If this is your first visit, be sure to
check out the FAQ by clicking the
link above. You may have to register
before you can post: click the register link above to proceed. To start viewing messages,
select the forum that you want to visit from the selection below.
Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
Ricordo un Ponno avverso al linguaggio pane al pane vino al vino di Francesco e più incline ad un approccio teologico e distaccato alla Ratzinger.
Bergoglio unico uomo di sinistra di peso in Italia, tra l'altro. Non saprei quantificare quanto abbia inciso a livello di politica interna italiana e soprattutto estera. E quanto potrebbe incidere un futuro Papa rispetto ad un altro.
Inoltre se qualcuno è più informato sarei curioso di sapere quanto abbia inciso a livello di popolarità e diffusione del cristianesimo (essendo Bergoglio comunque sudamericano) rispetto a papi precedenti. Insomma, lo stato di salute della chiesa.
In quanto ad aventuale successore (auguro a Francesco di riprendersi, ma c'è comunque l'eventualità lasci l'incarico), spero almeno in un europeo. Se arriva uno statunitense ciao proprio
Papa Francesco peggior papa da un gran bel po'. Ratzinger teologo coi contro coglion1 cacciato dalla cancel culture.
Giovanni Paolo II ultimo chad.
Prossimo papa me lo aspetto nero, così con Trump la profezia dell'anticristo si avvererà
I neri, cioè gli africani, sono tra i più conservatori in politica e anche nelle cose di fede. Siccome là il cristianesimo non ha subito le derive dei mali insiti nell'occidentalismo (ai quali invece Francesco ha fatto da spugna), la fede è rimasta "dogmatica": un Papa nero sarebbe una sorta di benedizione.
Sul pontificato di Francesco avremo modo di parlarne in maniera più approfondita, ma per rispondere velocemente a Zuse: popolare questo Papa lo è stato, ma che questa popolarità abbia contribuito ad allargare la platea cattolica credo proprio di no...visto che durante i suoi anni di pontificato ha parlato di tutto (immigrati, temi sociali, i "diversi", l' "accoglienza" ecc...) tranne che di Cristo e dei cattolici. E' stato un pontificato disastroso...in quanto in ritardo sull'orologio della storia (sembrava un Papa uscito dal '68), che ha sposato una teologia di sinistra assolutamente fuori tempo massimo, che ha fatto della Chiesa una ONG, una fede solo orizzontale come se Cristo non fosse anche Dio ma solo una specie di Casarini o Gino Strada.
Grazie al Cielo morto un Papa se ne fa un altro. Credo che i cardinali stavolta staranno molto attenti a non fare scelte astruse. Servirebbe un Papa "giovane", energico, lucido, con le antenne sintonizzate qui e ora e con la consapevolezza che il centro del cristianesimo non è più l'Europa. Serve un Papa "evangelizzatore" che riparta dai fondamentali: Bergoglio di Cristo e del Vangelo, dei dogmi e della Chiesa se n'è fregato. Ha parlato più ai musulmani che ai cristiani; più ai "lontani" che ai vicini, che ai suoi...per carità, un disastro completo.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Un Papa più attento a "piacere" che ad evangelizzare, più attento a diffondere una spiritualità new age che a parlare di Cristo.
E difatti non sono aumentati i fedeli in Chiesa, ma i simpatizzanti della figura del Papa. Non a caso molti atei ne parlano bene
La parte ovest dell'Ucraina è "occidente", lo conferma per l'appunto anche la diffusione, in quelle regioni, della fede cattolica di rito bizantino...mentre nella parte est vi è l'unione con la chiesa di Mosca. Ci sono anche questi aspetti di cui si parla poco. Nell'Europa dell'est la fede è ancora forte in quei popoli: servirebbe un Papa che non si dimenticasse anche di quelle nazioni dell'Europa, le ex sovietiche, che a dispetto dei 50 anni di comunismo e materialismo ateo hanno mantenuto nei popoli la fede (cattolica od ortodossa poco importa).
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Elezioni in Germania, exit poll: Cdu prima (28,5%), Afd secondo partito (20%), crollo Spd (16,5%)
L'Unione Cdu/Csu di Friedrich Merz vince le elezioni in Germania con il 29%, secondo il primo exit poll della tv pubblica Ard. Seconda l'ultradestra di Afd con il 19,5%, la prima volta nella storia della Repubblica federale. Seguono l'Spd al 16%, i Verdi al 13,5%, la Linke all'8,5%. Rischiano di non entrare al Bundestag i liberali di Fdp con il 4,9% e Bsw con il 4,7%. La soglia di sbarramento è del 5%.
