Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

Collapse
X
 
  • Filter
  • Ora
  • Show
Clear All
new posts
  • Sean
    Csar
    • Sep 2007
    • 121865
    • 3,624
    • 3,628
    • Italy [IT]
    • In piedi tra le rovine
    • Send PM

    Originariamente Scritto da centos Visualizza Messaggio

    in primis scusami se ho cancellato parte della tua risposta ma è per focalizzare

    lo so benissimo come la pensi sugli usa, non era mirato al paese
    io invece non finisco mai di stupirmi di quanto una persona possa essere becera viscida e disgustosa
    non so se sono io che ho preso più coscienza o se le cose sono sempre state così, probabile entrambe

    la precedente amministrazione trump non ricordo si fosse spinta a tanto o forse le notizie arrivavano filtrate o semplicemente è cambiata la situazione
    che fosse un cafone arrogante lo si sapeva benissimo ma qui non è che abbiamo oltrepassato il segno, diciamo che dopo il segno siamo stati sparati oltre verso alfa centauri

    i discorsi di vance a monaco a mio modestissimo parere erano mirati a disgregare l'alleanza europea cosa che agli usa può portare solo benefici
    poi che abbia detto la verità su tante cose è sacrosanto, il fatto che ci dobbiamo scantare è sacrosanto e in primis ci dobbiamo liberare di questa influenza americana cosa praticamente impossibile



    Sulla prima amministrazione, Trump aveva alle viste anche una rielezione, cioè una campagna elettorale...ora invece non deve più preoccuparsi di quella faccenda, per questo può permettersi di dare "tutto se stesso", diciamo così...convinto anche dalla natura della escerbazione della profondità "interiore" della protesta di quella parte di popolo lasciata "per strada" dalla precedenti politiche di segno iper-progressista, alle quali Trump accolla ogni guasto (dalla guerra in Ucraina agli incendi alle catastrofi aeree ecc...).

    Inoltre i tempi della storia hanno rotto quel "muro del tempo" che occulta alla gran parte dei contemporanei le crisi che covano dietro quel muro, e che si fanno preavvertire solo da spiriti acuti e sensibili, capaci di guardare un attimo al di là e al di sotto della superficie - pensieri, riflessioni, scritti sulla "crisi dell'occidente" e dei sistemi che lo innervano, si andavano accumulando da un ventennio.

    Le condizioni geopolitiche poi hanno reso manifesta all'America la necessità, l'impellenza di rivedere e ridisegnare in toto le sfere di interesse, e la crisi economica di concentrare in particolari settori strategici la sua diminuita forza (l'arroganza di Trump e del potere americano sono una ammissione di debolezza: quando un potere ha davvero una influenza "imperiale", non ha bisogno di mostrare i denti in quel modo: solitamente gli basta un cenno delle sopracciglia o un gesto della mano).

    In quel senso l'Ucraina è diventata un peso e Zelensky un ostacolo: da qui il non raffrenato nervosismo e ormai l'aperto disprezzo per questo "impiccio" che deve essere "sistemato" al più presto.

    Attenzione, noi vediamo Trump...ma dietro c'è tutto un apparato che la pensa come lui. Al Congresso, al discorso sull'Unione, io ho visto volti come rapiti dalla foga tribunizia di Trump, una estasi generale in campo Repubblicano...mentre l'opposizione praticamente muta, non ha risposte da opporre, è totalmente spaesata e quindi neutralizzata.

    Centos, è questo tempo, eruzione della crisi epocale, ad essere "violento", caotico, a non avere ancora una forma, un ordine...per questo tutto appare "nuovo", coi tratti del monstrum, ma perchè "nuovo" in effetti lo è, per cui le categorie di misura e di lettura di prima non valgono a coprire e spiegare tutto, e quelle nuove, le nuove lenti di lettura, non ci sono ancora, in quanto la crisi è nel suo darsi, mentre la storia ha bisogno che il tempo si depositi perchè lo si possa rendere intellegibile.

