If this is your first visit, be sure to
check out the FAQ by clicking the
link above. You may have to register
before you can post: click the register link above to proceed. To start viewing messages,
select the forum that you want to visit from the selection below.
Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
Zelensky: qualsiasi opzione che non comprende Crimea è perdita tempo
Il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, in un'intervista al Financial Times ha definito una "perdita di tempo" qualsiasi opzione per mettere fine alla guerra che non comporti la liberazione della Crimea. "Se qualcuno è pronto a offrirci un modo per liberare la Crimea non tramite mezzi militari sarò sicuramente favorevole", ha spiegato. Mentre chi teorizza un accordo con la Crimea territorio della Federazione Russa "non dovrebbe sprecare il suo tempo così".
Repubblica
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Marcu, onestamente, cosa dovrebbe dire di diverso?
Inviato dal mio SM-G991B utilizzando Tapatalk
No figurati, finché non gli fanno mancare la terra sotto i piedi ci mancherebbe.
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Nato: Cina non è avversario, ma sempre più vicina a Russia
«I ministri degli Affari esteri affronteranno i modi per rafforzare la nostra resilienza davanti alle sfide poste dalla Cina. La Cina non è un avversario, ma sta aumentando la modernizzazione militare, la sua presenza dall’Artico ai Balcani occidentali, dallo spazio al cyberspazio e sta provando a controllare le infrastrutture critiche degli alleati della Nato. Vediamo che Russia e Cina lavorano sempre più strettamente». Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, presentando la riunione dei ministri degli Esteri della Nato che si terrà a Bucarest il 29-30 novembre. «La guerra in Ucraina ha dimostrato quanto sia pericolosa la dipendenza dal gas russo. Quindi, noi dobbiamo affrontare le nostre dipendenza da altri regimi autoritari, non solo dalla Cina. Dobbiamo gestire i rischi, diminuire le vulnerabilità e aumentare la mostra resilienza», ha aggiunto.
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Aprire una crisi con la Cina ora sarebbe la ciliegina sulla torta. Con quelli sbatti male però.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Il falco Tolstoj: «Rispediremo l’Ucraina nel diciottesimo secolo»
Il vicepresidente della Duma: metteremo la nostra bandiera su Kiev
«A voi occidentali manca il senso della storia». Esistono le speranze di questa parte del mondo, su fratture e divisioni interne alla politica e agli apparati russi. E poi c’è il ruvido pragmatismo di Pjotr Tolstoj, trisnipote del grande scrittore, vicepresidente della Duma, falco tra i falchi, fedelissimo alla linea più dura, anzi spietata, possibile. Non raccoglie le obiezioni, ripete le sue tesi di matrice ultranazionalista, che a casa propria gli valgono una notevole popolarità, tale da farlo indicare da alcuni analisti come futuro capo di qualche ministero importante. «Basta guardare ai conflitti dei secoli scorsi tra Russia ed Europa per capire».
Cosa intende?
«Nell’Ottocento eravamo a Parigi, nel Novecento a Berlino. Quindi, l’unico punto di mediazione è la nostra bandiera su Kiev. Poi vedremo».
Perché allora la Russia sembra così in difficoltà?
«Questo è un film che si sta facendo l’Occidente. In qualsiasi guerra si verificano periodi di vittorie, momenti di arretramenti e di ridislocazione delle forze prima dell’inverno. La verità è che siamo solo agli inizi. Ma arriveremo ad annientare il nemico».
Privandolo di luce, gas e acqua bombardando obiettivi civili?
«Poche settimane fa cantavate vittoria. Adesso vi lamentate per la nostra strategia, che mi sembra efficace e lecita. Abbattendo ogni sua infrastruttura, rispediremo l’Ucraina nel diciottesimo secolo».
Dopo il ritiro da Kherson è l’unico modo per vincere?
«Quello non fu un trionfo dell’Ucraina, come è stato presentato, bensì una nostra tattica per raccogliere le forze e non consentire eccessive vittime. Ma secondo la Costituzione russa Kherson è parte della Federazione Russa e non ho dubbi che tornerà ad esserlo. Come molte altre città della ex Ucraina».
