Originariamente Scritto da fede79
Visualizza Messaggio
Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
Collapse
X
-
Ucraina, i retroscena del vertice. Trump netto: occorrerà rinunciare a dei territori. E i Volenterosi spingono per la «soluzione coreana»
Zelensky tra i primi a intervenire, i leader europei presentano un piano in 5 punti. Trump accoglie la richiesta «nessun negoziato sull’Ucraina, senza l’Ucraina». E si tratta già per un vertice-bis tra Putin, il leader Usa e quello Ucraino
Nella videoconferenza di ieri Donald Trump, stando alle indiscrezioni, avrebbe accolto le due richieste principali avanzate da Volodymyr Zelensky e dai leader europei. Primo: saranno gli ucraini a decidere sul destino dei loro territori occupati. Secondo: gli americani sono disponibili a fornire, insieme con gli europei, le garanzie di sicurezza per mettere l’Ucraina al riparo da attacchi futuri.
Sono questi i risultati politici più importanti, che andranno ora verificati nei fatti, a partire proprio dall’atteso vertice di domani tra il presidente americano e Vladimir Putin.
I leader europei hanno concordato un piano in cinque punti che hanno poi sottoposto al presidente degli Stati Uniti. Con una premessa di metodo: il ruolo degli americani resta fondamentale per sondare le reali intenzioni di Putin. Trump e gli europei, dunque, si sarebbero trovati d’accordo sul primo passaggio: «Nessun negoziato sull’Ucraina, senza l’Ucraina». Secondo: non si discute di confini se non con Zelensky al tavolo. Terzo: la trattativa deve partire dalla linea del fronte sul campo. Quarto: qualsiasi concessione alla Russia va bilanciata con robuste garanzie di protezione militare per Kiev. Quinto: occorre mantenere alta la pressione su Mosca con le sanzioni.
Il leader ucraino è stato tra i primi a intervenire. Zelensky, con grande cautela, ha messo in guardia il presidente americano: Putin sta solo cercando di guadagnare tempo; non vuole davvero la pace, a meno che l’accordo non si risolva in una resa incondizionata per l’Ucraina. Un po’ tutti, dal presidente francese Emmanuel Macron a Giorgia Meloni, hanno insistito sulla necessità di programmare fin d’ora un altro vertice, questa volta con la presenza di Zelensky e, perché no, degli europei.
A margine della «call» sono anche circolate delle ipotesi. Il leader ucraino ha riproposto «Roma», senza specificare se si riferisse alla capitale italiana o al Vaticano. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha citato Ginevra. Ma la discussione è rimasta in superficie: intanto bisogna vedere come andrà il summit di Ferragosto.
Gli sforzi delle diplomazie si stanno concentrando sulla questione territoriale. Anche ieri Trump è stato netto: Kiev deve prepararsi a rinunciare a una parte del suolo nazionale. È una prospettiva accettabile per Zelensky? La risposta ufficiale è «no».
Ma diversi Paesi, tra i quali Germania, Polonia e in parte Italia, stanno esplorando un’altra strada. Il cancelliere Merz ne ha parlato per un’ora nel bilaterale con Zelensky. L’idea è di escludere in ogni caso il riconoscimento formale («de iure») del passaggio di regioni ucraine alla Russia. Senza eccezioni: né la Crimea, né la quota del Donbass occupata dall’armata putiniana, né, tantomeno, i distretti ancora sotto il controllo ucraino rivendicati da Putin. Si potrebbe arrivare, invece, al congelamento della linea del fronte, con una tregua stabile. La soluzione coreana, insomma, più volte evocata anche negli anni scorsi. A quel punto Zelensky non sarebbe obbligato, come prevede la Costituzione, a convocare un referendum per sancire la cessione dei territori e potrebbe coltivare la speranza, flebile in verità, di poterli recuperare un giorno, nell’era post-putiniana. Questo sacrificio, però, dovrà essere compensato da imponenti garanzie di sicurezza.
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Il vero convitato di pietra nel vertice in Alaska non sarà Zelensky (la consistenza materica del quale è piuttosto la terracotta) ma le cartine militari: la Russia avanza, gli ucraini fanno sempre più fatica a resistere nelle difese, sono costretti ad evacuare intere zone e concentrarsi nella difesa degli snodi decisivi, quei centri che, se cadono, si portano dietro interi settori quando non regioni: https://www.ilgiornale.it/news/polit...o-2522836.html
Quindi Putin potrà domandare a Trump: quale il vantaggio per la Russia di una tregua? Perchè dovrebbe fermare le sue armate ora? Perchè mettere un punto sui confini attuali e non su quelli da qui a tre mesi, con altri chilometri incamerati?
Se la risposta fosse che stanno morendo anche i russi, bene ma questo accade in ogni conflitto: in guerra si muore...ed è proprio perchè ci sono stati innumerevoli morti per raggiungere una posizione di preminenza bellica, che fermarsi ora sarebbe controproducente.
Se la risposta fosse che altrimenti ci saranno sanzioni, ormai una più una meno...Lo si fece presente anni fa: nella storia le sanzioni non hanno mai fermato una guerra: potrebbe arrivare a mancare il pane, ma in guerra i proiettili mai. Nel caso della Russia poi non mancano nè il pane e nè le munizioni, in quanto, come avvertì quel professore della Columbia: "non si può isolare un impero" che va dall'Europa all'Asia, è dotato di immense risorse naturali, e che ha dietro mezzo mondo, Cina ed India comprese.
