Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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    • Nov 2004
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    Ancora oggi, a distanza di anni, resto colpito ogni volta che vedo trasformare con un'acrobazia retorica il sostegno a uno stato sovrano invaso in un presunto "desiderio di guerra". È sorprendente fino a che punto le persone siano disposte a credere e a spacciare qualsiasi cosa pur di confermare le proprie convinzioni.

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      Merz: «Cerchiamo di lavorare a un cessate il fuoco, facciamo pressioni sulla Russia, vorrei vederlo a partire dal prossimo incontro»

      Trump risponde subito: «Un cessate il fuoco non è necessario».

      CorSera

      _________

      L'insistenza con la quale Merz e Macron chiedono un cessate il fuoco immediato è la spia migliore ad indicarmi che la Russia sta davvero avanzando nelle regioni del Donbass e che le difese ucraine sono allo stremo.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Zelensky: «Pronti al bilaterale con Putin»

        «Siamo pronti per il bilaterale con Putin». Lo ha detto Volodymyr Zelensky in una conferenza stampa a Washington dopo l'annuncio di Donald Trump sull'avvio dei preparativi per un incontro tra i due presidenti.

        Zelensky: questione territori è decisione per me e Putin
        La questione dei territori è «una decisione per me e Putin». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sottolineando che non c'è ancora una data per un incontro col suo omologo russo.

        Macron: Russia rifiuta il cessate il fuoco, Trump convinto della pace
        «La Russia rifiuta il cessate il fuoco», ma «il presidente Trump è convinto» di poter ottenere «un trattato di pace» tra Mosca e Kiev. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron, denunciando ancora una volta che «la Russia intensifica la guerra» e che da parte di Mosca «non c'è alcun segnale che vuole la pace».

        Zelensky: compreremo da Usa armi per 90 miliardi
        Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, parlando ai giornalisti alla Casa Bianca, ha affermato che il suo Paese si è offerto di acquistare armi statunitensi per un valore di 90 miliardi di dollari. L'annuncio arriva mentre i Paesi europei hanno recentemente confermato che investiranno miliardi di dollari per acquistare armi dalle aziende statunitensi per sostenere l'Ucraina, compresi i sistemi Patriot.

        Trump, «iniziati preparativi per incontro Putin-Zelensky´
        «Ho chiamato Putin e ho iniziato a organizzare un incontro, in un luogo da definire, fra Putin e Zelensky. Dopo questo incontro, avremo un trilaterale con me e i due presidenti». Lo afferma Donald Trump sul suo social Truth.

        ​CorSera
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        C. Campo - Moriremo Lontani


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          TOM TOM FRA GLI SLOGAN

          Per capire quel che accade e potrebbe accadere sull’Ucraina, bisogna sapere che cosa si nasconde dietro gli slogan ripetuti in questi giorni da protagonisti, comprimari e comparse.


          di Marco Travaglio

          “Pace giusta”. Non è mai esistita nella storia. Le guerre finiscono in tre soli modi: 1) il contendente sconfitto si arrende e subisce le condizioni del vincitore; 2) i due contendenti in stallo, se nessuno riesce a prevalere, congelano la linea del fronte, rinviando ad altri tempi il trattato di pace che sancisce i nuovi confini; 3) il contendente in svantaggio, persa ogni speranza di vittoria ma avendo ancora molto da salvare, fa a quello in vantaggio una proposta che non possa rifiutare affinché cessi le ostilità. Il caso 1 è quello della Germania nazista e dei suoi alleati nella Seconda guerra mondiale. Il 2 è quello delle due Coree. Il 3 è quello attuale dell’Ucraina nella visione di Trump e di Putin, ma non (ancora) dell’Ue e di Zelensky.

          “Non si può premiare Mosca per l’invasione regalandole terre ucraine”. Gran parte delle terre che Putin rivendica se le è già prese da un pezzo: la Crimea nel 2014, l’intero Lugansk e i tre quarti delle regioni di Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson dal 2022. L’unico “regalo” sarebbe il 25% del Donetsk: i russi possono conquistarlo manu militari con altri bagni di sangue, od ottenerlo subito a tavolino col ritiro ucraino in cambio del proprio da tutti gli altri fronti (da Sumy a Odessa).