    _________

    Due parole su Vance: è lapalissiano, come dici, che a Monaco non gli interessava tanto mettere in luce la divaricazione tra i "valori" americani e quelli (che definisce come "degeneranti") europei, quanto invece fare una sorta di campagna elettorale a favore di tutte quelle forze che si oppongono alla UE...perchè ai Vance e ai Musk interessa che le forme statali e sovrastatali si indeboliscano, diminuiscano il controllo sui soggetti "privati" (che sono macro soggetti economici e mercantili, potentissime e ricchissime oligarchie in specie della Tecnica), perchè le loro mire non afferiscono ad una libertà "nello Stato" ma una libertà "dallo Stato"...il che in America riesce più facile in quanto lo Stato è già forma debole di controllo sul privatistico, differente invece la natura degli stati europei...e anche della UE, che se pure è un cancro (per me, a ragione dei motivi che ho spiegato in abbondanza) diciamo "ideologico", è anche vero che a livello di "controllo" ha il compito di fare da vigile su queste immani potenze oligarchiche, tipo quelle di Musk e compari.

    Quindi sotto alla patina di critica alle ideologie "controvaloriali" europeiste, si cela un fine secondo, anzi primo: permettere alle visioni, alle mire "superomostiche" di questi Titani di avere campo libero nei campi di interesse, senza lo stato a fare da filtro o da freno.

    Tra l'altro bisognerebbe chiedere alla Meloni come fa a sposarsi la sua destra "sociale" con una destra americana, un conservatorismo americano che, in quanto tale, si pone come "libertario", cioè assolutamente individualistico e che vede nello stato e nel "sociale" una imposizione od un "mettere le mani" sulla libera iniziativa privata, alla "libertà" del privato, per cui lo stato "sociale" secondo loro è solo un cancro che produce cancrena e impedisce il salto nel "futuro" (lo slancio "prometeico" dell'individuo che, dotato di particolari talenti, dovrebbe portare l'umanità, o meglio la parte di umanità "eletta", a livelli "qualitativamente" superiori).
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


    Commenta

    • centos
      Bad Lieutenant
      • Jan 2009
      • 22615
      • 1,067
      • 903
      • Italy [IT]
      • Ducato di Parma
      • Send PM

      Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
      Pubblicità passata in Tv (che ogni tanto accendo per poi ricordarmi perché non la uso mai)

      "Noi di Mediaworld ci impegnamo a ridurre il gender gap con il progetto tech Is woman."


      Porca trota se abbiamo perso la guerra...

      Tutto Il secolo scorso dovevamo limitarci a farci i cazzi nostri ed eravamo come la svizzera x1000 sotto testosterone
      solita questione di interessi economici del gender interessa poco
      se il discorso attrae la massa e porta soldi in saccoccia va bene tutto ma non racconto niente di nuovo
      se domani venisse sdoganata la pedofilia per la spa che ha il solo scopo di fare gli interessi degli azionisti andrebbe benissimo anche quello

      ci siamo disumanizzati e ci interessa solo il danaro, poi magari non sappiamo di che farcene ma l'importante è averlo
      comprare comprare e ancora comprare anche se non serve
      non è più nemmeno una questione di status sociale è diventata una cosa psicocompulsiva



      Commenta

      • Steel77
        Administrator
        • Feb 2002
        • 73662
        • 2,407
        • 3,051
        • Italy [IT]
        • Send PM

        Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
        Pubblicità passata in Tv (che ogni tanto accendo per poi ricordarmi perché non la uso mai)

        "Noi di Mediaworld ci impegnamo a ridurre il gender gap con il progetto tech Is woman."

        Porca trota se abbiamo perso la guerra...

        Tutto Il secolo scorso dovevamo limitarci a farci i cazzi nostri ed eravamo come la svizzera x1000 sotto testosterone
        l'ho notata pure io giusto oggi ed ho istintivamente pensato che mediaworld meriterebbe di fallire

        Commenta

        • zuse
          Macumbico divinatore
          • Oct 2010
          • 13818
          • 2,241
          • 1,528
          • White House
          • Send PM

          I miei amici spagnoli ci prendevano per il culо perché usiamo un sacco di parole in inglese anziché il corrispettivo in italiano. Non dico di arrivare ai loro livelli : Baywatch --los vigilantes de la playa ...

          Però anche quello è segno di sudditanza. Senza contare siamo tra i paesi che peggio parlano inglese
          ​​​​

          Poi i vari tg rai che ogni due sere parlano o di Taylor Swift, o del principe Harry, o degli oscar...

