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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
Il gesto non piace nemmeno a me
Ma credo che parte della popolazione si sia stancata di vedere il proprio paese ridotto a una cloaca
Non ha senso, come dici tu, fare cose del genere e tenere aperti i confini però
Originariamente Scritto da Lorenzo993
non nominare cristo che se ti avesse incontrato avrebbe mandato a mignotte la bibbia e ti avrebbe preso a calci in culo
Svezia, la polizia autorizza il rogo del Corano in pubblico
La manifestazione prevista davanti alla moschea della capitale in occasione della festa islamica di Eid al Adha. Il sì dopo un parere favorevole della Corte d’Appello
La polizia svedese ha dichiarato di aver concesso un permesso per una protesta in cui l’organizzatore intende bruciare un Corano fuori dalla moschea principale di Stoccolma oggi, all’inizio della tre giorni di festa musulmana Eid al-Adha. Il via libera è arrivato due settimane dopo che una corte d’appello svedese ha respinto il divieto imposto dalla polizia, in seguito al rogo del libro sacro musulmano davanti all’ambasciata turca, che a gennaio ha provocato settimane di proteste, inviti a boicottare i prodotti svedesi e ha ulteriormente bloccato la candidatura della Svezia alla NATO.
In un primo momento la polizia aveva respinto la richiesta sostenendo che si correva il rischio di ritorsioni di natura terroristica. Motivi che però, secondo la corte d’appello, non sono sufficienti a impedire una manifestazione di protesta. «I rischi per la sicurezza e le conseguenze che l’autorità può vedere connesse a un rogo del Corano non sono di natura tale da poter essere, secondo la normativa vigente, la base per una decisione di rigetto una domanda per un incontro pubblico».
A questo punto anche le autorità di pubblica sicurezza hanno dato il via libera ma al tempo stesso hanno aumentato la presenza degli agenti in strada in particolare davanti alla moschea dove verrà inscenato il rogo simbolico.
Fin dove può spingersi la libertà di espressione e dove cominciano invece i rischi per l’ordine pubblico e il rispetto per le opinioni altrui? Nel Paese scandinavo il dilemma non è nuovo e anzi già ad aprile la Corte d’Appello aveva autorizzato un altro rogo del Libro Sacro dell’Islam davanti all’ambasciata turca di Stoccolma. Autore del gesto era stato Rasmus Paludan, estremista di destra xenofobo che si era scoperto essere finanziato da un fiancheggiatore del canale di propaganda Russia Today.
Ma la questione investe anche la sfera della politica estera: la Svezia ha chiesto di entrare a far part della Nato ma ha sempre incontrato l’opposizione proprio della Turchia: lo «sfregio» al Corano ha provocato la protesta ufficiale delle autorità di Ankara e complicato le procedura per aprire alla Svezia le porte dell’Alleanza Atlantica: a gennaio erano stati sospesi ufficialmente i colloqui tra i due Paesi.
Stoccolma, dal canto suo, ha assunto una linea che tenta di salvare capra e cavoli: da un lato sostiene di non poter impedire manifestazioni di protesta («Bruciare il Corano non è reato») ma dall’altro prende le distanze dai contenuti e dai metodi usati dalle formazioni di estrema destra nelle sue invettive contro la comunità musulmana.
Infine, i media svedesi riportano un dettaglio paradossale: il via libera concesso dalla Corte d’Appello si scontrerebbe con un’altra norma del municipio di Stoccolma che vieta di accendere fuochi in pubblico.
A casa mia la laicità dello Stato si estrinseca non nello sfregio e nell'insulto (e nel rogo) dei simboli religiosi, ma nella garanzia e nel rispetto che lo Stato offre a protezione di ogni fede religiosa.
Il rogo dei libri è sempre un che di disturbante...e quando poi assume i contorni di una provocazione ed un insulto verso una religione (bruciare il Corano davanti ad una moschea nel giorno di una festa islamica) siamo nella caccia di Stato verso una religione ed i suoi fedeli.
