Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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    Nyt: “Trump parlerà lunedì con Zelensky di scambio di territori”
    Donald Trump parlerà lunedì con Volodymyr Zelensky di scambio dei territori con la Russia. Lo riporta il New York Times citando alcune fonti, secondo le quali i leader europei sono stati invitati a partecipare lunedì.
    "Trump ha detto ai leader europei di sostenere un piano per mettere fine alla guerra in Ucraina cedendo alla Russia il territorio non conquistato piuttosto che tentare un cessate il fuoco", scrive il New York Times. Trump, dopo l'incontro con Vladimir Putin, ha abbandonato la richiesta di un cessate il fuoco immediato e - riporta il New York Times - ritiene ora che sia possibile negoziare un trattato di pace rapido a condizione che Zelensky accetti di cedere il resto del Donbass, anche le aree non occupate dai russi. In cambio Putin ha offerto un cessate il fuoco nel resto dell'Ucraina, lungo le attuali linee di battaglia, e la promessa scritta di non attaccare più l'Ucraina o qualsiasi altro Paese europei. Durante la chiamata con gli europei, Trump non ha menzionato l'imposizione di sanzioni o di pressione economica sulla Russia

    Repubblica

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    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Soldati e droni, un’avanzata inesorabile: i russi sicuri di vincere in Ucraina

      I nemici in difficoltà: la superiorità sul terreno lo ha convinto a dire no alla tregua



      ______________


      Trump cambia linea e si avvicina a Mosca: «Vuole un vertice con Putin e Zelensky entro la settimana. Sul tavolo due punti importanti»

      Niente intesa sull'Ucraina nel vertice in Alaska: «Putin vuole il Donbass». Lunedì alla Casa Bianza andrà Zelensky; invitati anche i leader europei. «Usa pronti a impegnarsi nella forza di garanzia per Kiev» (con il via libera dello zar)


      Il primo obiettivo non è stato raggiunto: nessun «cessate il fuoco» tra Russia e Ucraina. Vladimir Putin ha respinto la richiesta, l’unica di fatto, avanzata da Donald Trump nel corso del vertice di Ferragosto, in Alaska. È un passaggio a vuoto per il presidente Usa. Il negoziato è partito male, ma adesso si guarda avanti: Trump ha invitato il leader ucraino a Washington domani. Dovrebbero partecipare anche alcuni leader europei. Non si sa ancora quali saranno e se arriveranno nella capitale americana oppure se si collegheranno da remoto. Sembra più chiaro l’obiettivo della Casa Bianca, stando almeno a quanto Keith Kellogg, l’inviato Usa per l’Ucraina, dice al telefono con il Corriere: «Cercheremo di organizzare un vertice trilaterale (Trump-Putin-Zelensky, ndr) entro la prossima settimana. Al momento l’ostacolo più grande è trovare un’intesa sullo scambio dei territori, qualunque cosa significherà nel concreto. Nello stesso tempo discuteremo delle garanzie di sicurezza da fornire all’Ucraina. Questi sono i due punti più importanti sul tavolo». In effetti, secondo la Cnn, Trump avrebbe detto ai partner europei di stare pensando a un summit a tre, entro venerdì prossimo.

      La trattativa, quindi, corre veloce. Trump ora insegue «un accordo complessivo con la Russia» e sostiene che «anche gli europei siano d’accordo». In realtà i leader del Vecchio Continente sono rimasti sorpresi dalla facilità con cui il presidente Usa ha mollato quello che era il primo punto concordato tra le due sponde dell’Atlantico nei giorni scorsi: il cessate il fuoco come condizione preliminare per cominciare a trattare. Ieri i leader europei hanno ricalibrato la posizione, con una nota congiunta firmata dal cancelliere tedesco Friedrich Merz, dal presidente francese Emmanuel Macron, dal premier britannico Keir Starmer, da Giorgia Meloni, dal presidente finlandese Alexander Stubb, dal premier polacco Donald Tusk, dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen e dal presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa.

      Le tracce

      Nel testo si legge: «Abbiamo accolto con favore gli sforzi del presidente Trump per porre fine alla guerra di aggressione della Russia», ma «non dovrebbero essere imposte limitazioni alle forze armate ucraine o alla sua cooperazione con Paesi terzi. La Russia non può avere potere di veto sul percorso dell’Ucraina verso la Ue e la Nato. Spetterà all’Ucraina prendere decisioni sul suo territorio».