          “La Costituzione dell’Ucraina le impedisce di cedere territori”. La Costituzione può modificarla un voto del Parlamento e/o un referendum. Come nel 2019, quando l’Ucraina “neutrale” e “denuclearizzata” si autoimpose di entrare nella Nato. Lo disse Zelensky il 21 marzo 2022, quando era pronto ad accordarsi coi russi a Istanbul: “I compromessi tra Ucraina e Russia saranno sottoposti a un referendum… Anche lo status dei territori temporaneamente occupati in Donetsk, Lugansk e Crimea”. E il 28 parlò di un “referendum per modificare in pochi mesi la Costituzione sullo status neutrale dell’Ucraina”.

          “La Nato garantisca la sicurezza di Kiev da future invasioni inviandole truppe di interposizione ed estendendole l’articolo 5 anche se non fa parte dell’Alleanza”. Difficile che Putin accetti truppe Nato ai suoi confini, avendo invaso l’Ucraina proprio per evitarlo. Quanto all’articolo 5, che impone a tutti i membri Nato di intervenire in difesa di uno aggredito, è improbabile che ottenga l’unanimità dei 32 soci: al massimo può prometterlo chi ci sta. Ma poi, ove mai un’Ucraina dimagrita e neutrale fosse di nuovo attaccata, deciderà chi governerà nei vari Paesi Nato se inviare truppe o infischiarsene. Quindi la promessa è scritta sulla sabbia, anzi sull’acqua. E non da volenterosi, ma da velleitari mitomani.

          Leggi su Il Fatto Quotidiano l'articolo in edicola "Tom Tom fra gli slogan" pubblicato il 19 Agosto 2025 a firma di Marco Travaglio
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            Oltre a recapitare a Trump un assegno di 90 o 100 miliardi per acquistare dagli USA armi per l'Ucraina, il viaggio dei "volenterosi" servi della gleba a cosa avrebbe portato? A niente che già non fosse stato deciso nel vertice Trump-Putin: difatti l'unica timida proposta di matrice europea, ovvero un cessate il fuoco "immediato" prima di qualunque altro colloquio tra i belligeranti, Trump l'ha cassata subito.

            Questa sfilata di marionette vuote, questo teatro dei pupi di stoffa tarlata, ha stancato tutti tranne le marionette ed i pupi, che, in quanto tali, non possono e non sanno essere niente altro.

            Quali siano le possibili facies di una pace quasi impossibile (se dovesse riuscirci a combinarla, Trump sul serio meriterebbe un premio) lo chiarisce Travaglio ed è materia nota anche solo a chi abbia della storia una nozione elementare, dunque inutile dilungarvisi. C'è piuttosto da capire quanto corrisponda al vero quella affermazione di Trump (successiva al vertice con Putin) secondo la quale i russi non sarebbero contrari ad una forza di interposizione Nato od europea sulla linea del confine, una volta stabilita la pace: in questo caso è probabile che ci si trovi di fronte ad una delle sparate trumpiane, perchè sarebbe la più grossa delle sorprese se i russi accettassero di avere per vicini in Ucraina inglesi, francesi e simili: su questo non ci credo. Le "garanzie" che in via ipotetica verranno date all'Ucraina da parte dell'occidente saranno del tipo di un ombrello difensivo (per l'appunto sul modello dell'articolo 5 Nato) ma senza truppe sul terreno.

            Prima di ogni discorso va però visto se ci sarà questo vertice Putin-Zelensky: in caso affermativo, potrebbe essere lo spettacolo del secolo.
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            • zuse
              Macumbico divinatore
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              Altri 90 miliardi?...." Ed io pago!"




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                WSJ: Zelensky valuta scambio di territori «proporzionale»

                Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky avrebbe, secondo quanto riportato dal quotidiano statunitense Wall Street Journal, aperto alla possibilità di prendere in considerazione un potenziale scambio di territori "proporzionale" con Mosca.
                Zelensky, secondo le fonti del WSJ, non avrebbe respinto lo scambio di territori durante i negoziati, ma ha altresì sottolineato le difficoltà in merito.
                Infatti per Kiev l'ostacolo principale sarebbe quello di ricollocare la popolazione, oltre alla necessità di dover revocare il divieto costituzionale ucraino di cedere territori, secondo quanto riferito dai funzionari al WSJ.
                Secondo quanto scritto dal WSJ, i leader europei hanno cercato di rappresentare al presidente Trump il significato per l'Ucraina della perdita dei territori rivendicati dalla Russia. Il cancelliere Friedrich Merz avrebbe paragonato la perdita del Donbas alla perdita della Florida per gli Stati uniti.

                CorSera
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