Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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  • LARRY SCOTT2
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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

    Le differenti concezioni per quanto riguarda la filosofia, la religione, il tempo, lo stesso concetto di "progresso" tra occidente ed oriente sono note: per un certo periodo di millenni esse si sono "assomigliate" e poi c'è stata una divaricazione per cui l'occidente ha preso una strada e l'oriente, per quanto possibile oggidì (perchè comunque le influenze occidentali sono penentrate) è rimasto fermo in un concetto "cosmico" della storia, dove ad esempio le divintà le si percepiscono ancora come "presenti", per cui al di là delle varie disgregazioni e ricomposizioni della forme politiche, presso i popoli asiatici ciò che da noi è diventata superstitio è rimasta religio, ciò che lega, che fa permanere, col ripetersi dei riti, la civiltà nella sua sostanza e profondità proprie ed immutabili, immagine terrena di quanto si crede sia nel "sovramondo".

    C'è un'altra differenza sostanziale: l'occidente, fin dall'alba della storia, ha conosciuto (come in oriente) la sovranità, ma a differenza dell'oriente il sovrano si pone in mezzo alla città, alla polis, cioè a dire alla politica: Romolo, lasciata la "reggia" sul Palatino, se ne costruisce una nel foro. In oriente i sovrani si confinano invece nelle città "proibite" - quella degli imperatori cinesi, quella dell'imperatore giapponese, dove il suo palazzo ancora oggi è altro, una isola rispetto alla città, è una alterità: questo sta a significare che l'occidente con la polis fonda anche il foro, la piazza e dunque la politica che in quel foro si svolge, in un rapporto dinamico e dialettico col potere che nella piazza pubblica va a stare; in oriente non si fonda nessuna politica, il potere è sacralizzato nelle sue forme date e imperturbabili, immodificabili, e sottratte al "pubblico" (e quindi anche alla speculazione su di esse), per questo da noi le forme storiche, politiche, statali hanno conosciuto il mutamento e il loro trasformarsi e in oriente no o molto molto tardi, e il grado di "consunzione" è più lento.

    In fondo lo stesso partito unico in Cina cosa altro è se non una "città proibita" dove regna un sovrano assoluto impermeabile ad ogni fluire delle cose e del tempo? Tempo, e quindi storia, ai quali si dà un altro significato, che cioè scorre, o per meglio dire si "ripresenta" (in oriente permane la concezione ciclica della storia, non quella progressiva) con la stessa immagine immutata, ed è per questo motivo che la Cina ha "pazienza", una pazienza quasi religiosa, "contemplativa", dove i fenomeni di consuzione che il tempo, nella sua occidentale lettura lineare e progressiva, porta seco là trovano un freno, un rallentamento.
    E' cosi Massi.
    Ti faccio un esempio; un mio carissimo amico stava con una gapponese, violinsta, Lei ebbe ''l'onore supremo'', a detta sua, di suonare anni fa privatamente con l'imperatore. Lei era una tutta social ed occidentalizata, con le storie coi balletti su TikTok e foto del c00lo al mare,
    Ebbene, a detta sua, ricordava quel momento come ''il suo più emozionante di sempre, l'onore supremo''. Una occidentalizata al massimo tanto da frequentarie gaijin, stranieri.

    Idem una delle mie guide in Giappone, che si è laureato negli USA. Continuava, nelle conversazioni private, a ritenere le bombe nucleari una ''sconfitta disonorevole, avrebbero dovuto invaderci via terra e sterminarci tutti, sarebbe stato meglio''.
    Per noi ragionamenti del genere sono INCONCEPIBILI.

    Anche quello che diceva Ponno , ovvero il project manager ateo e occidentalizzato che comunque ''non si sa mai'' si ferma e dice un ''Nam myoho Renge Kyo'' al Kami della Roccia, è emblematico delle differenze tra Noi e Loro.

    D'altronde Sean, sia H.H. che il Duce lo riconoscevano: '' quando loro si risveglieranno dal loro Torpore Secolare, non ce ne sarà per Nessuno''.

    Sono sicuro che nonostante le ''analisi'' dei nostri cervelloni, sarà effettivamente cosi.

