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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
"La procura si oppone al rinvio della testimonianza di Netanyahu
Prevista per il 2 dicembre
La procura di Gerusalemme ha espresso una forte opposizione alla richiesta del primo ministro Benyamin Netanyahu di rinviare la testimonianza nel processo a suo carico, previsto per il 2 dicembre. Il premier ha dichiarato che non è pronto a testimoniare, sostenendo che la decisione della Corte dell'Aja di emettere un mandato di arresto contro di lui ha portato alla cancellazione di incontri preparatori con i suoi avvocati. Ha quindi chiesto un rinvio di 15 giorni. La Procura, in una risposta presentata al tribunale distrettuale di Gerusalemme, ha sottolineato che il periodo concesso per la preparazione del processo era sufficiente e ha affermato che non vi erano motivi validi per giustificare un cambiamento delle circostanze da quando il tribunale aveva deciso, due settimane fa, di non consentire ulteriori rinvii.
Nel documento presentato al tribunale, la Procura ha sottolineato l'importanza di un processo legale rapido e continuo per mantenere la fiducia dei cittadini nel sistema giudiziario e garantire l'uguaglianza di tutti di fronte alla legge. Di conseguenza, la procura ha chiesto al tribunale di respingere la richiesta di rinvio e mantenere la data stabilita per l'inizio della testimonianza di Netanyahu. "
si tratta del processo per corruzione: "sotto processo dal 2019 per frode, corruzione e abuso di fiducia in tre distinti casi oltre a essere accusato di aver ricevuto doni in cambio di favori e presunti trattamenti di favore per ricevere una copertura mediatica positiva."
Se è colpevole sono previste le dimissione per legge.
Trump minaccia di alzare i dazi a Messico, Cina e Canada. Pechino: “Nessuno vincerà”
Il neoeletto presidente Usa sul suo social Truth: “Tariffa ulteriore del 10% per il colosso asiatico se non bloccherà il fiume di Fentanyl che arriva nel nostro paese”
Donald Trump inizia ad imporre dazi anche prima di entrare alla Casa Bianca. Il presidente eletto infatti già minaccia nuove tariffe pesanti contro Messico, Canada e Cina, il primo giorno in cui sarà in carica, per reprimere l’immigrazione illegale e il traffico di droga. L’unica speranza è che lo faccia per aprire un negoziato, invece di andare allo scontro.
Il 25% sui prodotti da Canada e Messico e il 10% dalla Cina
Il prossimo capo della Casa Bianca ha scritto sul social Truth che imporrà una tariffa del 25% su tutti i prodotti che entrano negli Usa dal Canada e dal Messico, e del 10% dalla Cina, con uno dei suoi primi ordini esecutivi. I dazi, secondo gli analisti, potrebbero aumentare drasticamente i prezzi per i consumatori americani su tutto, dalla benzina ai prodotti agricoli, facendo risalire l’inflazione. Messico, Cina e Canada, infatti, hanno un interscambio complessivo con gli Usa superiore ai 1.000 miliardi di dollari, in una direzione e nell’altra.
Trump ha lanciato queste minacce con due post. Il primo dice così: "Come tutti sanno, migliaia di persone si stanno riversando negli Usa dal Messico e Canada, portando criminalità e droga a livelli mai visti prima. In questo momento una carovana proveniente dal Messico, composta da migliaia di persone, sembra essere inarrestabile nel suo tentativo di attraversare la nostra frontiera attualmente aperta. Il 20 gennaio, come uno dei miei tanti primi ordini esecutivi, firmerò tutti i documenti necessari per addebitare al Messico e al Canada una tariffa del 25% su tutti i prodotti che entrano negli Stati Uniti e nei loro ridicoli confini aperti. Questa tariffa rimarrà in vigore finché le droghe, in particolare il Fentanyl, e tutti gli stranieri illegali, non fermeranno questa invasione del nostro Paese! Sia il Messico che il Canada hanno il diritto assoluto e il potere di risolvere facilmente questo problema a lungo latente. Con la presente chiediamo loro di usare questo potere e, fino a quando non lo faranno, è tempo che paghino un prezzo molto alto!".
Il messaggio a Pechino sul Fentanyl
Il secondo invece è stato indirizzato a Pechino: "Ho avuto molti colloqui con la Cina riguardo alle massicce quantità di droghe, in particolare il Fentanyl, inviati negli Stati Uniti, ma senza alcun risultato. I rappresentanti della Repubblica popolare mi hanno detto che avrebbero istituito la pena massima, quella di morte, per qualsiasi spacciatore sorpreso a fare questo traffico, ma sfortunatamente non lo hanno mai fatto e la droga si sta riversando nel nostro Paese, soprattutto attraverso il Messico, a livelli mai visti prima. Fino al momento in cui non si fermeranno, addebiteremo alla Cina una tariffa aggiuntiva del 10%, oltre qualsiasi dazio esistente, su tutti i suoi numerosi prodotti in entrata negli Stati Uniti".
Pechino ha risposto che tutti perderebbero in una guerra commerciale, mentre i premier canadese Trudeau ha già parlato con Trump, nella speranza di trovare un’intesa per evitare lo scontro.
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sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Beh, almeno Trump è equanime...non fa distinzione tra amici (il Canada, strettissimo alleato) e nemici...Però è tutto da verificare nel concreto, in specie lato Europa.
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Borrell: “Non c’è alternativa, in Europa Netanyahu sarebbe da arrestare”
«Vedremo oggi quale sarà il risultato finale delle discussioni ma voglio essere chiaro sul fatto che non c'è alternativa, spero che alla fine saremo in grado di dire chiaramente che gli europei rispetteranno gli obblighi del diritto internazionale. Gli Usa faranno quello che vogliono». Lo ha detto l'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell rispondendo a Fiuggi, alla posizione del G7 sui mandati di arresto. «Gli europei devono seguire e applicare le decisioni della Corte penale internazionale: non è qualcosa che si può scegliere quanto è contro Putin e rimanere in silenzio quando la Corte è contro Netanyahu», ha ribadito.
Tajani: “Amici di Israele ma dobbiamo seguire il diritto internazionale”
Sulla Cpi «parleremo dopo», «siamo amici di Israele ma penso che dobbiamo rispettare il diritto internazionale». Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del G7 Esteri a Fiuggi rispondendo ad una domanda sulla linea comune da adottare in merito ai mandati di arresto della Cpi.
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Ma tanto Netanyahu in Europa che ci dovrebbe venire a fare? I suoi viaggi di piacere se li fa negli USA, dei quali Sion è il 51esimo stato.
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