Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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  • Sean
    Csar
    • Sep 2007
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    • In piedi tra le rovine
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    Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio

    L'utima volta hanno fatto in fretta! E venivano da una batosta e crisi senza precedenti...se l'indole è rimasta la stessa...altro che preoccuparsi di Cina e Russia!
    Dell'indole trattiamone con riserva perchè l'indole era quella prussiana la sostanza quella teutonica, la volontà di potenza quella dei Germani di Tacito dei Goti, dei Longobardi, dei Franchi, dei Sassoni, dei Normanni, e prima ancora degli Italici, dei Micenei e degli Achei e dei Dori...Germania che non a caso fu detta "madre delle nazioni" (europee)...perchè il sangue con "l'indole" all'Europa venne tutto da là...ma cosa sia oggi non lo so.

    La Germania però è una nazione, anche geograficamente, posta al centro dell'Europa. Non ci può essere una qualunque forma di Europa senza la Germania, questo è più che chiaro. Se il riarmo è un passo verso una retta costruzione e costituzione di un autentico organismo europeo, di cui la Germania si fa "matrice", ci metto la firma adesso. Spero che il secondo passo sia cancellare le basi americane sul suo suolo, ma qui forse già corro troppo...per adesso già il fatto di mostrare questa volontà di riarmo, cioè di "indipendenza" (potenziale), è un buon segno.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • fede79
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      • Oct 2002
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      • Roma
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      Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio

      L'utima volta hanno fatto in fretta! E venivano da una batosta e crisi senza precedenti...se l'indole è rimasta la stessa...altro che preoccuparsi di Cina e Russia!
      Avranno risvegliato la “bestia bionda”, anche se con tutta l’immigrazione, ormai avrà i mustacchi.
      sigpic
      Free at last, they took your life
      They could not take your PRIDE

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      • Barone Bizzio
        Bodyweb Senior
        • Dec 2008
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        Nel mentre Trump ha annunciato che definanzierà i campus che permettono proteste illegali, arresterà chi ci partecipa e deporterà ogni partecipante che non è cittadino americano.

        molto bene eh

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        • Ponno
          Socialista col Rolex
          • Feb 2013
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          • Holy See (Vatican City State) [VA]
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          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

          Sì però scrivono pure che quei soldi la Germania non ce li ha e dovrebbe ricorrere a maxi prestiti. 900 miliardi è il doppio del bilancio federale. Inoltre servirebbe un voto del parlamento a maggioranza qualificata, numeri che Merz non ha...che dovrebbe trovare con accordi extra maggioranza di governo, cioè con l'AfD (in cambio di leggi sulla immigrazione?).

          Vedremo. Non sono molto informato al riguardo delle forze armate tedesche, anzi per niente, ma immagino che l'esercito tedesco sia praticamente ridotto a zero, quindi si tratta veramente di costruirlo un esercito (e una marina volendo).
          I soldi li hanno, il bilancio federale andrebbe rivisto tagliando magari le insensate quantità di soldi a immigrati e gente che figlia di lavoro peggio del peggior Gennaro.
          Soprattutto il rapporto debito/GDP é bassissimo per gli standard odierni ma purtroppo hanno in costituzione sta roba quindi sarà il problema maggiore ma quasi tutti partiti erano a favore del cambiarlo, tranne FDP che però, grazie a dio é sparito.
          Originariamente Scritto da claudio96

          sigpic
          più o meno il triplo

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          • Sean
            Csar
            • Sep 2007
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            • In piedi tra le rovine
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            Trump: “L’America è tornata. La Russia vuole la pace, prenderemo la Groenlandia e andremo su Marte”

            Le dichiarazioni del presidente Usa al Congresso. "Il nostro Paese non sarà più woke". E loda Musk

            "L'America è tornata". Sono le prime parole con cui il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha cominciato il suo discorso al Congresso. Lo slogan è stato accolto dagli applausi dei Repubblicani e dal grido "Usa Usa"

            Nel discorso più lungo di sempre a una sessione congiunta del Congresso da parte di un presidente degli Stati Uniti (un'ora e 40 minuti battendo il record di Clinton di 89 minuti) Trump ha dichiarato di aver ereditato un'America sull'orlo del collasso: ventuno milioni di immigrati irregolari, un'economia soffocata dall'inflazione, città ferite dalla criminalità e dai traffici illeciti. Non sono mancati attacchi a Joe Biden e alla sua amministrazione. Ma ha promesso di guidare il Paese verso una "nuova età dell'oro, come mai si era vista prima".