Le sanzioni hanno fallito, l'occidente ha fallito, l'America ha fallito, il vecchio modello geopolitico è dissolto, l'Europa è un vaso di coccio crepato, gli USA attraversano il più grave declino dalla loro fondazione, crisi di cui Trump è figlio, ne è l'effetto.
Putin ha tutto questo nella cartella che si porterà al tavolo del summit: per convincerlo dunque a concedere una tregua, Trump dovrà mettere su quello stesso tavolo argomenti altrettanto concreti, non promesse ma fatti da incasellare in un quadro di realismo politico, a cominciare dalla risoluzione delle "ragioni profonde" del conflitto, tema che la Russia va ponendo da oltre 20 anni: ci sono dei fili appesi da riannodare, perchè diversamente a farlo ci dovrà pensare la guerra....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Crosetto: «L’Ue non ha la voce degli Usa. Kiev sa qual è la mediazione che sarà costretta a siglare»
Ministro Guido Crosetto, il summit in Alaska voluto da Trump è la vittoria personale di Putin, come accusa Zelensky?
«In certi momenti la politica internazionale impone di accantonare alcuni principi di giustizia e piegarsi alla realpolitik. Invitando Putin in territorio statunitense, Trump è consapevole di ignorare il mandato di cattura internazionale che pende su Putin, ma se il vertice può portare alla fine della guerra lui è disposto a farlo».
L’Europa ha un ruolo da comparsa. Pagheremo un prezzo in termini di sicurezza? Molti temono che Putin, dopo l’Ucraina, possa attaccare altri Paesi europei.
«La presenza dell’Unione al vertice non garantirebbe sicurezza per il futuro. Putin ha dimostrato di poter trattare oggi e attaccare domani. L’Unione europea, così com’è, non esiste come entità statuale. Von der Leyen rappresenta un’amministrazione regolatoria, burocratica e tutt’al più monetaria. Non ha una politica estera, non ha un leader eletto dal popolo. Non ha peso perché non può paragonarsi agli Usa o alla Russia».
Per il Pd, una Meloni «subalterna a Trump» indebolisce ancor di più l’Europa.
«Provenzano è un amico e io lo rispetto. Ma davvero qualcuno pensa che se ci fosse lui agli Esteri l’Italia avrebbe un ruolo diverso? Sono slogan elettorali. L’Italia è una grande nazione, ma tutti sappiamo che non gioca nella serie delle super potenze».
Cosa ha ottenuto la Ue nella videocall che Trump ha definito «da 10»?
«L’obiettivo è supportare Zelensky perché non sia il vaso di coccio tra vasi di ferro».
Zelensky dovrebbe cedere territori per favorire la pace?
«Zelensky sa qual è la linea rossa che non può valicare. Il suo dovere necessario è difendere la libertà dell’Ucraina per l’oggi e per il futuro. Sarà uno Stato sovrano quando avrà certezza di un territorio, quando sarà in grado di difendersi e di riportare a casa gli ucraini fuggiti all’estero. Zelensky conosce il suo obiettivo e le mediazioni che sarà costretto a siglare».
Intende che l’Ucraina deve fare un passo verso la resa?
«No, anzi, nessuna scelta può essergli imposta da Trump, da Putin, dalla Ue e da nessun altro. Ma Zelensky sa che dopo tre anni di guerra gli obiettivi che si era posto devono essere cambiati, non può ottenere tutto, deve mediare tra quel che sarebbe giusto e quel che è accettabile».
Senza una tregua, l’Europa userà gli asset russi congelati per aiutare Kiev, nonostante la «risposta dolorosa» minacciata da Putin?
«Se non ci si piega le minacce del Cremlino sono ormai quotidiane, purtroppo».
https://roma.corriere.it/notizie/pol...tml?refresh_ce...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Cremlino, vertice Trump-Putin previsto per domani alle 21.30 ora italiana e inizierà con un bilaterale
L'incontro tra Vladimir Putin e Donald Trump inizierà domani ad Anchorage, in Alaska, alle 11.30 ora locale (le 21.30 ora italiana), con un bilaterale tra i due leader, prima di vedersi con le delegazioni. Lo ha riferito il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov, citato dalle agenzie di Mosca.
Cremlino: conferenza stampa Putin-Trump dopo il vertice
Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump terranno una conferenza stampa congiunta al termine del vertice di domani in Alaska. «Dopo la conclusione dei negoziati, Vladimir Putin e Donald Trump terranno una conferenza stampa congiunta in cui riassumeranno i risultati dei negoziati», ha annunciato il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov ai giornalisti.
Trump e Putin discuteranno anche di una cooperazione economica durante il vertice
Nel vertice di domani Vladimir Putin e Donald Trump avranno anche «uno scambio di opinioni sullo sviluppo futuro della cooperazione bilaterale nel settore commerciale ed economico», che «ha un enorme potenziale, purtroppo finora non sfruttato». Lo ha detto il consigliere per la politica estera di Putin, Yuri Ushakov, citato dalla Tass.
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
Commenta