Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
"Un acceso silenzio brucerà la campagna
come i falò la sera."
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Presidenziali Usa, candidati deboli per il mondo libero ma i due partiti possono sostituirli?
L'ultimo capitombolo di Joe Biden mette in luce il problema dell’età del presidente. Sul versante opposto c’è il vantaggio di Donald Trump nei sondaggi per le primarie. L’America in crisi di leadership
In che stato è «il leader del mondo libero»? L’ultimo capitombolo di Joe Biden viene trattato con imbarazzo da parte di quei media che cercano di proteggerlo. Ma è chiaro che la salute psico-fisica del presidente sarà un terreno di attacco della destra in campagna elettorale. In America la trasparenza sulla salute dei leader è diventata un obbligo. L’autocensura ha dei limiti. Poi c’è il disastro Kamala Harris: la vice fa notizia soprattutto per le risate sgangherate con cui accompagna discorsi incomprensibili. La differenza di età non la rende più brillante del capo.
Sul versante opposto c’è l’inquietante vantaggio di Donald Trump nei sondaggi in casa repubblicana. Ron DeSantis, malgrado i successi economici al governo della Florida, arranca dietro l’ex presidente, al quale buona parte della base repubblicana perdona l’orrore dell’assalto al Campidoglio. In quanto ai guai giudiziari, finché vengono da una magistratura politicizzata confermano per i seguaci di Trump la teoria della persecuzione.
È un’America in crisi di leadership proprio quando la sua guida è essenziale per tenere unite e determinate le alleanze fra democrazie, in Occidente e in Oriente. Vladimir Putin e Xi Jinping godono di fronte alle immagini di Biden che inciampa e casca. Le speculazioni si allargano agli alleati. Dall’Europa al Giappone, ogni governo amico dell’America si chiede se nel gennaio 2025 alla Casa Bianca ci sarà un leader sano, valido, e fedele alle coalizioni fra democrazie.
Un sussulto da parte dei due establishment democratico e repubblicano, per imprimere una svolta nelle candidature, sarebbe nell’interesse dell’America e del mondo. È ancora possibile?
A sinistra per ora c’è una candidatura di disturbo: Robert Kennedy Jr (il figlio di Bob assassinato nel 1968), un ultrà dell’ambientalismo anti-vax, ripudiato dalla sua famiglia e dal partito; ma con un sorprendente 19% di consensi in alcuni sondaggi. Kennedy non ha chances ma una maggioranza dei democratici gradirebbe un’alternativa a Biden.
A destra si sussurra di un piano di alcuni grandi finanziatori: affollare le candidature nelle primarie, ma con un accordo segreto di desistenza fra tutti i candidati anti-Trump in favore dell’unico che risulterà capace di battere The Donald . È il piano che mancò nel 2016. Resta da vedere se questo establishment repubblicano conti ancora o se Trump abbia completato la metamorfosi del Grand Old Party in una forza populista, anti-élite e anti-sistema. Infine c’è il movimento No Label («Nessuna etichetta») che lavora per una candidatura indipendente; nella storia degli Stati Uniti i terzi candidati hanno fatto perdere qualcuno ma non hanno mai vinto.
Se non soffia un vento di panico a Washington, una spiegazione la trovate in una serie televisiva, The Diplomat. È la storia di un’ambasciatrice Usa a Londra, «allevata» per diventare la vice di un presidente anziano che perde colpi. Attorno al vecchio presidente si vede una squadra che lo dirige, lo guida, lo corregge, lo sostituisce. È la teoria del Deep State («Stato profondo»), depurata dalla dimensione complottista e paranoica che l’entourage di Trump dà all’espressione. È l’idea che l’America ha una «cupola» tecnocratica di altissimo livello: il National Security Council della Casa Bianca, il Pentagono, il dipartimento di Stato, l’intelligence, i think tank e i network informali con i giganti Big Tech. Questo è il vero governo, in parte è ufficiale, agisce secondo il dettato costituzionale, coinvolge alcune élite del Congresso; in parte agisce dietro le quinte e «commissaria» la democrazia.
Si può essere rassicurati da questi elementi di solidità e continuità. Sarebbe più sano avere nuove generazioni che scendono in campo a servire il Paese. Qui si tocca un altro tasto dolente. Scuola e università sono zone di guerra tra ideologie, anziché il luogo dove si forma uno spirito civico. Solo il 38% degli americani oggi si dicono fieri di esserlo. Pochi sono motivati a servire un Paese che si considera un condensato di tutte le ingiustizie e le patologie della terra.
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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La guerra sta prendendo una piega preoccupante per l’Ucraina
La caduta di Bakhmut è un evento militarmente minore ma scioccante per la resistenza e per il fronte interno del paese invaso. Kiev ha accettato la logica del conflitto di attrito che conviene a Mosca. Il tempo sembra giocare per l’invasore.
Lucio Caracciolo - Limes
La caduta di Bakhmut, poco importa se totale come proclama Mosca o semitotale come vuole Zelensky, è un evento militarmente minore ma scioccante per la resistenza e per il fronte interno ucraino. Migliaia di combattenti hanno dato la vita per impedire che su quel cumulo di macerie sventolasse la lugubre bandiera nera della Wagner. Erano mesi che il capo delle Forze armate ucraine, generale Zaluzhny, cercava inutilmente di convincere il suo presidente dell’urgenza di ripiegare in buon ordine da Bakhmut.
