Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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  • Sean
    Csar
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    • In piedi tra le rovine
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    Certo non ci si può immaginare una situazione tutta rose e fiori per la Russia, ci saranno cose che non conosciamo, d'altronde il mercato occidentale era immenso e la Russia esportava di tutto qua, questo è verissimo...ma se la guerra ha messo a nudo la Russia, ha pure messo a nudo l'occidente, le sue debolezze, contraddizioni, la sua profonda crisi.

    L'immagine attuale che rimanda l'occidente non è la stessa di prima della guerra - perchè le guerre (queste grandi intendo, di grado "esistenziale") sono una sorta di ignis essentiae alchemico, cioè quel procedimento che nell' "arte reale" tramite la fiamma faceva evaporare tutto il superfluo di una sostanza per svelarne infine il nucleo "essenziale".

    Possiamo perciò dire che si è scoperto un occidente in grossa difficoltà strategica, in drammatico regresso politico, in una tenuta d'insieme che pare stare su più per disperazione che non per convinzione. Inizia questo occidente ad apparire come quei castelli fatti di carte da gioco dove preghi di non starnutire per non farli volare per aria.
    Last edited by Sean; 21-03-2024, 18:31:03.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • zuse
      Macumbico divinatore
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      Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
      Chiaramente rimango della mia opinione
      Le cose che sono state fatte alla Russia dall'inizio della guerra la hanno fatta slittare di diversi posti nelle sue aspiraziono da grande potenza. Questo era chiaro dal 23 Febbraio 2022 ed è chiaro anche oggi. A meno che la Russia non abbia colmato il vuoto tecnologico e di componentistica causato dalle sanzioni UE, ma non mi risulta.

      Il tuo/vostro problema è che che come contraltare dialettico vi siete scelti i Riotta e le Nathalie Tocci. Ma perché? È una cosa insensata. Misurando ciò che sta facendo la Russia con le loro previsioni su default e morte imminente di Putin, è chiaro che sembri che la Russia stia stravincendo.
      Ma i problemi che sono stati evidenziati in questi due anni rimangono
      Eh no. Il problema è che a dire ste stronzate erano i leader e politici di spicco Europei, non le tocci.

      E sull'onda di queste stronzate, è seguita la politica estera.


      Originariamente Scritto da Sean
      mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola




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      • Sean
        Csar
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        Cremlino, “Se arriveranno truppe straniere al fronte le conseguenze saranno irreparabili”
        In merito all'invio di truppe occidentali in Ucraina "non abbiamo ancora informazioni e da quanto ho capito non c'è nulla di preciso al riguardo. In ogni caso, abbiamo già detto più di una volta che l'invio di contingenti militari stranieri in Ucraina è irto di conseguenze molto negative, anche irreparabili". Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Lo riporta Ria Novosti.

        ​La Stampa
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        • Irrlicht
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          Bozza Usa all'Onu su Gaza, 'cessate il fuoco immediato'
          Blinken: 'L'intesa si avvicina'. A Doha i capi di Cia e Mossad


          Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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            Ammiraglio Usa, la Cina pronta a invadere Taiwan nel 2027
            La Cina sta costruendo un arsenale militare e nucleare a una velocità non vista dalla Seconda Guerra Mondiale e tutti i segnali indicano che è in corsa per centrare il suo obiettivo di essere pronta per invadere Taiwan per il 2027. (ANSA)
            Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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            • Sean
              Csar
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              L’Europa disarmata e il gioco delle tre scimmie

              ​Nei giorni scorsi, le misure dell’impreparazione europea a difendersi sono tornate in primo piano. E se l’America si disimpegnasse dalla Nato?

              di Federico Rampini

              Se l’America si disimpegna dalla Nato e l’Europa deve imparare a difendersi da sola, che cosa significa questo in termini di spesa? Una risposta eccola qua: ci vorranno vent’anni di riarmo perché l’Europa diventi capace di respingere un attacco russo contro la Polonia o i Paesi Baltici. Vent’anni di spese per la sicurezza, per recuperare trent’anni di disarmo e smantellamento dell’industria bellica in seguito alla caduta del Muro di Berlino. E dove trovare le risorse? Ci sono tre opzioni: tagliare spese sociali; indebitarsi; usare le ricchezze sequestrate alla Russia di Putin. Per quanto sembri paradossale, questa terza opzione al momento è la meno probabile.

