Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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" "Putin costruisce la fiducia lanciando su Kiev il più massiccio attacco missilistico da settimane, proprio nel mezzo della visita di leader africani alla nostra capitale. I missili sono un messaggio all'Africa: la Russia vuole più guerra, non la pace": lo scrive citato da Telegram il ministro degli Esteri dell'Ucraina, Dmytro Kuleba.
"In seguito di un attacco missilistico russo, case private sono state danneggiate in uno dei distretti della regione di Kiev, dove ci sono vittime": lo riferisce il capo della polizia regionale, Andriy Nebytov. ...
"La situazione nell'area sotto il comando militare orientale rimane tesa. Nonostante l'avanzata delle nostre truppe a sud e malgrado il nemico perda territori e insediamenti in questa direzione, questi continua a spostare alcune delle unità più capaci di combattere verso la direzione di Bakhmut, combinando queste azioni con un potente fuoco di artiglieria e attacchi d'assalto e aerei dell'esercito sulle posizioni delle nostre truppe": lo scrive su Telegram il comandante delle forze di terra ucraine, Oleksandr Syrskyi. "Allo stesso tempo, continuiamo a condurre azioni con l'obiettivo di spostare gradualmente il nemico dagli approcci a Bakhmut. Rendendosi conto di ciò, le unità nemiche hanno opposto una resistenza disperata. Pertanto, è chiaro che i nostri piani necessitano di aggiustamenti e chiarimenti periodici" "
(Ansa)Last edited by Irrlicht; 16-06-2023, 13:33:55.Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza MessaggioRiparte la mediazione turca, Putin presto da Erdogan
https://www.agi.it/estero/news/2023-...aina-21859746/
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Originariamente Scritto da Sergio Visualizza MessaggioPutin in Europa? Lo arrestano!
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" "La controffensiva ucraina non ha alcuna chance di successo", sostiene il presidente russo Vladimir Putin.
"Le forze di Kiev in questo momento attaccano in alcune aree, hanno perso diversi carri armati, i combattimenti continuano ma non hanno alcuna possibilità. I cambiamenti mondiali in tutte le sfere non sono temporanei, ma cardinali, profondi e irreversibili. La Russia è obbligata ad aumentare la spesa per la difesa per garantire la sicurezza del paese.
La Russia sarà sempre parte dell'economia mondiale nonostante le sanzioni.
Ho amici ebrei che mi dicono che Zelensky non è un ebreo, ma un disonore per gli ebrei" "
(Ansa)
Fonti Nato, non c'è accordo su rimozione del Map per Kiev
'Si tratta solo di una proposta'
Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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"Offro a tutti". Poi Trump lascia il ristorante senza pagare
L'ex presidente è entrato in un ristorante cubano di Miami annunciando "cibo per tutti", dando a intendere che si sarebbe occupato del conto. Ma i suoi sostenitori hanno avuto un'amara sorpresa alla cassa
BeneSpesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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L’uranio per le centrali atomiche Usa? Viene dalla Russia
A 16 mesi dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, gli Stati Uniti continuano a comprare uranio arricchito da Mosca per le proprie centrali atomiche
La notizia è di quelle che suscitano incredulità.
A 16 mesi dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, dopo che l’Amministrazione Biden ha guidato l’Occidente nell’applicazione di un armamentario di sanzioni, e cerca di descrivere un Vladimir Putin isolato, l’America stessa continua a comprare uranio arricchito da Mosca per le proprie centrali atomiche.
Per la precisione, le aziende Usa che gestiscono i reattori nucleari per generare energia elettrica versano un miliardo di dollari l’anno a Rosatom, l’azienda di Stato russa che fornisce l’uranio, e ha stretti legami con l’apparato militare di Putin. La fonte più recente che conferma questi dati è un’inchiesta lunga e dettagliata del New York Times. Ma a leggerla con attenzione si capisce che è un segreto di Pulcinella, una contraddizione estrema che è sotto gli occhi di tutti, alla luce del sole.
Eppure la dipendenza degli Stati Uniti dalla Russia in questo settore è preoccupante.
L’energia nucleare oggi genera più di metà dell’elettricità Usa ottenuta da fonti rinnovabili. La sua importanza è destinata ad aumentare in futuro, se si vuole de-carbonizzare l’economia americana, tenuto conto delle limitazioni tecniche di altre fonti rinnovabili come eolico e solare. Vento e sole sono intermittenti, il nucleare genera corrente a ciclo continuo.
Gli esperti concordano che l’atomo civile è entrato in una fase di rinascita. Inoltre all’orizzonte si profila l’avvento della fusione magnetica, il nucleare pulito (senza scorie). Quest’ultimo non avrà bisogno dell’uranio. Ma non siamo ancora lì.
