Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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  • LARRY SCOTT2
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    Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio

    È da dieci anni che dico il grande inverno con i "White"walkers deve ancora arrivare..aspettate fomentino qualche colpo di stato in Africa e poi altro che emergenza immigratoria di questi anni...
    Che MERAVIGLIA, quanto medici, ingegneri e avvocati 🌺💘


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    • Sean
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      Affido la mia risposta alle obiezioni di Machine e Barone a Marcello Veneziani (che a sua volta riprende il saggio di Todd che in questi giorni sta facendo discutere), perchè ha scritto un pezzo che avrei postato comunque, rispetto al quale avrei poco o nulla da aggiungere, e che affronta proprio i punti critici in questione:

      _______

      L’Occidente, le armi e il nulla

      L’Occidente ha distrutto le basi su cui è poggiato: la cristianità, lo Stato sovrano, la civiltà del diritto, il pensiero critico e la storia. Non è più la guida del mondo, è disfattista al suo interno e bellicoso all’esterno, crede di salvarsi con la forza delle armi e l’uso intermittente dei diritti dei popoli e delle nazioni. Ha perso l’intelligenza del reale, la capacità di capire il mondo e la vita, abdicando in favore di un individualismo radicale asservito alla tecnica e alla finanza. Ha perduto il pensiero critico che sa distinguere e il pensiero fondativo che sa generare.

      Ho letto e condiviso La sconfitta dell’Occidente di Emmanuel Todd, edito da Fazi, e ricaverò dalla sua impietosa analisi alcuni spunti decisivi per comprendere lo stato delle cose. Todd è uno storico, antropologo e sociologo francese, autore di libri importanti.

      Infilarsi nel conflitto russo-ucraino e anzi favorirlo, appoggiarlo, parteciparvi è stato per Todd l’errore fatale dell’Occidente; la Russia è rimasta stabile, non cederà sull’Ucraina, che sta perdendo, come ha avuto il coraggio di dire Viktor Orban al Parlamento europeo. Appiattita sulla Nato e sugli Stati Uniti l’Europa sta offrendo lo spettacolo di “un suicidio assistito”. Mentre il resto del mondo preferisce sempre più chiaramente la Russia all’Occidente ai piedi degli Usa. Todd fa un paragone storico interessante: “la Russia comunista aveva trovato un alleato nel proletariato occidentale, quella divenuta oggi conservatrice troverebbe ancora i propri alleati nelle classi operaie dell’Occidente, divenute anch’esse conservatrici (più che populiste o di estrema destra)”. L’asse Washington-Londra-Varsavia-Kiev è oggi la direttrice principale del potere americano in Europa. Inoltre, a suo parere, l’opera di macelleria compiuta a Gaza dallo Stato d’Israele, soprattutto con armi americane, e accettata dall’Europa, ha spinto l’intero mondo islamico, Turchia e Iran inclusi, dalla parte dei russi. Per non dire degli altri fronti aperti. Todd sottolinea che “l’immoralità dell’Occidente di fronte alla questione palestinese non ha fatto altro che rafforzare l’ostilità del Resto del mondo”.

      L’Ucraina che l’Occidente vorrebbe adottare, con la sua indipendenza nel 1991 – dopo secoli di appartenenza alla Russia prima zarista e poi sovietica- aveva perduto già prima della guerra milioni di abitanti per via dell’emigrazione, dominata dagli oligarchi e dalla corruzione, al punto da sembrare un paese in vendita con un potere che elimina il dissenso, la stampa non allineata e i gerarchi caduti in disgrazia con metodi non migliori di quelli russi. La scomparsa della nostra capacità di concepire la diversità del mondo, nota, ci impedisce di avere una visione realistica della Russia.

      Osserva Todd che l’ipotesi di una ripresa militare-industriale degli Stati Uniti è da escludersi in forza della scarsità di ingegneri a loro disposizione, rispetto ai russi (e ai cinesi) e per la loro predilezione per la produzione di denaro anziché di macchinari.

      Il collasso morale e sociale deriva a suo dire dal collasso del protestantesimo, che rende irreversibile il declino americano e apre gli Usa e l’intero occidente al destino del nichilismo. Da allievo di Max Weber osserva che se il protestantesimo è stato la matrice del decollo dell’occidente e del capitalismo, ora è la sua morte a causarne la dissoluzione.

