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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
No aspetta, non sono stato chiaro
Anche io mi sento piu' spagnolo che americano...o anche greco. Tra popoli mediterranei ci si intende al volo. Posso anche dire che gli USA mi hanno influenzato moltissimo a livello culturale, ma questo e' un altro discorso.
Intendevo dire che a livello pratico dobbiamo considerarci come parte di quell' Impero perche' se proviamo a emanciparsi penso che il prezzo da pagare sarebbe altissimo, proprio a livello pratico.
Cioe' se io fossi a Washington penserei a organizzare golpe e attentati terroristici pur di non perdere influenza o controllo su posti come l'Italia
Brutto da dire ma penso sia la realta'
Potremo emanciparsi solo se l' impero americano dovesse lentamente disgregarsi ma non lo vedo come uno scenario possibile nel medio termine
L'europa sarà sempre pensabile come una realtà "federativa". Per quanto dicevo prima (le molte europa), è sempre difficile trovare il senso identitario comune. Non a caso, in questi decenni, mentre qualcuno ragionava su nuovi equilibri geopolitici, i nostri politici dibattevano di quote latte e sulle misure delle vongole.
Trovo invece sensato il pensare a un'europa nella quale si ragioni per blocchi sinergici ma responsabili all'interno della loro collocazione geografica (e quindi politica, economica, etc).
Protonmail bulli colossali. Hanno mandato una mail a tutti spiegando che:
- stanno mandando fondi per aiuti esclusivamente umanitari in Ucraina, ognuno è libero di contribuire e loro matchano la donazione
- se ne sbattono delle sanzioni in Russia e lavoreranno per garantire il servizio a tutti i russi
- servizio gratuito per tutti gli ucraini e tutti i russi finché non saranno di nuovo in grado di pagare.
Originariamente Scritto da Sean
Bob è pure un fervente cattolico.
E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.
Alice - How long is forever? White Rabbit - Sometimes, just one second.
No aspetta, non sono stato chiaro
Anche io mi sento piu' spagnolo che americano...o anche greco. Tra popoli mediterranei ci si intende al volo. Posso anche dire che gli USA mi hanno influenzato moltissimo a livello culturale, ma questo e' un altro discorso.
Intendevo dire che a livello pratico dobbiamo considerarci come parte di quell' Impero perche' se proviamo a emanciparsi penso che il prezzo da pagare sarebbe altissimo, proprio a livello pratico.
Cioe' se io fossi a Washington penserei a organizzare golpe e attentati terroristici pur di non perdere influenza o controllo su posti come l'Italia
Brutto da dire ma penso sia la realta'
Potremo emanciparsi solo se l' impero americano dovesse lentamente disgregarsi ma non lo vedo come uno scenario possibile nel medio termine
Adesso, con questa appendice al discorso, risulta più chiara anche a me la tua visione.
Concordo, assolutamente concordo che la premessa ad ogni affrancamento europeo deve di necessità passare da un dissolvimento dei legacci americani imposti qua.
Allora viene la domanda scomoda, e la risposta dipende appunto dai fini superiori, di ordine quasi metafisico, che si vogliono perseguire: se la condizione necessaria è quella dell'indebolimento dell'impero USA, nel gran gioco della storia a noi cosa è più utile? Che aumenti questa dipendenza dagli USA (come sta accadendo ora in conseguenza della guerra in Ucraina) o che la Russia "vinca"? ovverosia che crei quel polo antiglobalista, antiamericano, capace di sparigliare le carte?
Perchè se non vince la Russia, non è che vincerà l'Europa, questa Europa: vinceranno USA e Cina, i due altri "imperi"...e quando la storia li metterà a confronto noi Europa ci ritroveremo nelle fibrillazioni odierne, forse di grado ancor maggiore, perchè nel frattempo avremo non agito per noi e su di noi ma chiesto ancora più latte nel biberon all'America.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Wess Mitchell dice che Nato ha sostanzialmente fatto capire all’Europa che il nostro teatro è secondario rispetto al Pacifico e che gli USA non possono gestire due fronti contemporaneamente. Quindi le risorse americane andranno principalmente a fronteggiare la Cina e in uno scenario non tellurocratico (ma principalmente marittimo). Ergo l’Europa, essendo necessario oramai un rafforzamento/adattamento della strategia militare, si deve pagare la difesa da sola.
Mitchell dice che il teatro Ucraino sia un’opportunità per l’Occidente, perché in ogni caso gli USA non saranno in grado di difendere l’Europa, avendo aperto il fronte occidentale/asiatico (dato quindi per certo nei prossimi 5 anni) e quindi che questo sia il pretesto ideale per riarmare la Germania e rallentare le pretese espansionistiche di Putin e Xi.
