Sì esatto. Sono pienamente radicato nel pensiero della "rivoluzione conservatrice", dove la "rivoluzione" viene intesa nel suo senso primigenio, pieno e vero, dunque non del "rovesciamento" ma del completamento di un moto circolare perchè si torni esattamente al punto di partenza, all'Origine. Perchè ciò accada si debbono sperimentare tutte le fasi di un ciclo, tutte le sue "età" sarebbe più appropriato dire, dall'ascendente al decadente fino a quella mortifera e ovviamente caotica e dissolutoria del finale.
Anche i regimi che ad alcuni possono sembrare più accettabili o "funzionali" rispetto a quelli democratici (che imperano comunque su di una minoritaria porzione del mondo, se intendiamo la democrazia liberista) fanno parte di questa fase discendente del ciclo storico, che in verità coinvolge il mondo tutto (anche l'Oriente non conserva più l'originaria sua luce "spirituale", ridotto a superstitio, sopravvivenza di una forma larvale, sorta di binario morto): certi regimi possono conservare forme residuali di un "ordine" ma fanno parte anche essi della cosiddetta "civiltà dei residui", che è l'età che stiamo vivendo...quindi io non preferisco nè questo e nè quello, non ho parte o partito in curve o bandiere per le ragioni tante volte espresse, piuttosto attendo che i tempi facciano il loro corso ovunque...secondo il passo dei tempi ciclici ovviamente, che non sono quelli della vita di un uomo come singolo individuo.
Io però sostengo (non io naturalmente, al massimo mi ripeto una lezione appresa) che quando un sistema ha perduto il suo soffio vitale è come un cadavere che deve essere solo seppellito. L'atto ultimo non risiede nell'ultimo atto ma lo precede, la dissoluzione e la perdita di senso sono un processo di cui l'ultima parte ne rappresenta solo l'exitus, per cui il certificarne la liquidazione è semplicemente una constatazione medico-notarile di cessazione di ogni funzione vitale.
Non si deve avere nessun timore, non c'è niente che non sia già capitato.
Anche i regimi che ad alcuni possono sembrare più accettabili o "funzionali" rispetto a quelli democratici (che imperano comunque su di una minoritaria porzione del mondo, se intendiamo la democrazia liberista) fanno parte di questa fase discendente del ciclo storico, che in verità coinvolge il mondo tutto (anche l'Oriente non conserva più l'originaria sua luce "spirituale", ridotto a superstitio, sopravvivenza di una forma larvale, sorta di binario morto): certi regimi possono conservare forme residuali di un "ordine" ma fanno parte anche essi della cosiddetta "civiltà dei residui", che è l'età che stiamo vivendo...quindi io non preferisco nè questo e nè quello, non ho parte o partito in curve o bandiere per le ragioni tante volte espresse, piuttosto attendo che i tempi facciano il loro corso ovunque...secondo il passo dei tempi ciclici ovviamente, che non sono quelli della vita di un uomo come singolo individuo.
Io però sostengo (non io naturalmente, al massimo mi ripeto una lezione appresa) che quando un sistema ha perduto il suo soffio vitale è come un cadavere che deve essere solo seppellito. L'atto ultimo non risiede nell'ultimo atto ma lo precede, la dissoluzione e la perdita di senso sono un processo di cui l'ultima parte ne rappresenta solo l'exitus, per cui il certificarne la liquidazione è semplicemente una constatazione medico-notarile di cessazione di ogni funzione vitale.
Non si deve avere nessun timore, non c'è niente che non sia già capitato.
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