      Intanto lo stato-nazione si dissolve e trionfa la globalizzazione; gli individui sono ormai privi di qualsiasi credenza collettiva. Il collasso della religione ha spazzato via il sentimento nazionale, l’etica del lavoro, il concetto di una morale sociale vincolante, la capacità di sacrificarsi per la comunità. Todd distingue altre fasi prima di giungere allo “stadio zero” della religione dove i valori non contano più e ne attesta l’avvento attraverso l’osservazione di pratiche cadute velocemente in disuso nei battesimi, nei decessi, nella partecipazione alle funzioni domenicali, ma soprattutto con l’equiparazione tra i matrimoni omosessuali e quelli tra uomo e donna.

      Ci era stato prospettato che l’individuo sarebbe stato più grande una volta liberato dal collettivo e dai legami sociali; invece è accaduto il contrario: l’individuo, dice Todd, può essere grande solo all’interno e attraverso una comunità. “Stiamo diventando una moltitudine di nani mimetici che non osano più pensare con la propria testa ma che si dimostrano capaci di intolleranza tanto quanto i credenti di un tempo”. Ci è rimasto il bigottismo intollerante, non l’uso dell’intelligenza critica.

      Attualmente, rileva Todd, l’Europa si trova impegnata in una guerra contraria ai suoi interessi e autodistruttiva; l’Unione Europea è scomparsa dietro la Nato, oggi più che mai asservita agli Stati Uniti, con un tasso di ubbidienza prossimo al 100%, in un clima totalitario. La Russia, nota, non rappresenta alcuna minaccia per l’Europa occidentale: in quanto potenza conservatrice, oggi come ai tempi del Congresso di Vienna, nel 1815, il suo desiderio è di creare una partnership economica con l’Europa, in particolare con la Germania. È nel suo interesse avere una sponda europea.

      L’Unione appare a Todd un sistema pesante e complesso, ingestibile e letteralmente irreparabile; “il lato oscuro del desiderio sarebbe che la guerra liberasse l’Europa da se stessa”. Del resto, una nazione è un popolo reso cosciente da un credo collettivo e una élite che lo governa in base a tali convinzioni. Restano solo i popoli. E conclude notando che nell’era della religione zero, cresce un bisogno primario di violenza. Da qui la diagnosi che ho inevitabilmente riassunto: l’Occidente è affetto da nichilismo che è rifiuto della realtà, bisogno di distruzione di sé e degli altri, negazione della verità e di ogni comprensione ragionevole del mondo. L’analisi è tranchant, forse troppo, anche se supportata da molti dati e da argomentazioni convincenti.

      A mio giudizio non si tratta di tornare indietro, impresa impossibile, e nemmeno di arrendersi ai regimi autocratici, teocratici e dispotici, e adattarsi ai loro inaccettabili modelli. Si tratta, invece, di pensare il nuovo, il sacro, la sovranità, il legame sociale, a partire dal rapporto tra élite e popolo, con le prime ormai ridotte a oligarchie autoreferenziali e i secondi a massa globale.

      E di darsi una missione, compatibile con la realtà e le eredità della civiltà.
      “La sconfitta dell’occidente” di Todd rischia di rientrare nel fiorente filone apocalittico che da un secolo a questa parte annuncia il tramonto dell’Occidente. Ma aiuta al risveglio brusco dal sonno della ragione, che genera mostri e spinge l’avanzata del nulla in Occidente. Il nulla armato.

      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Originariamente Scritto da LARRY SCOTT2 Visualizza Messaggio
        Da vedere
        Finalmente sono riuscito a prendermi il mio tempo per guardare quel video e devo dire che l'ho fatto con interesse...intanto per la capacità di sintesi e di esposizione dell'autore, per la durata (15 minuti sono vedibili senza doversi prendere delle ore) e per come l'argomento viene affrontato intrecciando attualità e pregressi storici...quindi un canale YT che non conoscevo e che ho scoperto con piacere.

        Su quanto esposto ho poco da dire, sappiamo che il popolo israeliano si auto riconosce non solo come composto etnico (semiti sono anche gli arabi) ma in quanto fatto oggetto di una "elezione" divina, da cui il popolo ha ricavato identità e caratteristiche ben precise.

        Il sionismo del secolo scorso, da presa di coscienza politica e rivendicazione del ritorno in Palestina e ottenimento di uno stato, si è poi fanatizzato fino ai risultati odierni, è diventato un esiziale, pericolosissimo estremismo di stampo suprematista e razzista.

