Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza Messaggioci sono sia legioni straniere/mercenari sia truppe NATO che istruiscono ed utilizzano tutte le tecnologie avanzate sul campo.
Basta seguire canali Telegram russi per capire la realtà.
Da oggi è iniziata l'avanzata su Kharkiv cmq, la russia ha cambiato strategia, lentamente ma inesorabilmente guadagna terreno.
spero si limitino a fare da istruttori e consiglieri militari e basta
non so se la Russia ha cambiato strategia rispetto a prima.......credo che la differenza sta nel fatto che adesso ha una superiorità importante in campoOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Forze speciali e agenti dei servizi sono sempre attivi e sparsi per il mondo , anche i nostri ...
i mercenari per lo più sono incaricati di gestire la logistica del materiale bellico, materialmente trasportano consegnano e montano le armi , forze speciali e conctractos addestrano sia sul funzionamento di tali armi sia presumibilmente le truppe .
Sicuramente ci saranno migliaia di americani , sud africani inglesi ecc da anni , ma ovviamente senza bandiera e divisaOgni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza MessaggioMentre le agenzie russe hanno citato le parole del primo ministro polacco, Donald Tusk, secondo il quale "soldati, osservatori e tecnici" di Paesi Nato sono già in Ucraina.
maledetti stronzi invasati del kazzo
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"Onu, primo ok alla risoluzione sull'ingresso della Palestina: Italia astenuta
L'Assemblea generale dell'Onu ha approvato una risoluzione che riconosce la Palestina come qualificata per diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, e raccomanda al Consiglio di Sicurezza di "riconsiderare favorevolmente la questione".
Il via libera del CdS, dove gli Usa il mese scorso hanno posto il veto, è condizione necessaria per un'eventuale approvazione piena. Il testo ha ottenuto 143 voti a favore, 9 contrari e 25 astensioni (tra cui l'Italia). "Avete aperto le Nazioni Unite ai nazisti moderni", ha detto l'ambasciatore israeliano all'Onu Gilad Erdan poco prima del voto.
La risoluzione proposta dal rappresentante degli Emirati Arabi ha dunque ottenuto una larghissima maggioranza. L'Italia si è astenuta, assieme ad Albania, Bulgaria, Austria, Canada, Croazia, Fiji, Finlandia, Georgia, Germania, Gran Bretagna, Lettonia, Lituania, Isole Marshall, Olanda, Macedonia del Nord, Moldavia, Paraguay, Romania, Vanuatu, Malawi, Principato di Monaco, Ucraina, Svezia e Svizzera. I nove Paesi che hanno votato contro sono invece Usa, Israele, Palau, Nauru, Micronesia, Papua Nuova Guinea, Ungheria, Argentina e Repubblica Ceca."
la risposta di Israele:
questi si sono rincoglioniti del tutto, non hanno mai cagato qualsiasi direttiva dell Onu ed ora se ne escono con "you are shredding the UN Charter"
- Climber
- ex Istruttore
- ex P.Trainer AFFWA
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[ Israele, con la Palestina aprite l'Onu ai nazisti moderni - "Avete aperto le Nazioni Unite ai nazisti moderni". Lo ha detto l'ambasciatore israeliano all'Onu Gilad Erdan prima del voto in Assemblea Generale della risoluzione che riconoscerebbe la Palestina come qualificata per diventare membro a pieno titolo dell'organizzazione internazionale. "Questo giorno rimarra' ricordato nell'infamia", ha aggiunto, parlando di uno "stato terrorista palestinese che sarebbe guidato dall'Hitler dei nostri tempi". "State facendo a pezzi la Carta Onu con le vostre mani", ha detto passando alcune pagine del documento in un tritacarte.]
(Ansa)Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
"Un acceso silenzio brucerà la campagna
come i falò la sera."
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La Russia stringe Kharkiv nella morsa: la fuga verso ovest mentre Mosca prepara l'assalto finale
Chi è rimasto nei villaggi scappa dalle bombe russe. I comandanti ucraini ammettono: «È difficile resistere»
«Sali con noi e cambia vita!», c’è scritto sulla fiancata del pullman rosso della Berthem Tourism, per logo una palma tropicale. A Vovchansk, la vita è finita due giorni fa: una coperta, una borsa di stracci, gli sfollati son tutti vecchi e di più non possono portar via. Salgono in fila, disciplinati. Si siedono, riparati da tendine vermiglie. Partono in silenzio.
Via dal nulla che è rimasto di Vovchansk, via verso l’ovest, «via dalla morte russa», dice Valeriy Dubskiy, che stringe fra i denti un fiammifero antistress: «Facevo tutti i giorni una coda lunga per l’acqua. Era già dura. Ma così, sotto le bombe, è impossibile». Antonina Kornuta ha un gattone nel trasportino: «Era più spaventato di me». E Vera Rudko: «Mentre bombardano, ti sdrai sul letto e pensi: entro quanto mi ammazzano? Adesso? Fra un’ora?».