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    • Sean
      Csar
      • Sep 2007
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      • In piedi tra le rovine
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      Originariamente Scritto da LARRY SCOTT2 Visualizza Messaggio

      E' cosi Massi.
      Ti faccio un esempio; un mio carissimo amico stava con una gapponese, violinsta, Lei ebbe ''l'onore supremo'', a detta sua, di suonare anni fa privatamente con l'imperatore. Lei era una tutta social ed occidentalizata, con le storie coi balletti su TikTok e foto del c00lo al mare,
      Ebbene, a detta sua, ricordava quel momento come ''il suo più emozionante di sempre, l'onore supremo''. Una occidentalizata al massimo tanto da frequentarie gaijin, stranieri.

      Idem una delle mie guide in Giappone, che si è laureato negli USA. Continuava, nelle conversazioni private, a ritenere le bombe nucleari una ''sconfitta disonorevole, avrebbero dovuto invaderci via terra e sterminarci tutti, sarebbe stato meglio''.
      Per noi ragionamenti del genere sono INCONCEPIBILI.

      Anche quello che diceva Ponno , ovvero il project manager ateo e occidentalizzato che comunque ''non si sa mai'' si ferma e dice un ''Nam myoho Renge Kyo'' al Kami della Roccia, è emblematico delle differenze tra Noi e Loro.

      D'altronde Sean, sia H.H. che il Duce lo riconoscevano: '' quando loro si risveglieranno dal loro Torpore Secolare, non ce ne sarà per Nessuno''.

      Sono sicuro che nonostante le ''analisi'' dei nostri cervelloni, sarà effettivamente cosi.
      Sai, credo che l'attrazione "magnetica" che tanti giovani o meno giovani occidentali provano per l'Asia in generale e per il Giappone in particolare abbia, su piani interiori, a che fare con richiami arcani, non estinti in alcuni individui ma ancora sussistenti se pur in forma latente.

      D'altra parte lo stesso richiamo per un occidente altro, che pure è stato, lo avevano i giapponesi nei confronti della nostra storia: tra fine Ottocento e i primi 30 anni del Novecento, molti giapponesi si facevano il loro bel tour in Europa: in Roma, dove fervevano gli scavi nel Foro e sul Palatino...o in Prussia, i "Romani" del Nord, così soprannominati per la loro marziale applicazione, le virtù guerriere, l'atteggiamento naturalmente aristocratico ed impersonale...un mondo che aveva profonde assonanze con l'etica e l'estetica giapponese, con la differenza che da noi è tutto disparso, là qualcosa resta, qualcosa ancora di sè informa quella civiltà e quel popolo.

      Dicevamo delle arcane assonanze e degli arcani richiami...nella antica Roma, parliamo proprio della Roma arcaica, quella dei re, c'era un rito che coinvolgeva il sovrano in qualità di re sacro, di re sacerdote (al principio, nelle civiltà occidentali, la forma ed i poteri regali e sacerdotali stanno riunite in una sola figura): ebbene egli sedeva di fronte alla Regia e osservava il cielo in attesa dei segni, perchè la volontà e le azioni degli dei e degli uomini fossero in perfetta unione.

      L'imperatore del Giappone (anch'egli figura che riassume in sè il potere regale e quello sacro, esattamente come alle nostre origini) compie un rito simile: vengono costruite delle capanne di legno (da chiedersi se siano rotonde come quelle romulee) dove l'imperatore si ritira per osservare il cielo, gli astri, interloquire con gli dei, lo fa ancora oggi: per capire certi riti della Roma arcaica, niente di meglio che osservare quanto accade in certi regali e sacerdotali riti giapponesi.

      Gli stessi oggetti sacri, i regalia del Giappone ( sono tre: si dice siano una spada, uno specchio, forse una collana) che solo l'imperatore e solo lui può guardare una volta sola nella vita, nell'attimo della sua ascesa al trono, trovano perfetta corrispondenza nei "pignora imperii" di Roma, cioè quegli oggetti antichissimi, tenuti per sacri, che garantivano la protezione, la benedizione, la durata dell'Impero: alcuni di essi erano conservati nel sacello del tempio di Vesta: solo le sacre vestali, e il re (poi quando verrà l'impero, solo l'imperatore in qualità di pontefice massimo: ritorna con Augusto ed i successori l'unione primigenia del potere regale e sacrale in una sola figura, come in Giappone) potevano accedervi ed osservarli.