Di certo Mitchell vede il mondo nel puro interesse US, però effettivamente se queste sono le premesse, continuare a stare in due scarpe, potrebbe non aiutare l’Europa stessa. C’è da dire che la Russia occidentale, per quanto sia di cultura non strettamente europea, è sempre stata legata a doppio filo a noi e disconoscere secoli di storia è qualcosa che non solo non è semplice da realizzare, ma forse non lo vogliamo ne noi ne i russi stessi.
Wess Mitchell dice che Nato ha sostanzialmente fatto capire all’Europa che il nostro teatro è secondario rispetto al Pacifico e che gli USA non possono gestire due fronti contemporaneamente. Quindi le risorse americane andranno principalmente a fronteggiare la Cina e in uno scenario non tellurocratico (ma principalmente marittimo). Ergo l’Europa, essendo necessario oramai un rafforzamento/adattamento della strategia militare, si deve pagare la difesa da sola.
Mitchell dice che il teatro Ucraino sia un’opportunità per l’Occidente, perché in ogni caso gli USA non saranno in grado di difendere l’Europa, avendo aperto il fronte occidentale/asiatico (dato quindi per certo nei prossimi 5 anni) e quindi che questo sia il pretesto ideale per riarmare la Germania e rallentare le pretese espansionistiche di Putin e Xi.
Di certo Mitchell vede il mondo nel puro interesse US, però effettivamente se queste sono le premesse, continuare a stare in due scarpe, potrebbe non aiutare l’Europa stessa. C’è da dire che la Russia occidentale, per quanto sia di cultura non strettamente europea, è sempre stata legata a doppio filo a noi e disconoscere secoli di storia è qualcosa che non solo non è semplice da realizzare, ma forse non lo vogliamo ne noi ne i russi stessi.
Non lo vedo come un male e anzi, la vedo come una grossa opportunità dove finalmente l'Europa si rende indipendente e capace di gestire le cose in modo autonomo senza dover sempre alla stregua di un anziano che ha bisogno del nipote che l'aiuti. Anche perchè situazioni come quelle che stiamo vivendo, intaccano in primis gli Europei e non gli Americani, e avere la propria forza militare politica e diplomatica è nell'interesse dei popoli Europei, non di certo degli Americani. Spero sia la volta buona per rendersi indipendenti su più fronti, e non parlo solo di quello Russo.
Originariamente Scritto da modgallagher
gandhi invece di giocarsi il libretto della macchina si gioca la cartella clinica
" tra noi sarebbe come abbinare un vino pregiato a un ottimo cibo " ..
Comando Kiev: “Truppe russe concentrate su Mariupol”
«Le truppe russe continuano a concentrarsi sulla conquista della città portuale di Mariupol», riferisce lo Stato maggiore ucraino nell'aggiornamento fornito stamattina. Il rapporto evidenzia inoltre che i russi stanno anche concentrando un'offensiva attorno alla città di Izium, nella regione di Kharkiv, nell'est del Paese. Secondo l'ultima analisi fornita dagli esperti militari dello statunitense Institute for the Study of War (ISW), le forze russe completeranno «probabilmente» la cattura della città nei prossimi giorni. La tv di stato russa ha riferito che il centro della città è ormai sotto il controllo delle forze di Mosca, con 3 mila combattenti ucraini ancora presenti nelle aree periferiche.
Nyt: “Sanzioni deboli non fermeranno il Cremlino”
Secondo il New York Times «E' improbabile che le sanzioni occidentali convincano la Russia a fermare la guerra, tanto più perché mostrano come gli alleati stiano cercando di ridurre al minimo i propri danni economici ed evitare di rimanere invischiati in un conflitto armato diretto con Mosca". Il Nyt critica anche «le tensioni interne» tra i partner occidentali «su come meglio gestire la fase successiva del conflitto, che ha creato la più grande crisi di rifugiati in Europa dalla seconda guerra mondiale».