        Israele ovviamente non riuscirà a creare il "Grande regno di Davide" ma sta con ogni mezzo provando ad inverare la versione minore di quella utopia, volendo annettere col ferro e col fuoco la Palestina, parte del Libano, forse anche prossime rivendicazioni nelle zone limitrofe della Giordania, ed è a causa di queste sue pulsioni da invasati che Sion rappresenta non il germe del Grande Regno ma il nucleo caotico, apocalittico e annichilente del Grande Perturbatore di tutta la regione, per cui la creazione di quello "stato", da ipotetico atto "riparatorio" (senza mai dimenticare che però uno stato era destinato anche al popolo palestinese) si è trasformato in uno dei più tragici errori della storia, immedicabile ormai, ferita che non si cauterizzerà più e dalla quale scorrerà solo sangue.
        Last edited by Sean; 25-10-2024, 14:10:53.
        ...ma di noi
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          _______

          L’Occidente, le armi e il nulla

          L’Occidente ha distrutto le basi su cui è poggiato: la cristianità, lo Stato sovrano, la civiltà del diritto, il pensiero critico e la storia. Non è più la guida del mondo, è disfattista al suo interno e bellicoso all’esterno, crede di salvarsi con la forza delle armi e l’uso intermittente dei diritti dei popoli e delle nazioni. Ha perso l’intelligenza del reale, la capacità di capire il mondo e la vita, abdicando in favore di un individualismo radicale asservito alla tecnica e alla finanza. Ha perduto il pensiero critico che sa distinguere e il pensiero fondativo che sa generare.

          Ho letto e condiviso La sconfitta dell’Occidente di Emmanuel Todd, edito da Fazi, e ricaverò dalla sua impietosa analisi alcuni spunti decisivi per comprendere lo stato delle cose. Todd è uno storico, antropologo e sociologo francese, autore di libri importanti.

          Infilarsi nel conflitto russo-ucraino e anzi favorirlo, appoggiarlo, parteciparvi è stato per Todd l’errore fatale dell’Occidente; la Russia è rimasta stabile, non cederà sull’Ucraina, che sta perdendo, come ha avuto il coraggio di dire Viktor Orban al Parlamento europeo. Appiattita sulla Nato e sugli Stati Uniti l’Europa sta offrendo lo spettacolo di “un suicidio assistito”. Mentre il resto del mondo preferisce sempre più chiaramente la Russia all’Occidente ai piedi degli Usa. Todd fa un paragone storico interessante: “la Russia comunista aveva trovato un alleato nel proletariato occidentale, quella divenuta oggi conservatrice troverebbe ancora i propri alleati nelle classi operaie dell’Occidente, divenute anch’esse conservatrici (più che populiste o di estrema destra)”. L’asse Washington-Londra-Varsavia-Kiev è oggi la direttrice principale del potere americano in Europa. Inoltre, a suo parere, l’opera di macelleria compiuta a Gaza dallo Stato d’Israele, soprattutto con armi americane, e accettata dall’Europa, ha spinto l’intero mondo islamico, Turchia e Iran inclusi, dalla parte dei russi. Per non dire degli altri fronti aperti. Todd sottolinea che “l’immoralità dell’Occidente di fronte alla questione palestinese non ha fatto altro che rafforzare l’ostilità del Resto del mondo”.

          L’Ucraina che l’Occidente vorrebbe adottare, con la sua indipendenza nel 1991 – dopo secoli di appartenenza alla Russia prima zarista e poi sovietica- aveva perduto già prima della guerra milioni di abitanti per via dell’emigrazione, dominata dagli oligarchi e dalla corruzione, al punto da sembrare un paese in vendita con un potere che elimina il dissenso, la stampa non allineata e i gerarchi caduti in disgrazia con metodi non migliori di quelli russi. La scomparsa della nostra capacità di concepire la diversità del mondo, nota, ci impedisce di avere una visione realistica della Russia.

          Osserva Todd che l’ipotesi di una ripresa militare-industriale degli Stati Uniti è da escludersi in forza della scarsità di ingegneri a loro disposizione, rispetto ai russi (e ai cinesi) e per la loro predilezione per la produzione di denaro anziché di macchinari.

          Il collasso morale e sociale deriva a suo dire dal collasso del protestantesimo, che rende irreversibile il declino americano e apre gli Usa e l’intero occidente al destino del nichilismo. Da allievo di Max Weber osserva che se il protestantesimo è stato la matrice del decollo dell’occidente e del capitalismo, ora è la sua morte a causarne la dissoluzione.