      Alla radice le tradizioni particolari trovano una unione nella origine comune della Tradizione unica. E' per questo motivo che alcuni percepiscono ancora assonanze, come richiami, lontane eco di una armonia che se pur risuona altrove riconosciamo come "nostra", come vi insistessero tratti comuni entro i quali riflettersi, perchè un tempo quella armonia abitò anche qui.

      Sono convinto che la stessa emozione che ha preso quella ragazza giapponese di fronte alla privata esperienza al cospetto di quell'uomo, l'unico uomo sulla faccia della terra a poter vedere coi suoi occhi i tre "pignora imperii" del Sol Levante, e in forza di ciò essere l'Imperatore, di essere per ciò stesso il Giappone incarnato (è questo il senso della sua imperitura natura "divina", incarnare la nazione, la sua storia, la sua tradizione, la sua anima), quella stessa emozione coglierebbe, per ancestrale corrispondenza, anche quegli occidentali che sentono risuonare ancora in qualche modo bellezze, estasi e forze arcane, un mondo di forme e di cosmo, di ordini, di riti, di valori e di culminazioni: su quel piano, per tutti coloro che avvertono ancora un qualcosa che va al di là del disfacente tempo presente, per tutti costoro, anche a migliaia di chilometri di distanza, o a migliaia di anni di distanza, la patria è "comune".
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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      • The_machine
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        Un imperatore alla fine è solo un cristiano come un altro che spesso ha avuto solo la fortuna di nascere da un altro imperatore.
        Leggo sempre questa idealizzazione di epoche e società basate su rigide gerarchie non meritocratiche, dove la maggioranza delle persone era relegata a ruoli subalterni, senza diritti e possibilità di scelta. È difficile capire questa fascinazione per un passato in cui pochi privilegiati decidevano il destino di tutti gli altri, sopratutto da parte di persone che spesso si preoccupano della giustizia sociale. Quel "mondo armonioso" si reggeva su repressione, disuguaglianze e mancanza di mobilità sociale.

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        • Sergio
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          Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
          INAGURATION DAY | Il Golfo del Messico diventerà Golfo d'America e il governo federale ammetterà solo l'esistenza di due sessi: due dei primi provvedimenti che Trump ha annunciato che prenderà. #ANSA
          Bene, finalmente cambiamenti sostanziali, l'economia americana volerà sicuramente ora.
          Poi se ci aggiungiamo la "presa" di Panama, il Canada, la Groenlandia e Marte, manca solo Vicolo Cieco e stare attenti a non andare in prigione, poi vinciamo il Monopoli.



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          • Sergio
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            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
            'imporremo dazi sui Paesi esteri'
            "Invece di tassare i nostri cittadini, imporremo dazi sui Paesi stranieri per arricchire i nostri cittadini". Lo ha detto Donald Trump.
            Ma dazi a quali paesi? Quelli che esportano solo verso gli USA, come Cuba ad esempio. Ci sono già i dazi.
            Con la Cina ci hanno provato mille volte gli americani, ma ad ogni dazio i cinesi hanno ricambiato con un dazio e mezzo di tutta risposta e se lo sono presi sempre in quel posto. Gli USA, come quasi tutto il mondo importa quasi esclusivamente dalla Cina.

            Perdona Sean, non ce l'ho con te ovviamente , ma solo con tutte ste fesserie che tramp racconta.
            Poi ovviamente anche io mi auguro che l'economia americana migliori, se però le premesse sono le sparate invece fatti sostanziati, temo non ci saranno cambiamenti.

            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

            Trump: “Inizia adesso l’età dell’oro degli Usa”
            Subito dopo il giuramento, il presidente Donald Trump ha iniziato il suo discorso. “Inizia adesso l’età dell’oro degli Usa”, ha detto. "Da oggi in poi, il nostro Paese prospererà e sarà di nuovo rispettato in tutto il mondo. Tutte le nazioni ci invidieranno e non ci lasceremo più sfruttare"

            Insomma un po' come l'ultimo iPhone, il migliore di sempre !!