È la battaglia dei villaggi. Il portavoce militare Nazar Voloshyn non ama che si parli di «grande offensiva», e la voce che deve portare dall’Ucraina ufficiale è questa: «Il nemico è localizzato, combatte nei villaggi di confine», ovvero è entrato nella regione di Kharkiv e prova a marciare sulla città.
Quanto è entrato? I satelliti spia fanno parlare gli esperti militari americani di «vantaggi tatticamente significativi». Quattro paesini, forse cinque, sono caduti. E Vovchansk, che aveva 15mila abitanti, è bruciata e sempre più vuota. Lo stesso governo di Kiev dà cifre pesanti, non vuole sentir dire che Putin sta sferrando l’attacco decisivo a est, ma poi non si limita ai nove assalti in 48 ore su Kharkiv ed elenca: i russi hanno compiuto 18 attacchi a Bakhmut e 120 su altre località, 104 sui mille chilometri di fronte, 108 bombardamenti aerei. Lo stesso Volodymyr Zelensky, citando «l’attività offensiva del nemico», esorta i suoi a «riprendere l’iniziativa».
La si chiami grande o piccola, non è facile maneggiare quest’offensiva di metà maggio. «I russi — spiegano fonti militari ucraine — stanno distruggendo i più piccoli paesi di confine per spingere la gente ad andarsene. Quando hai creato il deserto, sarà più facile controllarlo». È la zona cuscinetto di 10 km, la «zona grigia» disegnata sulle mappe militari, che ucraini e russi si contendono da 24 mesi: conquistarla permetterebbe a Putin di mettere in sicurezza le truppe e preparare l’assalto a Kharkiv e a Sumy.
Mosca ha mosso almeno duemila uomini, e resistere a quest’onda d’urto è «incredibilmente difficile», ammettono i comandi ucraini. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, dà Kiev «ormai al collasso, ed è per questo che gli europei rischiano il tutto per tutto».
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Se tirano in ballo i gattini significa che sono alla fruttaOgni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioLa Russia stringe Kharkiv nella morsa: la fuga verso ovest mentre Mosca prepara l'assalto finale
Chi è rimasto nei villaggi scappa dalle bombe russe. I comandanti ucraini ammettono: «È difficile resistere»
«Sali con noi e cambia vita!», c’è scritto sulla fiancata del pullman rosso della Berthem Tourism, per logo una palma tropicale. A Vovchansk, la vita è finita due giorni fa: una coperta, una borsa di stracci, gli sfollati son tutti vecchi e di più non possono portar via. Salgono in fila, disciplinati. Si siedono, riparati da tendine vermiglie. Partono in silenzio.
Via dal nulla che è rimasto di Vovchansk, via verso l’ovest, «via dalla morte russa», dice Valeriy Dubskiy, che stringe fra i denti un fiammifero antistress: «Facevo tutti i giorni una coda lunga per l’acqua. Era già dura. Ma così, sotto le bombe, è impossibile». Antonina Kornuta ha un gattone nel trasportino: «Era più spaventato di me». E Vera Rudko: «Mentre bombardano, ti sdrai sul letto e pensi: entro quanto mi ammazzano? Adesso? Fra un’ora?».
È la battaglia dei villaggi. Il portavoce militare Nazar Voloshyn non ama che si parli di «grande offensiva», e la voce che deve portare dall’Ucraina ufficiale è questa: «Il nemico è localizzato, combatte nei villaggi di confine», ovvero è entrato nella regione di Kharkiv e prova a marciare sulla città.
Quanto è entrato? I satelliti spia fanno parlare gli esperti militari americani di «vantaggi tatticamente significativi». Quattro paesini, forse cinque, sono caduti. E Vovchansk, che aveva 15mila abitanti, è bruciata e sempre più vuota. Lo stesso governo di Kiev dà cifre pesanti, non vuole sentir dire che Putin sta sferrando l’attacco decisivo a est, ma poi non si limita ai nove assalti in 48 ore su Kharkiv ed elenca: i russi hanno compiuto 18 attacchi a Bakhmut e 120 su altre località, 104 sui mille chilometri di fronte, 108 bombardamenti aerei. Lo stesso Volodymyr Zelensky, citando «l’attività offensiva del nemico», esorta i suoi a «riprendere l’iniziativa».
