Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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  • Sean
    Csar
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    Commediante che ha ormai esaurito tutte le battute e si è ridotto a riciclare quelle vecchie.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Vladimir Putin ha annunciato che la Russia sta preparando il vaccino contro il cancro. Sicuramente, potrebbe rappresentare un passo significativo.

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        In Russia sarà più facile morire in carcere che non di tumore.

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          Vaccino contro il cancro...Direi di avere tutte le riserve al riguardo e anche di più.

          Comunque alla Russia gli scienziati non mancano, così come la ricerca scientifica, tecnologica ecc...Vengono dalla tradizione sovietica, che non erano di sicuro gli ultimi arrivati.
          Last edited by Sean; 23-02-2024, 21:38:12.
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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            Regno Unito, il test fallito del missile nucleare Trident diventa il simbolo di un Paese che non si sente troppo bene

            Era stato sparato da un sommergibile: ma invece di volare per 6 mila chilometri è finito in acqua a poche centinaia di metri. Ne esce in crisi la capacità di deterrenza: ma molti lo leggono anche come un simbolo del declino economico e sociale del Paese

            Una Britannia affranta, con lo scudo consunto, le pezze al sedere e il tridente afflosciato, contempla sconsolata il razzo che si inabissa davanti a lei: la vignetta di oggi del Telegraph racconta più di mille parole lo stato d’animo di un Paese il cui ultimo, clamoroso fiasco ha dato la stura a costernazione ed esami di coscienza.

            È emerso che a gennaio il test di un missile nucleare lanciato da un sottomarino è stato un flop, in senso letterale: il Trident sparato da un sommergibile Vanguard, invece di volare per 6 mila chilometri sopra l’Oceano Atlantico, è finito in acqua a poche centinaia di metri dall’unità navale, il tutto sotto gli occhi del ministro della Difesa Grant Schapps, che era venuto ad assistere di persona alla prodigiosa manovra.

            Il clamoroso fallimento ha prima di tutto messo in questione la capacità di deterrenza nucleare della Gran Bretagna, in una fase storica in cui ci si trova ad affrontare le minacce russa e cinese: ma soprattutto, l’arsenale atomico è una delle ultime vestigia cui Londra si aggrappa per reclamare lo status di grande potenza. Se quello non funziona, il declassamento è immediato, tanto più che tutte le forze armate britanniche sono in difficoltà e i generali parlano apertamente del fatto che la Gran Bretagna non è più in grado di restare al Livello Uno delle potenze militari (con Stati Uniti, Russia, Cina e Francia), ma sta scivolando al rango di Germania e Italia. Ma c’è di più: la diminuita capacità bellica è il riflesso di un declino che investe tutti i piani della società.

            La settimana scorsa è stato annunciato che a fine 2023 l’economia britannica era finita in recessione: e non si tratta di cifre astratte, perché ormai le famiglie a reddito medio sono del 16% più povere delle loro equivalenti in Francia, Germania o Olanda e la famiglia tipica britannica è più povera di circa 10 mila euro l’anno rispetto alle controparti internazionali. I «Remainiacs» (i maniaci del Remain, la permanenza in Europa, come li chiamano qui) puntano il dito sulla Brexit, ma la realtà è più complessa: dalla crisi finanziaria del 2008 la Gran Bretagna è rimasta intrappolata in una spirale di bassa crescita e bassa produttività, le cui cause e i cui rimedi continuano a interrogare gli economisti. Quel che è certo è che le politiche di selvaggia austerità imposte dal governo conservatore dopo il 2010 hanno fatto scempio dei servizi pubblici: una delle conseguenze è che il mitizzato servizio sanitario nazionale è al collasso e ormai la Gran Bretagna ha uno dei più bassi tassi di sopravvivenza al cancro di tutto il mondo sviluppato.

            Un quadro cui si sommano le scuole che cadono a pezzi, le strade sconnesse, la giustizia ingolfata e un settore pubblico degradato. Negli ultimi 15 anni si è investito poco, sia a livello statale che privato, anche a causa del clima di incertezza provocato dalla Brexit, e il risultato è un sistema di infrastrutture carenti (i treni in Inghilterra sono un incubo) e di scarsa innovazione da parte delle imprese. Ma è il corpo stesso della società che pare malato: la disoccupazione ai minimi — appena il 3,8% — nasconde il fatto che ormai 5,6 milioni di persone il lavoro non lo cercano neppure e campano di sussidi (in certe aree del Nord depresso, come Blackpool, un lavoratore su quattro vive a sbafo dell’assistenza pubblica). Di questo esercito di nullafacenti, la metà denuncia malattie a lungo termine che li rendono inabili al lavoro.