Lo dico subito: se poi accadrà anche in Svezia quanto accaduto in Francia con la redazione di Charlie Hebdo, se la saranno cercata.
oddio cercata....
una religione normale si limiterebbe a protestare vigorosamente contro un gesto del genere..........non certo a scannare gli autori o i promotori
gli scannatori restano delle bestie
ma condivido con te che bruciare il corano sia una follia
Non si può da una parte essere a favore della immigrazione allogena rispetto alla propria cultura, tradizione, lingua e religione, per cui ci si riempie di musulmani, e poi "rompersi le palle"...le due cose non stanno insieme. Se vuoi la Svezia bianca e protestante chiudi le frontiere...e comunque non è bruciando un libro sacro che risolvi la questione: che facciamo i roghi di Stato?
Perchè non provano a bruciare la Torah davanti ad una sinagoga durante una delle festività ebraiche?
perchè gli ebrei non rompono il kazzo come i mussulmani
e comunque la gente prima di rompersi le scatole ha bisogno di vedere gli effetti di certe scelte.....
gli svedesi all'inizio erano a favore dell'immigrazione
adesso che stoccolma è diventata più pericolosa di roma o milano (sembra assurdo ma è così) si sono rotti le balle
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
" Il programma degli incontri del cardinale Matteo Maria Zuppi nella sua missione a Mosca resta sempre sotto stretto riserbo, considerando anche che l'agenda può risentire di cambiamenti in ogni momento.
Gli incontri al Patriarcato ortodosso, con tutta probabilità col patriarca Kirill, dovrebbero aver luogo domattina.
Il ministero degli Esteri russo non ha in programma incontri con il cardinale Matteo Zuppi durante la sua visita a Mosca.
In primo piano nella visita ci sarà lo spazio per negoziati "umanitari", in particolare per la questione - sollecitata con forza da Kiev - del possibile ritorno in patria dei bambini ucraini deportati in Russia.
Andryi Yermak, capo dell'ufficio del presidente ucraino, da una parte ha ribadito che "la nostra posizione è chiara e l'abbiamo espressa in modo molto aperto: non abbiamo bisogno di alcuna mediazione, e questo perché abbiamo avuto cattive esperienze. Non ci fidiamo della Russia". Dall'altra ha aggiunto che se Zuppi dovesse però ottenere risultati sui bambini deportati in Russia e sulla scambio dei prigionieri, questi risultati sarebbero i benvenuti.
Il Cremlino esprime "un alto apprezzamento per le iniziative del Papa per la soluzione del conflitto ucraino".
Lo ha detto il portavoce Dmitry Peskov.
Il cardinale Matteo Zuppi sarà ricevuto dal consigliere per la politica estera del Cremlino Yuri Ushakov. ...
Rispondendo a una domanda sulla vicenda, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto che la Russia "non colpisce infrastrutture civili, i bombardamenti sono diretti a siti collegati in un modo o nell'altro a infrastrutture militari".
I servizi segreti ucraini hanno arrestato una persona sospettata di aver passato ai russi informazioni per l'attacco missilistico di ieri al ristornate di Kramatorsk.
"In un'altra dimostrazione del terrore che la Russia sta imponendo ai civili ucraini, un missile da crociera ha colpito un ristorante e un centro commerciale a Kramatorsk. Questo era un noto punto di incontro per la stampa internazionale. Ancora una volta, la Russia continua a violare il diritto internazionale e a commettere crimini di guerra". Lo scrive su Twitter l'alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell."
(Ansa)
Quelle del Vaticano sono solo missioni diplomatiche umanitarie...diversamente, se la diplomazia vaticana fosse coinvolta in qualcosa di più importante ai fini di un eventuale tavolo della pace, la cosa non sarebbe pubblicizzata.
Di fare la pace in questo momento non ha voglia nessuno dei tanti. In autunno si vedrà come staranno le posizioni sul campo e chi di dovere si farà i suoi conti.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
" La Wagner non smobilita anzi rilancia.
E minaccia: "Siamo a breve distanza dal confine della Bielorussia con l'Ucraina".
E' il senso delle parole di Brest, responsabile dell'addestramento alle armi pesanti di Wagner.
