Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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    Trump: “Con l’Ue non ho fretta, accordo ci sarà al 100%”
    "Non ho fretta" di raggiungere un accordo con l'unione europea sulle tariffe commerciali, che si raggiungerà "al 100%". "Sarà un accordo equo". Lo ha detto il presidente Donald Trump in conferenza stampa congiunta con la premier italiana Giorgia Meloni, prima del bilaterale nello studio ovale. Trump ha fatto intendere che con Bruxelles i negoziati saranno "facili".

    Meloni: “Al vertice Nato annunceremo l’aumento spese militari al 2% del Pil”

    “L'Italia si presenta al prossimo vertice della Nato annunciando di aver aumentato le spese al 2% del Pil, come richiesto – ha precisato la premier Giorgia Meloni all'inizio dell'incontro con Trump – L'Europa, come sapete, è impegnata a fare di più, sta lavorando sugli strumenti per aiutare gli Stati membri" ad "aumentare la spesa per la difesa. Siamo convinti che tutti debbano fare di più".

    ​Meloni: “Qui per invitare Trump in Italia e incontro con l’Ue”
    “Vorrei invitare il presidente” Trump “a compiere una visita ufficiale nel nostro Paese e vorremmo organizzare un incontro con l'Europa”, ha risposto la premier Giorgia Meloni all'inizio dell'incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca.

    Meloni: “Sono sicura che si possa fare un accordo Usa-Ue sui dazi”
    Rispondendo a una domanda sui dazi reciproci fra Usa e Ue, la premier Meloni ha osservato: “Io sono sicura che si possa raggiungere un accordo”.

    ​Repubblica
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Usa, tassa Italia su servizi web penalizza nostre aziende
      "Sul commercio, il presidente Trump è molto chiaro: vuole politiche e dazi equi, che offrano accesso ai mercati internazionali per i lavoratori e le industrie americane. Quindi, senza anticipare i colloqui, il presidente ribadirà le sue aspettative verso l'Italia e l'Europa, anche su questioni fiscali: ad esempio, la tassa italiana sui servizi digitali è vista come una misura che penalizza le aziende americane": lo ha detto un alto dirigente Usa durante una call sulla visita alla Casa Bianca della premier italiana Giorgia Meloni.

      La Stampa
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        Meloni da Trump: verrà in visita a Roma. L’apertura a Bruxelles

        La premier lo cita: renderemo ancora grande l’Occidente. Il presidente: Italia nostro miglior alleato finché c’è lei

        Donald Trump apre al dialogo con l’Unione europea. Anzi è «sicuro al 100%» che si raggiungerà un accordo complessivo che, partendo dai dazi, tenga dentro spese per la difesa, energia e forse altro ancora. È questo il risultato politico più importante della visita lampo di Giorgia Meloni, ieri alla Casa Bianca. Non era scontato. Trump, ha detto la presidente del Consiglio al termine dell’incontro, «ha accettato l’invito a venire presto in Italia» e, in quell’occasione, il presidente Usa potrebbe incontrare anche i vertici dell’Unione europea. Meloni ha insistito più volte sul senso della sua missione, così come lo aveva spiegato alla numero uno della Commissione europea, Ursula von der Leyen: «Non sono venuta qui per trattare a nome dell’Europa». Poi, ha aggiunto, trumpianamente: «Il mio obiettivo è di rendere l’Occidente ancora grande» e, indicando il presidente Usa, «penso che lo potremo fare insieme».

        Trump l’ha accolta con larghi sorrisi e l’ha coperta di elogi nei due momenti pubblici, a contatto con i giornalisti e in diretta tv: «Meloni mi piace molto, siamo orgogliosi di lei. Ha grande talento. È una dei leader veri a livello mondiale». Poi, rivolgendosi all’ospite, ridendo: «Che cosa potrei dire di meglio?». E ancora: Meloni è diventata «un’amica»; «sta facendo un grande lavoro in Italia»; «ha scatenato una tempesta in Europa»; «finché sarà lei il primo ministro, avremo una relazione fantastica con l’Italia» e così via. La premier italiana ha valorizzato quella che tutti, anche negli Stati Uniti, considerano la sua carta più spendibile in questa fase: il rapporto personale con Trump e le sintonia politica sui contenuti, dall’immigrazione illegale alle droghe.