              Le misure dell’impreparazione europea a difendersi sono tornate in primo piano nei giorni scorsi. Hanno contribuito a rilanciare il dibattito eventi drammatici: l’avanzata russa in Ucraina, la morte di Navalny, la rielezione di Putin, la reiterata minaccia nucleare da parte di quest’ultimo, le parole di Macron sull’ipotesi di mandare soldati europei a Kiev. Il 5 marzo la Commissione UE ha pubblicato un documento potenzialmente importante, il Programma per l’industria della difesa europea. In quel piano ci sono diversi obiettivi: aumentare le spese per la sicurezza, mettere in comune le risorse degli Stati nazionali, ricostruire l’industria bellica, espandere un sistema di commesse unificate superando la frammentazione nazionale degli acquisti di materiale.

              I buchi nei dispositivi di sicurezza europei sono enormi già oggi, diventerebbero insostenibili nell’ipotesi di un ritiro dell’America dalla Nato, o comunque di un minore impegno degli Stati Uniti. Mentre Putin è riuscito nel suo obiettivo di trasformare la Russia in una «economia di guerra» e dirottare risorse verso le produzioni di armi, l’Europa per aiutare l’Ucraina ha svuotato i propri arsenali e la produzione non regge il passo. Quello scenario evocato sopra, di una Nato senza americani costretta a fronteggiare un attacco russo alla Polonia o alla Lituania, richiederebbe 400 miliardi di euro di investimenti nella difesa secondo la stima dell’International Institute for Strategic Studies (è lo stesso think tank ad avere calcolato i vent’anni di tempo necessari, ai ritmi attuali).

              Durante la guerra fredda molti paesi europei dedicavano alla propria sicurezza il 3% del Pil. Finita la guerra fredda e dopo la dissoluzione dell’Unione sovietica la spesa è crollata. I «dividendi della pace», come si usa dire, sono andati ad accrescere soprattutto spese assistenziali. Nel 2014, quando in America era presidente Barack Obama e in seguito alla prima aggressione contro l’Ucraina (l’annessione della Crimea) tutti gli Stati membri della Nato s’impegnarono a portare almeno al 2% del Pil le proprie spese militari. Molti, fra cui l’Italia, non hanno raggiunto quell’obiettivo neanche dopo la seconda invasione russa. Ora la Commissione europea indica che le nuove priorità dell’Unione devono essere da una parte la difesa, dall’altra la politica industriale. La seconda è in parte legata alla prima: si tratta di reagire a un’escalation di sussidi che vede America e Cina impegnate a rafforzare le proprie posizioni in settori strategici come i microchip (sulla competitività europea sono al lavoro le task force guidate da due ex premier italiani, Mario Draghi ed Enrico Letta).

              I tempi dell’Unione però sono sempre lunghi. Mentre le forze armate russe avanzano in Ucraina, il dibattito sulla difesa europea dovrà aspettare prima le elezioni dell’Europarlamento, poi l’insediamento della nuova Commissione UE a Bruxelles. In altri termini: è tutto fermo fino all’autunno inoltrato. I nodi da sciogliere sono tanti, a cominciare da dove reperire le risorse che vanno destinate alla difesa. L’ultimo rapporto della società di analisi Eurasia Group indica queste fonti di finanziamento, in ordine decrescete di probabilità: una riforma del bilancio europeo, l’emissione di nuovi bond europei, o l’uso delle riserve della Russia sotto sequestro. L’ultima dovrebbe essere la più facile e indolore, per il contribuente europeo, ma continua a scontrarsi con enormi resistenze. Sull’emissione di eurobond per la difesa pesa l’incognita tedesca, molto dipende se in casa propria la Germania accetta di escludere le spese militari dal tetto costituzionale sul deficit.