            “Abbiamo realizzato più in 43 giorni di quanto la maggior parte delle amministrazioni realizzi in 4 o 8 anni, e abbiamo appena iniziato. Torno in quest'aula stasera per riferire che lo slancio dell'America è tornato.” Così il presidente Usa nell’incipit del discorso sullo stato dell'Unione. Trump ha affrontato numerosi temi davanti a un'aula della Camera spaccata tra conservatori esultanti e democratici smarriti, incapaci di organizzare una vera protesta, nonostante gli annunci. Pochi i gesti di dissenso, ma si è registrata l'espulsione del deputato texano Al Green. Per il resto, i progressisti hanno esibito cartelli con scritte come "Musk ruba" e "Proteggete i veterani".

            Ucraina e Russia

            "Abbiamo ricevuto forti segnali" dalla Russia, "sono pronti per la pace” ha detto Donald Trump a Capitol Hill sottolineando di aver avuto "discussioni serie" con Mosca. "Non sarebbe bellissimo?" , ha aggiunto "È ora di porre fine a questa guerra insensata". Il presidente ha aggiunto di aver ricevuto una lettera dal leader ucraino Zelensky che gli ha detto di voler partecipare al più presto al tavolo dei negoziati e di farlo sotto la "leadership forte" di Trump.

            Dazi e disordini

            Trump ha riconosciuto che i dazi potrebbero causare "qualche scompiglio" ma ha ribadito che non servono solo a difendere i posti di lavoro americani, ma anche a "proteggere l’anima del Paese". Ha poi minimizzato le possibili conseguenze, ammettendo che "ci saranno dei piccoli disordini", ma assicurando che saranno “limitati e gestibili”.

            Woke e lodi a Musk

            Trump ha rivendicato di aver "messo fine alla dittatura del politicamente corretto", annunciando nel suo discorso a Capitol Hill: "Il nostro Paese non sarà più woke". Poi ha elogiato il Dipartimento dell'Efficienza Governativa, citando Elon Musk, presente in piedi nella galleria del pubblico. "Grazie, Elon," ha detto Trump, "stai facendo un grande lavoro. Apprezziamo ciò che fai, anche l'altra parte", una frecciata rivolta ai Democratici, che hanno reagito con mormorii di disapprovazione.

            Groenlandia, Panama e Marte

            Trump ha ribadito la sua intenzione di annettere la Groenlandia, dichiarando: "Penso che ce la faremo, in un modo o nell’altro", senza escludere esplicitamente la pressione economica ol ’uso della forza militare. Un’affermazione che contrasta con la promessa di rispettare la volontà dei groenlandesi. "Ci riprenderemo il Canale di Panama", ha detto poi, ricordando che la costruzione dell'opera è avvenuto al costo di "migliaia di vita americane". "Lo abbiamo dato alla Cina e ce lo riprenderemo" citando l'accordo raggiunto ieri da BlackRock per acquistare due dei maggiori porti del Canale da CK Hutchinson, società che ha base a Hong Kong.

            Si è parlato anche di altri pianeti: il presidente ha detto "Andremo su Marte e oltre e pianteremo la bandiera americana".

            Nuova età dell’oro

            Trump ha così concluso il suo discorso al Congresso: “Tenevi pronti per un futuro incredibile perché l'età dell'oro dell'America è appena cominciata e sarà qualcosa che non si è mai visto. Dio vi benedica".