Nel frattempo l’uranio arricchito resterà indispensabile per alimentare l’attuale generazione di reattori. E senza le forniture dalla Russia molti di questi reattori si fermerebbero. Per la precisione un terzo di tutto l’uranio arricchito che viene usato in America viene dalle filiali di Rosatom, l’azienda russa; la maggior parte del resto viene importata dall’Europa; solo una piccola frazione rimanente viene prodotta da un consorzio anglo-tedesco-olandese che ha impianti sul territorio Usa.
La dipendenza delle centrali americane da Rosatom ha una genesi geopolitica in un’era che oggi ci sembra remota. Dopo la dissoluzione dell’Unione sovietica, per anni i governi americani e russi andarono d’amore e d’accordo. Gli Stati Uniti volevano agevolare la rinascita dell’economia russa. Inoltre volevano aiutare Mosca a gestire la sua industria nucleare e i suoi arsenali atomici, promuovendo una transizione indolore dall’uso militare all’uso civile per le sue capacità produttive nell’uranio arricchito.
Fu così che l’America, dopo essere stata a lungo la principale produttrice di uranio arricchito, praticamente smantellò la propria industria per affidarsi alle forniture da Mosca.
Oggi non esistono più aziende veramente americane che siano attive in questa filiera. C’è il progetto di ricostruire un’autonomia nazionale nell’uranio arricchito, ma i tempi per arrivarci saranno lunghi. Intanto le due nazioni sono prigioniere di questo paradosso.
L’America rimane dipendente per un settore strategico da una nazione che considera una pericolosa avversaria e che sta cercando di isolare economicamente. Non meno sorprendente è la contraddizione russa. Putin potrebbe colpire l’economia Usa con una poderosa contro-sanzione, se soltanto ordinasse alle varie filiali di Rosatom di cessare ogni fornitura di uranio arricchito all’impero dello Zio Sam.
Perché non lo fa? Che cosa aspetta a farlo? Lo farà mai? O ha deciso che non gli conviene?
A ben vedere il mondo di oggi è disseminato di queste contraddizioni. Perché fu costruito dal 1989-1991 in poi su uno scenario molto diverso, di interdipendenza, crescita dei commerci, complementarietà fra le nazioni. Smontare tutto, fare retromarcia, costruire un mondo basato su principi diversi, far prevalere le ragioni della sicurezza su quelle della convenienza economica, è davvero complicato. Siamo solo agli inizi di questo percorso nuovo
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioL’uranio per le centrali atomiche Usa? Viene dalla Russia
A 16 mesi dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, gli Stati Uniti continuano a comprare uranio arricchito da Mosca per le proprie centrali atomiche
La notizia è di quelle che suscitano incredulità.
A 16 mesi dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, dopo che l’Amministrazione Biden ha guidato l’Occidente nell’applicazione di un armamentario di sanzioni, e cerca di descrivere un Vladimir Putin isolato, l’America stessa continua a comprare uranio arricchito da Mosca per le proprie centrali atomiche.
Per la precisione, le aziende Usa che gestiscono i reattori nucleari per generare energia elettrica versano un miliardo di dollari l’anno a Rosatom, l’azienda di Stato russa che fornisce l’uranio, e ha stretti legami con l’apparato militare di Putin. La fonte più recente che conferma questi dati è un’inchiesta lunga e dettagliata del New York Times. Ma a leggerla con attenzione si capisce che è un segreto di Pulcinella, una contraddizione estrema che è sotto gli occhi di tutti, alla luce del sole.
Eppure la dipendenza degli Stati Uniti dalla Russia in questo settore è preoccupante.
L’energia nucleare oggi genera più di metà dell’elettricità Usa ottenuta da fonti rinnovabili. La sua importanza è destinata ad aumentare in futuro, se si vuole de-carbonizzare l’economia americana, tenuto conto delle limitazioni tecniche di altre fonti rinnovabili come eolico e solare. Vento e sole sono intermittenti, il nucleare genera corrente a ciclo continuo.
Gli esperti concordano che l’atomo civile è entrato in una fase di rinascita. Inoltre all’orizzonte si profila l’avvento della fusione magnetica, il nucleare pulito (senza scorie). Quest’ultimo non avrà bisogno dell’uranio. Ma non siamo ancora lì.
Nel frattempo l’uranio arricchito resterà indispensabile per alimentare l’attuale generazione di reattori. E senza le forniture dalla Russia molti di questi reattori si fermerebbero. Per la precisione un terzo di tutto l’uranio arricchito che viene usato in America viene dalle filiali di Rosatom, l’azienda russa; la maggior parte del resto viene importata dall’Europa; solo una piccola frazione rimanente viene prodotta da un consorzio anglo-tedesco-olandese che ha impianti sul territorio Usa.