        Nel bilaterale, Trump ha spiegato all’ospite che gli Stati Uniti immaginano un negoziato il più ampio possibile. I dazi sono solo la leva di un riequilibrio che, secondo la Casa Bianca, prevede diversi impegni da parte europea. In particolare maggiori spese per la difesa nazionale e in ambito Nato; più acquisti di gas liquido americano.

        Alla vigilia del summit i media americani e gli stessi funzionari del Dipartimento di Stato avevano creato un clima di attesa che da tempo non si vedeva per l’arrivo di un presidente del Consiglio italiano a Washington. Per una serie di ragioni. La prima è che le comunicazioni tra Washington e Bruxelles sembrano interrotte. Nelle ultime settimane il vice presidente J.D.Vance, che oggi sarà a Roma, aveva liquidato gli europei come «parassiti». E lo stesso Trump aveva detto che l’Unione europea era stata costituita per «fregare l’Europa». E, naturalmente, c’erano molte aspettative nelle istituzioni dell’Unione europea, visto che da settimane von der Leyen sta cercando di organizzare un incontro formale con Trump. Ma non vanno dimenticate le diffidenze che hanno accompagnato l’iniziativa di Meloni, coltivate in particolare dal presidente francese Emmanuel Macron.
        Si temeva anche una sfuriata trumpiana contro il Vecchio Continente o un pericoloso tentativo di dividere i Paesi dell’Unione europea tra amici e nemici dell’America. Tutto in diretta televisiva, con effetti devastanti. In realtà il presidente Usa si è contenuto rispetto ai suoi standard. Ha riservato solo pochi e circoscritti affondi velenosi all’«Europa». Per esempio sull’immigrazione illegale: «su questo fronte hanno agito in modo terribile, non condivido nulla di quello che hanno fatto». Oppure sul commercio, naturalmente: «Siamo stati a lungo imbrogliati, anche dall’Europa, ma non accadrà più».

        Nel complesso, la premier non ha mostrato slittamenti dalla linea politica condivisa nell’Unione europea. Uno dei passaggi più delicati, sui quali era attesa alla prova dai media americani, è stato il giudizio sulla guerra in Ucraina, su Vladimir Putin e su Volodymyr Zelensky. Meloni ha tenuto il punto in quello stesso Studio Ovale dove, a fine febbraio, il leader ucraino era stato trattato come un ingrato questuante. «Sapete come la penso. L’Ucraina è stata invasa e l’invasore si chiama Vladimir Putin». Dopodiché ora è «il momento di cercare insieme una via d’uscita».

        Trump non si aspettava un’uscita così netta, segno che, probabilmente, l’argomento Ucraina è stato solo sfiorato nel confronto ufficiale. Per quale motivo? La spiegazione più plausibile è che il presidente americano non abbia alcuna intenzione di coinvolgere gli europei nella trattiva finora intavolata solo con la Russia. Da interpretare anche un’altra frase di Trump: «Non ho nulla contro le missioni di pace, l’Italia prenderà la sua decisione». Con un implicito sottinteso: gli Stati Uniti, comunque, non invieranno truppe sul territorio ucraino. Trump, quindi, si è prodotto nell’ennesimo attacco a Zelensky: «ha agito malissimo, non sono proprio un suo fan», annunciando, nello stesso tempo e incurante della contraddizione, che l’accordo sullo sfruttamento delle terre rare in Ucraina è ormai pronto. Segno che Zelensky non deve essere poi così male per gli interessi americani. «Questione di dettagli», è intervenuto il Segretario al Tesoro, Scott Bessent «dovremmo farcela per giovedì prossimo». Ancora una volta Trump non ha neanche citato Putin.

        L’altro tema insidioso è il rapporto con la Cina. «Ne abbiamo parlato solo brevemente», è stato il commento di Trump, che non ha risposto alla domanda se avesse intenzione di telefonare a Xi Jinping, ma ha osservato: «Penso che concluderemo un accordo molto buono con la Cina».
        L’esperienza di questi ultimi tre mesi, però, consiglia prudenza. Il Trump che abbiamo visto ieri, dialogante e ben disposto verso il negoziato con l’Europa e con la Cina, potrebbe cambiare repentinamente atteggiamento al primo intoppo. Adesso potrebbe iniziare la fase più difficile, perché bisognerà affrontare dossier complicati per tutti.

