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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
Nat a te vedrei bene con il durag piuttosto del cappello
Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
è un attacco a civiltà millenarie con storia e tradizioni radicate nel tempo, per poterle sostituire da invertiti che twerkano e turbocapitalismo apolide con a "capo" un pirla col cappellino.
io sta roba degli americani adulti col cappellino non l'ho mai capita. sono proprio dei bamboccioni
molto meglio la kippah <3
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
Israele: eliminato capo di stato maggiore iraniano Ali Shadmani
L'Esercito israeliano (Idf) ha eliminato la notte scorsa il comandante del quartier generale militare di Khatam al-Anbiya, Ali Shadmani, che aveva sostituito la settimana scorsa il tenente generale Gholamali Rashid dopo l'uccisione di quest'ultimo da parte dell'Idf.
«Per la seconda volta, l'Idf ha eliminato il Capo di Stato Maggiore dell'Iran in tempo di guerra, il massimo comandante militare del regime. A seguito di precise informazioni ricevute dalla Direzione di Intelligence dell'Idf e di un'improvvisa opportunità nella notte tra giovedì e venerdì, la
Iaf (l'Aeronautica militare, ndr) ha attaccato un centro di comando nel cuore di Teheran e ha eliminato Ali Shadmani, il Capo di Stato Maggiore in tempo di guerra, il comandante militare di grado più alto e la figura più vicina alla Guida Suprema iraniana Ali Khamenei», si legge in un comunicato
stampa dell'Idf pubblicato su Telegram.
Iran: «F-35 israeliano abbattuto a Tabriz»
L'Iran ha annunciato di avere «abbattuto con successo» un caccia F-35 israeliano a Tabriz, nel nord ovest del Paese, a un centinaio di chilometri dal confine con la Turchia. Lo ha affermato Majid Farshi, direttore generale
della gestione delle crisi della provincia dove si trova Tabriz (Azerbaigian orientale), riferisce Irna, aggiungendo che anche due droni da combattimento erano stati precedentemente abbattuti nella stessa zona. Secondo Farshi, oggi Israele ha preso di mira tre località nei pressi di Tabriz.
Cnn: “Per l’intelligence Usa l’Iran non stava costruendo l’arma nucleare”
L'Iran non stava attivamente lavorando alla costruzione di un'arma nucleare, prima di essere colpito da Israele. E ci sarebbero voluti almeno tre anni prima che fosse in grado di produrre un'arma nucleare e di utilizzarla contro un obiettivo. Questa la valutazione dell'intelligence statunitense alla vigilia dell'attacco israeliano contro siti militari e nucleari iraniani, come scrive la Cnn citando quattro fonti ben informate. Una valutazione che differisce dall'allarme lanciato da Israele, secondo il quale l'Iran si stava rapidamente avvicinando a un punto di non ritorno nel suo tentativo di ottenere armi nucleari e che i raid in corso da cinque giorni sono necessari per 'autodifesa'. Gli attacchi condotti da Israele hanno finora inflitto ingenti danni al principale impianto iraniano per l'arricchimento dell'uranio, quello di Natanz, ma il sito fortemente fortificato di Fordow è rimasto sostanzialmente intatto. Gli esperti di difesa hanno spiegato che Israele non è in grado di danneggiare Fordow senza armi specifiche e senza il supporto aereo da parte degli Stati Uniti
Riformisti si stringono al regime: “L’Iran sotto attacco”
In questo momento il destino "della Repubblica Islamica e del suo establishment s'intreccia con quello di tutto l'Iran, ogni danno al sistema di potere è un danno all'Iran". Lo ha detto Javad Emam, portavoce del Fronte Riformista, cartello dell'opposizione legale iraniana legata alla figura dell'ex presidente Khatami, in un appello all'unità patriottica di fronte ai raid israeliani. "E' impossibile essere sotto gli attacchi d'Israele, sostenuti dagli Usa, e sedersi allo stesso tempo al tavolo del negoziato", ha aggiunto Emam, ripreso anche da Iran International, sito di ambienti del dissenso iraniano in esilio con base a Londra
CorSera-Repubblica
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
solo quel babbeo di orsini credeva che l'aviazione iraniana potesse tenere il passo di quella israeliana
io invece mi meraviglio del fatto che così tanti missili iraniani abbiano superato iron dome
la tecnologia israeliana è quella usa eh...
bisognerà piuttosto capire quanti missili gli iraniani saranno in grado di tirare nei prossimi giorni
un pò non si sa quante scorte abbiano e un pò l'IDF sta attaccando scorte e lanciatori
Ecco il punto è quello: con il controllo dei cieli, l'aviazione sionista può colpire le rampe di lancio dei missili iraniani (e magazzini, stoccaggi ecc...), per cui la quantità di missili è destinata a calare.