          Intanto lo stato-nazione si dissolve e trionfa la globalizzazione; gli individui sono ormai privi di qualsiasi credenza collettiva. Il collasso della religione ha spazzato via il sentimento nazionale, l’etica del lavoro, il concetto di una morale sociale vincolante, la capacità di sacrificarsi per la comunità. Todd distingue altre fasi prima di giungere allo “stadio zero” della religione dove i valori non contano più e ne attesta l’avvento attraverso l’osservazione di pratiche cadute velocemente in disuso nei battesimi, nei decessi, nella partecipazione alle funzioni domenicali, ma soprattutto con l’equiparazione tra i matrimoni omosessuali e quelli tra uomo e donna.

          Ci era stato prospettato che l’individuo sarebbe stato più grande una volta liberato dal collettivo e dai legami sociali; invece è accaduto il contrario: l’individuo, dice Todd, può essere grande solo all’interno e attraverso una comunità. “Stiamo diventando una moltitudine di nani mimetici che non osano più pensare con la propria testa ma che si dimostrano capaci di intolleranza tanto quanto i credenti di un tempo”. Ci è rimasto il bigottismo intollerante, non l’uso dell’intelligenza critica.

          Attualmente, rileva Todd, l’Europa si trova impegnata in una guerra contraria ai suoi interessi e autodistruttiva; l’Unione Europea è scomparsa dietro la Nato, oggi più che mai asservita agli Stati Uniti, con un tasso di ubbidienza prossimo al 100%, in un clima totalitario. La Russia, nota, non rappresenta alcuna minaccia per l’Europa occidentale: in quanto potenza conservatrice, oggi come ai tempi del Congresso di Vienna, nel 1815, il suo desiderio è di creare una partnership economica con l’Europa, in particolare con la Germania. È nel suo interesse avere una sponda europea.

          L’Unione appare a Todd un sistema pesante e complesso, ingestibile e letteralmente irreparabile; “il lato oscuro del desiderio sarebbe che la guerra liberasse l’Europa da se stessa”. Del resto, una nazione è un popolo reso cosciente da un credo collettivo e una élite che lo governa in base a tali convinzioni. Restano solo i popoli. E conclude notando che nell’era della religione zero, cresce un bisogno primario di violenza. Da qui la diagnosi che ho inevitabilmente riassunto: l’Occidente è affetto da nichilismo che è rifiuto della realtà, bisogno di distruzione di sé e degli altri, negazione della verità e di ogni comprensione ragionevole del mondo. L’analisi è tranchant, forse troppo, anche se supportata da molti dati e da argomentazioni convincenti.

          A mio giudizio non si tratta di tornare indietro, impresa impossibile, e nemmeno di arrendersi ai regimi autocratici, teocratici e dispotici, e adattarsi ai loro inaccettabili modelli. Si tratta, invece, di pensare il nuovo, il sacro, la sovranità, il legame sociale, a partire dal rapporto tra élite e popolo, con le prime ormai ridotte a oligarchie autoreferenziali e i secondi a massa globale.

          E di darsi una missione, compatibile con la realtà e le eredità della civiltà.
          “La sconfitta dell’occidente” di Todd rischia di rientrare nel fiorente filone apocalittico che da un secolo a questa parte annuncia il tramonto dell’Occidente. Ma aiuta al risveglio brusco dal sonno della ragione, che genera mostri e spinge l’avanzata del nulla in Occidente. Il nulla armato.

          https://www.marcelloveneziani.com/ar...U59OdAkAlRLEWQ
          Che bisogna aggiungere?

          In ogni caso, sarebbe carino se i post generati con ChatGPT per trollare fossero cancellati
          Originariamente Scritto da claudio96

          sigpic
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            Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio

            La cosa che mi fa piuà spavento e' vedere come questo tipo di propaganda attechisca anche in chi ha una cultura. La maggior parte delle cose che hai elencato sono fobie indotte e ingegnerizzate. Il fatto che si stia parlando di politiche identitarie, gender, immigrazione in concomitanza con la crisi economica che nasce del 2008 non e' un caso, mi sembra fossero stati anche postati dei grafici molto chiari in questo thread. Sono tutti paraventi, finti problemi fatti per attrarre consenso.
            Poi parlare di 'uomo bianco' riferito agli Europei e' riduttivo e significa cadere esattamente in questa trappola retorica, dove i bianchi sono tutti uguali e monolitici, idem i neri, idem gli arabi etc etc
            Personalmente io non mi sento 'bianco' - bianco potrebbe esserlo un inglese, uno svedese, o anche un olandese. Io mi sento italiano e mediterraneo, e ti assicuro che la differenza c'è eccome
            I sardi non sono italiani, si sa!
            Originariamente Scritto da claudio96

            sigpic
            più o meno il triplo

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            • zuse
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              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
              Affido la mia risposta alle obiezioni di Machine e Barone a Marcello Veneziani (che a sua volta riprende il saggio di Todd che in questi giorni sta facendo discutere), perchè ha scritto un pezzo che avrei postato comunque, rispetto al quale avrei poco o nulla da aggiungere, e che affronta proprio i punti critici in questione:

