Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

[Luke91]

con i teli mare distanziati 50 cm tra di loro , perfetta location da italiano medio astioso e rancoroso

Beh siamo a quei livelli di cafonaggine...Come andare ad Ibiza

[The_machine]

Bene così

Stessa cosa i palestinesi nei confronti degli israeliani

[Sergio]

Beh siamo a quei livelli di cafonaggine...Come andare ad Ibiza

La sola differenza che ad Ibiza si tromba.

[Sean]

Intelligence Usa conferma: programma iraniano non annientato
Un nuovo rapporto dell'intelligence statunitense conferma quanto rivelato dalla Cnn: ha rilevato che il programma nucleare iraniano ha subito un rallentamento di soli pochi mesi dopo un attacco statunitense e non è stato "completamente e totalmente annientato", come affermato dal Presidente Trump. Il primo rapporto di intelligence pubblicato dalla Defense Intelligence Agency lunedì contraddice le dichiarazioni di Trump e del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sullo stato degli impianti nucleari iraniani: il rapporto ha rilevato che, sebbene gli attacchi di sabato ai siti nucleari di Fordow, Natanz e Isfahan abbiano causato danni significativi, non sono stati completamente distrutti.

Araghchi: abbiamo fatto sacrifici, non abbandoneremo il nucleare
I recenti attacchi aerei da parte degli Stati Uniti e di Israele non porteranno l'Iran ad abbandonare la sua tecnologia nucleare. Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi in un'intervista al sito web londinese New Arab: "Abbiamo fatto enormi sforzi per realizzare questa tecnologia, e i nostri scienziati hanno fatto enormi sacrifici, perdendo anche la vita per questo obiettivo", ha sottolineato Araghchi. "Il nostro popolo ha subito sanzioni per questo, ed è stata imposta una guerra alla nostra nazione su questo tema. Nessuno in Iran abbandonerà questa tecnologia".

Casa Bianca: “Cnn, solo un tentativo di screditare Trump”
Le indiscrezioni sulle valutazioni preliminari dell'intelligence sull'attacco all'Iran sono "completamente sbagliate". Lo afferma la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt. "La fake news Cnn colpisce ancora", posta Leavitt. "La fuga di notizie di questa presunta valutazione è un chiaro tentativo di sminuire il presidente Trump e screditare i coraggiosi piloti di caccia che hanno condotto una missione perfettamente eseguita per annientare il programma nucleare iraniano".

Repubblica

[Sean]

Trump e i messaggi choc al vertice Nato: «Con Putin vorrei un accordo. Se darei soccorso a un partner aggredito? Dipende»

Il presidente Usa mette in dubbio l'articolo 5 del trattato dell'Alleanza Atlantica, mette il veto su qualunque riferimento all'aggressione russa dell'Ucraina e imbarazza i leader pubblicando il messaggio privato (e untuoso) in cui Rutte gli scrive: «L'Europa pagherà, sarà una tua vittoria»

Donald Trump è arrivato ieri sera all’Aia per partecipare al vertice Nato. Ma si è fatto precedere dalle sue dichiarazioni rilasciate ai giornalisti, in volo sull’Air Force One.

Il presidente americano si prepara a incassare l’impegno degli altri 31 partner dell’Alleanza ad aumentare la spesa militare dal 2 al 5% del Prodotto interno lordo. Un cambio di passo imposto dalla Casa Bianca, ma anche dalla convinzione largamente diffusa che Vladimir Putin costituisca una minaccia concreta per altri Paesi europei.

Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha incardinato l’intera agenda del summit su questo passaggio, cercando di evitare incidenti di qualsiasi tipo con il presidente americano. Ma nel pomeriggio, Trump ha pubblicato sul suo social Truth, l’untuoso sms che Rutte gli aveva appena inviato. Eccolo: «Signor presidente, caro Donald, congratulazioni e grazie per la tua azione decisiva in Iran, davvero straordinaria, nessun altro avrebbe osato realizzare. Ci rende tutti più sicuri. Stasera (ieri per chi legge, ndr ) volerai verso un altro grande successo a L’Aia. Non è stato facile, ma siamo riusciti a far firmare a tutti il 5%! Donald, ci hai guidati verso un momento davvero importante per l’America, l’Europa e il mondo. Raggiungerai qualcosa che nessun presidente americano è riuscito a fare negli ultimi decenni.
L’Europa pagherà molto, come è giusto che sia, e sarà una tua vittoria. Buon viaggio e ci vediamo alla cena di Sua Maestà!».