          Ci hanno colonizzato e bruciato il cervello





          Commenta

          • M K K
            finte ferie user
            • Dec 2005
            • 67445
            • 3,023
            • 2,692
            • Macao [MO]
            • Miami
            • Send PM

            Qui di le donne sovrappeso con la forte larga e capelli blu e i maschi di 35 kg con le unghie colorate sono solo una moda malsana che rispecchi una percentuale infinitesimale e non un problema sociale ?
            Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
            Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
            Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

            Commenta

            • fede79
              Bass Player
              • Oct 2002
              • 4246
              • 357
              • 15
              • Roma
              • Send PM

              Vediamo se l’Occidente dice qualcosa:

              Il leader siriano Ahmad Sharaa (Jolani) ha esortato questa sera gli insorti della minoranza alawita del deposto presidente Bashar al-Assad a deporre le armi "prima che sia troppo tardi" dopo che secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, almeno 162 civili del gruppo sciita sono stati uccisi dalle forze di sicurezza. Sharaa ha anche promesso di "continuare a lavorare per il monopolio delle armi nelle mani dello Stato e non ci saranno più armi non regolamentate". "Avete attaccato tutti i siriani e commesso un errore imperdonabile. Deponete le armi e arrendetevi prima che sia troppo tardi", ha detto.

              Esecuzioni di massa, lanci di barili-bomba dagli elicotteri, rastrellamenti casa per casa, abitazioni date alle fiamme: sono almeno 150 le persone uccise, tra cui una ventina di civili inclusi donne, anziani e bambini, nei pogrom commessi da miliziani jihadisti filogovernativi, siriani ma anche stranieri, nella regione costiera siriana di Latakia e nell'entroterra centrale di Hama contro località abitate da alawiti, la comunità sciita da decenni identificata col deposto regime incarnato per più di mezzo secolo dalla famiglia Assad.

              La triste conta dei morti ricorda i macabri bollettini di sangue che dal marzo di 14 anni fa e per diversi anni hanno affollato le cronache dai teatri della repressione dell'allora regime di Assad contro la rivolta popolare scoppiata nel 2011.

              Persino i barili-bomba, a lungo usati dagli elicotteri militari di Assad contro i civili delle zone a maggioranza sunnita, sono stati lanciati da elicotteri guidati da jihadisti sunniti contro località alawite della costa. Come una nemesi da più parti temuta, la violenza si è oggi scatenata in tutta la sua virulenza nelle campagne di Latakia, porto siriano sul Mediterraneo, nella cittadina costiera di Baniyas e nella valle dell'Oronte, a ovest di Hama.

              Da queste località sono giunti - e continuano a giungere - filmati scioccanti, la cui autenticità è stata verificata e in cui si vedono decine di corpi di uomini in abiti civili ammassati a terra e crivellati di colpi di arma da fuoco. Alcune donne, a terra, disperate, urlano sui cadaveri dei loro figli, mariti, fratelli. I massacri più cruenti, di cui si hanno finora prove documentarie, si sono registrati a Mukhtariye (Latakia) e a Arze (Hama). Qui una folla inferocita ha accompagnato i jihadisti filogovernativi, all'interno del villaggio lanciando slogan religiosi contro gli alawiti. Sullo sfondo, come hanno mostrato alcuni video, colonne di fumo nero si levavano dalle case del villaggio date alle fiamme.

              Le violenze erano scoppiate giovedì dopo un agguato teso da alcuni miliziani alawiti contro una pattuglia di armati governativi nella zona di Latakia. Da allora è cominciata una vera e propria caccia al "membro del regime", trasformatasi in poche ore in una campagna di uccisioni e violazioni incriminate. Una pioggia di necrologi ha affollato i profili social di abitanti di Baniyas e di altre località della costa. Si annuncia il "martirio" di intere famiglie, composte da un uomo - accusato di esser stato membro del regime - e dai suoi familiari. In almeno quattro casi, il capo famiglia è stato ucciso assieme alla moglie e ai figli. In altri due casi, un giovane alawita è stato ucciso assieme ai genitori e alla sorella.

              Alcune vittime appartengono a famiglie alawite note per esser state a lungo oppositrici del regime di Assad. In certi casi, sono stati uccisi alawiti fratelli o padri di altri alawiti morti sotto tortura nelle famigerate carceri del potere, dissoltosi l'8 dicembre scorso dopo 54 anni di sistematiche violenze a sfondo confessionale. Come un'altra inquietante analogia col passato, è rimasto finora in un assordante silenzio l'autoproclamato presidente siriano Ahmad Sharaa (Jolani), che aveva preso il potere proprio al termine di un'offensiva lampo, condotta con la sua coalizione jihadista sostenuta dalla Turchia. Gli autori delle violenze appartengono alle milizie legate a Sharaa.