Non teme l’instabilità dei confini russi dopo la fine dell’Operazione militare speciale?
«Quando tutto sarà finito, credo che nascerà un sistema di sicurezza internazionale diverso. I miti occidentali sulla vittoria definitiva nella Guerra fredda e l’espansione della Nato faranno parte del passato. Sono abbastanza sicuro del fatto che a decidere gli assetti futuri sarà la prossima generazione di politici. Tutti gli attuali leader dell’Europa verranno accantonati, dopo che la loro posizione nel conflitto ha portato un enorme degrado economico ai loro Paesi».
Come spiega allora il pessimismo che sempre più spesso emerge dai talk show e dalle analisi sui media russi?
«Con le aspettative esagerate di coloro che attendevano una vittoria rapida e non aveva capito la sostanza di questo conflitto tra Russia e Occidente, che invece sarà duraturo. Mi creda, le azioni più decise della Russia le vedremo più avanti».
Non percepisce una certa stanchezza nella società?
«Mi sembra innegabile che ci sia. Ma sento anche un grande slancio patriottico. Quel che conta è la consapevolezza generale che in questo conflitto la Russia vincerà».
Da cosa deriva tanta sicurezza?
«Non bisogna dimenticare che le potenze nucleari non perdono mai le guerre».
E se l’isolamento della Russia durasse anche dopo l’eventuale fine del conflitto ucraino?
«Questo è un sogno irrealizzabile dell’Occidente. Siamo il più grande Paese in Europa. Senza di noi non può essere davvero attuata alcuna decisione presa da un G7 o da un G20. Cina, India, Africa ed America latina sono anche loro consci della fine del mondo occidentale monopolare. Dopo la conclusione delle azioni belliche ci sarà la fila per avviare negoziati e affari con noi».
Mi sembra quasi inutile chiederle se esiste lo spazio per una trattativa con l’Ucraina…
«Tutte le trattative sono state fermate da Washington e da Londra. L’Unione europea pensa che l’Ucraina abbia una chance di mantenersi come Stato attraverso una soluzione militare. Quindi siamo aperti ai colloqui con coloro che prendono le decisioni, perché è chiaro che non si tratta del governo di Kiev. Ma prima ci serve la vittoria sul campo. Possiamo anche aspettare. Noi, di tempo ne abbiamo abbastanza».
CorSera - intervista di Marco Imarisio
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Il falco Tolstoj: «Rispediremo l’Ucraina nel diciottesimo secolo»
Il vicepresidente della Duma: metteremo la nostra bandiera su Kiev
«A voi occidentali manca il senso della storia». Esistono le speranze di questa parte del mondo, su fratture e divisioni interne alla politica e agli apparati russi. E poi c’è il ruvido pragmatismo di Pjotr Tolstoj, trisnipote del grande scrittore, vicepresidente della Duma, falco tra i falchi, fedelissimo alla linea più dura, anzi spietata, possibile. Non raccoglie le obiezioni, ripete le sue tesi di matrice ultranazionalista, che a casa propria gli valgono una notevole popolarità, tale da farlo indicare da alcuni analisti come futuro capo di qualche ministero importante. «Basta guardare ai conflitti dei secoli scorsi tra Russia ed Europa per capire».
Cosa intende?
«Nell’Ottocento eravamo a Parigi, nel Novecento a Berlino. Quindi, l’unico punto di mediazione è la nostra bandiera su Kiev. Poi vedremo».
Perché allora la Russia sembra così in difficoltà?
«Questo è un film che si sta facendo l’Occidente. In qualsiasi guerra si verificano periodi di vittorie, momenti di arretramenti e di ridislocazione delle forze prima dell’inverno. La verità è che siamo solo agli inizi. Ma arriveremo ad annientare il nemico».
Privandolo di luce, gas e acqua bombardando obiettivi civili?
