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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
Credo che ad oggi le uniche condizioni per terminare la guerra renderebbero felice solo Putin.
sì perchè gli si dovrebbero fare delle concessioni, però il non farle e continuare la guerra significa altre vittime, altre atrocità etc che poi verranno forse processate.
Purtroppo, se si vuole la pace tocca mangiare della merda subito, altrimenti ci si metta il cuore in pace e le atrocità continueranno sperando che non peggiorino troppo.
"It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"
Il problema, come dici tu, e' come affrontare la desensibilizzazione delle opinioni pubbliche ed evitare che l'Ucraina venga scalzata da qualche altro avvenimento nel ciclo delle notizie
Però la desensibilizzazione sarà guidata da una parte dalla fisiologica assuefazione a certe immagini, dall'altra da un naturale minore incidenza delle immagini e delle notizie stesse: un conto sono città ai primi bombardamenti, con file di civili che scappano, bambini che piangono etc un conto, dopo mesi di guerra, città distrutte da tempo abitate solo da combattenti.
Per assurdo, da questo punto di vista, il protrarsi fa gioco a Putin
"It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"
Orsini ha ragione su di un punto in quel suo intervento: se Zelensky chiama in causa l'occidente, i paesi dell'occidente hanno anche il diritto di poter dire la loro sul come, ipotesi, concludere questa guerra (posto che adesso non pare il tempo maturo per concluderla).
Sul resto io non recepisco la stessa visione del "francescanesimo" politico che Orsini afferma guidarlo. Io sono più realista, per cui le ragioni umanitarie sono presenti ma non pregnanti, perchè ogni guerra porta detrimento all'umanità...ma evidentemente non ai livelli superiori, cioè alle logiche degli Stati e delle potenze.
Inoltre è assolutamete fantasiosa l'idea che dovrebbe essere l'Italia a "dirsi disponibile a riconoscere Crimea e Donbass" così da mettere "con le spalle al muro" Zelensky. L'Italia non ha un ruolo sovrano in politica estera, ma figurarsi se potrebbe muoversi in una direzione simile.
Qua gli attori sono Putin e Biden, altro che Italia. Quando gli USA realizzeranno l'idea che il piano di rovesciare Putin per vie interne non potrà concretizzarsi, allora forse inizieranno a prendere in considerazione la possibilità di obbligare Zelensky a strozzare degli accordi di pace (che dovranno prevedere una cessione di sovranità su alcuni territori ucraini)...questo sempre che anche gli Usa non considerino più conveniente ridurre l'Ucraina ad una instabilità permanente sul modello siriano, allora di pace ne sentiremo parlare tra anni.
In quest'ultimo caso dovrebbe farsi sentire non l'Italia ma l'Europa, visto che poi lo scenario siriano ce l'avrebbe a pochi metri da casa...ma per ora l'Europa dorme accucciata allo zerbino del padrone e sta subendo in toto le ricadute delle potentissime sanzioni messe in atto. Si sta flagellando (pensiamo nella sola Italia quante aziende e quanti posti di lavoro si stanno rischiando) come fosse colpevole di qualcosa, o per quel strano gusto sadico che, nei giochi di ruolo, ad una delle due metà di una coppia compete la parte di chi procura piacere al padrone facendosi fustigare in catene.
...ma di noi
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popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Draghi, embargo gas non sul tavolo ora ma situazione in divenire
L'embargo sul gas «Non è un'ipotesi al momento oggetto di discussione ma la situazione va modificandosi sotto i nostri occhi. Quello che sta succedendo, i massacri, è terribile, ma ci ha anche sorpreso: sembra che i massacri di civili, di bambini, stiano aumentando costantemente e questo spinge a prendere decisioni sempre più severe. L'embargo del gas non è oggi sul tavolo ma quanto più diventa orrenda questa guerra tanto più la coalizione di alleati si chiede, in assenza di una partecipazione diretta alla guerra, cosa può fare per indebolire la Russia e consentire che l’Ucraina si sieda al tavolo in una condizione non serva. È una situazione in divenire».Così il premier Mario Draghi rispondendo a una domanda in conferenza stampa. «in ogni caso le nostre scorte bastano fino all'autunno», assicura.
Draghi: “Domanda è se preferiamo pace o termosifone acceso”
«Noi siamo con l'Unione europea, se ci propone l'embargo sul gas, siamo contenti di seguire. Vogliamo lo strumento più adeguato per la pace. ci chiediamo se il prezzo del gas possa essere scambiato con la pace, preferiamo la pace o il termosifone, anzi il condizionatore acceso? Questa è la domanda che ci dobbiamo porre». Così il premier Mario Draghi rispondendo a una domanda in conferenza stampa.