              E mentre SyriaTv, un'emittente nelle ultime settimane diventata il megafono del nuovo governo, ha riferito, citando la Rete siriana per i diritti umani, di "violazioni pericolose che hanno accompagnato le operazioni militari nella costa", il ministero della difesa di Damasco si è limitato a dire che gli obiettivi delle operazioni sono stati raggiunti, invitando i combattenti a non prendere di mira "i civili e le loro proprietà".
              sigpic
              Free at last, they took your life
              They could not take your PRIDE

              Commenta

              • Sean
                Csar
                • Sep 2007
                • 121865
                • 3,624
                • 3,628
                • Italy [IT]
                • In piedi tra le rovine
                • Send PM

                La Russia ora controlla un quinto del territorio ucraino. E senza intelligence Usa l'Armata martella dal cielo

                Il punto dell'assalto finale sferrato da Vladimir Putin contro l'Ucraina: carenza di munizioni e antiaerea, così il leader del Cremlino adesso cerca la spallata

                Il blocco degli aiuti militari americani voluto da Donald Trump sta creando una profonda crisi morale e materiale nel fronte ucraino. I russi attaccano, approfittano della carenza di missili antiaerei e munizioni nel campo avversario e soprattutto adesso sanno che gli ucraini sono più «ciechi»: la mancanza delle vitali informazioni fornite dall’intelligence americana offre un forte vantaggio a Mosca. Al momento, lo stato maggiore ucraino cerca di sopperire alla mancanza ricorrendo a quelle europee, specie da Francia, Germania e Gran Bretagna, ma a Kiev nessuno nasconde che la situazione sul terreno sta diventando molto difficile. Gli scontri più gravi avvengono oggi nella regione russa di Kursk, dove gli ucraini sembrano alla vigilia di una generale ritirata dalla zona occupata lo scorso agosto, e nel Donbass conteso sin dal 2014.

                Per comprendere la gravità del quadro è utile ricordare gli eventi degli ultimi anni. Nel 2014 la Russia ha invaso la Crimea e fomentato una rivolta armata di separatisti nel Donbass che nel 2020 gli garantiva il controllo di circa il 10 per cento del territorio ucraino così come definito al momento della sua indipendenza dall’ex Unione Sovietica nel 1991. La drammatica invasione ordinata da Putin il 24 febbraio 2022 permise ai russi di occupare oltre il 30 per cento del Paese: per un attimo a marzo sembrava potessero prendere la stessa Kiev. Ma gli ucraini reagirono con coraggio e determinazione generosa: già ai primi di aprile erano stati in grado di respingere l’assedio attorno alla capitale. Poi la zona occupata si ridusse all’attuale circa 20 per cento grazie alla controffensiva ucraina nell’autunno 2022, che permise di liberare la regione di Kharkiv sino al Lugansk settentrionale, oltre alla zona di Kherson e ampie aree sul fronte di Zaporizhzhia.

                ​Nel frattempo, circa 8,2 milioni di cittadini ucraini scappavano all’estero e altri 8 diventavano sfollati interni. Il Paese contava circa 41 milioni di abitanti prima della guerra, oggi sono attorno a 25. Il prodotto nazionale lordo annuale è sceso a circa la metà, il Paese è scosso da una grave crisi economica alimentata dalla mancanza di mano d’opera: l’esercito impiega oltre un milione di uomini i cui costi sono a malapena coperti dai prestiti degli alleati, specie europei. Difficile invece stimare con precisione i numeri dei morti e feriti. La valutazione più credibile si aggira sui 100.000-150.000 soldati morti dal febbraio 2022. Gli esperti occidentali di cose militari parlano di oltre 700.000 caduti russi, con una media attuale di circa 1.000 al giorno, ma sono numeri che nessuno può verificare e manipolabili dalla propaganda. Non è affatto escluso che le cifre russe siano in verità relativamente più basse, forse appena più del doppio di quelle ucraine.​

                Lo stato maggiore di Kiev ammette di essere a corto di soldati e cerca di sopperire ricorrendo massicciamente all’utilizzo di droni di ogni tipo. Nella vicina zona di Kurakhove i russi sostengono di avere occupato il villaggio di Andriivka. Più a Nord, nel settore di Kupiansk, le battaglie da settimane si svolgono per il controllo di poche centinaia di metri. Ma gli ucraini stanno perdendo a Kursk. Tra il 6 e 10 agosto 2024 erano riusciti a occupare circa 1.300 chilometri quadrati di territorio russo che Volodymyr Zelensky voleva scambiare al momento dei negoziati per avere indietro parte del Donbass. Ma oggi i suoi uomini controllano ormai meno di 400 chilometri quadrati.​