        ​CorSera
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        C. Campo - Moriremo Lontani


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          Dazi, il negoziato Usa-Ue: i punti sul tavolo

          Le proposte della Commissione europea nel negoziato con gli Stati Uniti

          La prima proposta: zero dazi sui prodotti industriali

          La prima proposta della Commissione europea nel negoziato con gli Stati Uniti è stata di azzerare da entrambe le parti i dazi sui prodotti industriali, incluse le auto: sui prodotti chimici, plastica, macchinari e il resto dei beni industriali. Questa opzione è stata presentata dal commissario Ue al Commercio Maroš Šefcovic già il 19 febbraio scorso nella sua missione a Washington in cui incontrò il segretario di Stato al Commercio Usa Howard Lutnick. Il tentativo era fermare l’introduzione della prima ondata di dazi, quella del 25% su acciaio e alluminio. Ma gli Usa non hanno accolto la proposta, che resta sempre sul tavolo. Trump ha poi imposto il 25% anche sulle auto e i componenti prodotti in Europa. Prima di questa decisione i dazi Usa sulle auto europee erano del 2,5% mentre da parte Ue le tariffe sulle auto statunitensi erano e sono del 10%. La decisione di Trump colpisce auto «Made in Ue» per un valore di 66 miliardi di euro. A interscambio stabile, gli Usa raccoglieranno circa 16,5 miliardi di dazi dalle auto.

          Il dossier sulle armi e la spesa per la difesa

          Il dossier sulle armi ha due aspetti: l’aumento della spesa per la difesa da parte dei singoli Paesi, nell’ambito della Nato; la richiesta avanzata agli europei da Donald Trump di acquistare più armi «made in Usa». Il primo punto riguarda Stati come l’Italia, rimasti indietro rispetto all’impegno di raggiungere la soglia del 2% del prodotto interno lordo, fissato dalla Nato nel 2014. Giorgia Meloni ha annunciato che l’obiettivo del 2% è stato raggiunto. Come è stato possibile in pochi mesi , visto che la spesa italiana era pari al’1,5% del pil? Il governo italiano ha adeguato i criteri contabili a quelli seguiti da altri Paesi, come Germania e Danimarca, calcolando, tra l’altro, i costi sostenuti dalla Guardia Costiera. Il secondo fronte è più divisivo. Gli Stati Uniti hanno già aumentato del 223% l’export di armi in Europa, dal 2020 al 2024. Alcuni Paesi, a cominciare dalla Francia, temono che ulteriori acquisti possano frenare il piano di riarmo Ue che prevede lo sviluppo di un’industria militare più integrata.

          La richiesta degli Usa: la Ue compri più gas liquido

          Gli Stati Uniti chiedono agli europei di acquistare più gas liquido. I produttori americani hanno già ottenuto grandi vantaggi sul mercato del Vecchio Continente, sostituendo una parte delle forniture russe, bloccate dopo l’attacco all’Ucraina. Alla fine del 2024 il gas liquido naturale statunitense copriva il 19,4% delle importazioni europee, pari a 56,2 miliardi di metri cubi: più del doppio rispetto al 2021. Ora la Casa Bianca spinge per un ulteriore sostanzioso incremento dell’import. A Washington si rincorrono indiscrezioni su numeri enormi: 100-150 miliardi di metri cubi. I clienti migliori sono Francia, Spagna, Italia, Olanda e Belgio. A questi si può aggiungere la Germania, che con il Cancelliere uscente Olaf Scholz, ha iniziato a investire in rigassificatori. In definitiva i principali Paesi europei sono favorevoli ad accogliere la sostanza della proposta Usa. Poi si vedrà su quali dimensioni. Certo, l’arrivo di più gas americano rischia di rallentare lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia.

          La richiesta Usa: l'abolizione delle barriere non tariffarie (Iva inclusa)

          Una delle richieste più pressanti degli Stati Uniti all’Unione europea è l’abolizione delle «barriere non tariffarie» che dal punto di vista di Washington penalizzano l’export statunitense. Per barriera non tariffaria si intende la regolamentazione non fiscale del commercio estero, con lo scopo principale di limitare le quantità importate di merci. Ma gli Stati Uniti vi includono anche l’Iva, l’imposta sul valore aggiunto che colpisce tutti i beni venduti nell’Unione, sia quelli prodotti nell’Ue sia quelli importati. L’Iva fa parte del sistema fiscale europeo. Gli Stati Uniti chiedono anche di intervenire sulla legislazione Ue in materia di digitale (Digital service Act e Digital market Act) e sugli standard fitosanitari applicati all’agricoltura (gli Usa non possono esportare nell’Ue la carne agli ormoni) e le denominazioni di origine protetta. L’Ue difende i propri standard fito-sanitari e non intende mescolare le regole su digitale e tecnologia, introdotte per proteggere i consumatori e cittadini europei, con il negoziato sul commercio.

