Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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    Mario
    Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
    Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
    Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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      abbiamo bisogno di un Captain Price Nukes America

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        Crosetto: “Il mondo è cambiato, la Nato non ha più ragione di esistere. L’Ue e l’Onu non contano niente”

        Il ministro della Difesa era ospite dell'Università di Padova: "Una volta il centro del mondo era l'Atlantico, ora il centro del mondo è il mondo"

        “L’Europa forse un tempo avrebbe potuto contare se si fosse data un ruolo politico che non si è mai data”. Inizia così il discorso del ministro della Difesa Crosetto, ospite all’università di Padova. Secondo Guido Crosetto l’Europa non potrà più avere quel ruolo perché “è cambiato il mondo“. “Siamo passati a un mondo in cui contavano i valori a uno a cui conta il valore economico, siamo passati all’epoca delle grandi potenze e non ce ne siamo accorti”, spiega. E prosegue: “È morta la multilateralità. L’Onu conta come l’Europa nel mondo, niente. Meno di una nazione”.

        Crosetto ha anche criticato la Nato per come è oggi: “Io alla Nato spiego che la Nato non ha più ragione di esistere. Una volta il centro del mondo era l’Atlantico, ora il centro del mondo è il mondo. Ora gli Usa contano ancora nel mondo, l’Europa meno, ma c’è tutto il resto del mondo con cui va costruito un rapporto”. E conclude: “O aumenta, diventa un’organizzazione che si prende il compito di costruire la pace al livello mondiale e diventa qualcosa di profondamente diverso. Oppure noi non raggiungeremo l’obiettivo di una sicurezza in cui tutti possono confrontarsi all’interno di regole che valgono per tutti”.



        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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          L’ora delle decisioni scomode si avvicina:l'Italia e gli altri Paesi Ue dovranno approvare l’aumento dei propri budget per la Difesa al vertice Nato

          Trump ha avvisato che resterà all’Aia solo poche ore e i leader sono consapevoli che il vertice Nato non sarà un appuntamento di routine

          L’ora delle decisioni scomode si avvicina. La prossima settimana l’Italia e gli altri Paesi europei dovranno approvare l’aumento dei propri budget per la Difesa al vertice Nato. Che già parte sotto i peggiori auspici. Trump ha avvisato che resterà all’Aia solo poche ore.

          Così il cerimoniale della Nato ha subito accorciato la sessione in cui è prevista la presenza dei capi di Stato e di governo, in modo da evitare che si riproponga la scena vista in Canada, dove «the Donald» ha abbandonato in anticipo la riunione del G7. Ma l’espediente non basterà a celare l’ennesimo strappo di Trump, che ribadisce quale sia la sua considerazione dell’Alleanza, incurante di consegnare al mondo l’immagine di un Occidente diviso. Nel pieno della crisi internazionale e in un tornante delicato per il Vecchio Continente.

          Nell’Ue, infatti, tutti i leader sono consapevoli che il vertice Nato non sarà un appuntamento di routine. Perché è attorno al tema della difesa che si definiranno i nuovi equilibri politici nazionali ed europei. In Spagna, per esempio, il governo regge grazie al voto di una formazione di estrema sinistra, Sumar, che andrà a manifestare all’Aia contro il Patto Atlantico. E Sanchez, pur di non perdersi il suo «Turigliatto», si è reso indisponibile all’aumento della spesa previsto dall’Alleanza. Anche se gli investimenti non riguarderebbero il settore degli armamenti ma il sistema ferroviario spagnolo, che non è in linea con il modello integrato di difesa della Nato.

          Non è facile spiegare all’opinione pubblica europea che la parte più rilevante da aggiornare è quella relativa alla logistica, e che senza l’ammodernamento delle strutture la sicurezza dell’Unione dipenderebbe dal supporto delle basi americane. Impegno che Trump non è più disposto a sostenere. «E allora va spiegato cosa sono le spese per la difesa», ha detto Meloni a una riunione di governo. Lo ribadirà lunedì in Parlamento, prima del Consiglio europeo e del vertice Nato: davanti alle Camere sottolineerà che l’«efficienza delle reti cyber conta oggi più di cento nuovi carri armati», e magari glisserà sul fatto che «di qui a breve sui teatri di guerra ci saranno solo automi», che «in Cina sono in fase avanzata di sviluppo» e che quindi «certi piani di difesa sono superati». Perciò la premier ritiene che all’Aia «si dovrà discutere a fondo sul capability target», cioè sugli obiettivi che la Nato assegna ai Paesi del Patto.

          Certo sarà complicato farlo nelle poche ore in cui Trump concederà la sua presenza. «Piuttosto che niente è meglio piuttosto», sussurra un autorevole ministro per attutire l’impatto della decisione assunta dal presidente americano. E allora ci sarà un motivo se il titolare della Difesa Crosetto propone un cambio di prospettiva, perché a suo dire «la Nato deve diventare un'alleanza più larga, fondata sulla difesa del diritto internazionale a supporto di un nuovo ruolo dell’Onu». Se non fosse che gli eventi incalzano. E impongono scelte.

