L'estratto del discorso di Mattarella mi sembra indicare che non intendesse affermare che la Russia sia nazista, ma piuttosto sottolineare una dinamica storica ricorrente in cui regimi autoritari e illiberali, convinti di poter meglio tutelare i propri interessi nazionali, finiscono per accentuare il conflitto invece della cooperazione.
Il concetto chiave è "di questa natura", che non significa identico o paragonabile in ogni aspetto al nazismo, ma evidenzia un parallelismo nel modus operandi: la tendenza a giustificare la propria espansione con una narrativa di tutela degli interessi nazionali, sacrificando il principio della cooperazione a favore di una logica di dominio.
Chi interpreta il discorso di Mattarella come un paragone diretto tra Russia e nazismo perde di vista il punto centrale del suo ragionamento: la preoccupazione per il ritorno di logiche di potenza e di prevaricazione, indipendentemente dall’ideologia di riferimento.
Questo atteggiamento ha attecchito purtroppo a livello globale, in particolare in Occidente e Trump ne è una chiara manifestazione.
Il concetto chiave è "di questa natura", che non significa identico o paragonabile in ogni aspetto al nazismo, ma evidenzia un parallelismo nel modus operandi: la tendenza a giustificare la propria espansione con una narrativa di tutela degli interessi nazionali, sacrificando il principio della cooperazione a favore di una logica di dominio.
Chi interpreta il discorso di Mattarella come un paragone diretto tra Russia e nazismo perde di vista il punto centrale del suo ragionamento: la preoccupazione per il ritorno di logiche di potenza e di prevaricazione, indipendentemente dall’ideologia di riferimento.
Questo atteggiamento ha attecchito purtroppo a livello globale, in particolare in Occidente e Trump ne è una chiara manifestazione.
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