              _______

              L’Occidente, le armi e il nulla

              L’Occidente ha distrutto le basi su cui è poggiato: la cristianità, lo Stato sovrano, la civiltà del diritto, il pensiero critico e la storia. Non è più la guida del mondo, è disfattista al suo interno e bellicoso all’esterno, crede di salvarsi con la forza delle armi e l’uso intermittente dei diritti dei popoli e delle nazioni. Ha perso l’intelligenza del reale, la capacità di capire il mondo e la vita, abdicando in favore di un individualismo radicale asservito alla tecnica e alla finanza. Ha perduto il pensiero critico che sa distinguere e il pensiero fondativo che sa generare.

              Ho letto e condiviso La sconfitta dell’Occidente di Emmanuel Todd, edito da Fazi, e ricaverò dalla sua impietosa analisi alcuni spunti decisivi per comprendere lo stato delle cose. Todd è uno storico, antropologo e sociologo francese, autore di libri importanti.

              Infilarsi nel conflitto russo-ucraino e anzi favorirlo, appoggiarlo, parteciparvi è stato per Todd l’errore fatale dell’Occidente; la Russia è rimasta stabile, non cederà sull’Ucraina, che sta perdendo, come ha avuto il coraggio di dire Viktor Orban al Parlamento europeo. Appiattita sulla Nato e sugli Stati Uniti l’Europa sta offrendo lo spettacolo di “un suicidio assistito”. Mentre il resto del mondo preferisce sempre più chiaramente la Russia all’Occidente ai piedi degli Usa. Todd fa un paragone storico interessante: “la Russia comunista aveva trovato un alleato nel proletariato occidentale, quella divenuta oggi conservatrice troverebbe ancora i propri alleati nelle classi operaie dell’Occidente, divenute anch’esse conservatrici (più che populiste o di estrema destra)”. L’asse Washington-Londra-Varsavia-Kiev è oggi la direttrice principale del potere americano in Europa. Inoltre, a suo parere, l’opera di macelleria compiuta a Gaza dallo Stato d’Israele, soprattutto con armi americane, e accettata dall’Europa, ha spinto l’intero mondo islamico, Turchia e Iran inclusi, dalla parte dei russi. Per non dire degli altri fronti aperti. Todd sottolinea che “l’immoralità dell’Occidente di fronte alla questione palestinese non ha fatto altro che rafforzare l’ostilità del Resto del mondo”.

              L’Ucraina che l’Occidente vorrebbe adottare, con la sua indipendenza nel 1991 – dopo secoli di appartenenza alla Russia prima zarista e poi sovietica- aveva perduto già prima della guerra milioni di abitanti per via dell’emigrazione, dominata dagli oligarchi e dalla corruzione, al punto da sembrare un paese in vendita con un potere che elimina il dissenso, la stampa non allineata e i gerarchi caduti in disgrazia con metodi non migliori di quelli russi. La scomparsa della nostra capacità di concepire la diversità del mondo, nota, ci impedisce di avere una visione realistica della Russia.

              Osserva Todd che l’ipotesi di una ripresa militare-industriale degli Stati Uniti è da escludersi in forza della scarsità di ingegneri a loro disposizione, rispetto ai russi (e ai cinesi) e per la loro predilezione per la produzione di denaro anziché di macchinari.

              Il collasso morale e sociale deriva a suo dire dal collasso del protestantesimo, che rende irreversibile il declino americano e apre gli Usa e l’intero occidente al destino del nichilismo. Da allievo di Max Weber osserva che se il protestantesimo è stato la matrice del decollo dell’occidente e del capitalismo, ora è la sua morte a causarne la dissoluzione.