            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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            • Sean
              Csar
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              • In piedi tra le rovine
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              [...] Trump ha detto di aver ricevuto da Zelensky una lettera in cui si dice pronto a negoziare per la pace, ma il presidente americano per ora non ha annunciato la firma dell'accordo sui minerali con Kiev come alcuni si aspettavano («Non è sul tavolo al momento», aveva detto in serata il ministro del Tesoro Scott Bessent): il presidente ha invece promesso di condurre «azioni storiche per aumentare in modo drammatico la produzione di minerali critici e terre rare» in America. Ma più tardi ha ripetuto che sta lavorando «instancabilmente» per porre fine al «selvaggio conflitto in Ucraina» e ha affermato che mentre gli Stati Uniti hanno speso miliardi di dollari per appoggiarne la difesa, «l’Europa ha tristemente speso più soldi comprando il petrolio e gas russo di quanti ne abbia spesi per difendere l’Ucraina. E non di poco! Biden ha autorizzato più soldi in questa battaglia di quanti ne ha spesi l’Europa».

              «La mia amministrazione sta anche lavorando ad un gigantesco gasdotto in Alaska, tra i più grandi del mondo, dove Giappone, Sud Corea, altre nazioni vogliono essere nostre partner con trilioni di dollari spesi. Sarà davvero spettacolare».​

              Uno degli obiettivi del presidente era di spiegare le azioni di Doge agli americani. Secondo un sondaggio del Pew Center, il 54% degli americani vede in modo negativo il ruolo di Musk, il 42% lo vede positivamente. Tuttavia, sempre secondo Pew Center, il 56% degli americani ritiene che il governo sia inefficiente e abbia un problema di “sprechi”.

              I dazi

              Trump ha parlato anche dei «dazi reciproci» che entreranno in vigore il 2 aprile, anche con l’Europa («Qualsiasi siano i dazi contro di noi, noi li imporremo a loro. Qualsiasi siano le loro tasse, noi li tasseremo») e ha invitato gli americani ad avere pazienza se gli effetti all’inizio saranno pesanti o meglio se «saranno necessari degli aggiustamenti».

              CorSera
              ...ma di noi
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                Zelensky ha capito la realpolitik

                La rinuncia alla pace “giusta” in cambio di un accordo “duraturo”. L’Ucraina prende atto dell’impossibilità euro-atlantica di intervenire subito

                di Domenico Quirico

                Cosa è un metodo diplomatico serio, realistico, efficace, cosa lo distingue dalla volgare propaganda menzognera? È la capacità di conservare una certa forma di relazione con la realtà; e quando ci si impegna nel manipolarla per determinarne una nuova necessaria o migliore, continua tenacemente ad appoggiarsi su di essa. Quindi dal momento in cui si decide di raddrizzare e dipanare un certo numero di bugie ufficiali che non reggono più diventa possibile ristabilire un certo numero di fatti oggettivi.

                Per abbonati purtoppo: https://www.lastampa.it/esteri/2025/...itik-15035976/
                ...ma di noi
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                  Qui ci si muove rapidi Noi nel frattempo abbiamo la von der.biden e kallas sul piedi di guerra ...




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                  • Sean
                    Csar
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                    La realtà e gli equilibri mondiali sono cambiati. Per affrontarli bisogna cambiare prospettiva

                    di Federico Rampini

                    Avanza un Nuovo Mondo, a gran velocità le mappe della geopolitica si stanno trasformando sotto i nostri occhi. Donald Trump tradisce l’Ucraina, è giusto indignarsi, è sbagliato stupirsi: lo aveva annunciato e promesso da tanto tempo. Cerca un grande patto con Putin per far cessare una guerra, creare un ordine al posto dei combattimenti, ridurre le spese e gli impegni dell’America all’estero: anche questo lo prometteva da tempo, conquistando consensi nella sua base elettorale. Di nuovo: si può essere costernati o perfino disgustati, ma non sorpresi.

                    Per situare il trumpismo in una cornice storica, e capire il Nuovo Mondo verso cui potrebbe traghettarci, una lettura preziosa è quest’analisi di Ross Douthat, un opinionista del New York Times che è anti-trumpiano ma viene da un mondo moderato-conservatore e riesce a capire la logica di Trump come pochi altri.