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[...] Anche a Washington, così come nel quartier generale della Nato a Bruxelles, a Parigi, Roma o Berlino, in pochi credono che davvero i soldati di Zelensky potranno issare nuovamente la bandiera ucraina in Crimea o in tutto il Donbass. Anzi, esiste il rischio concreto che la tanto attesa rivincita militare si risolva in un mezzo fiasco. I russi potrebbero tenere il fronte o arretrare di poco. In qualche modo Zelensky allude a questo pericolo, quando chiede con insistenza di portare il più presto possibile l’Ucraina nell’Alleanza atlantica. Operazione impossibile nel breve periodo, se non altro perché il Trattato vieta l’ingresso nel club transatlantico di nazioni coinvolte in un conflitto.
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Mi pare si stia facendo strada, anche tra analisti filoccidentali e media spudoratamente piegati ad una sola linea narrativa, il tarlo del dubbio: l'Ucraina non vincerà mai, al massimo potrà pattare in uno stallo alla coreana...con una guerra che da calda diventerà a bassa intensità, dovendosi rassegnare a perdere Donbass, Crimea (e mare).
Sì c'è l'incognita della più annunciata controffensiva della storia, la stanno tutti aspettando...vedremo se ci sarà e che risultati avrà...ma i russi nel frattempo hanno fortificato tutto il fronte, non è che si stanno girando i pollici.Last edited by Sean; 03-06-2023, 13:09:00....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioMi pare si stia facendo strada, anche tra analisti filoccidentali e media spudoratamente piegati ad una sola linea narrativa, il tarlo del dubbio: l'Ucraina non vincerà mai, al massimo potrà pattare in uno stallo alla coreana...con una guerra che da calda diventerà a bassa intensità, dovendosi rassegnare a perdere Donbass, Crimea (e mare).
Sì c'è l'incognita della più annunciata controffensiva della storia, la stanno tutti aspettando...vedremo se ci sarà e che risultati avrà...ma i russi nel frattempo hanno fortificato tutto il fronte, non è che si stanno girando i pollici.Last edited by Ospite; 03-06-2023, 14:07:04.
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Fa un sacco ridere quando i giornalisti parlano di piani segreti di non si sa quale forza supremaOriginariamente Scritto da Lorenzo993non nominare cristo che se ti avesse incontrato avrebbe mandato a mignotte la bibbia e ti avrebbe preso a calci in culo
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Zelensky: "L'Ucraina è pronta alla controffensiva"
"Non so quanto tempo ci vorrà. Ma lo faremo e siamo pronti", il presidente Zelensky in un'intervista al Wall Street Journal
"Non so quanto tempo ci vorrà, ma siamo pronti", il presidente Zelensky in un'intervista al Wall Street Journal
Inviato dal mio Samsung Galaxy S23 Ultra utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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"L'Ucraina è pronta a lanciare la sua attesa controffensiva: lo ha affermato il presidente Volodymyr Zelensky in un'intervista al Wall Street Journal.
"Crediamo fermamente che avremo successo", ha commentato il leader ucraino da Odessa.
Zelensky ha riconosciuto la superiorità aerea russa e la mancanza di protezione da questa minaccia - ha sottolineato - significa che "un gran numero di soldati morirà" nell'operazione.
"Non so quanto tempo ci vorrà", ha dichiarato Zelensky. "Ad essere onesti, può andare in vari modi, completamente diversi. Ma la faremo e siamo pronti", ha sottolineato, aggiungendo che Kiev avrebbe voluto avere un maggior numero di armi dall'Occidente per la prossima campagna. Tuttavia, l'Ucraina è pronta a muoversi: "Vorremmo avere certe cose, ma non possiamo aspettare per mesi", ha detto. Il leader ha poi osservato che le forze di terra ucraine sono "più forti e più motivate" delle truppe russe, ma se l'Ucraina non sarà in grado di resistere alla Russia, "quell'animale, quella bestia svilupperà un gusto" per la conquista e andrà oltre, ha aggiunto riferendosi al presidente russo Vladimir Putin. Zelensky si è anche detto preoccupato che qualsiasi cambiamento nell'amministrazione americana possa influire sugli aiuti. "In una situazione come questa, quando c'è sostegno, si ha paura dei cambiamenti", ha detto. "E ad essere onesti, quando si parla di un cambio di amministrazione, mi sento come qualsiasi altra persona: si desidera un cambiamento in meglio, ma può anche accadere il contrario", ha aggiunto. Ma una preoccupazione più immediata per il presidente ucraino, scrive il Wall Street Journal, è quella di garantire un percorso chiaro verso l'adesione del Paese alla Nato al vertice che si terrà a luglio a Vilnius, in Lituania. "Se non riceveremo un segnale a Vilnius, credo che non abbia senso che l'Ucraina partecipi a questo vertice", ha dichiarato. "
(Ansa)Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
"Un acceso silenzio brucerà la campagna
come i falò la sera."
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Quindi era meglio trattare un anno fa sulla base di Crimea russa, Donbass magari stile Sudtirolo e UA stato cuscinetto.
Ma noi si era tutti putiniani a dirlo
Sent from my Pixel 7 Pro using TapatalkOriginariamente Scritto da claudio96
sigpic
più o meno il triplo
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Originariamente Scritto da Ponno Visualizza MessaggioQuindi era meglio trattare un anno fa sulla base di Crimea russa, Donbass magari stile Sudtirolo e UA stato cuscinetto.
Ma noi si era tutti putiniani a dirlo
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nel 2022 sono tornati alla carica e c'è chi voleva cedere al ricatto, così nel 2030 avrebbero ricattato nuovamente l'ucraina chiedendo l'annessione del donbass e lo statuto speciale per altre regioni più a ovest, e così via
e se alla fine si prenderanno il donbass sarà giusto un cumulo di macerie da ricostruire
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