      Da dove si riparte? Per il momento non ci sono tracce ufficiali, ma un diluvio di indiscrezioni non confermate da nessuno. Innanzitutto la questione territoriale. Putin avrebbe dettato le sue condizioni. Vuole l’intero distretto del Donetsk, oltre che quello di Lugansk. Ciò significherebbe incamerare terre non ancora occupate e quindi l’intera regione del Donbass, ricca, tra l’altro, di molte materie prime. Per il resto il leader russo propone di congelare il fronte sulla linea che attraversa Zaporizhzhia e Kherson. Trump appoggerebbe questo schema e avrebbe detto a Zelensky: «Se solo volesse, Putin potrebbe prendersi tutto il Donbass». Il leader ucraino avrebbe risposto che il presidente russo mente e che, per quanto lo riguarda, non rinuncerà alla parte del Donbass ancora libera. L’altro tema chiave è quello delle garanzie di sicurezza. Per la prima volta Putin ha riconosciuto che esiste «un problema di sicurezza anche per l’Ucraina».

      Ma come risolverlo? Secondo il Wall Street Journal, Putin avrebbe aperto all’ipotesi dello schieramento di una forza di interposizione europea sul territorio ucraino, suscitando l’interesse di Trump. Ma gli scenari al centro dell’attenzione sono diversi. Se ne discuterà oggi, alle 15, in una videoconferenza della cosiddetta «coalizione dei volenterosi», coordinata da Macron, Starmer e Merz. In collegamento, naturalmente, ci sarà anche la premier Meloni. Per altro, in queste ore, sta riprendendo quota proprio la proposta italiana di estendere all’Ucraina una protezione simile a quella prevista dall’articolo 5 della Nato: tutti gli alleati corrono in soccorso di un partner, se aggredito.

      Bisognerà capire, però, se esistono i margini per un’intesa con Mosca. Nel colloquio in Alaska, Putin ha ripetuto che la pace sarà possibile solo se «verranno risolte le cause profonde del conflitto», vale a dire, tra l’altro, il disarmo dell’Ucraina. Un concetto che né Zelensky né gli europei possono accettare. E Trump?

      L'iniziativa

      Il presidente Usa avrebbe evocato la proposta italiana sul meccanismo simile all’articolo 5 della Nato. E il cancelliere tedesco Merz, ieri ha sottolineato la disponibilità degli Stati Uniti ad appoggiare un’iniziativa europea che assicuri protezione militare a Kiev. Si vedrà con quali modalità. Il leader Usa si era impegnato in questo senso e, stando a quanto riferisce ancora Merz, conferma questa promessa. Lo stesso Zelensky osserva che dagli Stati Uniti arrivano segnali importanti.

      Trump avrebbe, inoltre, riferito al numero uno ucraino e agli altri partner, che Putin si impegnerà per iscritto a non aggredire di nuovo l’Ucraina o altri Paesi. Come dire: dategli i territori che vuole, e in cambio vi scrive su un foglietto che non vi attaccherà mai più. Ma nel Vecchio Continente la fiducia nei confronti di Putin è sottozero. Macron, sulla piattaforma X, è tra i più netti: «Sarà essenziale trarre insegnamento dagli ultimi 30 anni, in particolare dalla consolidata propensione della Russia a non rispettare i propri impegni».

      Non basta. Il britannico Starmer suggerisce di mantenere alta la pressione sulla Russia, rafforzando ulteriormente le sanzioni. Anche questo era uno dei paletti fissati da americani ed europei prima del vertice. Trump, però, slitta anche qui: non è il momento di applicare altre sanzioni alla Russia o ai Paesi, per esempio la Cina, che ne acquistano il petrolio. «Ci penserò tra due-tre settimane».


      CorSera
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      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Putin: «Vicini alla vittoria in Ucraina». E ora studia il prossimo passo

        Il leader russo accolto in patria come un eroe dopo il vertice con Trump ad Anchorage, in Alaska. Blogger militari e tv parlano di «lezione magistrale». E il ministero degli Esteri esulta: «I media occidentali si devono ricredere, Mosca non è isolata»

        Sul Primo Canale esibiscono lo scalpo del Washington Post , uno dei tanti giornali ai quali i russi peraltro non possono avere accesso. Se anche una delle più importanti testate americane riconosce a tutta homepage «La vittoria di Putin», non è certo a Mosca che verranno sollevate obiezioni a questa tesi.