Merz: “Abbiamo vinto, ora creare un governo stabile al più presto possibile”. Weidel: “Risultato storico, raddoppiati i voti”. Affluenza all’84%
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
(Mara Gergolet, corrispondente da Berlino) Svolta in Germania. I cristiano-democratici di Friedrich Merz vincono le elezioni, ottenendo il 29% per cento secondo gli exit poll. Tracollo dei socialdemocratici dell’attuale cancelliere Olaf Scholz, che sarebbero scesi addirittura al 16 per cento e sono al loro minimo storico. L’estrema destra dell’AfD quasi raddoppia i suoi voti, salendo fino al 19,5 per cento: l’ha votata più di un tedesco su cinque. Ma mentre si chiudono i seggi di queste elezioni molto attese, dove l’affluenza è salita al 84 — record dal 1990, quando ci fu la riunificazione tedesca —, si capisce anche che bisognerà aspettare parecchio stasera per sapere che forma prenderà il governo. E per comprendere se Merz sarà in grado di guidare una coalizione a due, come spera, o si dovrà creare un’altra volta un governo a tre — molto più instabile — come il detestato Semaforo di Scholz.
Questi gli exit poll del primo canale Ard: CDU/CSU 29 % (+4,9), AfD 19,5% (+9,1), SPD 16% (-9,7), Verdi 13,5% (-1,2), liberali FDP 4,9% (-6,5), Linke 8,5% (3,6), BSW 4,7%.
Si confermano quindi le previsioni della vigilia: occorrerà guardare ai piccoli partiti per capire quale governo si potrà formare. Ricordiamo che la Cdu ha escluso la possibilità di formare un governo con l’estrema destra, che avrebbe dai numeri una ampia maggioranza.
Cinque partiti quindi siederanno in Parlamento. La Linke ha agevolmente superato la soglia di sbarramento del 5 per cento, rubando probabilmente voti alla SPD. Ma tutto dipenderà dai liberali FDP, guidati da Christian Lindner. Attualmente, sono fuori dal Parlamento. Ma se entrerà anche questo sesto partito, la soglia si alzerà e, a quel punto, neppure una Grosse Koalition CDU/SPD sarà sufficiente per avere la maggioranza dei seggi. Occorrerà fare un governo a tre, o includendo i Verdi o gli stessi liberali.
L’altra notizia di queste elezioni, la vera scossa sulla Germania, è che l’estrema destra ha sfondato. Non solo ha quasi raddoppiato i seggi: ormai non è più solo il «partito dell’Est», ma è diventato una formazione nazionale diffusa in tutto il Paese. E sarà il primo partito d’opposizione.
Inoltre, il governo Merz non avrà grossi margini di seggi in Parlamento dovesse governare a due. Fosse invece costretto a una coabitazione a tre, per Merz sarà difficile trovare la coesione ideologica, e a volte anche politica con i suoi due alleati. Per lui, personalmente, a 69 anni ,è una vittoria. Per la CDU di Angela Merkel il ritorno al potere.
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Un tedesco su 5 ha votato per la AfD, che non è esattamente una destra all'acqua di rosa come la Meloni...non sono pochi.
Il partito di Scholz perde il 9%, che è all'incirca la percentuale che guadagna rispetto all'ultima volta l'AfD
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Mosca: colloqui Usa-Russia la settimana prossima
Il prossimo round dei colloqui Usa-Russia si svolgerà alla fine della settimana prossima. Lo ha riferito un alto funzionario russo, specificando che i colloqui saranno a livello di direttori politici. Lo riporta la Tass.
Witkoff: “La guerra in Ucraina è stata provocata, deve finire”
La guerra è stata "provocata. Questo non significa necessariamente che è stata provocata dalla Russia. Allora c'erano conversazioni sulla possibilità che l'Ucraina entrasse nella Nato. Questo è divenuto una minaccia per i russi". Lo ha detto l'inviato di Trump per il Medio Oriente Steve Witkoff in un'intervista a Cnn. "La guerra, a prescindere da chi l'ha iniziata, deve finire. Il presidente vuole essere un pacificatore", ha aggiunto.
Witkoff: “In settimana l’accordo con Kiev sulle terre rare”
L'inviato di Donald Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, si attende che l'accordo sui minerali con l'Ucraina sia firmato in settimana. Lo afferma lo stesso Witkoff in un'intervista a Cnn.