          CorSera
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          • Sean
            Csar
            • Sep 2007
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            • In piedi tra le rovine
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            Meloni se l'è cavata bene...in un incontro ad altissimo rischio politico interno, nel senso che un ritorno a mani vuote l'avrebbe messa in una posizione di estrema debolezza sia coi suoi alleati e più in generale con gli elettori e avrebbe aperte le cateratte delle critiche da sinistra.

            Invece si è preparata attentamente e con impegno, aiutata in questo dal clima benevolo degli ospiti in quanto Trump si alliscia quei partiti o quei governi coi quali ci sono alcune convergenze.

            Venendo però alla sostanza, la conclusione è che occorre trovare 10 miliardi per portare la spesa per la difesa dall'1,5% del Pil al 2 (comunque meno di quanto ti sarebbe costato il piano di "riarmo" europeo, un feto nato morto). Sui dazi invece quella è questione di trattativa con l'UE perchè le richieste USA riguardano tutto il mercato europeo: acquistare ancora più gas liquido, liberalizzare il mercato, togliere tasse, tassuncole e norme varie, comprare le armi dall'America - e sullo sfondo accodarsi alla guerra commerciale che gli Stati Uniti hanno dichiarato alla Cina.

            Che alternative ha l'Europa? Se guardiamo al quadro geopolitico, poche. Con la Russia non puoi fare nessun accordo, mentre la Cina già ti sta invadendo commercialmente, e ne dipendi in toto per le farlocche transizioni "green", componentistica, produzione ecc...e non puoi romperci i ponti.

            Ne concludo che devi per forza trattare con Trump, cercando di salvare almeno le mutande.
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            • Ponno
              Socialista col Rolex
              • Feb 2013
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              • 721
              • 382
              • Holy See (Vatican City State) [VA]
              • Send PM

              Che disgusto. Ancora andare a parlare e ascoltare quel buffone indecente.
              Meloni suicida
              Originariamente Scritto da claudio96

              sigpic
              più o meno il triplo

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              • germanomosconi
                Bodyweb Senior
                • Jan 2007
                • 15914
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                • pordenone
                • Send PM

                Ma in che senso cavata bene?
                E' andata là praticamente a 90, lo ha accontentato su tutto
                Originariamente Scritto da Marco pl
                i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                Originariamente Scritto da master wallace
                IO? Mai masturbato.
                Originariamente Scritto da master wallace
                Io sono drogato..

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                • fede79
                  Bass Player
                  • Oct 2002
                  • 4337
                  • 392
                  • 15
                  • Roma
                  • Send PM

                  Ieri era il turno di Trump, ma un "passaggino" l'ha fatto anche con l'amichetto Musk: un regista di cinema hard avrebbe potuto produrre un kolossal.
                  sigpic
                  Free at last, they took your life
                  They could not take your PRIDE

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                  • KURTANGLE
                    Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
                    • Jun 2005
                    • 36730
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                    • Borgo D'io
                    • Send PM

                    Originariamente Scritto da Virulogo.88

                    beh avete votato una premier donna, è praticamente un atto di routine

                    ehhh invece con i suoi predecessori uomini era tutta un'altra storia.....
                    Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                    parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                    Originariamente Scritto da GoodBoy!
                    ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                    grazie.




                    PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                    • KURTANGLE
                      Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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                      • Send PM

                      Rubio: «Gli Usa decideranno se la pace in Ucraina è fattibile»
                      Il giorno dopo gli incontri a Parigi tra americani, europei e ucraini il segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato che è necessario
                      «determinare nei prossimi giorni» se la pace è «fattibile» in Ucraina. «Dobbiamo valutare nei prossimi giorni se (la pace) è fattibile o meno» e «se non è possibile, dobbiamo andare avanti» perché «gli Stati Uniti hanno altre priorità», ha detto ad alcuni giornalisti ai piedi del suo aereo all'aeroporto Le Bourget di Parigi.


                      chissà se davvero gli USA sono pronti a disinteressarsi alla guerra come dicono
                      o se queste sono solo dichiarazioni fatte per forzare la mano
                      Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                      parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                      Originariamente Scritto da GoodBoy!
                      ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                      grazie.