                    Eccolo:

                    «Nel 2018 l’ex segretario di Stato Henry Kissinger disse di Trump: “Potrebbe essere una di quelle figure nella storia che appaiono di tanto in tanto per segnare la fine di un’era e costringerla ad abbandonare le sue vecchie illusioni e finzioni".

                    Quel commento generico sul primo mandato potrebbe benissimo essere il programma di politica estera per il secondo mandato di Trump. Dalla strategia ai discorsi, fino all’esplosivo incontro nello Studio Ovale di venerdì con il presidente dell’Ucraina, tutto ciò che Trump sta facendo e dicendo, e tutto ciò che il suo vicepresidente sta facendo e dicendo, sta spietatamente smascherando le finzioni/illusioni attorno agli Stati Uniti, alle loro alleanze e alla situazione globale.

                    Prima finzione/illusione. Gli Stati Uniti sono ancora in grado di svolgere il ruolo egemonico che avevano vent’anni fa, sostenendo pienamente gli alleati democratici in ogni regione, pronti a combattere guerre su più fronti e rifiutando qualsiasi compromesso con l’autoritarismo.

                    La realtà. L’America è sovraccarica di oneri, un mondo più multipolare impone di stringere accordi con regimi scomodi; dobbiamo ricalibrare e ritirarci in modi che richiederanno molto di più dai nostri alleati.

                    Seconda finzione/illusione. I nostri alleati europei sono nazioni forti e partner alla pari nella protezione della sicurezza globale.
                    La realtà. L’Europa è stata malgovernata dal suo establishment, con figure un tempo osannate come Angela Merkel in prima linea. La sua posizione economica è precaria, la situazione demografica è disastrosa e le sue capacità militari si sono atrofizzate. Gran parte della retorica su una rinascita del potere europeo è solo fumo e fantasia.

                    Terza finzione/illusione. Se riceveranno abbastanza aiuti militari e sostegno morale, gli ucraini possono respingere i russi, ripristinare i loro confini prebellici ed eventualmente entrare nella NATO.
                    La realtà. La guerra è in una situazione di stallo, non esiste un percorso verso la vittoria ucraina senza un intervento diretto degli Stati Uniti, una qualche forma di accordo negoziato è inevitabile e l’adesione dell’Ucraina alla NATO non è mai stata un’opzione realistica.

                    Molte di queste realtà sono già comprese da tempo dai leader americani di entrambi i partiti. È il motivo per cui Barack Obama cercò un «pivot verso l’Asia» e agì con cautela quando Vladimir Putin si prese la Crimea. È il motivo per cui Joe Biden ha ritirato le truppe dall’Afghanistan. Ed è il motivo per cui il team di Biden ha sostenuto l’Ucraina, ma con dei limiti, e si scontrava con Zelensky dietro le quinte già nel primo anno di guerra.

                    È utile parlare più apertamente di realtà scomode. La gente ha bisogno di sapere che il mondo non è più quello del 2000 o del 2012. Deve comprendere le questioni sollevate da JD Vance nel suo controverso discorso a Monaco, in cui criticava l’approccio fallimentare dell’Europa sull’immigrazione, le sue violazioni della libertà di parola e il suo deficit di legittimità democratica.

                    Devono capire che l’armistizio che Trump sembra voler negoziare con la Russia potrebbe non essere poi così diverso dall’esito che si sarebbe sviluppato sotto un presidente democratico.

                    E devono comprendere perché, esattamente, Vance si è infuriato con Zelensky nello Studio Ovale venerdì, dopo che il presidente ucraino ha iniziato a fare la lezione ai suoi ospiti su come sia impossibile negoziare con Putin — perché il mondo è quello che è, e in questo momento negoziare con rivali inaffidabili è una necessità che non può essere semplicemente ignorata.

                    Tuttavia: la finzione nella politica estera non è sempre sinonimo di autoinganno. È anche una forma di cortesia diplomatica, un modo per aggirare argomenti scomodi e far sentire amici — e non solo soggetti — quei paesi che ti devono qualcosa o che hai bisogno di costringere a fare ciò che vuoi. È un modo per dare ai leader stranieri lo spazio per agire come desideri, pur gestendo il loro pubblico interno, assicurandoti di non rafforzare involontariamente partiti ostili alle tue politiche. È un modo per avvolgere la politica di potere nelle vesti dell’idealismo.