La Stampa
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Draghi, embargo gas non sul tavolo ora ma situazione in divenire
L'embargo sul gas «Non è un'ipotesi al momento oggetto di discussione ma la situazione va modificandosi sotto i nostri occhi. Quello che sta succedendo, i massacri, è terribile, ma ci ha anche sorpreso: sembra che i massacri di civili, di bambini, stiano aumentando costantemente e questo spinge a prendere decisioni sempre più severe. L'embargo del gas non è oggi sul tavolo ma quanto più diventa orrenda questa guerra tanto più la coalizione di alleati si chiede, in assenza di una partecipazione diretta alla guerra, cosa può fare per indebolire la Russia e consentire che l’Ucraina si sieda al tavolo in una condizione non serva. È una situazione in divenire».Così il premier Mario Draghi rispondendo a una domanda in conferenza stampa. «in ogni caso le nostre scorte bastano fino all'autunno», assicura.
Draghi: “Domanda è se preferiamo pace o termosifone acceso”
«Noi siamo con l'Unione europea, se ci propone l'embargo sul gas, siamo contenti di seguire. Vogliamo lo strumento più adeguato per la pace. ci chiediamo se il prezzo del gas possa essere scambiato con la pace, preferiamo la pace o il termosifone, anzi il condizionatore acceso? Questa è la domanda che ci dobbiamo porre». Così il premier Mario Draghi rispondendo a una domanda in conferenza stampa.
La Stampa
Draghi gran paraculo quando dice "preferiamo la pace o il termosifone, anzi il condizionatore acceso?", sapendo benissimo che non si tratta, purtroppo, solo dei condizionatori.
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Se Zelensky afferma che ogni condizione di pace dovrà essere sottoposta a referendum, Draghi, siccome qua si tratta dei nostri sederi che finiranno all'addiaccio, dovrebbe fare la stessa cosa, ovvero sentire cosa ne pensano gli italiani...perchè se le scorte ce l'abbiamo solo fino all'autunno, questo vuol dire che saranno proprio i mesi invernali il problema. Andiamo a sentire questi italiani allora se preferiscono termosifone/condizionatore o pace (per gli altri, perchè noi in pace ci stiamo).
Inoltre, per l'appunto, e come diceva Scholz, qua non si tratta di mettersi "un maglione in più" ma di scuole, ospedali, aziende, energia. Si tratta che il fabbisogno che verrebbe a mancare non può essere sostituito nell'immediato.
La Germania è in netta opposizione rispetto alla ipotesi dell'embargo al gas. Finchè fa muro la Germania, potremo stare tranquilli.
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Se Zelensky afferma che ogni condizione di pace dovrà essere sottoposta a referendum, Draghi, siccome qua si tratta dei nostri sederi che finiranno all'addiaccio, dovrebbe fare la stessa cosa, ovvero sentire cosa ne pensano gli italiani...perchè se le scorte ce l'abbiamo solo fino all'autunno, questo vuol dire che saranno proprio i mesi invernali il problema. Andiamo a sentire questi italiani allora se preferiscono termosifone/condizionatore o pace (per gli altri, perchè noi in pace ci stiamo).
Inoltre, per l'appunto, e come diceva Scholz, qua non si tratta di mettersi "un maglione in più" ma di scuole, ospedali, aziende, energia. Si tratta che il fabbisogno che verrebbe a mancare non può essere sostituito nell'immediato.
La Germania è in netta opposizione rispetto alla ipotesi dell'embargo al gas. Finchè fa muro la Germania, potremo stare tranquilli.
Sean, il problema è che iniziano a parlare di riscaldamento piuttosto che aria condizionata stanno minimizzando quelli che sono gli effetti di un eventuale stop delle forniture di gas. E visto che Draghi sa benissimo che, soprattutto in Italia, si parla di tornare al medioevo, stanno palesemente preparando l'opinione pubblica a una tale possibilità. Se e quando verrà il momento, i contrari saranno fatti passare come egoisti che non vogliono rinunciare a nessuna comodità per la pace.
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Secondo voi perché Draghi preferisce che l'Italia torni al medioevo quando potrebbe invece evitarlo?
Non ho detto che Draghi preferisce questo. Draghi ha detto chiaramente che l'Italia seguirà le decisioni della ue. E per questo sta preparando l'opinione pubblica all'eventuale catastrofe.
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Quello che dico io è che la politica italiana è completamente accucciata su quella Usa-UE...per questo spero nella Germania.
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I.soldi a noi i fondi resistenza e resilienza ce li da l ué non la russia...ovvio che tocca obbedire e calare le braghe doppiamente
Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
Non ho detto che Draghi preferisce questo. Draghi ha detto chiaramente che l'Italia seguirà le decisioni della ue. E per questo sta preparando l'opinione pubblica all'eventuale catastrofe.
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E' comunque una scelta quella di appoggiare in toto la decisione UE, e mi chiedo perché dovrebbe avvallarla se sa che porterà ad una catastrofe, insomma il perché di una decisione sconveniente per il proprio popolo.
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