                      PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                      • Sean
                        Csar
                        • Sep 2007
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                        • Send PM

                        Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
                        Ma in che senso cavata bene?
                        E' andata là praticamente a 90, lo ha accontentato su tutto
                        Se l'è cavata bene nel senso che avevo specificato, ovvero di ritorno per la politica domestica, perchè non si può dire che "non abbia ottenuto nulla" dal punto di vista della politica italiana, in quanto è riuscita a strappare a Trump una promessa di parlare (probabilmente in Italia) con la UE ed è stato indubbiamente un colloquio "cordiale", perchè prima della visita c'erano moltissimi dubbi e dunque per la Meloni moltissimi "pericoli".

                        Sulle questioni sostanziali, queste vanno considerate a parte come ho scritto, e lì appunto l'agenda la detta l'UE, in quanto sul gigantesco tema dei dazi Trump mette nel mirino non questo o quel paese europeo ma l'area UE.

                        In quel senso è l'UE che sta stilando una "proposta" dove si prevede acquisto di gas, acquisto di armi, aumento spese militari...e vedremo sulle tassazioni e regolamentazioni: non è la Meloni, attenzione, che ha detto a Trump che acquisteremo dagli USA più gas, ma è l'UE che sulle politiche energetiche (che le competono) sta imboccando quella via...posto che la Meloni è comunque contenta di ungere la macchina industriale e delle mega corporazioni americane in quanto la Meloni è ultra atlantista, antirussa e forse pure anticinese...ma questo è un altro discorso.
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                        • Ponno
                          Socialista col Rolex
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                          Rubio: «Gli Usa decideranno se la pace in Ucraina è fattibile»
                          Il giorno dopo gli incontri a Parigi tra americani, europei e ucraini il segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato che è necessario
                          «determinare nei prossimi giorni» se la pace è «fattibile» in Ucraina. «Dobbiamo valutare nei prossimi giorni se (la pace) è fattibile o meno» e «se non è possibile, dobbiamo andare avanti» perché «gli Stati Uniti hanno altre priorità», ha detto ad alcuni giornalisti ai piedi del suo aereo all'aeroporto Le Bourget di Parigi.


                          chissà se davvero gli USA sono pronti a disinteressarsi alla guerra come dicono
                          o se queste sono solo dichiarazioni fatte per forzare la mano
                          Certo che sono pronti, é il loro modus operandi da sempre. Fare casino, succhiare il succhiabile (gas venduto in Europa) e poi abbandonare la patata bollente ad altri. Se gli USA per miracolo pasquale di nostro signore Gesù sparissero improvvisamente resterebbe un mondo molto molto migliore
                          Originariamente Scritto da claudio96

                          sigpic
                          più o meno il triplo

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                          • Sean
                            Csar
                            • Sep 2007
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                            Rubio: «Gli Usa decideranno se la pace in Ucraina è fattibile»
                            Il giorno dopo gli incontri a Parigi tra americani, europei e ucraini il segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato che è necessario
                            «determinare nei prossimi giorni» se la pace è «fattibile» in Ucraina. «Dobbiamo valutare nei prossimi giorni se (la pace) è fattibile o meno» e «se non è possibile, dobbiamo andare avanti» perché «gli Stati Uniti hanno altre priorità», ha detto ad alcuni giornalisti ai piedi del suo aereo all'aeroporto Le Bourget di Parigi.


                            chissà se davvero gli USA sono pronti a disinteressarsi alla guerra come dicono
                            o se queste sono solo dichiarazioni fatte per forzare la mano
                            E' una delle poche cose chiare e vere dell'agenda di Trump, nel senso che se lo vediamo andare avanti&indietro sui dazi, circa l'Ucraina la direzione è chiara in quanto ideologica (la considera una guerra inutile, sbagliata, persa), strategica (l'interesse americano si volge non più a stringere da presso la Russia con la Nato ma tutte le sue forze sono rivolte alla Cina, preferendo dunque sganciare o allentare l'abbraccio russo-cinese) e politico-economica (l'America vive, come ripete Caracciolo, la sua più profonda crisi da 2 secoli, e non ha più la forza e nè la voglia di buttare miliardi a fondo perduto per una "Ucraina" di cui se ne strafregano, volendo anzi rientrare dei soldi spesi fin qui e mettere le mani sulle terre rare).