                    La maggior parte del team di politica estera attorno a Trump si immagina di fare ciò che hanno fatto in passato presidenti repubblicani realisti come Dwight Eisenhower e Richard Nixon — adeguare i mezzi ai fini, accettare mali minori per evitare mali peggiori e fornire una terapia d’urto necessaria a un sistema di alleanze che ne ha bisogno. Ma quei presidenti realisti padroneggiavano anche il linguaggio della diplomazia — sapevano parlare in modo idealistico quando la situazione lo richiedeva, esprimersi con garbo anche mentre agivano spietatamente. Sapevano calmare gli alleati oltre che provocarli.

                    Trump non parla in modo diplomatico e mai lo farà. La sua politica estera nel primo mandato ha funzionato con il presidente che faceva la parte del duro mentre i suoi collaboratori offrivano normalità. Il suo secondo mandato ha bisogno di questo equilibrio — qualcuno che torca il braccio e qualcuno che addolcisca le tensioni, qualcuno che parli con franchezza e qualcuno che tenga le verità più scomode lontano dalle telecamere. E qualcuno che si assicuri che, quando si sta applicando la terapia d’urto, ci sia un modo rapido per abbassare di nuovo la tensione».

                    CorSera
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                    • Ponno
                      Socialista col Rolex
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                      Gli articoli di Rampini diventano più illeggibili ogni giorno che passa. Sto spompinare Trump per due click mi fanno molto ridere.
                      Originariamente Scritto da claudio96

                      sigpic
                      più o meno il triplo

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                      • zuse
                        Macumbico divinatore
                        • Oct 2010
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                        Ponno, il nostro sogno europeo non è realistico.
                        ​​​​​

                        Qui serve una super lega Europea come con il tentativo calcistico.

                        ​​​​​​I 6 membri fondatori + spagna e portogallo.

                        Poi Croazia come satellite solo perché abbiamo come Italia bisogno di un cuscinetto che ci protegga ad est via terra.

                        La svizzera o entra o la invadiamo.

                        Ripristiniamo le vecchie colonie Africane.

                        Via le basi nato

                        Si al Nucleare

                        Si vola








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                        • Ponno
                          Socialista col Rolex
                          • Feb 2013
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                          • Holy See (Vatican City State) [VA]
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                          Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
                          Ponno, il nostro sogno europeo non è realistico.
                          ​​​​

                          Qui serve una super lega Europea come con il tentativo calcistico.

                          ​​​​​​I 6 membri fondatori + spagna e portogallo.

                          Poi Croazia come satellite solo perché abbiamo come Italia bisogno di un cuscinetto che ci protegga ad est via terra.

                          La svizzera o entra o la invadiamo.

                          Ripristiniamo le vecchie colonie Africane.

                          Via le basi nato

                          Si al Nucleare

                          Si vola



                          Che non sia realistico sono anche d'accordo ma ogni persona che non immediatamente considera Trump e gli Stati Uniti degli imbecilli ed il nemico numero 1 viene da me derubricata a ritardata in un attimo.
                          La speranza é che i memini "Remember Who you are" con alcuni paese europei si avverino
                          Originariamente Scritto da claudio96

                          sigpic
                          più o meno il triplo

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                          • Barone Bizzio
                            Bodyweb Senior
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                            Si avverranno, e i paesi europei torneranno a fare quello che han fatto in passato: la guerra tra di loro

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                            • Sean
                              Csar
                              • Sep 2007
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                              • In piedi tra le rovine
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                              Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
                              Qui ci si muove rapidi Noi nel frattempo abbiamo la von der.biden e kallas sul piedi di guerra ...
                              La von der Biden e la Kallas hanno le unghie spuntate, possono al più comandare le proprie colf. L'UE non possiede una miccetta carnevalizia di suo, non ha un esercito, non ha basi, non ha mezzi militari, ha solo banche centrali e una moneta: tocca ai singoli stati europei decidere cosa fare coi loro proiettili e i loro soldati.

