bisogna vedere se lavorava per l'usl o in proprio, che significa 80-100 euro a appuntamento, 3-4 appuntamenti al giorno
Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioLa guerra fredda non è mai finita
La Russia. Il paese che fin troppi considerano un paese qualsiasi ed invece bisognerebbe considerare tutto tranne che amico.
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Originariamente Scritto da Lukinosnake Visualizza MessaggioPotevano essere info comprate da un qualsiasi paese....ed invece è lo stesso che da anni ormai ammazza chi gli pare all'interno nostri confini, dannggia stabilità politica interna ed internazionale con massicce campagne di propaganda sui social.
La Russia. Il paese che fin troppi considerano un paese qualsiasi ed invece bisognerebbe considerare tutto tranne che amico.
E' pratica comune, in specie per le superpotenze e credo anche per le medie o minori potenze (tipo Gran Bretagna, Francia, per restare nell'ambito occidentale).
Spiare, assassinare, destabilizzare, sono pratiche che gli stati (quelli che contano qualcosa nella proiezione internazionale) usano come estensione della normale politica estera: sono strumenti che servono per curare i propri interessi strategici.
La Russia ha da sempre una attenzione particolare per la Nato, dato che ce l'ha lì ai confini...e quindi per loro è utile conoscere i vari sistemi di difesa, le armi, tutto quello che afferisce l'apparato atlantico.
La stessa cosa fanno le potenze occidentali contro la Russia e i suoi satelliti....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Walter Biot: «L’ho fatto per la mia famiglia. Ho sbagliato, mai messo a rischio l’Italia». Il giudice: «Ha venduto 181 documenti riservati»
L’ufficiale accusato di aver venduto documenti ai russi è chiuso nel carcere di Regina Coeli. Il giudice emette l’ordinanza di custodia cautelare: aveva quattro smartphone
«Non avevo alcun interesse politico o ideologico. Non ho mai messo a rischio la sicurezza dello Stato, non ho fornito alcuna informazione di rilievo. Non ho dato alcuna informazione classificata. Non ho mai fornito documenti che potessero mettere in pericolo l’Italia o altri Paesi». Sono le parole che Walter Biot ha affidato al suo avvocato Roberto De Vita che lo incontrato a Regina Coeli.
«Io ho quattro figli, il primogenito che non lavora, due figlie che studiano e la più piccola che ha una grave malattia e necessita di cure particolari. Ho sbagliato ma l’ho fatto per la mia famiglia. Ho avuto un momento di grandissima debolezza e fragilità. Sono stato coinvolto in un meccanismo più grande di me. Avevo un debito che non riuscivo a ripagare».
«Parlerò con i magistrati, voglio rispondere e raccontare tutto», ha detto al suo legale. «È una storia semplice fatta di grande tristezza per grave difficoltà familiare. Oltre ad essere giudicata deve essere compresa», dichiara l’avvocato al termine del colloquio.
Nell’ordinanza di custodia cautelare il giudice gli contesta di aver “venduto” «181 foto di materiale classificato, 9 documenti bollati come “riservatissimo” e 47 documenti segreti provenienti dalla Nato». Dal suo “contatto russo Biot avrebbe ricevuto 4 smartphone».
CorSera...ma di noi
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Ah la buttiamo sulla sceneggiata napoletana subito? L'ha fatto per le creature!
Che mestizia.
Inviato dal mio Mi 9T Pro utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da claudio96
sigpic
più o meno il triplo
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Originariamente Scritto da Ponno Visualizza MessaggioAh la buttiamo sulla sceneggiata napoletana subito? L'ha fatto per le creature!
Che mestizia.
Inviato dal mio Mi 9T Pro utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da Seanfaccini, kazzi, fike, kuli
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A volte è davvero meglio tacere.
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Un eroe a modo suo.
Che poi non ha fatto male a nessuno , andassero a prendere i veri criminali al posto di prendersela con un povero padre di famigliaOgni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggiomi domando in che modo questo Biot sia entrato in contatto con l'agente russo, cioè, non credo provino a farsi passare informazioni da qualsiasi ufficiale a caso... forse vanno su chi ha problemi economici? o è possibile sia stato Biot a cercare acquirenti per le sue informazioni?
Entrambe le ipotesi sono valide.
I servizi segreti russi è da ritenere abbiano dei dossier sugli ufficiali o comunque personale che opera in ambiti e istituzioni di loro interesse. In quei dossier viene riportata la situazione patrimoniale e familiare di ogni soggetto attenzionato. A quel punto allettare Biot non deve essere stato difficile.
