Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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  • Mario12
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    • germanomosconi
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      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
      L'UE si prepara alla Grande Controffensiva contro il cattivone illiberale Trump: nome in codice dell'operazione: la Calata delle Brache.

      Il famoso "bazooka" UE, l'arma finanziaria che avrebbe dovuto incutere il terrore agli yankee? Una pistola ad acqua ovvero il solito pistolotto mediatico con cui ormai quei falliti riempionio il vuoto politico ed esistenziale in cui vegetano comatosi, in attesa che la storia stacchi a tutti loro finalmente la spina.

      Più gas liquido, più armi dagli USA. Non basta: via la "web tax", così da non far pagare un euro alle multinazionali del web, le multimiliardarie multinazionali del web: meglio tosare i cittadini europei, le proprie spelacchiate pecore che azzardarsi a sfiorare i ben pasciuti buoi americani.

      I chip? Dall'America. Senza dimenticare che un mese fa si è accettato di portare il Pil per la Nato al 5%...Lo stato sociale da queste parti che fine farà?

      Ma non fanno prima ad appaltare quel bidone di liquame che è l'UE all'amministrazione americana? Già ti impongono l'agenda economico-commerciale e geopolitica...che si facciano dare anche un governatore, come si usava al tempo (mai tramontato) del colonialismo: lo scambio Vance-von der leyen lo farei ad occhi chiusi: in cambio della tosatura a sangue, si otterrebbe almeno qualche risultato sul fronte immigrazionista.
      Sta cosa non ha davvero senso....
      Non capisco...
      Originariamente Scritto da Marco pl
      i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
      Originariamente Scritto da master wallace
      IO? Mai masturbato.
      Originariamente Scritto da master wallace
      Io sono drogato..

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      • Sean
        Csar
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        • In piedi tra le rovine
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        Cosa prevede l’accordo sui dazi fra Usa e Ue: le aliquote sull’acciaio, gli acquisti di gas americano e gli investimenti

        Cosa cambia

        I dazi sulle esportazioni europee verso gli Stati Uniti passano da una media del 4,8% come nell’era pre-Trump al 15%, compresi quelli sulle auto, sui semiconduttori e sui prodotti farmaceutici, con alcune esenzioni per le quali sono previste tariffe zero da entrambe le parti: aerei e i loro componenti, alcuni prodotti chimici, alcuni farmaci generici, apparecchiature per semiconduttori, alcuni prodotti agricoli (saranno definiti nelle prossime settimane), risorse naturali e materie prime critiche. «Continueremo a lavorare per aggiungere altri prodotti a questo elenco», ha promesso von der Leyen. L’Ue si impegna ad acquistare 750 miliardi di dollari in prodotti energetici americani per i prossimi tre anni e a investire 600 miliardi di dollari negli Stati Uniti in aggiunta agli investimenti attuali. Trump ha anche detto che Bruxelles si impegna ad aprire i mercati dei Paesi Ue al commercio con gli Stati Uniti «senza dazi» e ad acquistare «grandi quantità» di armamenti Usa.

        Chi vince e chi perde

        Per Washington è senza dubbio un ottimo accordo. Per l’Unione europea è una capitolazione. È il prezzo pagato in nome della «stabilità e prevedibilità» per i cittadini e le imprese «in questi tempi incerti», come ha spiegato la presidente von der Leyen in un punto con la stampa. Ma senza un’intesa Trump aveva minacciato dazi del 30% sulla maggior parte dei prodotti europei a partire dal primo agosto e i Paesi Ue volevano scongiurare a tutti i costi questa eventualità, così come hanno sempre evitato di provocare Washington durante le trattative temendo ogni forma di escalation.

        Le tariffe su acciaio e alluminio

        Per quanto riguarda acciaio e alluminio, su cui attualmente pesa un dazio del 50%, verrà istituito un sistema di quote che ridurrà le tariffe, inoltre Bruxelles e Washington si impegnano ad affrontare insieme la sfida comune della sovraccapacità cinese. Quanto ai 750 miliardi di dollari di acquisti in energia, questi saranno divisi «in tre anni», ovvero «durante il mandato» di Trump, per «250 miliardi all’anno», ha spiegato von der Leyen sottolineando che «c’è ancora troppo Gnl russo che entra di nascosto nell’Unione europea, oltre a un po’ di gas e petrolio russi ancora in Ue, che non vogliamo più». Per l’industria automobilistica, i dazi su auto e componenti passano dal 2,5% sotto l’amministrazione Biden al 15%, ma von der Leyen ha ricordato che attualmente i dazi imposti da Washington sulle auto «sono al 27,5%».

        Gli altri accordi

        L’accordo raggiunto dall’Ue è peggiore rispetto a quello siglato dalla Gran Bretagna che è riuscita ad ottenere un’aliquota del 10%. Tuttavia la presidente della Commissione ha sottolineato che «questo 15% rappresenta un limite massimo, quindi niente cumuli, tutto compreso», ma soprattutto ha ammesso che «è il massimo che siamo riusciti a ottenere». Oggi si riuniranno gli ambasciatori dei Paesi Ue per approvare l’accordo. Il presidente del Consiglio europeo António Costa ha espresso su X il suo «apprezzamento per il lavoro» di von der Leyen, Šefcovic e della Commissione «nella stabilizzazione del commercio transatlantico» e per «l’accordo che privilegia la cooperazione, protegge gli interessi fondamentali dell’Ue e offre alle imprese la certezza di cui hanno bisogno».

        ​CorSera
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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