            Non a caso la salute in declino di re Carlo viene additata come la triste metafora della decadenza senile di una intera nazione. Certo, gli inglesi fanno dell’autocommiserazione uno sport nazionale e a volte dimenticano i loro stessi punti di forza: dopotutto, questo resta il Paese che lo scorso anno ha attirato oltre un milione di immigrati regolari in cerca di un futuro migliore, dove centinaia di migliaia di studenti stranieri affollano le università che restano fra le migliori del mondo, dove la City rimane un centro finanziario mondiale che la Brexit non ha minimamente intaccato e che anzi continua a macinare primati, al cuore di una Londra che è la metropoli più globale e affascinante del Pianeta. Ma il Big Splash del Trident nell’Oceano è diventato lo specchio in cui la Gran Bretagna vede riflessi tutti i suoi mali.

            ​CorSera


            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
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            forse, tra mille inverni
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              Vaccino contro il cancro...Direi di avere tutte le riserve al riguardo e anche di più.

              Comunque alla Russia gli scienziati non mancano, così come la ricerca scientifica, tecnologica ecc...Vengono dalla tradizione sovietica, che non erano di sicuro gli ultimi arrivati.
              Gli scienziati non mancano, ma a mio parere siamo ad una soteriologia putiniana.

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              • Sean
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                La Gran Bretagna ha solo i sommergibili nucleari come arma strategica e che la qualifica come "(super)potenza"...per cui se iniziano a fargli cilecca quei missili la cosa è non dico grave ma sicuramente per loro allarmante...in specie in un momento storico dove la Russia invece vara i più grandi sommergibili nucleari al mondo, riammoderna i suoi bombardieri nucleari, ha piani di ricerca avanzati (a detta degli USA) circa armi capaci di accecare i satelliti, ha vettori supersonici ecc...ecc...
                ...ma di noi
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                • Mario12
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                  Gli scienziati non mancano, ma a mio parere siamo ad una soteriologia putiniana.

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                    Mario tifava per Ivan Drago

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                      Csar
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                      Gli scienziati non mancano, ma a mio parere siamo ad una soteriologia putiniana.
                      Senz'altro. In questo momento di autentica e grave difficoltà di tutto l'occidente (le crepe si stanno aprendo ovunque, i tombini stanno saltando per aria come popcorn) Putin ha tutto l'interesse a cattivarsi le simpatie della pubblica opinione occidentale sciorinando tutto l'armamentario del leader carismatico, che "risolve" o è sulla via per "risolvere" tutti i problemi e di ogni genere.
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

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                      • Barone Bizzio
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                        Regno Unito, il test fallito del missile nucleare Trident diventa il simbolo di un Paese che non si sente troppo bene

                        Era stato sparato da un sommergibile: ma invece di volare per 6 mila chilometri è finito in acqua a poche centinaia di metri. Ne esce in crisi la capacità di deterrenza: ma molti lo leggono anche come un simbolo del declino economico e sociale del Paese

                        Una Britannia affranta, con lo scudo consunto, le pezze al sedere e il tridente afflosciato, contempla sconsolata il razzo che si inabissa davanti a lei: la vignetta di oggi del Telegraph racconta più di mille parole lo stato d’animo di un Paese il cui ultimo, clamoroso fiasco ha dato la stura a costernazione ed esami di coscienza.

                        È emerso che a gennaio il test di un missile nucleare lanciato da un sottomarino è stato un flop, in senso letterale: il Trident sparato da un sommergibile Vanguard, invece di volare per 6 mila chilometri sopra l’Oceano Atlantico, è finito in acqua a poche centinaia di metri dall’unità navale, il tutto sotto gli occhi del ministro della Difesa Grant Schapps, che era venuto ad assistere di persona alla prodigiosa manovra.

                        Il clamoroso fallimento ha prima di tutto messo in questione la capacità di deterrenza nucleare della Gran Bretagna, in una fase storica in cui ci si trova ad affrontare le minacce russa e cinese: ma soprattutto, l’arsenale atomico è una delle ultime vestigia cui Londra si aggrappa per reclamare lo status di grande potenza. Se quello non funziona, il declassamento è immediato, tanto più che tutte le forze armate britanniche sono in difficoltà e i generali parlano apertamente del fatto che la Gran Bretagna non è più in grado di restare al Livello Uno delle potenze militari (con Stati Uniti, Russia, Cina e Francia), ma sta scivolando al rango di Germania e Italia. Ma c’è di più: la diminuita capacità bellica è il riflesso di un declino che investe tutti i piani della società.

                        La settimana scorsa è stato annunciato che a fine 2023 l’economia britannica era finita in recessione: e non si tratta di cifre astratte, perché ormai le famiglie a reddito medio sono del 16% più povere delle loro equivalenti in Francia, Germania o Olanda e la famiglia tipica britannica è più povera di circa 10 mila euro l’anno rispetto alle controparti internazionali. I «Remainiacs» (i maniaci del Remain, la permanenza in Europa, come li chiamano qui) puntano il dito sulla Brexit, ma la realtà è più complessa: dalla crisi finanziaria del 2008 la Gran Bretagna è rimasta intrappolata in una spirale di bassa crescita e bassa produttività, le cui cause e i cui rimedi continuano a interrogare gli economisti. Quel che è certo è che le politiche di selvaggia austerità imposte dal governo conservatore dopo il 2010 hanno fatto scempio dei servizi pubblici: una delle conseguenze è che il mitizzato servizio sanitario nazionale è al collasso e ormai la Gran Bretagna ha uno dei più bassi tassi di sopravvivenza al cancro di tutto il mondo sviluppato.

