosendo, anzi rifiutando, l'idea dell'altro da sè che rappresenta, nella visione americana, la "tenebra" opposta alla "luce", tenebra che va dunque spazzata via con ogni mezzo.
Chiaramente, quando parlo di occidente, e l'ho già detto, mi riferisco a quello nato da dopo la II GM.
E' una visione inconciliabile con un portato tradizionale, che invece coglie e si conforma all'assoluto, il credere che esistano valori immutabili, rifiutando ogni divenire, che è solo un rovesciamento ed un precipizio.
E' uno scontro tra chi si aggancia ad un eterno e chi ad un divenire, chi all'assoluto e chi al relativo.
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