              Riformare il bilancio UE
              può voler dire molte cose, ma su quel bilancio peseranno anche i costi dell’ingresso dell’Ucraina, paese grande, povero, agricolo.

              Le incognite maggiori sono ancora altre. Chi sta occupandosi seriamente di preparare le opinioni pubbliche europee a questa svolta storica, a questo cambio di paradigma? Il «pacifismo» ingenuo o ipocrita ha aiutato Putin ad arrivare fin qui e potrà spianargli la strada ad ulteriori aggressioni espansioniste, ma siamo ben lungi dall’avere una diffusa presa di coscienza tra gli elettori. Chi dice che c’è incompatibilità tra Welfare e difesa non ha studiato il modello americano. Contrariamente ai pregiudizi disinformati degli europei, gli Stati Uniti hanno un sistema di Welfare, in certi casi perfino più generoso: vedi i 5.000 miliardi distribuiti durante la pandemia, o le generose elargizioni agli immigrati illegali.

              Il Welfare americano è incompreso dagli europei perché è federalista e fatto «a strati», alle spese federali si aggiungono quelle dei singoli Stati. La spesa militare americana ha subito anch’essa una ritirata dopo il 1991 benché rimanga a livelli molto superiori a quella europea. Il caso Usa dimostra che questa spesa ha ricadute benefiche sull’economia, l’occupazione, l’innovazione tecnologica. Però in una fase di recupero e ricostruzione della difesa come quella che l’Europa deve affrontare, ci sarebbero scompensi e tensioni: i benefici dell’investimento industriale nella sicurezza sono dilazionati nel tempo, i costi si vedono subito. Quindi sì, ci sarebbero scelte dolorose da fare. Per adesso la maggior parte dei dirigenti politici fanno il gioco delle tre scimmiette: non vedo non sento non parlo.​

              CorSera
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
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              nella necropoli deserta»

              C. Campo - Moriremo Lontani


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              • Sean
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                Il prolungato soggiorno di Rampini negli USA gli ha completamente mandato in pappa il cervello. Per un ipotetico, fantasioso, irrealistico pericolo di "attacco russo ad un paese Nato" vorrebbe sacrificare le spese per il welfare europeo e dei singoli stati, disintegrando la stato sociale.

                Vorrebbe "un cambio di paradigma", vorrebbe impoverire le già provate economie europee per far armare l'UE fino ai denti; vorrebbe "scelte dolorose da fare"...e per cosa? Per una ipotesi fantasiosa di un futuro "attacco russo all'Europa", ovvero alla Nato, il che comporterebbe la terza guerra mondiale e quindi il mutuo annichilimento atomico...e, peccato per i Rampini, la Russia non ha pulsioni suicide e nichilistiche come l'occidente.

                Sacrificare quel poco di benessere che ancora resta da queste parti per l'ideologia degli armamenti, quando non siamo nemmeno in guerra, nessuno stato della UE è in guerra con la Russia.

                La follia ideologica, l'isteria, il terrore dell'occidente che perde rilevanza, che retrocede di posizione, sta facendo andare di matto parecchi personaggi.

                Sono gli effetti collaterali di vedersi mancare la terra sotto ai piedi. Il frignare perchè ti sta andando in pezzi l'immagine falsa e tumorescente del "migliore dei mondi possibili". La reazione lacrimosa di chi s'è svegliato dal sogno cadendo dal letto.
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                • fede79
                  Stratocaster Addicted
                  • Oct 2002
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                  Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                  Il prolungato soggiorno di Rampini negli USA gli ha completamente mandato in pappa il cervello. Per un ipotetico, fantasioso, irrealistico pericolo di "attacco russo ad un paese Nato" vorrebbe sacrificare le spese per il welfare europeo e dei singoli stati, disintegrando la stato sociale.