Kiev si prepara a “massiccia battaglia in Donbass”
«Sentiamo la fine dei preparativi per quella massiccia svolta, per quella grande battaglia che sarà qui nelle regioni di Luhansk e Donetsk. Abbiamo costantemente il nemico che cerca di sfondare la linea di difesa in determinate direzioni. Si vede che l'accumulo (truppe ed equipaggiamenti) è in corso, c'è un aumento di bombardamenti e tentati attacchi», afferma Sergeiy Gaidai, capo dell'amministrazione militare regionale di Lugansk, in tv, ripreso da Pravda Ukraina. Per 24 ore, c'è stata una battaglia a Rubezhnoye, che «si è conclusa bene per i nostri difensori, perché hanno schierato diversi carri armati e diversi mezzi corazzati e hanno distrutto completamente fino a 50 nemici». Ma da questa mattina la situazione nella regione «non è facile, il nemico ha sparato costantemente su Rubizhne, infliggendo molti colpi di artiglieria, tornado e aerei su Popasnaya».
Oltre 30 morti nell’attacco alla stazione di Kramatorsk
E' di oltre 30 morti e più di 100 feriti il nuovo bilancio dell'attacco missilistico che ha colpito la stazione ferroviaria di Kramatorsk, la città del Donetsk dalla quale migliaia di civili stanno venendo evacuati per sfuggire dai sempre più pesanti combattimenti nel Donbass. A riferirlo è il presidente della rete ferroviaria ucraina Alexander Kamyshin. Migliaia di persone erano alla stazione al momento dell'attacco russo, preparandosi a evacuare dal Donbass verso regioni più sicure mentre la Russia concentra le sue truppe nell'Ucraina orientale, ha reso noto il governatore della regione Pavlo Kyrylenko.
La Stampa
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Mosca nega attacco alla stazione e incolpa Kiev Il ministero della Difesa russo ha negato il coinvolgimento nell’attacco alla stazione di Kramatorsk e ha riferito che sul sito sono stati trovati frammenti del missile Tochka-U, utilizzato dalle forze armate ucraine. Lo riporta l’agenzia russa Tass.
Fao, prezzi alimentari mondiali ai massimi storici I prezzi alimentari mondiali hanno raggiunto i «livelli più alti di sempre» a marzo spinti dalla guerra in Ucraina, che «causa choc» nei mercati dei cereali e dell’olio vegetale. Lo afferma la Fao, spiegando che l’indice elaborato dall’agenzia Onu che traccia la variazione mensile dei prezzi internazionali di un paniere di prodotti alimentari di base, aveva già battuto il record a febbraio dalla sua creazione nel 1990, e ha registrato un ulteriore aumento del 12,6% a marzo. L’aumento è principalmente imputabile all’Indice Fao dei prezzi dei cereali, che «ha registrato un aumento del 17,1% rispetto a febbraio, trainato dai forti aumenti dei prezzi del grano e di tutti i cereali minori, principalmente a causa della guerra in Ucraina».
Mosca, distrutto centro addestramento stranieri a Odessa La Difesa russa — si legge sulla Tass — ha affermato di aver distrutto «un centro di addestramento per mercenari stranieri» a nord di Odessa. In precedenza le autorità ucraine avevano riferito di un «attacco missilistico alle infrastrutture» della città portuale. Solo ieri il presidente ucraino Zelensky aveva lanciato l’allarme: «Dopo Mariupol, ora rischia Odessa».
CorSera
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popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
ma notizie sulla guerra?
i russi stanno ancora fuori quel buko di kulo di mariupol da 2 settimane?
I russi sono dentro. I difensori (tra i quali gli Azov) sono asserragliati nella zona del porto e delle acciaierie, un ridotto più facilmente difendibile. E' chiaramente ormai una difesa senza nessuna possibilità di salvezza personale, all'ultimo uomo.
Nella cartina è la zona in rosso:
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nella necropoli deserta»
Mosca nega attacco alla stazione e incolpa Kiev Il ministero della Difesa russo ha negato il coinvolgimento nell’attacco alla stazione di Kramatorsk e ha riferito che sul sito sono stati trovati frammenti del missile Tochka-U, utilizzato dalle forze armate ucraine. Lo riporta l’agenzia russa Tass.
CorSera
. Il capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, ha scritto su Telegram che le forze russe hanno colpito la stazione con missili balistici Iskander: «I russi sapevano bene dove miravano. Volevano seminare panico e paura e colpire quante più persone possibile». CorSera
Almeno stavolta non dovrebbe essere difficile capire di che missile si tratti. Io non sono un esperto, figuriamoci se dai frammenti posso riconoscere la tipologia di missile...ma qualcuno atto allo scopo ci sarà.
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I russi sono dentro. I difensori (tra i quali gli Azov) sono asserragliati nella zona del porto e delle acciaierie, un ridotto più facilmente difendibile. E' chiaramente ormai una difesa senza nessuna possibilità di salvezza personale, all'ultimo uomo.
Nella cartina è la zona in rosso:
grazie!
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
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