        «Quello che doveva succedere, è successo». È difficile non essere d’accordo con Yuri Podolyaka, lo Z-blogger da quattro milioni di lettori, quando sostiene che in realtà Putin è sempre rimasto fermo sulle sue posizioni. E che, forse, sono gli altri che si stanno spostando. «Il nostro presidente ha tenuto una lezione magistrale. Sembrava che gravi sanzioni statunitensi contro la Russia fossero cose decise. Allo stesso tempo, Trump ci aveva mosso un ultimatum. La risposta è stata geniale. L’offerta di un incontro personale, che la Casa Bianca non poteva rifiutare. E poi la visita negli Stati Uniti, servita a dimostrare che la Russia non è un paria ma una superpotenza, e che gli Stati Uniti sono pronti a risolvere insieme a noi i problemi di sicurezza globale. In cambio di cosa? Nessuna concessione sulla questione ucraina. Anzi, Putin ha comunicato la sua solita posizione agli Usa e ha detto loro di fargli sapere cosa vogliono fare. Ci saranno senz’altro dei risultati. Ma dopo l’Alaska, è sicuro che non sono quelli su cui contavano Kiev, Londra e Bruxelles».

        Nel 2022, quando il presidente russo annunciò l’invasione dell’Ucraina, i vertici dello Stato che partecipavano alla riunione avevano espressioni cupe e tese. Ieri pomeriggio, stessa sala del Cremlino, stessa platea, stessa disposizione di allora, con Putin seduto a una certa distanza dai suoi sottoposti, c’erano invece molti sorrisi. Per qualcuno, potrebbe essere un segno del fatto che la fine della guerra si avvicina. «Dico subito che la nostra visita in Alaska è stata tempestiva e molto utile. Abbiamo parlato di quasi tutte le possibili direzioni della nostra cooperazione, ma soprattutto, ovviamente, di una possibile ed equa risoluzione della crisi ucraina. Abbiamo avuto l’opportunità di parlare anche della sua genesi. È proprio l’eliminazione di queste cause profonde che dovrebbe costituire la base di un accordo. Da molto tempo non avevamo negoziati diretti di questo tipo a questo livello. Ripeto: c’è stata l’occasione per esprimere ancora una volta con calma e nei dettagli la nostra posizione. Naturalmente rispettiamo quella dell’amministrazione statunitense, che vede la necessità di una rapida cessazione delle ostilità. Ebbene, lo vorremmo anche noi e vorremmo passare alla soluzione di tutti i problemi con mezzi pacifici. Ci stiamo avvicinando alle decisioni giuste».

        ​ Putin ha chiesto se ci fossero domande, alle quali ha detto che avrebbe risposto volentieri. Nessuno ha fiatato. A vederla da Mosca, è tutto abbastanza chiaro. Esiste un primo livello di soddisfazione, più appariscente, che per una volta può essere riassunto con le parole della portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova: «I media occidentali parlano da tre anni dell’isolamento della Russia; oggi hanno potuto vedere il presidente russo accolto con un tappeto rosso negli Stati Uniti». Quelle sono le immagini destinate a restare, per molto tempo. La stretta di mano, l’applauso di Trump nei suoi confronti, il saluto dei militari americani, verranno riprodotti a lungo, in Russia e non solo.

        Ma il risultato più importante, Putin lo ha ottenuto portando Trump sulle sue posizioni. «La logica del processo è già visibile», sostiene la stella dei «corrispondenti di guerra» Roman Aliokhin: la sconfitta dell’Ucraina non sarà presentata come una «disfatta», ma come una «soluzione pacifica». Non un cessate il fuoco, ma l’inizio di un percorso che deve portare a un accordo. Alla russa, naturalmente. «La sua scommessa principale era, e continua ad essere, sull’esercito russo, sulla sua capacità di costringere Kiev a una posizione negoziale un po’ diversa», scrive il suo vecchio amico Mikhail Rostovskij, forse il miglior interprete su piazza del pensiero del Cremlino. È anche in questa chiave che viene letta, e sottaciuta in quanto contraria alla narrazione dell’avanzata senza ostacoli dell’Armata russa, la richiesta di una cessione del Donetsk, che completerebbe la conquista dell’agognato Donbass. Quel pezzo mancante, i novanta chilometri che separano l’attuale linea del fronte dai duecentomila abitanti di Kramatorsk, fin dal 2014 è stato trasformato in una fortezza difficile da espugnare.

