Chi ha lasciato qui questo monopattino? Chi è il fro.... BOOOOM !!
Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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Ahahahaha che morte da SoyJak.
Almeno i baschi Carrero Blanco lo fecero saltare con tonnellate di TNT e mentre usciva da messa.
Questo con un minch1opattino aahahah
PS. che ci fanno le aziende californiane e tedesche, che detengono il monopolio sugli scooterini elettrici (i 'monopattini'') ancora in Russia?
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Ho la mia personalissima opinione a riguardo, quando si fanno operazioni del genere, non sempre puoi garantire la sicurezza di chi non c'entra nulla. Sta cosa che uno stato poeti avanti, alla luce del giorno, operazioni di tipo "terrosistico" non è accettabile. Come con i cercapersone di hamas.
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Questa e' stata una operazione molto piu' precisa rispetto a quella dei cercapersone di Hamas (sarebbero state paragonabili se a Mosca fossero esplosi 1000 monopattini in contemporanea) Oltretutto ha causato 0 morti collaterali dato che sia il generale che il suo aiutante possono qualificarsi come obiettivi militari.
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Indubbiamente una gran bella operazione dal punto di vista di intelligence e operativo. Si conferma però l'assoluta inadeguatezza dei servizi russi e della sicurezza interna, che si fanno uccellare con una facilità che li prenderesti a padellate sulla testa per quanto sono tonti.
Anche il generale che se ne va tutto tranquillo mentre il paese è in guerra...che usa il monopattino...ma che hai nella zucca? Anche non fosse stata una bomba, qualche matto o qualche dissidente avrebbe comunque potuto farti fuori a revolverate per dire...ma visto che hai un ruolo di responsabilità (in una guerra ripeto, per cui sei operativo anche nella "pacifica" Mosca) dovresti settarti in maniera diversa, fare attenzione, prendere le cose seriamente.
Anche la sicurezza militare...ma, visti poi i precedenti, a nessuno viene pensato di predisporre un cordone di sicurezza attorno a certi personaggi, tanto più che il generale in questione era mediaticamente esposto?
Sono cose che fanno cascare le braccia e sono spia di un lassismo da scampagnata e non di un apparato politico-militare in stato di guerra....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Ucraina-Russia in guerra, le notizie di oggi in diretta | Zelensky: «Non abbiamo le forze per riconquistare Crimea e Donbass». Omicidio Kirillov, Medvedev: ora funzionari Nato obiettivi legittimi
ci ha messo solo 2 anni a capirloOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza MessaggioUcraina-Russia in guerra, le notizie di oggi in diretta | Zelensky: «Non abbiamo le forze per riconquistare Crimea e Donbass». Omicidio Kirillov, Medvedev: ora funzionari Nato obiettivi legittimi
ci ha messo solo 2 anni a capirlo
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Zelensky ora aperto a cedere territori in Crimea e Donbass: le due conclusioni del vertice di ieri sera a Bruxelles
Da Washington la spinta per chiudere il conflitto
Volodymyr Zelensky ora ammette ciò che la gran parte dei governi occidentali, a cominciare da quello guidato da Joe Biden, pensa da tempo: l’esercito ucraino non ha la forza per riconquistare la Crimea e il Donbass. Per essere più precisi non l’ha mai avuta dal 2014, quando la Russia occupò illegalmente quei territori. Il leader ucraino, in realtà, nei colloqui informali ha cambiato toni da tempo.
A Kiev sono consapevoli che il sostegno degli Stati Uniti e dei Paesi europei non può essere illimitato. Sull’altro versante, Vladimir Putin ha costruito un’economia al servizio totale della guerra e cinicamente continua a mandare al massacro migliaia di soldati. Adesso si attende l’impatto di Donald Trump. Nei giorni scorsi ci sono stati ripetuti contatti tra la leadership ucraina e il team della nuova amministrazione, in particolare con l’inviato per l’Ucraina, Keith Kellogg, ex generale e già consigliere per la sicurezza nazionale. I segnali che giungono da Washington sono ancora poco chiari. A quanto risulta si starebbero confrontando due linee. Alcuni, come Elon Musk e Donald Trump Jr., il primogenito del presidente, spingono per tagliare subito o ridurre drasticamente le forniture di armi a Kiev. Altri, come lo stesso Kellogg, auspicano un approccio più graduale, con l’obiettivo di forzare anche Putin ad avviare le trattative. In ogni caso sembra esserci un punto fermo: gli ucraini devono prepararsi a cedere almeno una parte di quel 20% del suolo nazionale conquistato con la forza dai russi.