          A Roma Meloni — sguardo rivolto all’opinione pubblica — dovrà gestire le pulsioni «pacifiste» di un pezzo della sua maggioranza e contrastare le tesi «pacifiste» di (quasi) tutte le forze di opposizione, che quando erano al governo firmarono l’aumento del budget. All’Aia invece la premier dovrà trovare una soluzione quando le verrà chiesto di ottemperare agli impegni operativi, con battaglioni «in prontezza» per situazioni di emergenza.

          Perché il conflitto in Medio Oriente ha oscurato la guerra in Ucraina. Oggi l’attenzione è concentrata sull’ipotesi che gli Usa possano chiedere al governo l’uso delle basi sul territorio nazionale. Se Crosetto dice di non aver ricevuto richieste da Washington, è perché ritiene che gli americani non utilizzerebbero le basi italiane per attacchi diretti verso l’Iran ma come postazioni di transito verso le basi nel Golfo. Comunque è un altro il dossier che agita i ministri della Difesa Ue: quello che rileva la «volontà» della Russia di testare le capacità di reazione dell’Europa sul fianco orientale. Allora si capirebbe se esiste ancora la Nato.

          ​CorSera
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          C. Campo - Moriremo Lontani


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            Tre aerei cisterna KC-46A partiti dalla California con rotta Pacifico: possibili nuove basi operative Usa in vista di un attacco all’Iran. Tra le ipotesi anche lo schieramento a Diego Garcia


            Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
            Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
            Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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              Che da parte USA ci siano dei preparativi logistici e movimenti di mezzi militari è nell'ordine delle cose, in quanto va tutto approntato per tempo nel caso dovesse arrivare (in qualunque momento) un ordine esecutivo di azione.

              Trump si è preso 2 settimane di tempo...forse in quelle 2 settimane spera di portare a qualche tavolo concreto gli iraniani. Da parte sua però Netanyahu avvisa che andrà avanti con o senza l'America...nel mentre si inizia a registrare una maggiore precisione dei missili iraniani...

              Israele ha le sue difficoltà, in quanto, come scrivono alcuni, la lunghissima distanza dagli obiettivi logora l'aviazione, ed è tutta da valutare l'efficacia dei danni provocati ai bunker dove si sviluppa il programma atomico iraniano...per cui dire "andremo avanti anche da soli" a parole è semplice, ma, senza gli Stati Uniti, l'ipotesi che Netanyahu non caverà un ragno dal buco è concreta.
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              • fede79
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                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                Che da parte USA ci siano dei preparativi logistici e movimenti di mezzi militari è nell'ordine delle cose, in quanto va tutto approntato per tempo nel caso dovesse arrivare (in qualunque momento) un ordine esecutivo di azione.

                Trump si è preso 2 settimane di tempo...forse in quelle 2 settimane spera di portare a qualche tavolo concreto gli iraniani. Da parte sua però Netanyahu avvisa che andrà avanti con o senza l'America...nel mentre si inizia a registrare una maggiore precisione dei missili iraniani...

                Israele ha le sue difficoltà, in quanto, come scrivono alcuni, la lunghissima distanza dagli obiettivi logora l'aviazione, ed è tutta da valutare l'efficacia dei danni provocati ai bunker dove si sviluppa il programma atomico iraniano...per cui dire "andremo avanti anche da soli" a parole è semplice, ma, senza gli Stati Uniti, l'ipotesi che Netanyahu non caverà un ragno dal buco è concreta.
                Quindi l'articolo che ho postato della Middle East Spectator, era buono, visto che aveva analizzato la battaglia sul campo in maniera strutturata e non in base alla propaganda occidentale.
                sigpic
                Free at last, they took your life
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                  Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio

                  Quindi l'articolo che ho postato della Middle East Spectator, era buono, visto che aveva analizzato la battaglia sul campo in maniera strutturata e non in base alla propaganda occidentale.
                  Circa quello volevo solo un attimo bilanciare quel certo tono che mi sembrava aver percepito tra le righe del tipo: "adesso l'Iran sta fermo ma vedrete tra un pò di cosa sarà capace"...il che non potrebbe che trovarmi d'accordo se fosse veramente capace di infliggere danni distruttivi ai sionisti...ma è proprio su quel tema che ho posto due punti che a mio giudizio emergono netti al momento: il dominio dei cieli sionista e le forniture americane (per le difese antimissime sioniste) e anche le quinte colonne filosioniste collaborazioniste col nemico, che spero vengono individuate e messe tutte alla forca...però, anche arrischiando una previsione, possiamo aggiungerne un altro, e cioè che senza un intervento americano è dubbio che Sion riesca nel suo intento, in specie se il regime iraniano dovesse reggere.

                  Netanyahu sta facendo la guerra a mezzo Medio Oriente, ma per adesso stragi e distruzioni tante, risultati concreti zero. L'Iran non è nè il Libano e meno che mai la Striscia di Gaza: a parole fa il bullo affermando che "andremo avanti anche senza intervento americano", ma secondo me sta pregando o magheggiando per trascinarsela dietro l'America.
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                    Sergio ma quanto sono schizzati questi ? (non la polizia)
                    Last edited by Mario12; Oggi, 21:05:34.

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