              Intanto lo stato-nazione si dissolve e trionfa la globalizzazione; gli individui sono ormai privi di qualsiasi credenza collettiva. Il collasso della religione ha spazzato via il sentimento nazionale, l’etica del lavoro, il concetto di una morale sociale vincolante, la capacità di sacrificarsi per la comunità. Todd distingue altre fasi prima di giungere allo “stadio zero” della religione dove i valori non contano più e ne attesta l’avvento attraverso l’osservazione di pratiche cadute velocemente in disuso nei battesimi, nei decessi, nella partecipazione alle funzioni domenicali, ma soprattutto con l’equiparazione tra i matrimoni omosessuali e quelli tra uomo e donna.

              Ci era stato prospettato che l’individuo sarebbe stato più grande una volta liberato dal collettivo e dai legami sociali; invece è accaduto il contrario: l’individuo, dice Todd, può essere grande solo all’interno e attraverso una comunità. “Stiamo diventando una moltitudine di nani mimetici che non osano più pensare con la propria testa ma che si dimostrano capaci di intolleranza tanto quanto i credenti di un tempo”. Ci è rimasto il bigottismo intollerante, non l’uso dell’intelligenza critica.

              Attualmente, rileva Todd, l’Europa si trova impegnata in una guerra contraria ai suoi interessi e autodistruttiva; l’Unione Europea è scomparsa dietro la Nato, oggi più che mai asservita agli Stati Uniti, con un tasso di ubbidienza prossimo al 100%, in un clima totalitario. La Russia, nota, non rappresenta alcuna minaccia per l’Europa occidentale: in quanto potenza conservatrice, oggi come ai tempi del Congresso di Vienna, nel 1815, il suo desiderio è di creare una partnership economica con l’Europa, in particolare con la Germania. È nel suo interesse avere una sponda europea.

              L’Unione appare a Todd un sistema pesante e complesso, ingestibile e letteralmente irreparabile; “il lato oscuro del desiderio sarebbe che la guerra liberasse l’Europa da se stessa”. Del resto, una nazione è un popolo reso cosciente da un credo collettivo e una élite che lo governa in base a tali convinzioni. Restano solo i popoli. E conclude notando che nell’era della religione zero, cresce un bisogno primario di violenza. Da qui la diagnosi che ho inevitabilmente riassunto: l’Occidente è affetto da nichilismo che è rifiuto della realtà, bisogno di distruzione di sé e degli altri, negazione della verità e di ogni comprensione ragionevole del mondo. L’analisi è tranchant, forse troppo, anche se supportata da molti dati e da argomentazioni convincenti.

              A mio giudizio non si tratta di tornare indietro, impresa impossibile, e nemmeno di arrendersi ai regimi autocratici, teocratici e dispotici, e adattarsi ai loro inaccettabili modelli. Si tratta, invece, di pensare il nuovo, il sacro, la sovranità, il legame sociale, a partire dal rapporto tra élite e popolo, con le prime ormai ridotte a oligarchie autoreferenziali e i secondi a massa globale.

              E di darsi una missione, compatibile con la realtà e le eredità della civiltà.
              “La sconfitta dell’occidente” di Todd rischia di rientrare nel fiorente filone apocalittico che da un secolo a questa parte annuncia il tramonto dell’Occidente. Ma aiuta al risveglio brusco dal sonno della ragione, che genera mostri e spinge l’avanzata del nulla in Occidente. Il nulla armato.

              https://www.marcelloveneziani.com/ar...U59OdAkAlRLEWQ
              Grazie Todd per aver riassunto due anni e mezzo di post su bw . Come non quotarti.

              ​​​​​


              Originariamente Scritto da Sean
              mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola




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                Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
                Capisco le tue preoccupazioni, e devo ammettere che molte delle tue osservazioni toccano nervi scoperti della nostra società attuale. Vorrei affrontare insieme i punti che hai sollevato per approfondire la discussione e capire se ci sono soluzioni alternative che possano migliorare la situazione.

                Partiamo dall'immigrazione, che descrivi come "selvaggia" e gestita male. Non c'è dubbio che le politiche migratorie degli ultimi anni siano state caotiche e spesso inefficaci. La gestione dei flussi migratori è una questione complessa, che richiede cooperazione internazionale e un equilibrio tra sicurezza, solidarietà e integrazione. Purtroppo, la mancanza di visione a lungo termine ha portato a soluzioni tampone, incapaci di affrontare le cause profonde dell'immigrazione, come conflitti, cambiamenti climatici e povertà. Detto questo, è importante ricordare che la migrazione ha anche portato benefici significativi: contribuisce a colmare il gap demografico e a sostenere settori economici cruciali. La vera sfida sta nel gestire meglio questo fenomeno, senza cadere nella retorica dell'annacquamento etnico o della paura del diverso.