Zelensky ne ha preso atto, anche se poi bisognerà capire che cosa si debba intendere per «Donbass». Tutto il territorio occupato tra il 2022 e il 2024 o solo i due distretti di Donetsk e Lugansk controllati da Mosca fin dal 2014? Il presidente ucraino scruta anche i sondaggi. Secondo l’ultima rilevazione condotta da Gallup, il più autorevole istituto di ricerca americano, il 52% degli ucraini è favorevole a «una qualche concessione territoriale» pur di chiudere rapidamente il conflitto (dati raccolti nell’ottobre 2024). Zelensky confida, comunque, di poter concordare una formula transitoria, in modo da riaprire il negoziato sul destino almeno del Donbass tra qualche anno, sperando in un cambio di regime al Cremlino. Ma come si dovrà arrivare al dialogo con Putin? Ammesso e, finora non concesso, che il presidente russo sia disponibile. Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha organizzato la cena di ieri sera a Bruxelles per discuterne con Zelensky e «alcuni alleati». Era presente anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Il mini vertice è terminato con due conclusioni. Primo: bisognerà continuare e, anzi, sarebbe necessario accelerare la fornitura di armi all’Ucraina. È essenziale arginare l’offensiva dei russi che, nelle ultime settimane, sono avanzati a un ritmo di 10 chilometri al giorno. Secondo: è necessario convincere Trump che una resa totale a Putin, mascherata da pace o da tregua, non è nell’interesse né dell’Europa né degli Stati Uniti. C’è poi il tema delle garanzie per la sicurezza chieste dagli ucraini.
Da qualche giorno si parla di un possibile schieramento di militari europei come forza di interposizione. L’ipotesi è stata avanzata da Emmanuel Macron, anche per prevenire un probabile disimpegno da parte di Trump. La ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock si è dichiarata favorevole. Il titolare della Difesa italiano, Guido Crosetto, in un’intervista a Repubblica, ha appoggiato la soluzione, a patto che il contingente agisca con un mandato dell’Onu. I polacchi, a sorpresa, sono contrari.
CorSera...ma di noi
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioQuesta e' stata una operazione molto piu' precisa rispetto a quella dei cercapersone di Hamas (sarebbero state paragonabili se a Mosca fossero esplosi 1000 monopattini in contemporanea) Oltretutto ha causato 0 morti collaterali dato che sia il generale che il suo aiutante possono qualificarsi come obiettivi militari.
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Originariamente Scritto da SimoneBW Visualizza Messaggio
Pure la Strage di Capaci, se vai a vedere, ad esclusione della moglie di Falcone, non ha fatto vittime collaterali. Non giudico la qualità dell'operazione, ma la modalità. Il problema probabilmente sono io che divento vecchio. D'altra parte ormai vale tutto, se le troi€ di OF sono diventate content creator, attentati terroristici posso diventare operazioni militari.Originariamente Scritto da claudio96
sigpic
più o meno il triplo
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioZelensky ora aperto a cedere territori in Crimea e Donbass: le due conclusioni del vertice di ieri sera a Bruxelles
Da Washington la spinta per chiudere il conflitto
Volodymyr Zelensky ora ammette ciò che la gran parte dei governi occidentali, a cominciare da quello guidato da Joe Biden, pensa da tempo: l’esercito ucraino non ha la forza per riconquistare la Crimea e il Donbass. Per essere più precisi non l’ha mai avuta dal 2014, quando la Russia occupò illegalmente quei territori. Il leader ucraino, in realtà, nei colloqui informali ha cambiato toni da tempo.