        L’incubo di Trump è una guerra che possa protrarsi ancora a lungo, e su questo ha fatto leva Putin. Nel peggiore dei casi, ha guadagnato tempo per continuare una guerra che sente di poter vincere sul campo, senza fare alcuna concessione. Nel migliore, la vincerà anche per procura. Grazie a un regalo di quello che doveva essere il suo più grande avversario. E che invece, come lo definiscono da ieri i telegiornali russi, si sta rivelando essere «un utile amico».

        CorSera
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        C. Campo - Moriremo Lontani


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        • The_machine
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          Trump che applaude Putin, ricercato dalla Corte Penale Internazionale, è un’immagine tanto grottesca quanto cupa e sinistra.
          Questo avvicinamento rappresenta un tradimento che ricorda il patto Ribbentrop-Molotov, chissà se andrà a finire nello stesso modo.

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          • Mario12
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            Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
            Trump che applaude Putin, ricercato dalla Corte Penale Internazionale, è un’immagine tanto grottesca quanto cupa e sinistra.
            Questo avvicinamento rappresenta un tradimento che ricorda il patto Ribbentrop-Molotov, chissà se andrà a finire nello stesso modo.
            ti rodono le chiappe per come sta finendo eh

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            • Sean
              Csar
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              Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
              Trump che applaude Putin, ricercato dalla Corte Penale Internazionale, è un’immagine tanto grottesca quanto cupa e sinistra.
              Questo avvicinamento rappresenta un tradimento che ricorda il patto Ribbentrop-Molotov, chissà se andrà a finire nello stesso modo.
              C'è una qualche altra chance per fermare la guerra se non passando attraverso Putin? Posto che non credo ad una pace "a tavolino" se non a quella che uscirà dalla guerra.

              Al di là del fatto che Trump e Putin possano avere (ed hanno) idee convergenti su molte delle visioni sul mondo, ma non si sarebbe potuto andare avanti in eterno con quella guerra, facendo finta che la Russia non esista.

              Gli stessi europei in pubblico continuano a ribadire che "sosterremo l'Ucraina fino alla fine" ma tu credi che in privato non ci sia qualcuno di quei "volenterosi" che non veda l'ora che quella guerra finisca, al di là di come dovesse finire? Hai voglia se ci stanno

              Quella guerra sta diventando un peso per tutti...e per qualcuno di quei tutti un "fastidio" del quale non se ne può più.
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              • KURTANGLE
                Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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                Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
                Trump che applaude Putin, ricercato dalla Corte Penale Internazionale, è un’immagine tanto grottesca quanto cupa e sinistra.
                Questo avvicinamento rappresenta un tradimento che ricorda il patto Ribbentrop-Molotov, chissà se andrà a finire nello stesso modo.
                La corte penale internazionale ce la deve sukare
                Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                Originariamente Scritto da GoodBoy!
                ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                grazie.




                PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                • Virulogo.88
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                  Originariamente Scritto da centos Visualizza Messaggio
                  se ci fosse stata la Harris o un Obama qualsiasi forse, e dico forse, non ci sarebbe nemmeno stata la guerra e forse nemmeno nella striscia

                  del resto se tramponio riesce in questo intento vuoi negargli un nobel per la pace? Un novello Roosevelt (theodore non franklin)
                  faccio bene a skippare ogni tuo post da 10 anni
                  Originariamente Scritto da Pesca
                  lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                  • centos
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                    Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza Messaggio

                    faccio bene a skippare ogni tuo post da 10 anni
                    hai più di 40 anni, skippare non te lo puoi più permettere sei troppo vecchio