                        Un quadro cui si sommano le scuole che cadono a pezzi, le strade sconnesse, la giustizia ingolfata e un settore pubblico degradato. Negli ultimi 15 anni si è investito poco, sia a livello statale che privato, anche a causa del clima di incertezza provocato dalla Brexit, e il risultato è un sistema di infrastrutture carenti (i treni in Inghilterra sono un incubo) e di scarsa innovazione da parte delle imprese. Ma è il corpo stesso della società che pare malato: la disoccupazione ai minimi — appena il 3,8% — nasconde il fatto che ormai 5,6 milioni di persone il lavoro non lo cercano neppure e campano di sussidi (in certe aree del Nord depresso, come Blackpool, un lavoratore su quattro vive a sbafo dell’assistenza pubblica). Di questo esercito di nullafacenti, la metà denuncia malattie a lungo termine che li rendono inabili al lavoro.

                        Non a caso la salute in declino di re Carlo viene additata come la triste metafora della decadenza senile di una intera nazione. Certo, gli inglesi fanno dell’autocommiserazione uno sport nazionale e a volte dimenticano i loro stessi punti di forza: dopotutto, questo resta il Paese che lo scorso anno ha attirato oltre un milione di immigrati regolari in cerca di un futuro migliore, dove centinaia di migliaia di studenti stranieri affollano le università che restano fra le migliori del mondo, dove la City rimane un centro finanziario mondiale che la Brexit non ha minimamente intaccato e che anzi continua a macinare primati, al cuore di una Londra che è la metropoli più globale e affascinante del Pianeta. Ma il Big Splash del Trident nell’Oceano è diventato lo specchio in cui la Gran Bretagna vede riflessi tutti i suoi mali.

                        ​CorSera


                        Meno male che vivo in una parte di Inghilterra ancora parzialmente funzionante

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                        • KURTANGLE
                          Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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                          Originariamente Scritto da The_Shadow Visualizza Messaggio
                          Mario tifava per Ivan Drago

                          un pò tutti
                          Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                          parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                          Originariamente Scritto da GoodBoy!
                          ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                          grazie.




                          PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                          • Arturo Bandini
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                            • MarcoT
                              Banned
                              • Jun 2013
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                              Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio

                              Meno male che vivo in una parte di Inghilterra ancora parzialmente funzionante
                              Sei nella city? (Treviso)
                              Originariamente Scritto da Lorenzo993
                              non nominare cristo che se ti avesse incontrato avrebbe mandato a mignotte la bibbia e ti avrebbe preso a calci in culo

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                              • Sean
                                Csar
                                • Sep 2007
                                • 120287
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                                • In piedi tra le rovine
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                                Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                                anniversari
                                A previsioni si può sbagliare, Travaglio non ha creduto possibile l'invasione ok...ma vogliamo mettere una previsione errata con tutto quanto i santoni occidentali (dai politici ai media, in un degrado sempre più ributtante e osceno) ci hanno iniziato a vomitare addosso dal giorno stesso dell'invasione?

                                Putin malato di mente e/o malato terminale; default russo dato per certo; inevitabile sconfitta militare; i "forni crematori" russi; la Controffensiva; la Russia "isolata"; le sanzioni che avrebbe "messo a zero la Russia"...e me ne sto dimenticando altre centinaia, migliaia di scempiaggini simili in questi due anni.

                                Tanti non credevano possibile una invasione, ma dal momento della invasione Travaglio ha trovato la lucidità necessaria per non unirsi al coro dei propagandisti oscenamente appiattiti sulla narrativa data, che in 2 anni è invecchiata precocemente.

                                L'opinione pubblica è ormai schifata, il gioco propagandistico scoperto, le falle e il declino occidentale evidente anche ai cadaveri che lo abitano, il mondo si è scomposto, tanti e tanti paesi guardano a questa massa informe che è l'occidente ed hanno ormai un senso di repulsa...Sono rimasti i quattro gatti nelle redazioni di giornali sempre meno venduti e sempre meno credibili a raccontarsi le favolette - Grazie al Cielo sull'invasione Travaglio si è sbagliato e Putin invece ha invaso: ha finalmente dato il via ad una scomposizione del mondo, che si ricomporrà in un nuovo ordine, e il via ad una regressione occidentale, mai così in difficoltà da dopo la II guerra mondiale.
                                Last edited by Sean; 24-02-2024, 09:49:52.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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