                CorSera

                Click image for larger version  Name:	67cd2cb1c5268.jpg Views:	0 Size:	440.7 KB ID:	16335897
                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


                Commenta

                • zuse
                  Macumbico divinatore
                  • Oct 2010
                  • 13818
                  • 2,241
                  • 1,528
                  • White House
                  • Send PM

                  Mah...Stime riportate con il chiurlo

                  Bella anche la narrativa del donbass nel 2014




                  Commenta

                  • Sean
                    Csar
                    • Sep 2007
                    • 121865
                    • 3,624
                    • 3,628
                    • Italy [IT]
                    • In piedi tra le rovine
                    • Send PM

                    Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
                    Mah...Stime riportate con il chiurlo

                    Bella anche la narrativa del donbass nel 2014
                    La situazione sul campo, quella nemmeno gli instancabili fumaioli della propaganda occidentaloide (ul) possono cambiarla...e se anzi non si decidono ad accodarsi alla strategia-Trump sul fine guerra, da qui in avanti la situazione bellica per l'Ucraina potrebbe passare da tragica a catastrofica.

                    Se guardiamo la cartina una cosa salta subito all'occhio: nella ampia regione costiera ormai completamente in mano russa, Odessa ci appare come una mosca bianca, ultimo frammento di colore differente rispetto a tutto il resto del puzzle.

                    Odessa è citta di fondazione russa, i russi vi hanno un legame che percepiscono come storico. Tra l'altro durante la guerra civile nel Donbass fu teatro di una raccapricciante strage: gli ultranazionalisti ucraini vi bruciarono vivi 42 cittadini ucraini filorussi: https://it.euronews.com/2016/05/03/u...cati-di-odessa

                    Caracciolo qualche sera fa ha affermato che in caso di crollo ucraino nel fronte del Donbass, la Russia potrebbe decidersi a fare quel che non ha fatto fin qui, cioè andare all'assalto anche di quell'ultima regione sul fronte-mare ancora in mano ucraina. La rapida occhiata alla piantina ci dice che è una ipotesi assolutamente realistica.

                    Oggi la pace (che gli europei non vogliono, in questo continuando a sobillare Zelensky) potrebbe costare all'Ucraina il 20% del territorio, ma ogni giorno, settimana, mese che passerà potrebbe costare molto di più.
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


                    Commenta

                    • Barone Bizzio
                      Bodyweb Senior
                      • Dec 2008
                      • 11890
                      • 427
                      • 110
                      • Send PM

                      Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
                      Mah...Stime riportate con il chiurlo

                      Bella anche la narrativa del donbass nel 2014
                      Quale sarebbe la narrativa del donbass? Che la Russia abbia fomentato una guerra civile lì è pacifico. In una delle repubbliche popolari (mi sembra proprio quella del Donetzk) il ministro della difesa era un colonnello dell'FSB russo, Igor Girkin. Più chiaro di così...

                      Commenta

                      • fede79
                        Bass Player
                        • Oct 2002
                        • 4246
                        • 357
                        • 15
                        • Roma
                        • Send PM

                        Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio

                        Quale sarebbe la narrativa del donbass? Che la Russia abbia fomentato una guerra civile lì è pacifico. In una delle repubbliche popolari (mi sembra proprio quella del Donetzk) il ministro della difesa era un colonnello dell'FSB russo, Igor Girkin. Più chiaro di così...
                        Eppure si narra l’esatto contrario.
                        sigpic
                        Free at last, they took your life
                        They could not take your PRIDE

                        Commenta

                        • Barone Bizzio
                          Bodyweb Senior
                          • Dec 2008
                          • 11890
                          • 427
                          • 110
                          • Send PM

                          Se davvero siamo arrivati a dire che la Russia non ha fomentato una guerra civile nel Donbas siamo alla frutta eh

                          Commenta

                          • Sean
                            Csar
                            • Sep 2007
                            • 121865
                            • 3,624
                            • 3,628
                            • Italy [IT]
                            • In piedi tra le rovine
                            • Send PM

                            Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio

                            Quale sarebbe la narrativa del donbass? Che la Russia abbia fomentato una guerra civile lì è pacifico. In una delle repubbliche popolari (mi sembra proprio quella del Donetzk) il ministro della difesa era un colonnello dell'FSB russo, Igor Girkin. Più chiaro di così...
                            Gli accordi di Minsk non perdiamoceli per strada però.