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            • LARRY SCOTT2
              Bodyweb Senior
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              Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
              Stai descrivendo qualcosa di utopistico dove magicamente ogni persona (non si capisce come, in quale modalità) sarebbe destinata a fare il massimo di ciò che può fare, ad esprimersi per quello che ralmente è, dando il contributo perfetto ed armonioso alla società, essendo infine appagata da tutto ciò.
              Sicuramente nell'antichità funzionava così....sicuramente i plebei erano tali perché geneticamente inferiori ai nobili e non perché plebei c'erano nati.

              Io siceramente preferisco trovarmi in un mondo dove chi sono i primi e gli ultimi viene definito in base a criteri in qualche misura dinamici e meritocratici piuttosto che in base esclusivamente a discorsi di sangue.

              Un tempo Sean ti chiesi se tu fossi di origine nobile e mi dissi di no. Considera che nell'antichità la cultura classica che evidentemente hai ti sarebbe stata preclusa se tu non fossi appartenuto a certe caste. Non avresti avuto un'educazione di base che ti avrebbe consentito di sviluppare certi pensieri. Eppure le tue potenzialità sarebbero rimaste le stesse.
              Sono semplicemente culture totalmente aliene alla nostra concezione occidentale moderna e contemporanea, tutto qui.
              Parlo delle culture asiatiche rigide e ad ''alveare''.

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              • The_machine
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                Il 'saluto romano' di Musk, polemiche sui social

                Le celebrazioni per l'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca non erano ancora finite che Elon Musk, nominato alla guida del Dipartimento per l'efficienza governativa (Doge), gli aveva già sottratto l'attenzione dei media e dei social, per quello che... (ANSA)


                Stroppa: 'E' Elon, è il suo modo di dire 'vi do il mio cuore''

                Le celebrazioni per l'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca non erano ancora finite che Elon Musk, nominato alla guida del Dipartimento per l'efficienza governativa (Doge), gli aveva già sottratto l'attenzione dei media e dei social, per quello che viene definito il suo "saluto fascista".

                Nel suo intervento alla Capital One Arena di Washington, il proprietario di X e Tesla ha ringraziato i sostenitori del neopresidente ("Voglio solo dire grazie per averlo reso possibile", ha detto alla folla), poi si è battuto il petto e alzato il braccio teso.
                ​Quindi, si è voltato verso il pubblico alle sue spalle e sollevato il braccio destro una seconda volta.

                Le immagini, trasmesse in diretta, non sono sfuggite ai media americani e di tutto il mondo, a cominciare da quelli israeliani: "Elon Musk sembra eseguire il saluto fascista all'evento di inaugurazione", ha scritto il Times of Israel, mentre Haaretz ha sottolineato come il miliardario avesse in precedenza "attaccato George Soros" e moltiplicato "il suo sostegno ai partiti di estrema destra europei", come il tedesco Afd. Il gesto ha suscitato indignazione anche sui social: il Guardian cita ad esempio un tweet di Eric Feigl-Ding, epidemiologo americano salito alla ribalta ai tempo del Covid: "Mio Dio... Musk ha appena fatto il saluto nazista in diretta Tv", ha scritto.
                Il video era stato postato anche dal referente di Musk in Italia, Andrea Stroppa, che aveva accompagnato le immagini dalle parole: "L'Impero Romano è tornato, a cominciare dal saluto romano". Lo stesso Stroppa ha però poi eliminato il tweet, sostituendolo con un altro post: "Quel gesto, che alcuni hanno scambiato per un saluto nazista, è semplicemente Elon, che è autistico, mentre esprime i suoi sentimenti dicendo 'Voglio darti il mio cuore', ed è esattamente ciò che ha comunicato al microfono", ha spiegato Stroppa, sottolineando: "A Elon non piacciono gli estremisti!".​

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                  La parte più interessante di questa vicenda è il cambio di narrazione di Stroppa:

                  Prima esalta il gesto con entusiasmo dichiarando "L'Impero Romano è tornato, a cominciare dal saluto romano", salvo poi cancellarlo e sostituirlo con una spiegazione ben più edulcorata (anche se poco verosimile): "Quel gesto, che alcuni hanno scambiato per un saluto nazista, è semplicemente Elon, che è autistico, mentre esprime i suoi sentimenti dicendo "Voglio darti il mio cuore"".

                  Questi episodi, sebbene appaiano goffi e dilettantistici, svelano in realtà il retropensiero che permea questa accozzaglia che si è andata formando.

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