Originariamente Scritto da Sean
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Ho qualcosa da ridire sulla vita "normale"
secondo quali canoni le donne afghane che in questi anni non hanno collaborato con gli invasori (perchè quello sono, non dimentichiamocelo) americani/occidentali non hanno condotto una vita "normale"? Secondo i nostri, non certo i loro.
La pretesa di essere noi sempre nel giusto, e di avere anche il diritto di dover imporre il nostro "giusto" anche agli altri popoli, spesso con invasioni, distruzioni, morte, volendo, per portare il nostro "giusto", cancellare società e civiltà e tradizioni spesso secolari quando non millenarie, è il nostro grande inganno che ci pone invece automaticamente dalla parte sbagliata.
I talebani vincono perchè l'Afghanistan vuol essere così, come era prima dell'arrivo (assolutamente e neanche pallidamente giustificato, visto che poi i talebani con l'11 settembre non c'entrano niente) degli americani e, ahinoi, anche degli italiani a seguito come fedeli cagnolini, italiani che ci hanno anche lasciato dei morti lì, soldati caduti per niente, morti a cui nessuno frega nulla - qualcuno li ha mai visti ricordati in questi anni o anche solo in queste ore? Di Maio è al mare e Mattarella in Sardegna.
Ringraziamo il Cielo che il mondo non abbia un solo ed unico colore. Che ancora insistano le differenziazioni. Non tutti vogliono fare la fine del Giappone, dove il centro di Tokyo non lo distingui da quello di una qualunque altra metropoli americana, con la differenza che lì c'è (c'era) un portato di 1500 anni di storia, cultura, tradizione.
L'Afghanistan è degli afghani.
Per gli USA un disastro su tutta la linea: miliardi e miliardi di dollari buttati, morti, campo libero alla Cina o alla Russia in quella zona. Per quanto riguarda la popolazione civile non dobbiamo preoccuparci: sentono certo più proprie le parole e la lingua di chi è tornato a Kabul che non quelle di chi ci è stato per 20 anni per poi salutare fregandosene del destino di chi alla dottrina-Coca Cola ci ha creduto.
secondo quali canoni le donne afghane che in questi anni non hanno collaborato con gli invasori (perchè quello sono, non dimentichiamocelo) americani/occidentali non hanno condotto una vita "normale"? Secondo i nostri, non certo i loro.La pretesa di essere noi sempre nel giusto, e di avere anche il diritto di dover imporre il nostro "giusto" anche agli altri popoli, spesso con invasioni, distruzioni, morte, volendo, per portare il nostro "giusto", cancellare società e civiltà e tradizioni spesso secolari quando non millenarie, è il nostro grande inganno che ci pone invece automaticamente dalla parte sbagliata.
I talebani vincono perchè l'Afghanistan vuol essere così, come era prima dell'arrivo (assolutamente e neanche pallidamente giustificato, visto che poi i talebani con l'11 settembre non c'entrano niente) degli americani e, ahinoi, anche degli italiani a seguito come fedeli cagnolini, italiani che ci hanno anche lasciato dei morti lì, soldati caduti per niente, morti a cui nessuno frega nulla - qualcuno li ha mai visti ricordati in questi anni o anche solo in queste ore? Di Maio è al mare e Mattarella in Sardegna.
Ringraziamo il Cielo che il mondo non abbia un solo ed unico colore. Che ancora insistano le differenziazioni. Non tutti vogliono fare la fine del Giappone, dove il centro di Tokyo non lo distingui da quello di una qualunque altra metropoli americana, con la differenza che lì c'è (c'era) un portato di 1500 anni di storia, cultura, tradizione.
L'Afghanistan è degli afghani.
Per gli USA un disastro su tutta la linea: miliardi e miliardi di dollari buttati, morti, campo libero alla Cina o alla Russia in quella zona. Per quanto riguarda la popolazione civile non dobbiamo preoccuparci: sentono certo più proprie le parole e la lingua di chi è tornato a Kabul che non quelle di chi ci è stato per 20 anni per poi salutare fregandosene del destino di chi alla dottrina-Coca Cola ci ha creduto.
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