                Per quanto riguarda l'idea dell'"annacquamento etnico" e della marginalizzazione dell'uomo bianco, penso che dobbiamo essere cauti nell'attribuire problemi sociali a una specifica identità etnica. La storia europea è fatta di continue mescolanze e scambi culturali, e gran parte della nostra ricchezza deriva proprio dalla diversità. Non credo che ci sia un piano di distruzione culturale, quanto piuttosto una difficoltà delle istituzioni a rispondere alle esigenze di tutti, in un contesto in cui i cambiamenti sociali avvengono più velocemente di quanto il sistema riesca ad adattarsi. L'idea di proteggere una specifica identità etnica rischia di portare a esclusione e conflitto, piuttosto che a una vera soluzione dei problemi sociali.

                Riguardo alla guerra in Ucraina, è vero che molte persone percepiscono questo conflitto come lontano, non rilevante per la propria vita quotidiana. Tuttavia, il conflitto ha delle implicazioni profonde sulla stabilità dell'Europa e sulla nostra sicurezza. Una Russia vittoriosa potrebbe legittimare ulteriori aggressioni e incoraggiare politiche autoritarie, non solo nei suoi confini, ma anche in altri paesi. Ciò che stiamo difendendo non è solo il territorio ucraino, ma anche i principi di sovranità nazionale e autodeterminazione che sono alla base della nostra sicurezza collettiva. So che questo può sembrare distante dalla vita di tutti i giorni, ma le conseguenze potrebbero colpirci tutti, sia a livello economico che politico.

                Infine, l'ideologia del politicamente corretto e la tutela del diverso sono spesso viste come un'imposizione soffocante. Credo sia legittimo avere dubbi e critiche su come vengono affrontate queste tematiche, ma il punto di partenza dovrebbe essere sempre il rispetto per le persone. La lotta contro la discriminazione e per i diritti delle minoranze non è un attacco alla maggioranza, ma un modo per rendere la società più giusta e inclusiva. Quando parli di malessere diffuso, sono d'accordo che molte persone si sentano trascurate e abbandonate, ma la risposta non dovrebbe essere quella di tornare indietro e abbandonare i progressi fatti in termini di diritti civili, bensì quella di trovare un modo per far sì che questi progressi includano e migliorino la vita di tutti.

                Non esiste una soluzione semplice e immediata ai problemi che affrontiamo. È naturale essere frustrati, ma credo che la risposta sia cercare di migliorare il sistema democratico, non distruggerlo. Le alternative autoritarie possono sembrare attraenti quando tutto sembra caotico, ma la storia ci insegna che quelle strade conducono quasi sempre a violenze e privazioni di libertà. Mi piacerebbe continuare questa conversazione con te, per capire insieme se ci sono soluzioni che possano rispondere meglio ai bisogni delle persone, senza dover abbandonare le libertà che ci permettono di discutere apertamente proprio come stiamo facendo ora.

                Credo che il dialogo, anche partendo da posizioni diverse, possa portarci a trovare punti in comune e soluzioni migliori.
                Stacca Chatgpt

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                • SimoneBW
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                  Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio

                  Secondo me bisognerebbe ragionare con una prospettiva minimo a 10 anni. Di sicuro la prima cosa che farebbe la Russia è destabilizzare i Balcani attraverso la Serbia e fare ulteriori pressioni in Transnistria. Noti bene che sono territori molto più ad Ovest dell'Ucraina...
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                  • The_machine
                    Bodyweb Senior
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                    Il sacro e la cristianità nello specifico oramai sono andate perse e non possono più tornare. Immagino che anche le persone credenti, che qua detnro sono una maggiornaza, non seguono più i suoi riti; dubito ad esempio che vadano alla messa della domenica o passino il tempo a pregare come facevano abitualmente le mie nonne. La religione non è più nelle vite nemmeno di chi crede. Penso che in generale sia incompatibile con la civiltà moderna, che non sia più necessaria/sufficiente.
                    Dubito sia un processo reversibile, grazie a dio, altrimenti si tratterebbe di un regresso.
                    Ripeto, io parlo della religione percepita dalle persone comuni fino a qualche decennio fa, non delle costruzioni teologiche più complesse e astratte della teroria delle stringe, ne tantomeno del "credo ma a modo mio", inomma: il vecchio dio cazzuto e antropomorfo che ti dice cosa fare, cosa non fare, che ti manda all'inferno o in paradiso.