                  Vorrebbe "un cambio di paradigma", vorrebbe impoverire le già provate economie europee per far armare l'UE fino ai denti; vorrebbe "scelte dolorose da fare"...e per cosa? Per una ipotesi fantasiosa di un futuro "attacco russo all'Europa", ovvero alla Nato, il che comporterebbe la terza guerra mondiale e quindi il mutuo annichilimento atomico...e, peccato per i Rampini, la Russia non ha pulsioni suicide e nichilistiche come l'occidente.

                  Sacrificare quel poco di benessere che ancora resta da queste parti per l'ideologia degli armamenti, quando non siamo nemmeno in guerra, nessuno stato della UE è in guerra con la Russia.

                  La follia ideologica, l'isteria, il terrore dell'occidente che perde rilevanza, che retrocede di posizione, sta facendo andare di matto parecchi personaggi.

                  Sono gli effetti collaterali di vedersi mancare la terra sotto ai piedi. Il frignare perchè ti sta andando in pezzi l'immagine falsa e tumorescente del "migliore dei mondi possibili". La reazione lacrimosa di chi s'è svegliato dal sogno cadendo dal letto.
                  Prendere a modello il welfare statunitense poi è il fiore all’occhiello della visione Rampiniana.
                  sigpic
                  Free at last, they took your life
                  They could not take your PRIDE

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                  • Virulogo.88
                    Bodyweb Advanced
                    • Nov 2008
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                    • Big City
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                    A chi comanda che ci sia la guerra o meno non cambia cosi tanto, loro rimangono ricchi e non saranno i loro figli a morire, ci rimette sempre e solo il popolo.
                    Originariamente Scritto da Pesca
                    lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                    • Ponno
                      Socialista col Rolex
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                      Posso dire che sto Rampini non lo conoscevo ma dagli articoli postati negli ultimi mesi qua dentro mi sembra veramente un cojone?
                      dovrebbe la EU avere un esercito unico? Penso di sì.
                      Dovrebbero la.EU essere autonoma da zio Sam? Come sopra.
                      Serve farlo in due anni trasformandosi ancora di più in un turbo capitalismo come quel cesso immondo che sono gli states? Meglio l'invasione russa
                      Originariamente Scritto da claudio96

                      sigpic
                      più o meno il triplo

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                      • Zbigniew
                        Valens in bibacitate
                        • Oct 2009
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                        La comunicazione dei politici/vertici UE (e nazionali) va vista nel contesto delle prossime elezioni.
                        Originariamente Scritto da Sean
                        mò sono cazzi questo è sicuro.
                        Originariamente Scritto da bertinho7
                        ahahhahah cmq è splendido il tuo modo di mettere le mani avanti prima, impazzire durante, e simil polemizzare dopo

                        Originariamente Scritto da Giampo93
                        A me fai venire in mente il compianto bertigno
                        Originariamente Scritto da huntermaster
                        Bignèw

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                        • Sean
                          Csar
                          • Sep 2007
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                          Cremlino: “Libereremo le regioni russe in Ucraina”
                          Le quattro regioni ucraine parzialmente occupate dalle truppe di Mosca sono parte del territorio russo, e obiettivo della Russia è "liberare il territorio" di tali regioni, "attualmente occupate dal regime di Kiev". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in un'intervista alla rivista Argumenty i Fakty, ripresa dalla Tass

                          Repubblica
                          L'obiettivo della Russia è quello, il che lo si va ripetendo ad ogni piè sospinto: annettersi le regioni di confine, creare un corridoio che dalla Crimea arrivi fino in Russia passando per il Donbass, prendersi dunque tutto quel tratto di costa e, con ogni evidenza, creare rispetto al Donbass una zona cuscinetto, per questo assisteremo a delle offensive in profondità e per questo si guerreggia attorno a certi villaggi.

