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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
Se la NATO perde il suo ruolo e l'Europa non si adegua la possibilità nel medio termine è concreta e le motivazioni possono essere analoghe a quelle utilizzate in Ucraina, minoranze etniche russofile da tutelare e simili. Almeno questo è ciò che sostengono alcuni analisti.
Detto ciò Fede, evidentemente quelle allusioni sono rivolte a me, però restano distanti dalla realtà. Non so perché qua dentro ad ogni post che porta un'opinione diversa deve seguire l'utente di turno che si inventa situazioni personali. Va bene per carità scrivere ciò che si vuole, solo è strano perché fa presupporre di avere una qualche forma di conoscenza della persona che in realtà non c'è.
Era un commento generale che spesso trova riscontro nella cerchia dei conoscenti tra amici/lavoro, guarda caso c'è sempre un comune denominatore: vita normale tendente all'agiato, casa di proprietà spesso pagata dalla famiglia o con mutuo residuo molto basso, lavoro sicuro e non aver mai fatto un giorno di leva.
Se ti rispecchia, allora si, fai parte di quel denominatore.
sigpic Free at last, they took your life
They could not take your PRIDE
Era un commento generale che spesso trova riscontro nella cerchia dei conoscenti tra amici/lavoro, guarda caso c'è sempre un comune denominatore: vita normale tendente all'agiato, casa di proprietà spesso pagata dalla famiglia o con mutuo residuo molto basso, lavoro sicuro e non aver mai fatto un giorno di leva.
Se ti rispecchia, allora si, fai parte di quel denominatore.
Tipo quelli che vogliono le "risorse" in Italia
Originariamente Scritto da Marco pl
i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
Nel medio termine la minaccia russa ai baltici è concreta, bisogna correre ai ripari.
lo è perché l’Occidente non ha rispetto di una potenza mondiale continuando a fare i suoi porci comodi ai confini di essa , è questo quello che non riesci a capire.
Media: «Ucciso a Sumy italiano che combatteva per gli ucraini»
Thomas D’Alba, un 40enne italiano originario di Legnano che aveva servito nella Folgore e aveva poi lasciato il suo lavoro di musicista per andare a combattere con gli ucraini, è morto in battaglia. A darne notizia è stato sui social Vladislav Maistrouk, creator digitale e attivista ucraino, che lo conosceva e lo aveva incontrato di recente. «Thomas era un uomo gentile e coraggioso, un italiano. E’ caduto in battaglia, nella regione di Sumy, difendendo l’Ucraina e l’Europa», scrive Maistrouk.
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Media: «Ucciso a Sumy italiano che combatteva per gli ucraini»
E’ caduto in battaglia, nella regione di Sumy, difendendo l’Ucraina e l’Europa», scrive Maistrouk.
CorSera
C’è un errore “difendendo l’Ucraina” il resto è una menzogna.
sigpic Free at last, they took your life
They could not take your PRIDE
Trump o Putin, alla fine, non li vedo così diversi, anche sul piano dei valori mi sembrano piuttosto affini. Non a caso hanno un buon rapporto.
"Nella guerra in Ucraina interessi degli imperi, non solo quello russo". Lo disse nel 2023 Papa Francesco. Usa, Russia o Cina poco cambia, tutti ricercano l'egemonia. Putin però comanda. Trump no.
Elon Musk lancia America Party. L'annuncio arriva su X: restituirò la libertà agli Usa
Il 4 luglio il proprietario di Tesla aveva indetto un sondaggio per chiedere agli americani se volevano un nuovo partito: il 65% ha risposto sì, il 35% no
Elon Reeve Musk è nato a Pretoria, Sudafrica, il 28 giugno 1971. È diventato cittadino statunitense nel 2002. Possiede inoltre la cittadinanza sudafricana e canadese. Tecnicamente, allo stato attuale della Costituzione americana, non può candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti, e questo era uno degli elementi che fin dall’inizio della sua discesa in politica al fianco di Donald Trump, l’anno scorso, facevano pensare agli osservatori che avrebbe potuto solo fungere da alleato, finanziatore (più di un quarto di miliardo di dollari speso per Trump), agitatore, capo della spending review effettuata dalla sua squadra, il Doge, rapidamente smantellata.
Invece dopo essere tornato almeno formalmente al suo ruolo di imprenditore, salutata Washington, ieri ha confermato la minaccia lanciata qualche settimana fa: fondare un partito. L’ha annunciato su X, ex Twitter, la sua casa social, dopo che il giorno dell’Indipendenza aveva lanciato un sondaggio online per chiedere agli americani se volessero «l’indipendenza» da un sistema a due partiti. Il 65% ha risposto sì, il 35% no.
«Con un voto chiaro di 2 a 1: se volete un nuovo partito politico, lo avrete! Quando si tratta di mandare in bancarotta il nostro Paese con sprechi e corruzione, viviamo in un sistema monopartitico, non in una democrazia. Oggi, l’America Party è nato per restituirvi la libertà».
Né a destra né a sinistra, sulla carta. Con il problema che a sinistra lo odiano (ricordiamo le concessionarie Tesla incendiate) per l’appoggio decisivo a Trump e a destra l’amore per il presidente è assoluto, ed è impensabile scalfire la solidità del movimento MAGA con il quale Trump ha scalato il partito repubblicano. Cosa resta? I soldi. È l’uomo più ricco del mondo e a differenza degli altri miliardari (a parte Zuckerberg) ha in mano sia un social fondamentale come X e una ai sempre più utilizzata, Grok.
La dichiarazione di fondare un partito arriva subito dopo il trionfo legislativo di Trump che con il suo Big beautiful bill trasformato in legge l’altro ieri ha varato tagli draconiani — alle tasse e alla spesa pubblica — e nel giorno del lutto per l’esondazione che in Texas ha spazzato via un campeggio estivo di bambine.
Al di là del talento comunicativo rivedibile — perfino Trump in volo per il suo golf club ha usato toni mesti parlando del Texas — Musk verrà messo sotto accusa proprio per i tagli voluti dal suo Doge che nella spending review hanno coinvolto anche il servizio meteorologico governativo che — avevano avvertito gli scienziati — avrebbe perso la capacità di avvertire rapidamente il pubblico in caso di eventi meteo catastrofico in arrivo.
Non potendosi candidare alla Casa Bianca a Musk resta il Senato, portando altri colleghi in Campidoglio alle elezioni del novembre 2026.
Avventura interessante — al netto dei conflitti d’interesse: con Space X e Starlink è fornitore della Pubblica amministrazione — sotto il profilo politico e mediatico ma non senza controindicazioni.
Fondare un terzo partito è possibile, è stato fatto, ma con risultati sempre deludenti. Aggiungerne un altro basato sostanzialmente sul carisma del capo? Ricordiamo la corsa alla Casa Bianca di Ross Perot nel 1992 e 1996: non fu eletto ma drenò consensi ai repubblicani contribuendo ad eleggere per due volte Bill Clinton.
Neppure Perot — ricco, ma nulla di paragonabile a Musk — aveva fondato un partito perché la «conventional wisdom», il Pensiero comune washingtoniano, è che il sistema sia disegnato in partenza come bipartitico e non ci sia tecnicamente spazio per un terzo. Però certo nessuno pensava che un’azienda privata potesse sostituirsi di fatto alla Nasa. O che un’auto elettrica col nome di uno scienziato croato nato nel 1856 potesse diventare un best seller mondiale aprendo un mercato che alle big del settore era parso sterile.
CorSera
...ma di noi
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«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
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