Zelensky, progressi su minerali ma non si affossi l'Ucraina. Non firmerò qualcosa che dovranno pagare 10 generazioni
Volodymyr Zelensky ha detto che Kiev e Washington sono più vicine a un accordo sull'accesso degli Stati Uniti alle risorse minerarie ucraine in cambio di assistenza per la sicurezza. "Stiamo facendo progressi", ha detto Zelensky. Puntualizzando allo stesso tempo che "non firmerò qualcosa che sarà pagato da dieci generazioni di ucraini", riferendosi alla richiesta di 500 miliardi di Trump, considerata eccessiva da Kiev. "Siamo pronti a condividere" le risorse, ha aggiunto il leader ucraino, che comunque si aspetta che prima Washington si assicuri che Vladimir Putin "ponga fine a questa guerra".
Repubblica-La Stampa
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
X non c'entra un cazz0. L'AfD il 20 lo avrebbe fatto comunque, puoi pescarti i miei messaggi qui di mesi fa.
I tedeschi sono culturalmente invasi da arabi e compagnia. Non lontano da dove abito io, quartiere residenziale centrale e non economico, c'e una strada principale con più di un solo negozio ormai con tutte le scritte solo in arabo.
Come é sostenibile una cosa del genere?
La gente ha detto di essere stufa, la politica ha risposto con "siete solo razzisti" e abbassato i requisiti per la cittadinanza a 5 anni (!!!!) in certi casi, roba che manco parlano tedesco e hanno il passaporto. L'AfD ha fatto finta di ascoltare ed ecco il risultato.
(Mara Gergolet, corrispondente da Berlino) Svolta in Germania. I cristiano-democratici di Friedrich Merz vincono le elezioni, ottenendo il 29% per cento secondo gli exit poll. Tracollo dei socialdemocratici dell’attuale cancelliere Olaf Scholz, che sarebbero scesi addirittura al 16 per cento e sono al loro minimo storico. L’estrema destra dell’AfD quasi raddoppia i suoi voti, salendo fino al 19,5 per cento: l’ha votata più di un tedesco su cinque. Ma mentre si chiudono i seggi di queste elezioni molto attese, dove l’affluenza è salita al 84 — record dal 1990, quando ci fu la riunificazione tedesca —, si capisce anche che bisognerà aspettare parecchio stasera per sapere che forma prenderà il governo. E per comprendere se Merz sarà in grado di guidare una coalizione a due, come spera, o si dovrà creare un’altra volta un governo a tre — molto più instabile — come il detestato Semaforo di Scholz.
Questi gli exit poll del primo canale Ard: CDU/CSU 29 % (+4,9), AfD 19,5% (+9,1), SPD 16% (-9,7), Verdi 13,5% (-1,2), liberali FDP 4,9% (-6,5), Linke 8,5% (3,6), BSW 4,7%.
Si confermano quindi le previsioni della vigilia: occorrerà guardare ai piccoli partiti per capire quale governo si potrà formare. Ricordiamo che la Cdu ha escluso la possibilità di formare un governo con l’estrema destra, che avrebbe dai numeri una ampia maggioranza.
Cinque partiti quindi siederanno in Parlamento. La Linke ha agevolmente superato la soglia di sbarramento del 5 per cento, rubando probabilmente voti alla SPD. Ma tutto dipenderà dai liberali FDP, guidati da Christian Lindner. Attualmente, sono fuori dal Parlamento. Ma se entrerà anche questo sesto partito, la soglia si alzerà e, a quel punto, neppure una Grosse Koalition CDU/SPD sarà sufficiente per avere la maggioranza dei seggi. Occorrerà fare un governo a tre, o includendo i Verdi o gli stessi liberali.
L’altra notizia di queste elezioni, la vera scossa sulla Germania, è che l’estrema destra ha sfondato. Non solo ha quasi raddoppiato i seggi: ormai non è più solo il «partito dell’Est», ma è diventato una formazione nazionale diffusa in tutto il Paese. E sarà il primo partito d’opposizione.
Inoltre, il governo Merz non avrà grossi margini di seggi in Parlamento dovesse governare a due. Fosse invece costretto a una coabitazione a tre, per Merz sarà difficile trovare la coesione ideologica, e a volte anche politica con i suoi due alleati. Per lui, personalmente, a 69 anni ,è una vittoria. Per la CDU di Angela Merkel il ritorno al potere.
CorSera
La Linke se la sta giocando benissimo, se continuano così in 4 anni capace prendano il posto della SDP.
Se quel ritardato di Lindner e l'FDP restano fuori dal parlamento domani gliene dedico una
We process personal data about users of our site, through the use of cookies and other technologies, to deliver our services, personalize advertising, and to analyze site activity. We may share certain information about our users with our advertising and analytics partners. For additional details, refer to our Privacy Policy.
By clicking "I AGREE" below, you agree to our Privacy Policy and our personal data processing and cookie practices as described therein. You also acknowledge that this forum may be hosted outside your country and you consent to the collection, storage, and processing of your data in the country where this forum is hosted.
Commenta