                          Questo sforzo già di per se stesso richiede un enorme numero di risorse ed uomini. Solo la propaganda occidentale, di questo inverecondo impero della menzogna, può sostenere che ci saranno gli ulteriori obiettivi, mire di "invasione dei paesi Nato"...quando per arrivare ai paesi Nato confinanti con l'Ucraina dovresti prima conquistare tutta l'Ucraina, rendiamoci conto dell'impresa, ora che già prendere qualche regione confinante con la Russia sta richiedendo anni e immani risorse.

                          E' vero che, come dice giustamente Zibì, i deliri occidentali vanno contestualizzati in rapporto ai vari interessi particolari e urgenti (sbloccare i fondi per l'Ucraina, le elezioni in UE ecc...) ma è comunque una strategia perdente e ridicola, perchè agitare la necessità di fare "scelte (per i popoli) dolorose", paventare una "economia di guerra", insistere con una propaganda terroristica per tenere accesi i riflettori sull'Ucraina, non potrà non portare ad un aggravamento del distacco della opinione pubblica verso la guerra e ad una ancor maggiore antipatia ormai per la "questione ucraina", della quale la gente si è ampiamente stancata e per la quale voglio vedere quale governo nazionale sarebbe disposto a sacrificarci la propria economia con scelte "impopolari".

                          I Michel, i Rampini sono ormai i cani che abbaiano alla luna.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
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                          forse, tra mille inverni
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                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                          • Sean
                            Csar
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                            Financial Times: Usa hanno esortato l’Ucraina a interrompere gli attacchi alle infrastrutture energetiche russe

                            Gli Stati Uniti hanno esortato l’Ucraina a fermare gli attacchi alle infrastrutture energetiche russe, avvertendo che questi rischiano di provocare ritorsioni e di far salire i prezzi globali del petrolio. Lo ha riferito oggi il «Financial Times», citando gli esperti. Gli attacchi infatti avrebbero contribuito a far salire i prezzi del petrolio, che sono aumentati di quasi il 4% dal 12 marzo, giorno in cui l’Ucraina ha iniziato a colpire le infrastrutture energetiche russe.

                            Un ulteriore aumento dei prezzi della benzina negli Stati Uniti indebolirebbe la figura del presidente Joe Biden e comprometterebbe le sue possibilità di rielezione. Sia la Russia che l’Ucraina hanno usato i droni per colpire infrastrutture critiche, installazioni militari e concentrazioni di truppe. Nel corso del conflitto che ormai dura da due anni, anche Kyiv che ha colpito le raffinerie e le strutture energetiche russe .

                            CorSera
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • Sean
                              Csar
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                              Zelensky vuol mandare i popoli europei sotto alla soglia di sostentamento, dopo aver sequestrato il suo di popolo, condotto ad un massacro ormai insensato e per non perdere alcune regioni che per storia e lingua sono russe.

                              L'Ucraina non ha più alcuna possibilità di "liberare" i territori conquistati dai russi e figuriamoci la Crimea. Da questo punto di vista ha già perso. E' Zelensky col suo fanatismo l'unico ed ultimo ostacolo alla pace.
                              Last edited by Sean; 22-03-2024, 13:27:01.
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • Irrlicht
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                                [ "I missili russi non hanno ritardi, così come i pacchetti di aiuti per il nostro Paese. I droni non sono indecisi come alcuni politici. È importante capire il costo dei ritardi e delle decisioni rimandate. I sistemi Patriot devono proteggere Kharkiv e Zaporizhzhia, e abbiamo bisogno di difesa aerea per proteggere la popolazione, le infrastrutture, le case e le dighe. I nostri partner sanno esattamente cosa serve. Possono sicuramente sostenerci. Abbiamo bisogno di queste soluzioni. La vita deve essere protetta da questi non-umani di Mosca", ha concluso Zelensky ...

                                La Russia sta creando un nuovo gruppo di truppe con più di 100.000 soldati ed è possibile che tenti di lanciare una nuova offensiva durante l'estate.
                                Lo afferma il comandante delle forze di terra delle Forze armate ucraine, Oleksandr Pavlyuk, come riporta Rbc Ukraina.]
                                (Ansa)
                                Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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