Diversamente Biot, considerando la sua mala parata, può aver deciso lui di contattare i russi offrendo delle informazioni.Last edited by Sean; 01-04-2021, 21:54:43....ma di noi
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Walter Biot, il video che incastra il capitano: era in contatto coi russi da cinque mesi
Il filmato mostra il militare mentre scatta decine di foto a materiale top secret conservato sul pc. Era stato agganciato a una festa all’ambasciata. Aveva un cellulare dedicato. I pm: «Scaltro e pericoloso»
È seduto di fronte al computer, in mano ha uno smartphone. Inquadra la schermata e scatta decine di foto. Quando ha terminato estrae la scheda dal cellulare e la nasconde in una scatola. Poi si alza e va via. Eccolo il video che mostra il capitano della Marina Militare Walter Biot mentre spia documenti classificati per conto dei russi. È il 25 marzo 2021, una telecamera piazzata dai carabinieri del Ros nel suo ufficio alla Stato Maggiore di Difesa registra la sequenza. E lo incastra. Perché quella stessa schedina sarà ritrovata martedì 30 marzo addosso a Dmitrij Ostroukhov, il diplomatico di Mosca che lo aveva agganciato e pagato 5.000 euro per farsi consegnare le carte segrete. In tutto sono «181 foto di materiale in gran parte classificato come “riservatissimo” di cui 47 file “Nato secret” classificati come “segreti”».
La festa in ambasciata
L’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice di Roma racconta soltanto l’ultimo brandello di una storia di tradimenti che in realtà sarebbe cominciata almeno cinque mesi fa. Biot viene avvicinato durante un ricevimento in ambasciata, ci vuole poco a capire che ha bisogno di soldi. Lo reclutano, lui si mette a disposizione. Gli specialisti del controspionaggio dell’Aisi, l’Agenzia per la sicurezza interna guidata dal generale Mario Parente, avvertono che nel comportamento di Ostroukhov c’è un interesse sospetto. E cominciano a monitorarlo. Scoprono così che incontra Biot sempre con le stesse modalità: prende la metropolitana fino all’Eur, scende e sale su un autobus, arriva a Spinaceto (periferia a sud di Roma) dove lo aspetta il «contatto» italiano. Fa alcuni giri a piedi per controllare di non essere pedinato poi sale sull’auto di Biot e insieme si fermano nel parcheggio di un supermercato. Non sa che nella macchina del capitano sono state piazzate cimici e telecamere. Non immagina che ogni movimento e parola vengano registrati.
La Nissan Patrol
L’ultimo appuntamento è fissato per martedì scorso. Quanto accade prima lo raccontano gli atti dell’inchiesta condotta dal procuratore Michele Prestipino. Gli 007 dell’Aisi non possono svolgere operazioni, quando esaminano i video girati nel suo ufficio e capiscono che Biot consegnerà documenti in cambio di soldi decidono di attivare la magistratura e i carabinieri del Ros. La riunione con il colonnello Pasquale Angelosanto pianifica l’intervento nel parcheggio. Biot arriva all’appuntamento con una macchina diversa dal solito, la Nissan Patrol della moglie. I carabinieri assistono all’incontro, subito dopo lo scambio fermano il russo e l’italiano. Ostroukhov ha la schedina con le immagini. Nella valigetta di Biot ci sono 5.000 euro divisi in 100 banconote da 50.
Quattro smartphone
L’ufficiale russo aveva consegnato a Biot un cellulare «dedicato» che poteva utilizzare soltanto per i contatti diretti. Nell’ordinanza è specificato che il capitano «da circa 10 anni si occupava di gestire flussi di informazione coperti da segreto e preordinati alla sicurezza dello Stato, relativi alla proiezione di tutti gli assetti italiani della difesa in teatri operativi esteri con particolare riguardo a operazioni Nato, Ue, Onu». Operazioni di guerra, spiegamento dei contingenti, elenchi di ufficiali e sottufficiali. A disposizione Biot aveva quattro smartphone tanto che il giudice evidenzia la possibilità che «reiteri il reato dal numero di computer e smartphone in suo possesso a dimostrazione che non si tratta di attività isolata e sporadica». E ancora: «Le modalità esecutive e la natura della vicenda mostrano in maniera palmare l’estrema pericolosità del soggetto stante la professionalità dimostrata nel compimento delle suddette azioni desumibili dai numerosi apparecchi utilizzati, dalle tempistiche e dagli accorgimenti adottati».
La rete di spie
L’esame dei telefoni già compiuto dagli 007 evidenzia che nulla veniva annotato e questo, dice l’accusa, dimostra che «gli appuntamenti erano pre-organizzati, in maniera tacita e dunque non concordati telefonicamente». Tali elementi, dice il giudice, «sono sintomatici dello spessore criminale dell’indagato che tra l’altro non si è posto alcuno scrupolo nel tradire la fiducia dell’istituzione di appartenenza al solo fine di conseguire profitti di natura economica». L’indagine sull’attività di Biot servirà a scoprire se abbia preso altri soldi e quanti documenti abbia passato. Dovrà rivelare il reale interesse dei russi per capire se i dossier già consegnati fossero soltanto la dimostrazione delle sue capacità di infiltrarsi nei sistemi della Difesa in modo da carpire diversi e ancor più scottanti segreti. Ma avrà anche l’obiettivo di verificare se Biot sia davvero un «cane sciolto» o se invece — come si sospetta — un componente di una rete più ampia tesa dai diplomatici russi nella quale sono inseriti colleghi di Biot che si sono già venduti.
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