A Kiev sono consapevoli che il sostegno degli Stati Uniti e dei Paesi europei non può essere illimitato. Sull’altro versante, Vladimir Putin ha costruito un’economia al servizio totale della guerra e cinicamente continua a mandare al massacro migliaia di soldati. Adesso si attende l’impatto di Donald Trump. Nei giorni scorsi ci sono stati ripetuti contatti tra la leadership ucraina e il team della nuova amministrazione, in particolare con l’inviato per l’Ucraina, Keith Kellogg, ex generale e già consigliere per la sicurezza nazionale. I segnali che giungono da Washington sono ancora poco chiari. A quanto risulta si starebbero confrontando due linee. Alcuni, come Elon Musk e Donald Trump Jr., il primogenito del presidente, spingono per tagliare subito o ridurre drasticamente le forniture di armi a Kiev. Altri, come lo stesso Kellogg, auspicano un approccio più graduale, con l’obiettivo di forzare anche Putin ad avviare le trattative. In ogni caso sembra esserci un punto fermo: gli ucraini devono prepararsi a cedere almeno una parte di quel 20% del suolo nazionale conquistato con la forza dai russi.
Zelensky ne ha preso atto, anche se poi bisognerà capire che cosa si debba intendere per «Donbass». Tutto il territorio occupato tra il 2022 e il 2024 o solo i due distretti di Donetsk e Lugansk controllati da Mosca fin dal 2014? Il presidente ucraino scruta anche i sondaggi. Secondo l’ultima rilevazione condotta da Gallup, il più autorevole istituto di ricerca americano, il 52% degli ucraini è favorevole a «una qualche concessione territoriale» pur di chiudere rapidamente il conflitto (dati raccolti nell’ottobre 2024). Zelensky confida, comunque, di poter concordare una formula transitoria, in modo da riaprire il negoziato sul destino almeno del Donbass tra qualche anno, sperando in un cambio di regime al Cremlino. Ma come si dovrà arrivare al dialogo con Putin? Ammesso e, finora non concesso, che il presidente russo sia disponibile. Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha organizzato la cena di ieri sera a Bruxelles per discuterne con Zelensky e «alcuni alleati». Era presente anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Il mini vertice è terminato con due conclusioni. Primo: bisognerà continuare e, anzi, sarebbe necessario accelerare la fornitura di armi all’Ucraina. È essenziale arginare l’offensiva dei russi che, nelle ultime settimane, sono avanzati a un ritmo di 10 chilometri al giorno. Secondo: è necessario convincere Trump che una resa totale a Putin, mascherata da pace o da tregua, non è nell’interesse né dell’Europa né degli Stati Uniti. C’è poi il tema delle garanzie per la sicurezza chieste dagli ucraini.
Da qualche giorno si parla di un possibile schieramento di militari europei come forza di interposizione. L’ipotesi è stata avanzata da Emmanuel Macron, anche per prevenire un probabile disimpegno da parte di Trump. La ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock si è dichiarata favorevole. Il titolare della Difesa italiano, Guido Crosetto, in un’intervista a Repubblica, ha appoggiato la soluzione, a patto che il contingente agisca con un mandato dell’Onu. I polacchi, a sorpresa, sono contrari.
CorSera
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Era già tutto previsto, come cantava quel tale...d'altra parte mi chiedo solo come ci si possa fidare degli americani, delle von der Leyen, dei Macron, degli Scholz, di tutti gli Idioti occidentali: ma li si osservano bene in faccia? Voi vi fidereste di quei tipi e di quelle facce li? A me farebbe senso già il solo stringerle quelle mani, figuriamoci pendere da quelle lingue triforcute.
L'Ucraina non solo perderà dei territori ma non vedrà mai nemmeno l'ingresso nella Nato e molto probabilmente nella UE. L'Europa avrà invece una specie di Siria in casa: per i biglietti di ringraziamento, pregasi inviarli a Washington, che, di là dell'oceano, sta bella tranquilla: le crisi che continuamente favoriscono o provocano per il mondo con le loro pestilenziali politiche ricadono sempre sui popoli e paesi di quelle zone e mai a casa loro, confinando con due oceani.
Se Zelensky non può far altro che chinare il capo (ma con gli ultranazionalisti del suo paese se la vede poi lui? Perchè immagino non saranno molto contenti della soluzione prospettata), resta comunque da convincere Putin: non sono in questione solo i territori ma anche la forma costituzionale che dovrà assumere l'Ucraina (i russi la vogliono neutrale e "smilitarizzata") e ovviamente le sanzioni....ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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