                              Se l'America di Trump confessa senza più imbellettamenti al mondo che "i magazzini si stanno svuotando", che "i soldi stanno finendo", e stiamo parlando della prima potenza al mondo, che investe ogni anno 800 miliardi di dollari per la sua difesa, che ha basi e uomini dall'Europa al Giappone, passando per la Corea e altri territori e isole del Pacifico, l'Europa (nel senso di singoli stati europei) che anch'essa in 3 anni ha dato fondo a quanto si poteva dare all'Ucraina (non tutto, non potendo mica sguarnire completamente le proprie riserve, che servono appunto alle difese dei singoli eserciti), che ha in mano ora? Le bolle d'aria delle due von der Biden&Kallas, questo ha.

                              Trump agisce senza maschere, descrive la realtà geopolitica per come è: se dedica parole distensive alla Russia ("è pronta a fare la pace") dice però che la Cina "è a Panama", in ciò rendendoci edotti chi tra i due Russia e Cina sia oggi il nemico per l'America.

                              Parlando di dazi e di ricerca di terre rare ovunque si trovino, ci dice che l'America è in crisi, non può più aspirare ad un riflettere la sua potenza sull'intero globo ma deve accettare di ritargliarsi il suo ruolo entro uno dei poli nei quali si va scomponendo il mondo, seguendo quella dottrina citata nel saggio di Todd ("la sconfitta dell'occidente) che ivi riporta uno studio del 2018 (perchè in America si parla da molto e molto tempo di perdita di forza e simili...solo in Europa si è dormito fino a stamattina) di un teorico americano che scriveva che gli strateghi americani pensanco che "tutto il mondo è in verità in una fase di decadenza" e che dunque "l'America decandente, in un mondo altrettanto decandente, può conservare una sua potenza" - non più globale ma entro una mondo composto da sfere di influenza.

                              Da qui la necessità di normalizzare i rapporti con la Russia, per indebolire o impedire una completa saldatura con la Cina; lo smettere di finanziare la difesa degli europei e accollare ad essi i costi di quella difesa; il riposizionarsi su altri obiettivi strategici, come il tentare di non perdere il treno per il Polo (la fisima sulla Groenalndia) e, mossa dal sempiterno motore-ossessione per la Frontiera (l'Ovest) tornare a guardare al Pacifico dove la vista è però sfregiata dalla trave cinese nell'occhio del "destino manifesto" americano.

                              Non è Trump che disegna il nuovo ordine mondiale, è la storia e l'epoca che con le sue emergenze e modificazioni hanno espresso Trump; è la realtà per come è andata maturando sottotraccia, dietro ai veli, e per come poi è venuta alla luce che costringe gli Stati Uniti a dover aderire ad essa.

                              E' da 20 anni e più che in America si pubblicano libri, studi e analisi sul decadimento del ruolo dell'America nel mondo, del ruolo della democrazia e della sua crisi, sui cambiamenti della geopolitica mondiale, mentre in Europa si suonavano le solite fanfare.

                              Come al solito è servita una guerra per bruciare i veli, far cadere i sipari, nella storia è sempre stato così, serve che una forza scuota la scena per far venire giù le vecchie quinte (e spalancare gli occhi ai dormienti) e far salire al proscenio le nuove, già pronte da anni di mutamenti silenti, immanifesti ma proprio per questo più reali del reale, in quanto essenza di ciò che poi appare come "nuovo mondo".
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • SimoneBW
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                                Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
                                Si avverranno, e i paesi europei torneranno a fare quello che han fatto in passato: la guerra tra di loro
                                Ma infatti non riesco proprio a vedere futuro nelle speranze di una Europa unita con un unico esercito. Chi lo dovrebbe gestire? Chi prenderà le decisioni? Quanto durerebbe? Per l'Italia poi sarebbe come mettere la pietra tombale sulla poca, residua, sovranità. A questo punto, meglio le guerre.

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