Inoltre, ormai è chiaro, c'è chi all'interno dell'apparato militare/politico o dei servizi iraniani passa delle informazioni ai sionisti su dove, quando e chi colpire. Dopo nemmeno pochi giorni è stato eliminato anche il secondo capo di stato maggiore consecutivo, in un raid a conflitto aperto, per cui è ovvio che ai servizi militari israeliani è stata passata la soffiata su dove fosse quel generale.
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Trump-Macron, l'attacco senza precedenti: «Emmanuel si sbaglia sempre, che lo faccia apposta o no»
Scontro senza precedenti tra Trump e l'«ex amico» Macron, che ha tentato di offrire una spiegazione alla decisione del leader Usa di lasciare con un giorno di anticipo il G7: «Non sa di cosa parla, è in cerca di pubblicità»
La tensione più o meno sotterranea che dura da mesi tra Donald Trump e Emmanuel Macron è esplosa questa notte, con un messaggio scritto dal presidente americano sul social media Truth mentre era in volo sull’Air Force One in direzione di Washington.
Trump ha lasciato con un giorno di anticipo il G7 di Kananaskis in Canada, e durante un incontro con la stampa il presidente francese Macron ha cercato di darne una spiegazione, suggerendo che Trump fosse partito prima per negoziare un cessate il fuoco tra Israele e Iran: «C'è in effetti un'offerta per incontrarsi e discutere. Gli Stati Uniti hanno assicurato che troveranno un cessate il fuoco e, dato che possono fare pressione su Israele, le cose potrebbero cambiare».
Al presidente americano questa interpretazione non è piaciuta, e lo ha fatto subito sapere: «Il presidente francese Emmanuel Macron, in cerca di pubblicità, ha detto a torto che ho lasciato il vertice del G7, in Canada, per tornare a Washington e lavorare a un "cessate il fuoco" tra Israele e Iran. Sbagliato! Non ha idea del motivo per cui sto andando a Washington, ma di certo non ha nulla a che fare con un cessate il fuoco. È una questione molto più importante. Che lo faccia apposta o no, Emmanuel si sbaglia sempre. Restate sintonizzati!».
Tra l’accusa di cercare pubblicità e quella di sbagliarsi sempre, raramente un capo di Stato ne ha attaccato un altro in modo così diretto e personale, in particolare quando se si tratta di due Paesi alleati parte della stessa organizzazione di difesa, la Nato. Dall’insediamento di Trump alla Casa Bianca nel gennaio scorso, Macron ha moltiplicato i segnali di stima e rispetto personale nei confronti di Trump, ma allo stesso tempo ne ha puntualmente criticato le decisioni politiche, in modo sempre più netto: dal riavvicinamento alla Russia con l’abbandono dell’Ucraina, alle mire americane su Canada e Groenlandia, alla guerra commerciale con i dazi.
Prima di atterrare a Calgary per il G7, il presidente Macron domenica ha fatto tappa a Nuuk in Groenlandia per incontrare la premier danese Mette Frederiksen e quello groenlandese Jens-Frederik Nielsen, offrendo loro la solidarietà della Francia e dell’Europa di fronte alle mire di Trump e ribadendo che «la Groenlandia non è in vendita». Una presa di posizione che non deve essere piaciuta a Trump, determinato – almeno a parole – a impossessarsi del territorio artico.
In questo contesto Trump e Macron si sono incontrati a Kananaskis. Il presidente americano ancora una volta è sembrato difendere gli interessi della Russia: Trump ha lamentato l’assenza di Putin dalla riunione per una vecchia decisione dei precedenti leader americano e canadese, Barack Obama e Justin Trudeau, ed è arrivato a proporre una mediazione tra Israele e Iran da affidare a Putin. Macron invece è da mesi il leader europeo più duro contro la Russia. Trump, poi, ha di nuovo mostrato di disprezzare quel multilateralismo che invece Macron tenta ancora di difendere.
Come altre volte in passato, in conferenza stampa il presidente francese ha cercato di mascherare almeno in parte i profondi dissidi con Trump sul fondo dei problemi, lanciando dichiarazioni distensive e provando a lusingarlo a proposito del suo ruolo di negoziatore, in questo caso tra Israele e Iran. Il presidente Trump però non è stato al gioco, ha accusato Macron di cercare pubblicità e di sbagliarsi sempre. Epilogo poco positivo per un G7 che aveva tra i suoi obiettivi quello di ridurre, o almeno non approfondire, le distanze tra Stati Uniti ed Europa.