La si chiami grande o piccola, non è facile maneggiare quest’offensiva di metà maggio. «I russi — spiegano fonti militari ucraine — stanno distruggendo i più piccoli paesi di confine per spingere la gente ad andarsene. Quando hai creato il deserto, sarà più facile controllarlo». È la zona cuscinetto di 10 km, la «zona grigia» disegnata sulle mappe militari, che ucraini e russi si contendono da 24 mesi: conquistarla permetterebbe a Putin di mettere in sicurezza le truppe e preparare l’assalto a Kharkiv e a Sumy.
Mosca ha mosso almeno duemila uomini, e resistere a quest’onda d’urto è «incredibilmente difficile», ammettono i comandi ucraini. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, dà Kiev «ormai al collasso, ed è per questo che gli europei rischiano il tutto per tutto».
CorSera
eppure continuano ad avanzare di pochissimo per volta. O crolla tutto di botto all improvviso oppure ci vorranno ancora mesi, forse anni, perche l russia ottenga qualche vantaggio significativo davveroOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Se l'occidente se ne frega dei bambini di Gaza, trucidati, fatti a pezzi o resi orfani dai macellai sionisti, non vedo perchè dovrebbe preoccuparsi dei "gattini" di Kharkiv...visto che poi non se ne interessa nemmeno Zelensky che avrebbe un'arma per porre fine a tutto questo, un'arma, l'unica che nessuno in occidente pensa ad inviare o l'Ucraina a richiedere: la diplomazia.
Cedere il Donbass e la Crimea, dichiarare la neutralità: se si offrissero queste condizioni, la Russia terminerebbe la guerra un secondo dopo...e invece si preferisce ancora bruciare in quella fornace migliaia di uomini ucraini e miliardi di dollari occidentali, in una corsa senza più scopo alcuno....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioLa Russia stringe Kharkiv nella morsa: la fuga verso ovest mentre Mosca prepara l'assalto finale
Chi è rimasto nei villaggi scappa dalle bombe russe. I comandanti ucraini ammettono: «È difficile resistere»
«Sali con noi e cambia vita!», c’è scritto sulla fiancata del pullman rosso della Berthem Tourism, per logo una palma tropicale. A Vovchansk, la vita è finita due giorni fa: una coperta, una borsa di stracci, gli sfollati son tutti vecchi e di più non possono portar via. Salgono in fila, disciplinati. Si siedono, riparati da tendine vermiglie. Partono in silenzio.
Via dal nulla che è rimasto di Vovchansk, via verso l’ovest, «via dalla morte russa», dice Valeriy Dubskiy, che stringe fra i denti un fiammifero antistress: «Facevo tutti i giorni una coda lunga per l’acqua. Era già dura. Ma così, sotto le bombe, è impossibile». Antonina Kornuta ha un gattone nel trasportino: «Era più spaventato di me». E Vera Rudko: «Mentre bombardano, ti sdrai sul letto e pensi: entro quanto mi ammazzano? Adesso? Fra un’ora?».
È la battaglia dei villaggi. Il portavoce militare Nazar Voloshyn non ama che si parli di «grande offensiva», e la voce che deve portare dall’Ucraina ufficiale è questa: «Il nemico è localizzato, combatte nei villaggi di confine», ovvero è entrato nella regione di Kharkiv e prova a marciare sulla città.
Quanto è entrato? I satelliti spia fanno parlare gli esperti militari americani di «vantaggi tatticamente significativi». Quattro paesini, forse cinque, sono caduti. E Vovchansk, che aveva 15mila abitanti, è bruciata e sempre più vuota. Lo stesso governo di Kiev dà cifre pesanti, non vuole sentir dire che Putin sta sferrando l’attacco decisivo a est, ma poi non si limita ai nove assalti in 48 ore su Kharkiv ed elenca: i russi hanno compiuto 18 attacchi a Bakhmut e 120 su altre località, 104 sui mille chilometri di fronte, 108 bombardamenti aerei. Lo stesso Volodymyr Zelensky, citando «l’attività offensiva del nemico», esorta i suoi a «riprendere l’iniziativa».
La si chiami grande o piccola, non è facile maneggiare quest’offensiva di metà maggio. «I russi — spiegano fonti militari ucraine — stanno distruggendo i più piccoli paesi di confine per spingere la gente ad andarsene. Quando hai creato il deserto, sarà più facile controllarlo». È la zona cuscinetto di 10 km, la «zona grigia» disegnata sulle mappe militari, che ucraini e russi si contendono da 24 mesi: conquistarla permetterebbe a Putin di mettere in sicurezza le truppe e preparare l’assalto a Kharkiv e a Sumy.
Mosca ha mosso almeno duemila uomini, e resistere a quest’onda d’urto è «incredibilmente difficile», ammettono i comandi ucraini. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, dà Kiev «ormai al collasso, ed è per questo che gli europei rischiano il tutto per tutto».
CorSera
Sono un amante degli animali, ma quella del gatto spaventato nel trasportino merita una segnalazione all'ordine. A una certa...
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