Inevitabile l’imbarazzo generale, proprio nelle ore in cui gli «sherpa» della Nato stavano sudando per convincere la Spagna e altri a sottoscrivere l’impegno sul 5%.

Trump ha trasformato questo numero in una specie di feticcio. E gli altri governi si sono adattati, pur di blandirlo. In realtà questa percentuale va divisa in due parti: gli investimenti strettamente militari dovranno raggiungere la soglia del 3,5%, mentre il restante 1,5% comprenderà voci generiche come le infrastrutture, la cyber sicurezza e altro. Va anche ricordato che quel 3,5% ha una storia che inizia in un altro summit della Nato, nel 2023 a Vilnius, in Lituania, un anno dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Alla Casa Bianca c’era Joe Biden. Il documento finale riconosceva che sarebbe stato necessario superare la soglia del 2% del Pil per fronteggiare l’aggressività di Putin. Da allora i generali della Nato si sono messi al lavoro per espandere le cosiddette «capacità» militari in almeno quattro settori: l’aviazione e i missili; le armi a lunga gittata; la logistica; le forze di manovra.

Tutte cose che costano molto e che richiedono risorse aggiuntive. Stando alle stime dell’Alleanza Atlantica non basterebbe neanche eliminare gli sprechi e le duplicazioni che affliggono l’Unione europea e i suoi 27 eserciti diversi. Il Parlamento europeo aveva calcolato che si potrebbero recuperare circa 22 miliardi su un totale di 300 miliardi di investimenti Ue. Ma lo schema della Nato è molto più dispendioso e punta, per esempio, a potenziare di cinque volte la difesa aerea. Sono tutti temi esaminati e approvati da tutti i governi. Nessuno escluso. Ecco perché la fronda spagnola ha colto di sorpresa e irritato la maggior parte degli altri Stati, come Germania, Francia e tutto il blocco dell’Est. I piani dei militari potrebbero anche essere sbagliati, ma nessuno, almeno per ora, li ha contestati nel merito.

Questa è la sostanza politico-militare su cui ora si innesta la variabile indipendente di Donald Trump.

Il presidente Usa non sembra accontentarsi del 5% per confermare il pieno sostegno americano al Patto Atlantico. Ieri ha rilanciato dubbi e inquietudini, già suscitate nel corso del suo primo mandato (2017-2021).

Alla domanda: rispetterebbe l’articolo 5 del Trattato Nato, correndo in soccorso di un partner aggredito? Ha risposto ambiguamente: «Ci sono diverse definizioni dell’Articolo 5, lo sapete? Comunque mi impegno a essere loro amico».

Ieri sera il numero uno della Casa Bianca ha preso parte alla cena con gli altri capi di Stato e di governo, ospiti di re Guglielmo Alessandro e della regina Màxima. Oggi sarà una giornata breve, ma intensa.

Trump, per esempio, ha già fatto sapere che «darà un’occhiata» alla dichiarazione finale per controllare che non ci siano riferimenti all’aggressione russa dell’Ucraina, come richiesto nei giorni scorsi dai consiglieri della Casa Bianca. «Come sapete mi piacerebbe concludere un accordo con la Russia».


CorSera

[LARRY SCOTT2]

Stessa cosa i palestinesi nei confronti degli israeliani

Infatti sta roba non finirà mai e ''i due Stati'' non prenderanno mai corpo

[Sean]

Plaudo alla schiena dritta della Spagna, che, nonostante abbia un governo di sinistra, almeno a parole ha detto "no" all'assurdo rialzo delle spese per la Nato al 5% del Pil https://www.ilsole24ore.com/art/la-n...ento-AHJ2vKNB#

La Meloni si è invece subito accodata, nonostante la drammatica situazione interna italiana, dove i salari non crescono, la pressione fiscale sì, la sanità è in uno stato sempre più pietoso.

Il 5% del Pil solo per sgravare gli americani è un assurdo: se gli stessi americani considerano la Nato un pachiderma costosissimo e sostanzialmente inutile, essendosi ormai dissolto il vecchio modello globale per il quale la Nato era stata costituita, per quale ragione gli europei dovrebbero sentirsi obbligati ad impegnarsi per quelle cifre?...E il famoso piano di "riarmo" europeo, come si coniuga coi miliardi e miliardi che toccherebbe versare alla Nato (americana)? Rutte poi è il simbolo di tutti i quattrozampe europei che ancora scodinzolano a lingua di fuori presso il padrone americano.