                            Quegli accordi nacquero (con come "garanti" Francia e Germania) perchè c'era da sistemare quel piccolo particolare che si fa continuamente e sempre finta di non vedere: il Donbass contiene una maggioranza di popolazione filorussa e russofona, alla quale i governi ultranazionalisti ucraini, sorti dopo il rovesciamento di Janukovic, hanno iniziato a togliere i diritti etno-linguistici, arrivando a vietare per legge pure il bilinguismo.

                            Proprio la seconda parte degli accordi di Minsk prevedeva l'obbligo da parte ucraina di attuare una riforma costituzionale che garantisse a quelle regioni una larga autonomia amministrativa, uno statuto speciale sul modello di quello dell'Italia con la popolazione tedesca del Trentino.

                            Bisogna iniziare a prendere atto che l'Ucraina è una nazione composta di "pezzi", come accaduto nella storia per tutte quelle nazioni definite "stati-cuscinetto": la stessa Odessa è stata fondata dall'Impero russo nel 1790, nemmeno molto tempo fa (secondo le misure storiche).

                            La famosa Crimea fu un "regalo" del regime sovietico, in quanto essendo l'Ucraina una dipendenza sovietica, sarebbe rimasto tutto "in casa", come se spostassi un mobile dal salotto al salottino.

                            L'Ucraina in quanto tale inizia e si protende piuttosto dalla regione di Kiev verso i confini occidentali, è quella l'Ucraina che si è percepita e vista sempre come radicalmente "altro" rispetto alla Russia; quella l'Ucraina che difatti spalancò le porte alla Wehrmacht quando i tedeschi lanciarono l'invasione contro la Russia: l'Ucraina occidentale è quella lì.

                            Non si può passare sopra con un tratto di penna a radicalità storiche che hanno a che vedere con l'etnos di un popolo, non è la geografia che lo definisce come tale, per cui se sposti il confine un chilometro più a nord fai diventare dei tedeschi degli italiani e quelli alla mattina si sentono e diventano italiani.

                            Se Israele incamerasse la Striscia di Gaza, i palestinesi rimarrebbero tali. Gli armeni furono trucidati perchè la Turchia (altro ultranazionalismo) rifiutò di riconoscerli come tali, cioè appartenenti ad un universo etnico-culturale-linguistico differente: decisero che siccome quelle regioni orientali erano Turchia, pure le popolazioni ivi stanziate dovevano essere turche: o turche o non essere, cioè sterminazione.

                            La vicenda curda è ancora lì a ricordarcelo: pure quella regione "giuridicamente" turca...ma andiamolo a chiedere ai curdi se sono turchi.

                            C'è in Ucraina una popolazione russa che non vuole essere assimilata all'Ucraina, cioè rinunciare alla propria lingua, cultura, tradizioni, identità, ovverosia appartenenza a "se stessi": che facciamo? Di solito o fai come l'Italia coi tedeschi di confine, cioè o concedi ampia autonomia, o fai la guerra, come in tutti i casi succitati.

                            PS: il destino degli italiani dell'Istria non fu differente: la furia nazionalista comunista jugoslava vi applicò un programma "sterminazionista", non volendo riconoscere la diversità congenita di quella gente.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


                            Commenta

                            • fede79
                              Bass Player
                              • Oct 2002
                              • 4246
                              • 357
                              • 15
                              • Roma
                              • Send PM

                              Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
                              Se davvero siamo arrivati a dire che la Russia non ha fomentato una guerra civile nel Donbas siamo alla frutta eh
                              E allora vorrà dire che mi offrirai caffè e ammazza caffè.
                              sigpic
                              Free at last, they took your life
                              They could not take your PRIDE

                              Commenta

                              • Barone Bizzio
                                Bodyweb Senior
                                • Dec 2008
                                • 11890
                                • 427
                                • 110
                                • Send PM

                                Sean gli accordi di Minsk sono arrivati a guerra civile iniziata. E la guerra civile la ha iniziata la Russia perché aveva interesse a usare Crimea e Donbas come testa di ponte per fare quello che poi ha fatto nel 2022

                                Non è che siccome gli accordi di Minsk sono saltati (per motivi ovvi) allora retroattivamente si cambia la storia e la guerra del Donbas scoppia per colpa degli Ucraini. Ma è possibile?!

                                Commenta

                                Working...
                                X