                            Quella guerra all'America non interessa più, anzi se la Russia avesse la forza di schiacciare l'Ucraina (e dunque far finire la guerra) gli americani ne sarebbero intimamente soddisfatti, così da potersi divincolare dalle promesse elettorali di portare ivi la "pace"...però la Russia questa forza di impatto subitaneo non ce l'ha, va avanti a passi lenti, e quindi l'America lascia fare, tanto l'Ucraina sta consumandosi, prima o poi arriverà il punto di rottura.

                            Gli Stati Uniti non ne vogliono più sapere della guerra in Ucraina: si sono ridotti all'arma dei dazi per cercare di sistemare la loro economia interna, rendiamoci conto...la Nato la vogliono appaltare agli europei, non hanno più la forza di proiezione e progressione globale, devono restringere i loro obiettivi strategici, ridotti sostanzialmente ad uno, di per sè comunque gigantesco: la guerra con la Cina, la corsa con la Cina, perchè devono assolutamente evitare che la Cina diventi il dominus dell'Asia e del Pacifico.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • zuse
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                              • Oct 2010
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                              Rubio: «Gli Usa decideranno se la pace in Ucraina è fattibile»
                              Il giorno dopo gli incontri a Parigi tra americani, europei e ucraini il segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato che è necessario
                              «determinare nei prossimi giorni» se la pace è «fattibile» in Ucraina. «Dobbiamo valutare nei prossimi giorni se (la pace) è fattibile o meno» e «se non è possibile, dobbiamo andare avanti» perché «gli Stati Uniti hanno altre priorità», ha detto ad alcuni giornalisti ai piedi del suo aereo all'aeroporto Le Bourget di Parigi.


                              chissà se davvero gli USA sono pronti a disinteressarsi alla guerra come dicono
                              o se queste sono solo dichiarazioni fatte per forzare la mano
                              Diciamo che da un punto di vista negoziale passare il messaggio: o c'è la pace , o ce ne laviamo le mani, è un win win colossale per la Russia ( che deve rigraziare l'inettitudine europea e la cocciutaggine e ingenuità di Zelensky nel fidarsi degli USA e UK).

                              è chiaro come il sole la priorità è la Cina. Quindi questa storia o finisce o finisce. Chiaramente a prenderlo nel chiurlo saranno gli ucraini.

                              Tutto da copione previsto 3 anni fa.





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                              • Sean
                                Csar
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                                Come dice Ponno, gli americani si sono mai fatti problemi a mollare baracca e burattini e dire grazie e arrivederci? Che hanno da salvare, le forme o le apparenze? Gli afghani li hanno ributtati in braccio ai talebani, rendiamoci conto...

                                Agli occhi degli americani l'Europa è uno stagno che non ha più alcuna utilità pratica (nel senso politico del termine) ma solo economica, di mercato...che ci dovrebbero fare altrimenti con l'Europa gli americani? In funzione anti comunista, la storia ha cassato questo aspetto. In funzione strategica, la Nato in Europa viene vista come una immane spesa senza più finalità sostanziali nell'ottica di "equilibrio" multipolare (dove cioè si riconosce alla Russia l'implicito diritto ad avere un suo spazio di influenza, e l'Ucraina viene vista come parte di quello spazio "esistenziale" russo).

                                Non esiste più un mezzo motivo per cui l'America dovrebbe stare a spendere e spandere per questo continente, che vedono come cosa mezza morta cui degnare una attenzione di ordine squisitamente finanziario ed economico per far fare buoni affari alle sue multinazionali e piazzare armi o gas a prezzi da strozzino ai gonzi europei.

                                Le partite vere gli imperi se le giocano sui "grandi spazi" e contro le grandi potenze o aspiranti tali: per questo la Cina, per questo il Pacifico e l'Asia...e in prospettiva il Polo Nord e pure lo spazio, questi sono i programmi e i terreni di scontro futuro. L'Europa, che è un coacervo di frammenti a potenza neutra se non passiva, chi se la calcola ormai?
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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