«Poche settimane fa cantavate vittoria. Adesso vi lamentate per la nostra strategia, che mi sembra efficace e lecita. Abbattendo ogni sua infrastruttura, rispediremo l’Ucraina nel diciottesimo secolo».
Dopo il ritiro da Kherson è l’unico modo per vincere?
«Quello non fu un trionfo dell’Ucraina, come è stato presentato, bensì una nostra tattica per raccogliere le forze e non consentire eccessive vittime. Ma secondo la Costituzione russa Kherson è parte della Federazione Russa e non ho dubbi che tornerà ad esserlo. Come molte altre città della ex Ucraina».
Non teme l’instabilità dei confini russi dopo la fine dell’Operazione militare speciale?
«Quando tutto sarà finito, credo che nascerà un sistema di sicurezza internazionale diverso. I miti occidentali sulla vittoria definitiva nella Guerra fredda e l’espansione della Nato faranno parte del passato. Sono abbastanza sicuro del fatto che a decidere gli assetti futuri sarà la prossima generazione di politici. Tutti gli attuali leader dell’Europa verranno accantonati, dopo che la loro posizione nel conflitto ha portato un enorme degrado economico ai loro Paesi».
Come spiega allora il pessimismo che sempre più spesso emerge dai talk show e dalle analisi sui media russi?
«Con le aspettative esagerate di coloro che attendevano una vittoria rapida e non aveva capito la sostanza di questo conflitto tra Russia e Occidente, che invece sarà duraturo. Mi creda, le azioni più decise della Russia le vedremo più avanti».
Non percepisce una certa stanchezza nella società?
«Mi sembra innegabile che ci sia. Ma sento anche un grande slancio patriottico. Quel che conta è la consapevolezza generale che in questo conflitto la Russia vincerà».
Da cosa deriva tanta sicurezza?
«Non bisogna dimenticare che le potenze nucleari non perdono mai le guerre».
E se l’isolamento della Russia durasse anche dopo l’eventuale fine del conflitto ucraino?
«Questo è un sogno irrealizzabile dell’Occidente. Siamo il più grande Paese in Europa. Senza di noi non può essere davvero attuata alcuna decisione presa da un G7 o da un G20. Cina, India, Africa ed America latina sono anche loro consci della fine del mondo occidentale monopolare. Dopo la conclusione delle azioni belliche ci sarà la fila per avviare negoziati e affari con noi».
Mi sembra quasi inutile chiederle se esiste lo spazio per una trattativa con l’Ucraina…
«Tutte le trattative sono state fermate da Washington e da Londra. L’Unione europea pensa che l’Ucraina abbia una chance di mantenersi come Stato attraverso una soluzione militare. Quindi siamo aperti ai colloqui con coloro che prendono le decisioni, perché è chiaro che non si tratta del governo di Kiev. Ma prima ci serve la vittoria sul campo. Possiamo anche aspettare. Noi, di tempo ne abbiamo abbastanza».
CorSera - intervista di Marco Imarisio
da questa intervista emerge chiaramente che ognuno (occidente/russia) si sta facendo la "sua" guerra, raccontandosela un sacco.
fanno pensare le frasi sul fatto che le azioni più decise della russia si vedranno più avanti, e la considerazione che le potenze nucleari non perdono mai
da questa intervista emerge chiaramente che ognuno (occidente/russia) si sta facendo la "sua" guerra, raccontandosela un sacco.
fanno pensare le frasi sul fatto che le azioni più decise della russia si vedranno più avanti, e la considerazione che le potenze nucleari non perdono mai
Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
We process personal data about users of our site, through the use of cookies and other technologies, to deliver our services, personalize advertising, and to analyze site activity. We may share certain information about our users with our advertising and analytics partners. For additional details, refer to our Privacy Policy.
By clicking "I AGREE" below, you agree to our Privacy Policy and our personal data processing and cookie practices as described therein. You also acknowledge that this forum may be hosted outside your country and you consent to the collection, storage, and processing of your data in the country where this forum is hosted.
Commenta