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                    • Sean
                      Csar
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                      Witkoff: Putin ha acconsentito a garanzie Usa-Ue simili ad Articolo 5
                      Il presidente russo Vladimir Putin ha acconsentito che gli Stati Uniti e l'Europa possano offrire all'Ucraina una garanzia di sicurezza simile al mandato di difesa collettiva della Nato. Lo riferisce l'inviato speciale del presidente statunitense Donald Trump, Steve Witkoff. "Siamo riusciti a ottenere la seguente concessione: che gli Stati Uniti possano offrire una protezione simile a quella prevista dall'articolo 5, che è uno dei veri motivi per cui l'Ucraina vuole entrare nella NATO", ha dichiarato al programma della CNN 'State of the Union'. Witkoff ha affermato che era la prima volta che sentiva Putin accettare questa condizione.

                      Fornendo alcuni dei primi dettagli di quanto discusso durante il vertice di venerdì in Alaska, l'inviato speciale Usa ha affermato che le due parti hanno concordato "robuste garanzie di sicurezza che definirei rivoluzionarie" e ha aggiunto che la Russia ha dichiarato che si impegnerà a livello legislativo a non rivendicare ulteriori territori in Ucraina. Witkoff ha inoltre difeso la decisione di Trump di abbandonare la sua pressione sulla Russia affinché accettasse un cessate il fuoco immediato, affermando che il tycoon ha virato verso un accordo di pace perché sono stati compiuti molti progressi: "Abbiamo trattato quasi tutte le altre questioni necessarie per un accordo di pace", ha detto Witkoff, senza fornire ulteriori dettagli. "Abbiamo iniziato a vedere una certa moderazione nel modo in cui stanno pensando di arrivare a un accordo di pace definitivo", ha affermato ancora.

                      Witcoff: Russia ha assicurato rispetto dei confini dopo accordo di pace
                      Nell'incontro di lunedi' a Washington tra il presidente Usa Donald Trump e quello ucraino Zelensky 'discuteremo esattamente di cio' di cui gli ucraini sentono di avere bisogno. Ricordiamo che come mediatori eravamo a questo summit per avanzare la posizione dell'Ucraina, e l'abbiamo fatto con successo. Ora si tratta di approfondire i dettagli do cio' di cui gli ucraini hanno bisogno per sentirsi sicuri in futuro, e anche su cio' di cui l'Europa ha bisogno. Siamo pienamente impegnati per questo scopo'. Lo ha detto l'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff in un'intervista a Fox News. 'Penso che il Presidente sostenga un accordo di pace, e lo ha dimostrato in Alaska. Personalmente sono rimasto sorpreso dal numero di punti su cui abbiamo ottenuto progressi quel giorno: siamo stati praticamente allineati, e abbiamo concordato garanzie di sicurezza molto piu' solide. I russi hanno accettato di sancire legislativamente un impegno a non tentare di prendere ulteriori territori dall'Ucraina dopo un accordo di pace, rispettando i confini europei. Quindi abbiamo fatto molti progressi, anche se c'e' ancora molto da fare', ha aggiunto.

                      ​La Stampa
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                        Mi pare una enorme apertura quella della Russia circa le garanzie di sicurezza per l'Ucraina con, per tutela, truppe occidentali sul terreno.
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
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                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                        • fede79
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                          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                          Mi pare una enorme apertura quella della Russia circa le garanzie di sicurezza per l'Ucraina con, per tutela, truppe occidentali sul terreno.
                          Ora i guerrafondai UE+Zelenski dovranno decidere se accettare o meno, sta tutto lì.
                          sigpic
                          Free at last, they took your life
                          They could not take your PRIDE

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                          • Sean
                            Csar
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                            Trump: «Zelensky può mettere fine alla guerra subito se vuole»

                            «Il presidente ucraino Zelensky può porre fine alla guerra con la Russia quasi immediatamente, se lo desidera, oppure può continuare a combattere». Lo scrive Donald Trump su Truth, a poche ore dall'incontro con il leader di Kiev e quelli europei. «Ricordate come è iniziato tutto. Non si può riavere indietro la Crimea data da Obama (12 anni fa, senza che sia stato sparato un colpo!), e non si può entrare nella Nato da parte dell'ucraina. Alcune cose non cambiano mai!!!», ha aggiunto il presidente americano.

