A spegnere i motori del volo Air India AI171 appena 3 secondi dopo il decollo dall'aeroporto di Ahmedabad sarebbe stato il comandante dell'aereo Sumeet Sabharwal: a rivelarlo è il Wall Street Journal, citando funzionari statunitensi a conoscenza del contenuto dei file audio della scatola nera.
Secondo quanto riportato dal quotidiano, il materiale registrato dalla scatola nera sarebbe stato ascoltato anche da Jennifer Homendy, a capo dell’NTSB, ovvero l’ente investigativo americano che indaga sugli incidenti nell’ambito dei trasporti.
Nello specifico, il 12 giugno alle 08:08:42 (3 secondi dopo il decollo), il comandante avrebbe interrotto il flusso di carburante prima del motore 1 (quello di sinistra) e poi del motore 2 (quello di destra).
Queste nuove rivelazioni, se confermate, permetterebbero di chiarire punti oscuri del disastro, escludendo che l'incidente che ha coinvolto il Boeing 787-8 Dreamliner sia stato causato da un problema tecnico, sollevando così dalla responsabilità sia la Boeing che GE Aerospace, l'azienda che ha costruito i propulsori dell'aereo. Negli scorsi giorni, tra l'altro, anche il CEO di Air India aveva segnalato come l'analisi preliminare della AAIB non avesse evidenziato malfunzionamenti tecnici o meccanici del velivolo.
Infatti, il report preliminare pubblicato la scorsa settimana dall'AAIB aveva già confermato che subito dopo il decollo gli interruttori per le valvole che regolano il flusso di carburante erano stati spostati dalla modalità RUN (flusso di carburante) a quella CUTOFF (flusso interrotto).
Nel documento, inoltre, era già stato segnalato come uno dei due piloti (senza specificare chi) aveva chiesto all'altro perché avesse spento gli interruttori, domanda alla quale era stato risposto che non lo aveva fatto: l'esatta dinamica dei fatti, però, non era stata chiarita, facendo sollevare dubbi sull'eventuale presenza di una terza persona in cabina di pilotaggio o su un possibile malfunzionamento agli interruttori dell'aereo.
Secondo quanto pubblicato dal Wall Street Journal, il comandante avrebbe effettivamente spento i motori, per poi negare di averlo fatto (probabilmente mentendo) al primo ufficiale Clive Kunder, che in quel momento stava svolgendo il ruolo di pilot flying ed era quindi materialmente impegnato a comandare il velivolo.
Proprio per questo, Kunder potrebbe essersi accorto dello spegnimento degli interruttori troppo tardi, andando in panico: a quel punto, avrebbe chiesto ripetutamente al comandante il motivo di quell'azione (più volte negata da Sabharwal), per poi cercare di salvare l'aereo, prima riattivando i motori (a 10 e 14 secondi dal decollo) e poi lanciando un MAYDAY alle 08:09:05, subito prima dello schianto.
Non sarebbe la prima volta che un pilota decida di suicidarsi in volo: già nel 2015 aveva fatto discutere il caso dell'incidente del volo German Wings 9525, che era stato causato da un'azione deliberata del primo ufficiale, Andreas Lubitz. In quel caso, l'aereo si era schiantato sulle Alpi dell’Alta Provenza causando la morte di tutte le 150 persone a bordo. Il disastro del volo Air India AI171 ha quindi riaperto la questione della salute mentale dei piloti d'aereo e dei controlli medici ai quali essi vengono sottoposti.
In questi giorni si sta inoltre discutendo dell'installazione di telecamere all'interno della cabina di pilotaggio, con l'intento di fare chiarezza sulle dinamiche di eventuali incidenti futuri. Alla proposta si è detto favorevole anche il capo della IATA (International Air Transport Association, ossia la Federazione Mondiale del Trasporto Aereo), che ha sottolineato come le registrazioni video possano fornire supporto aggiuntivo alle indagini sugli incidenti aerei.
@Geopop
Secondo quanto riportato dal quotidiano, il materiale registrato dalla scatola nera sarebbe stato ascoltato anche da Jennifer Homendy, a capo dell’NTSB, ovvero l’ente investigativo americano che indaga sugli incidenti nell’ambito dei trasporti.
Nello specifico, il 12 giugno alle 08:08:42 (3 secondi dopo il decollo), il comandante avrebbe interrotto il flusso di carburante prima del motore 1 (quello di sinistra) e poi del motore 2 (quello di destra).
Queste nuove rivelazioni, se confermate, permetterebbero di chiarire punti oscuri del disastro, escludendo che l'incidente che ha coinvolto il Boeing 787-8 Dreamliner sia stato causato da un problema tecnico, sollevando così dalla responsabilità sia la Boeing che GE Aerospace, l'azienda che ha costruito i propulsori dell'aereo. Negli scorsi giorni, tra l'altro, anche il CEO di Air India aveva segnalato come l'analisi preliminare della AAIB non avesse evidenziato malfunzionamenti tecnici o meccanici del velivolo.
Infatti, il report preliminare pubblicato la scorsa settimana dall'AAIB aveva già confermato che subito dopo il decollo gli interruttori per le valvole che regolano il flusso di carburante erano stati spostati dalla modalità RUN (flusso di carburante) a quella CUTOFF (flusso interrotto).
Nel documento, inoltre, era già stato segnalato come uno dei due piloti (senza specificare chi) aveva chiesto all'altro perché avesse spento gli interruttori, domanda alla quale era stato risposto che non lo aveva fatto: l'esatta dinamica dei fatti, però, non era stata chiarita, facendo sollevare dubbi sull'eventuale presenza di una terza persona in cabina di pilotaggio o su un possibile malfunzionamento agli interruttori dell'aereo.
Secondo quanto pubblicato dal Wall Street Journal, il comandante avrebbe effettivamente spento i motori, per poi negare di averlo fatto (probabilmente mentendo) al primo ufficiale Clive Kunder, che in quel momento stava svolgendo il ruolo di pilot flying ed era quindi materialmente impegnato a comandare il velivolo.
Proprio per questo, Kunder potrebbe essersi accorto dello spegnimento degli interruttori troppo tardi, andando in panico: a quel punto, avrebbe chiesto ripetutamente al comandante il motivo di quell'azione (più volte negata da Sabharwal), per poi cercare di salvare l'aereo, prima riattivando i motori (a 10 e 14 secondi dal decollo) e poi lanciando un MAYDAY alle 08:09:05, subito prima dello schianto.
Non sarebbe la prima volta che un pilota decida di suicidarsi in volo: già nel 2015 aveva fatto discutere il caso dell'incidente del volo German Wings 9525, che era stato causato da un'azione deliberata del primo ufficiale, Andreas Lubitz. In quel caso, l'aereo si era schiantato sulle Alpi dell’Alta Provenza causando la morte di tutte le 150 persone a bordo. Il disastro del volo Air India AI171 ha quindi riaperto la questione della salute mentale dei piloti d'aereo e dei controlli medici ai quali essi vengono sottoposti.
In questi giorni si sta inoltre discutendo dell'installazione di telecamere all'interno della cabina di pilotaggio, con l'intento di fare chiarezza sulle dinamiche di eventuali incidenti futuri. Alla proposta si è detto favorevole anche il capo della IATA (International Air Transport Association, ossia la Federazione Mondiale del Trasporto Aereo), che ha sottolineato come le registrazioni video possano fornire supporto aggiuntivo alle indagini sugli incidenti aerei.
@Geopop
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