Venendo a Trump, molti si chiedono se ci sia un "metodo" nel suo "caos" in politica estera: nello scontro Sion-Iran, dal suo punto di vista è riuscito a finalizzare l'obiettivo: accontentare i sionisti (col bombardamento dei laboratori iraniani) e al contempo imporre rapidamente una tregua: al di là dei risultati effettivi (è dubbio che il programma nucleare iraniano sia stato soppresso) stavolta una specie di successo lo ha incamerato...e se riuscirà a strappare il 5% del Pil per la Nato agli europei, metterà a segno un altro goal.

[germanomosconi]

ma adesso quanto spendiamo? il 2%?
passare al 5% per i nostri conti è follia a momenti manco ti curano in ospedale, dove li trovano i soldi?
debiti su debiti come fa l'inter?

[KURTANGLE]

Intelligence Usa conferma: programma iraniano non annientato


Repubblica

ma ci mancherebbe altro....
mica basta un bombardamento per annientare un programma nucleare che questi portano avanti chissà da quando...

[KURTANGLE]

Plaudo alla schiena dritta della Spagna, che, nonostante abbia un governo di sinistra, almeno a parole ha detto "no" all'assurdo rialzo delle spese per la Nato al 5% del Pil https://www.ilsole24ore.com/art/la-n...ento-AHJ2vKNB#

La Meloni si è invece subito accodata, nonostante la drammatica situazione interna italiana, dove i salari non crescono, la pressione fiscale sì, la sanità è in uno stato sempre più pietoso.

Il 5% del Pil solo per sgravare gli americani è un assurdo: se gli stessi americani considerano la Nato un pachiderma costosissimo e sostanzialmente inutile, essendosi ormai dissolto il vecchio modello globale per il quale la Nato era stata costituita, per quale ragione gli europei dovrebbero sentirsi obbligati ad impegnarsi per quelle cifre?...E il famoso piano di "riarmo" europeo, come si coniugna coi miliardi e miliardi che toccherebbe versare alla Nato (americana)? Rutte poi è il simbolo di tutti i quattrozampe europei che ancora scodinzolano a lingua di fuori presso il padrone americano.

Venendo a Trump, molti si chiedono se ci si un "metodo" nel suo "caos" in politica estera: nello scontro Sion-Iran, dal suo punto di vista è riuscito a finalizzare l'obiettivo: accontentare i sionisti (col bombardamento dei laboratori iraniani) e al contempo imporre rapidamente una tregua: al di là dei risultati effettivi (è dubbio che il programma nucleare iraniano sia stato soppresso) stavolta una specie di successo lo ha incamerato...e se riuscirà a strappare il 5% del Pil per la Nato agli europei, metterà a segno un altro goal.

condivido
il 5% è un oscenità

[zuse]

ma adesso quanto spendiamo? il 2%?
passare al 5% per i nostri conti è follia a momenti manco ti curano in ospedale, dove li trovano i soldi?
debiti su debiti come fa l'inter?

Il governo dei patriotici.

Ma d'altronde la formula per durare in Italia è quella di leccare il culo agli USA. Quindi la patriotica presidenta svendendoci, mandando in malora la classe media e sventrando il Ssn, durerà comunque

[Sean]

Trump e Sanchez non si salutano

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, occupano scranni vicini al summit dei capi di Stato e di governo del Consiglio Nord Atlantico in corso a L'Aia ma i due leader non si sono salutati una volta entrati nella sala del World Forum dove si sta svolgendo l'incontro. Ieri Trump aveva definito un «problema» la contrarietà di Madrid all'obiettivo di spesa del 5% del Pil in difesa, sul quale Sanchez sostiene di aver ricevuto una deroga dal segretario generale della Nato, Mark Rutte, che ha però smentito.

Nel documento finale nessuna deroga sul 5%

Nella dichiarazione finale del vertice Nato «non ci saranno eccezioni per nessuno» in merito all'obiettivo di spendere il 5% del Pil in difesa entro il 2035. Lo ha chiarito il presidente slovacco, Peter Pellegrini. «Non ci sono eccezioni per nessun Paese; ogni alleato, nell'ambito della propria sovranità, lo farà in un modo o nell'altro», ha spiegato Pellegrini, il quale ha assicurato che il suo Paese non intende in alcun modo bloccare l'accordo, che non prevede tabelle di marcia prestabilite per il raggiungimento dell'obiettivo.

CorSera