                            Trump vede prima Zelensky e poi i leader europei

                            Il presidente americano Donald Trump avrà un incontro bilaterale con il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky alle 13:15 ora locale (le 19:15 in Italia) e poi «saluterà» i leader europei alle 14:15 (le 20:15 italiane). Un quarto d'ora dopo è prevista la foto di gruppo e alle 15, (le 21 in Italia) l'incontro. L'arrivo degli europei alla Casa Bianca, tra i quali c'è anche la premier Giorgia Meloni, è previsto alle 12 ora locale (le 18 italiane). Lo riferisce l'amministrazione Usa in una nota.

                            ​CorSera
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • Sean
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                              FUNERAL PARTY

                              di Marco Travaglio

                              Degradati da commensali a pietanze, da guardoni a cornuti (sempre ultimi a sapere), i cosiddetti leader europei si sono videocollegati per una veglia funebre con quel che resta di Zelensky dopo 42 mesi di loro amorevoli consigli. Il corteo mortuario verrà ora aviotrasportato alla Casa Bianca per le solenni esequie e la degna sepoltura. I medici legali segnalano nelle care salme alcuni spasmi involontari tipici del rigor mortis e c’è chi giura di aver udito frasi smozzicate e prive di senso compiuto: “Kiev nella Nato”, “l’Ucraina porcospino d’acciaio”, “garanzie di sicurezza per ucraini ed europei”, “nuove sanzioni alla Russia”, “cessate il fuoco”, “nessuna cessione di territori”. Ma nessuno vi ha dato peso, tra chi ha una vaga idea di come va il campo di battaglia: sempre peggio per Kiev, pardon per il porcospino d’acciaio, sempre meglio per Mosca.

                              La guerra, persa fin dal primo giorno, è costata agli ucraini e ai russi centinaia di migliaia di morti, alla Nato 400 miliardi di dollari e all’Europa un crollo economico da far rimpiangere il Covid, però può ancora peggiorare. Il lembo di Donetsk non ancora conquistato i russi lo otterranno comunque: senza colpo ferire se gli ucraini si ritirano o con un bagno di sangue. La scelta non è tra cedere alla Russia i territori occupati/occupandi e riconquistarli, ma tra riconoscere di averli persi oggi e perderne molti di più domani. È la storia di questi tre anni e mezzo: ogni compromesso rifiutato ora prelude a sacrifici peggiori in futuro. Trump, noto zotico ignorante, l’ha capito. Gli europei, raffinati e competenti, non ancora. Assistiti da “esperti” inetti e ottusi come loro, raccontano che Putin ha vinto la guerra in Alaska sul tappeto rosso e sulla cadillac di Trump, e non prima sul campo.

                              Infatti i cari estinti si rimettono l’elmetto da Sturmtruppen per vendere cara la pelle (degli ucraini) che hanno già perso. Sembra ieri che ripetevano frasi insensate: cambio di regime a Mosca, Putin morente e/o sull’orlo del golpe, Russia in default e isolata, armare Kiev fino alla vittoria sulla Russia, riprendere Donbass e Crimea, Armata Rotta, controffensiva vincente, Kiev nella Nato, niente cessate il fuoco perché sarebbe un regalo ai russi, inviare truppe volenterose. E sui negoziati erigevano linee rosse di pasta frolla: con Putin non si tratta, anzi si tratta ma solo se prima si ritira, anzi se accetta la tregua (ma non era un regalo a lui?). Ieri erano a “i confini non si cambiano con la forza”, ma “si parte dalla linea del fronte” (cioè da confini cambiati con la forza), purché la mini-Ucraina rimasta abbia “garanzie di sicurezza in caso di nuova invasione” (ma questo lo deciderà chi governerà in Europa quando e se dovesse accadere). Se li pagassero un tot a cazzata, sarebbero miliardari.

                              Leggi su Il Fatto Quotidiano l'articolo in edicola "Funeral Party" pubblicato il 18 Agosto 2025 a firma di Marco Travaglio
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • germanomosconi
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                                la tocca pianissimo Travaglio
                                ma ha totalmente ragione che gli puoi eccepire?
                                Originariamente Scritto da Marco pl
                                i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                                Originariamente Scritto da master wallace
                                IO? Mai masturbato.
                                Originariamente Scritto da master wallace
                                Io sono drogato..

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