La Wagner, afferma il comandante, "continua a lavorare nella sua modalità calma e si sta aprendo una nuova direzione: la Bielorussia che ha ricevuto l'unità più pronta al combattimento al mondo". "Il contingente Nato è in allarme". ...
Il Cremlino definisce "speculazioni" le voci riprese dal New York Times secondo le quali il generale Surovikin era a conoscenza dell'imminente tentativo di ammutinamento del capo della Wagner."
(Ansa)
*"La Bielorussia che ha ricevuto l'unità più pronta al combattimento al mondo"*
Ok
Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
"Un acceso silenziobrucerà la campagna come i falò la sera."
Svezia, la polizia autorizza il rogo del Corano in pubblico
La manifestazione prevista davanti alla moschea della capitale in occasione della festa islamica di Eid al Adha. Il sì dopo un parere favorevole della Corte d’Appello
La polizia svedese ha dichiarato di aver concesso un permesso per una protesta in cui l’organizzatore intende bruciare un Corano fuori dalla moschea principale di Stoccolma oggi, all’inizio della tre giorni di festa musulmana Eid al-Adha. Il via libera è arrivato due settimane dopo che una corte d’appello svedese ha respinto il divieto imposto dalla polizia, in seguito al rogo del libro sacro musulmano davanti all’ambasciata turca, che a gennaio ha provocato settimane di proteste, inviti a boicottare i prodotti svedesi e ha ulteriormente bloccato la candidatura della Svezia alla NATO.
In un primo momento la polizia aveva respinto la richiesta sostenendo che si correva il rischio di ritorsioni di natura terroristica. Motivi che però, secondo la corte d’appello, non sono sufficienti a impedire una manifestazione di protesta. «I rischi per la sicurezza e le conseguenze che l’autorità può vedere connesse a un rogo del Corano non sono di natura tale da poter essere, secondo la normativa vigente, la base per una decisione di rigetto una domanda per un incontro pubblico».
A questo punto anche le autorità di pubblica sicurezza hanno dato il via libera ma al tempo stesso hanno aumentato la presenza degli agenti in strada in particolare davanti alla moschea dove verrà inscenato il rogo simbolico.
Fin dove può spingersi la libertà di espressione e dove cominciano invece i rischi per l’ordine pubblico e il rispetto per le opinioni altrui? Nel Paese scandinavo il dilemma non è nuovo e anzi già ad aprile la Corte d’Appello aveva autorizzato un altro rogo del Libro Sacro dell’Islam davanti all’ambasciata turca di Stoccolma. Autore del gesto era stato Rasmus Paludan, estremista di destra xenofobo che si era scoperto essere finanziato da un fiancheggiatore del canale di propaganda Russia Today.
Ma la questione investe anche la sfera della politica estera: la Svezia ha chiesto di entrare a far part della Nato ma ha sempre incontrato l’opposizione proprio della Turchia: lo «sfregio» al Corano ha provocato la protesta ufficiale delle autorità di Ankara e complicato le procedura per aprire alla Svezia le porte dell’Alleanza Atlantica: a gennaio erano stati sospesi ufficialmente i colloqui tra i due Paesi.
Stoccolma, dal canto suo, ha assunto una linea che tenta di salvare capra e cavoli: da un lato sostiene di non poter impedire manifestazioni di protesta («Bruciare il Corano non è reato») ma dall’altro prende le distanze dai contenuti e dai metodi usati dalle formazioni di estrema destra nelle sue invettive contro la comunità musulmana.
Infine, i media svedesi riportano un dettaglio paradossale: il via libera concesso dalla Corte d’Appello si scontrerebbe con un’altra norma del municipio di Stoccolma che vieta di accendere fuochi in pubblico.
CorSera
Bell'articolo di merd4 come al solito per fare scandalo:
Reuters: "Police said only two people were expected to take part, one of them Salwan Momika, who in a recent newspaper interview described himself as an Iraqi refugee seeking to ban the Koran."
