Come ampiamente pronosticato gli americani stanno mollando Zelensky, o almeno hanno iniziato le grandi manovra in vista della sua dismissione. Non serviva avere la sfera di cristallo per prevedere come sarebbe andata a finire, basta conoscere la natura degli americani (sono stati capaci di riconsegnare un intero popolo, quello afghano, ai talebani da cui avevano proclamato di averli "liberati"), la loro doppiezza, il loro senso dell' "onore".
D'altro canto Zelensky è un uomo troppo intriso di una logica di guerra e di ultranazionalismo, inadatto a governare una fase di transizione verso una "pace", semplicemente perchè non riesce a concepirla la "pace" - cioè a dire la rinuncia a determinati territori, quelli filorussi e russofoni, ai quali il nazionalismo ucraino aveva anche tolto la possibilità del bilinguismo ufficiale e castrato ogni aspirazione ad una autonomia amministrativa.
Uno stato di guerra non è mai stato un impedimento allo svolgersi delle elezioni: ci sono i casi inglese ed americano durante la seconda guerra mondiale; c'è il caso dell'Italia col referendum istituzionale monarchia-repubblica, con addirittura il paese militarmente occupato da potenze straniere e oltre un milione di italiani impossibilitati a votare perchè prigionieri o ancora all'estero in conseguenza delle vicende belliche...eppure il referendum si tenne lo stesso.
Inoltre Zelensky è un presidente scaduto, qualunque pezzo di carta dovesse firmare potrebbe essere un domani impugnato o rinnegato da un suo successore.
D'altro canto dal 2022 in Ucraina è stata tacitata ogni dialettica politica: cancellati i partiti di opposizione, la stessa libertà di stampa è sottoposta al controllo statale: https://it.euronews.com/2023/05/03/u...ito-in-ucraina
Forse è ora scossa di capire come la pensa il popolo ucraino.
D'altro canto Zelensky è un uomo troppo intriso di una logica di guerra e di ultranazionalismo, inadatto a governare una fase di transizione verso una "pace", semplicemente perchè non riesce a concepirla la "pace" - cioè a dire la rinuncia a determinati territori, quelli filorussi e russofoni, ai quali il nazionalismo ucraino aveva anche tolto la possibilità del bilinguismo ufficiale e castrato ogni aspirazione ad una autonomia amministrativa.
Uno stato di guerra non è mai stato un impedimento allo svolgersi delle elezioni: ci sono i casi inglese ed americano durante la seconda guerra mondiale; c'è il caso dell'Italia col referendum istituzionale monarchia-repubblica, con addirittura il paese militarmente occupato da potenze straniere e oltre un milione di italiani impossibilitati a votare perchè prigionieri o ancora all'estero in conseguenza delle vicende belliche...eppure il referendum si tenne lo stesso.
Inoltre Zelensky è un presidente scaduto, qualunque pezzo di carta dovesse firmare potrebbe essere un domani impugnato o rinnegato da un suo successore.
D'altro canto dal 2022 in Ucraina è stata tacitata ogni dialettica politica: cancellati i partiti di opposizione, la stessa libertà di stampa è sottoposta al controllo statale: https://it.euronews.com/2023/05/03/u...ito-in-ucraina
Forse è ora scossa di capire come la pensa il popolo ucraino.
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