La dipendenza delle centrali americane da Rosatom ha una genesi geopolitica in un’era che oggi ci sembra remota. Dopo la dissoluzione dell’Unione sovietica, per anni i governi americani e russi andarono d’amore e d’accordo. Gli Stati Uniti volevano agevolare la rinascita dell’economia russa. Inoltre volevano aiutare Mosca a gestire la sua industria nucleare e i suoi arsenali atomici, promuovendo una transizione indolore dall’uso militare all’uso civile per le sue capacità produttive nell’uranio arricchito.
Fu così che l’America, dopo essere stata a lungo la principale produttrice di uranio arricchito, praticamente smantellò la propria industria per affidarsi alle forniture da Mosca.
Oggi non esistono più aziende veramente americane che siano attive in questa filiera. C’è il progetto di ricostruire un’autonomia nazionale nell’uranio arricchito, ma i tempi per arrivarci saranno lunghi. Intanto le due nazioni sono prigioniere di questo paradosso.
L’America rimane dipendente per un settore strategico da una nazione che considera una pericolosa avversaria e che sta cercando di isolare economicamente. Non meno sorprendente è la contraddizione russa. Putin potrebbe colpire l’economia Usa con una poderosa contro-sanzione, se soltanto ordinasse alle varie filiali di Rosatom di cessare ogni fornitura di uranio arricchito all’impero dello Zio Sam.
Perché non lo fa? Che cosa aspetta a farlo? Lo farà mai? O ha deciso che non gli conviene?
A ben vedere il mondo di oggi è disseminato di queste contraddizioni. Perché fu costruito dal 1989-1991 in poi su uno scenario molto diverso, di interdipendenza, crescita dei commerci, complementarietà fra le nazioni. Smontare tutto, fare retromarcia, costruire un mondo basato su principi diversi, far prevalere le ragioni della sicurezza su quelle della convenienza economica, è davvero complicato. Siamo solo agli inizi di questo percorso nuovo
CorSera
Originariamente Scritto da Sean
mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola
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Originariamente Scritto da zuse Visualizza MessaggioAhaha e noi Europei cornuti e mazziati.
Sent from my Pixel 7 Pro using TapatalkOriginariamente Scritto da claudio96
sigpic
più o meno il triplo
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" Il presidente russo ha chiesto di rispettare un minuto di silenzio in memoria di Silvio Berlusconi durante il Forum economico internazionale di San Pietroburgo"
(Ansa)
" A parlare è direttamente lui, Vladimir Putin, che approfitta del palcoscenico del Forum di San Pietroburgo per annunciare che il trasferimento sul territorio bielorusso di armi nucleari tattiche "è un elemento di deterrenza, un segnale per coloro che stanno pensando di infliggere una sconfitta strategica alla Russia". "Completeremo il trasferimento delle armi nucleari entro la fine dell'estate".
Poi avverte la Nato: la Russia "ha più armi nucleari dei Paesi della Nato. Vogliono che le riduciamo, ma non lo faremo". E ammonisce anche chi crede nella controffensiva ucraina: "Presto smetterà di usare armi ed equipaggiamenti di sua produzione, tutto ciò che usano viene dall'esterno, in questo modo non si combatte a lungo". "
(Agi)
Nato: "La controffensiva mette i russi in difficoltà
Last edited by Irrlicht; 17-06-2023, 03:33:48.Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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"Le iniziative di pace tese alla soluzione del conflitto ucraino proposte da vari Paesi "contengono idee che potrebbero funzionare". Lo ha detto allala portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.
Al corrispondente dell'agenzia al Forum economico internazionale di San Pietroburgo che le chiedeva se ci fossero idee praticabili nei piani di pace proposti da altri Paesi, Zakharova ha risposto "certo che ci sono". "Ribadisco - ha aggiunto - che siamo grati ad ogni Paese, ad ogni Stato, ad ogni personaggio pubblico, visto che molte proposte sono state avanzate personalmente da personaggi pubblici internazionali. Siamo grati a tutti coloro che parlano di pace, che fanno proposte in tal senso e vogliono rendersi utili". "
(Agi)
In Africa Russia e Cina sono più avversari che alleati
Gli interessi di Pechino e Mosca sono diversi e per taluni aspetti divergenti, ma hanno in comune un medesimo tratto: le azioni cinesi e russe sono simili in quanto non chiedono principi di condizionalità
Da Taiwan ai chip, Blinken vola a Pechino per smorzare le tensioni
Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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Originariamente Scritto da Sean
mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola
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