Svezia, la polizia autorizza il rogo del Corano in pubblico
La manifestazione prevista davanti alla moschea della capitale in occasione della festa islamica di Eid al Adha. Il sì dopo un parere favorevole della Corte d’Appello
La polizia svedese ha dichiarato di aver concesso un permesso per una protesta in cui l’organizzatore intende bruciare un Corano fuori dalla moschea principale di Stoccolma oggi, all’inizio della tre giorni di festa musulmana Eid al-Adha. Il via libera è arrivato due settimane dopo che una corte d’appello svedese ha respinto il divieto imposto dalla polizia, in seguito al rogo del libro sacro musulmano davanti all’ambasciata turca, che a gennaio ha provocato settimane di proteste, inviti a boicottare i prodotti svedesi e ha ulteriormente bloccato la candidatura della Svezia alla NATO.
In un primo momento la polizia aveva respinto la richiesta sostenendo che si correva il rischio di ritorsioni di natura terroristica. Motivi che però, secondo la corte d’appello, non sono sufficienti a impedire una manifestazione di protesta. «I rischi per la sicurezza e le conseguenze che l’autorità può vedere connesse a un rogo del Corano non sono di natura tale da poter essere, secondo la normativa vigente, la base per una decisione di rigetto una domanda per un incontro pubblico».
A questo punto anche le autorità di pubblica sicurezza hanno dato il via libera ma al tempo stesso hanno aumentato la presenza degli agenti in strada in particolare davanti alla moschea dove verrà inscenato il rogo simbolico.
Fin dove può spingersi la libertà di espressione e dove cominciano invece i rischi per l’ordine pubblico e il rispetto per le opinioni altrui? Nel Paese scandinavo il dilemma non è nuovo e anzi già ad aprile la Corte d’Appello aveva autorizzato un altro rogo del Libro Sacro dell’Islam davanti all’ambasciata turca di Stoccolma. Autore del gesto era stato Rasmus Paludan, estremista di destra xenofobo che si era scoperto essere finanziato da un fiancheggiatore del canale di propaganda Russia Today.
Ma la questione investe anche la sfera della politica estera: la Svezia ha chiesto di entrare a far part della Nato ma ha sempre incontrato l’opposizione proprio della Turchia: lo «sfregio» al Corano ha provocato la protesta ufficiale delle autorità di Ankara e complicato le procedura per aprire alla Svezia le porte dell’Alleanza Atlantica: a gennaio erano stati sospesi ufficialmente i colloqui tra i due Paesi.
Stoccolma, dal canto suo, ha assunto una linea che tenta di salvare capra e cavoli: da un lato sostiene di non poter impedire manifestazioni di protesta («Bruciare il Corano non è reato») ma dall’altro prende le distanze dai contenuti e dai metodi usati dalle formazioni di estrema destra nelle sue invettive contro la comunità musulmana.
Infine, i media svedesi riportano un dettaglio paradossale: il via libera concesso dalla Corte d’Appello si scontrerebbe con un’altra norma del municipio di Stoccolma che vieta di accendere fuochi in pubblico.
A casa mia la laicità dello Stato si estrinseca non nello sfregio e nell'insulto (e nel rogo) dei simboli religiosi, ma nella garanzia e nel rispetto che lo Stato offre a protezione di ogni fede religiosa.
Il rogo dei libri è sempre un che di disturbante...e quando poi assume i contorni di una provocazione ed un insulto verso una religione (bruciare il Corano davanti ad una moschea nel giorno di una festa islamica) siamo nella caccia di Stato verso una religione ed i suoi fedeli.
Lo dico subito: se poi accadrà anche in Svezia quanto accaduto in Francia con la redazione di Charlie Hebdo, se la saranno cercata.
Bell'articolo di merd4 come al solito per fare scandalo:
Reuters: "Police said only two people were expected to take part, one of them Salwan Momika, who in a recent newspaper interview described himself as an Iraqi refugee seeking to ban the Koran."
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Meno male che è solo un articolo di merda per fare sensazionalismo.
Certo però che il timore rimane. Se bruciare Harry Potter o una bibbia non crea nessun problema, ecco che bruciando un corano ci si deve preoccupare del fatto che qualche d'uno può fare la pelle a qualche d'un altro. Questo proprio non lo digerisco.
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