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                    • Barone Bizzio
                      Bodyweb Senior
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                      Infatti il 99% delle critiche alla "società occidentale" in questo forum (e anche nell articolo di Todd) sono critiche alla tecnologia che non sanno di essere tali

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                      • Sean
                        Csar
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                        • In piedi tra le rovine
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                        Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
                        Infatti il 99% delle critiche alla "società occidentale" in questo forum (e anche nell articolo di Todd) sono critiche alla tecnologia che non sanno di essere tali
                        Le definirei più appropriatamente (le critiche) al modernismo di cui la Tecnica è solo un aspetto, tra l'altro già messo in rilievo da Junger. Todd con questo suo saggio (che non ho ancora letto, dunque vado alla cieca ma immagino già quale sia il contenuto, al netto di spunti presi dall'attualità come la guerra in Ucraina e suoi possibili sbocchi) non fa altro che riattualizzare tematiche e correnti di pensiero che principiano da molto lontano - il Tramonto dello Spengler data 1918, per dire di uno dei più noti...De Gobineau firma la sua opera sulle razze e la disintegrazione della civiltà addirittura a metà dell'800, ma lo stesso sorgere dei Fascismi (curiosamente grazie anche alla Tecnica, perchè le masse si possono mobilitare e controllare grazie alla Tecnica: i "totalitarismi", compreso quello democraticista, sono figli della modernità ) trova una sua ragione anche come reazione e opposizione alla percezione sempre più viva del caos incipiente e degenerante della modernità.

                        Todd non racconta in verità niente di nuovo, però siccome la penso alla stessa maniera sulla necessità di una "vittoria" russa, che aumenterebbe vieppiù la quota di instabilità nella porzione (che si va rimpicciolendo, pure questo è uno dei tanti segni della sua profonda crisi sistematica) del mondo definita "occidente", mi proporrò di acquistare il saggio.

                        Altresì mi auguro una vittoria di Trump ovviamente, non perchè me ne freghi qualcosa di lui o della politica americana, ma perchè spero che riduca i fondi da destinare all'Ucraina, entri in qualche maniera in conflitto commerciale e politico con l'Europa, destabilizzi la Nato. Se anche accadesse non tutto ma una metà di quanto vado qua fantasticando, ne sarei più che soddisfatto, postulando che comunque il modernismo ha già "vinto", esso è infatti una fase del consumarsi ultimo di un ciclo cosmico e questo, essendo come tale destinato alla consunzione, non è reversibile.
                        Last edited by Sean; 25-10-2024, 20:44:46.
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                        • X3me
                          Ex-Bodyweb Senior
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                          "25 Oct2024 UNIFIL statement (25 October 2024)

                          On 22 October, peacekeepers on duty at a permanent observation post near Dhayra were observing IDF soldiers conducting house clearing operations nearby. Upon realizing they were being observed, the IDF soldiers fired at the post. The duty guards withdrew to avoid being shot.
                          The IDF has repeatedly demanded that UNIFIL vacate its positions along the Blue Line and has deliberately damaged camera, lighting, and communications equipment at some of these positions. Despite the pressure being exerted on the mission and our troop-contributing countries, peacekeepers remain in position and on task. We will continue to undertake our mandated tasks to monitor and report.
                          We remind the IDF and all actors of their obligations to ensure the safety and security of UN personnel and property. Any deliberate attack on them is a grave violation of international humanitarian law and of Resolution 1701."

                          https://unifil.unmissions.org/unifil...0through%20vio lence

                          riassumendo è andata così:


                          ​​
                          - Climber
                          - ex Istruttore
                          - ex P.Trainer AFFWA

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                          • Barone Bizzio
                            Bodyweb Senior
                            • Dec 2008
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                            Insomma tu auguri che dal Caos scaturisca qualcosa di buono. E se così non fosse?

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                            • Barone Bizzio
                              Bodyweb Senior
                              • Dec 2008
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                              Per dire, io il post modernismo non lo vedo minimamente in crisi. Anzi si sta declinando nella sua versione postumanistica

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                              • zuse
                                Macumbico divinatore
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                                Un presidente lucido che auspica un riavvicinamento con l'occidente

                                “Ieri dicevano che alla Russia doveva essere inflitta una sconfitta strategica, ma oggi la retorica è cambiata. Lo vediamo, e devono essere elogiati per questo, per il fatto che cominciano a pensare e a valutare la situazione in modo realistico”. In un’intervista alla televisione di Stato, Vladimir Putin cambia tono nei confronti dell’Occidente ed esalta …


                                Originariamente Scritto da Sean
                                mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola




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