CorSera
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Sterminati branchi di castronerie.
(Versione aggiornata)
Insegno al MIT un corso dal titolo:
"Protect yourself at all times. Nuclear proliferation and control strategies through technology".
Nonostante quello che mi hanno fatto, l'anno prossimo lo terrò anche a Torino, in un corso di dottorato.
La prima frase del titolo è quello che dicono gli arbitri ai due pugili prima dell'incontro.
Succede che il sottoscritto sia il maggior esperto italiano di disarmo nucleare: c'è una classifichina internazionale piena di stranieri, perché in Italia - essendo un paese di servi asservito agli USA - pochi *tecnologi* se ne occupano. Sono il primo italiano in codesto elenco, se si escludono colleghi che lavorano per la IAEA, ma quando sei lì rinunci naturalmente alla tua "nazionalità".
Ho partecipato ai negoziati per l'accordo JPCOA con l'Iran nel 2015.
Leggo in questi giorni - da buoni e cattivi - castronerie a branchi. Sterminati branchi di castronerie.
Proviamo a smentirle, non si sa mai che uno su un milione capisca in quale oceano di bullshit lo stanno affogando.
1) L'Iran NON ha la bomba atomica. Non ci è neanche vicino, ad averla.
2) La IAEA ha ultimamente intensificato la frequenza deile sue ispezioni, dati i timori USA sulla non-adempienza dell'Iran ad alcune regolette, soprattutto sull'arricchimento dell'uranio. USA e Iran stavano facendo colloqui bilaterali, Trump al solito giocava sporco, mettendo avanti dei proclami ideologici del direttore della IAEA che purtroppo non è un El Baradei, ma un amico del carota. Gli Iraniani facevano notare che nei rapporti ufficiali degli ispettori IAEA non c'erano dati che giustificassero tutto il cancan di Trump, che però quando va in fissa, difficile farlo ragionare. Ma pian piano si sarebbe arrivati a un accordo.
3) La IAEA è fatta apposta per quei controlli: dato che abbiamo "convinto" gli iraniani a firmare il Protocollo Aggiuntivo del TNP (Trattato di Non Proliferazione), ha potere di intromissione totale nel nucleare iraniano: ispezioni a sorpresa, controlli distruttivi, etc. sappiamo davvero tutto, anche quante volte vanno al bagno.
4) In 80 anni, la tecnologia nucleare bellica ha fatto molti passi avanti, non si parla più di "bombe atomiche" come ai tempi di Oppenheimer, ma di ordigni come minimo a tre stadi fusione-fissione-fusione termonucleare. La "bomba atomica" vecchio stile è solo più un innesco per le moderne bombe. E per queste, NON SERVE una bomba all'Uranio, ma al Plutonio weapons-grade a implosione: parlando come al tempo dei nonni, qualcosa di simile al Fat Man caduto su Nagasaki.
5) Quindi tutte queste beghe sull'arricchimento dell'uranio sono senza senso, oggi la strada per dotarsi di un'arma termonucleare non passa più attraverso l'Uranio arricchito, ma attraverso il Plutonio: ln Iran in questo momento non c'è un grammo di Plutonio weapons-grade. I controlli sono così stretti che li teniamo letteralmente per le palle. Certamente, uno può in teoria pensare ancora a fabbricare una bomba all'uranio arricchito al 90% come Little Boy: è un vicolo cieco e da 70 anni non le fa più nessuno, però è sempre una atomica. L'Iran è lontanissimo da questo. Piccolo partitolare: 90% è l'arricchimento richiesto, la disputa USA-Iran riguardava se loro avessero superato il limite imposto dal JPCOA, intorno al 3,5%. Si noti che il JPCOA del 2015, per il quale si son sudate sette camicie, è stato denunciato proprio dagli USA. I quali per metterla in caciara hanno addirittura chiesto che l'Iran NON arricchisse più l'Uranio. Al che gli iraniani han chiesto: e i nostri reattori con cosa li facciamo funzionare? A brillantina?
6) Israele, che di punto in bianco si sostituisce alla IAEA e al TNP, al diritto internazionale a suon di bombe, sa bene queste cose. E comunque da che pulpito: Israele non ha mai sottoscritto il TNP (gli altri stati-canaglia come loro si contano sulle dita di una mano) perché "non vuole controlli" per "motivi di sicurezza". Ed ha circa 150 ordigni termonucleari "mai dichiarati" e pronti all'uso.
7) La Russia, la Cina, la DPRK non aiuteranno mai l'Iran fornendo loro assistenza per sviluppare atomiche o addirittura dandogliele "chiavi in mano"; verrebbero beccate ALL'ISTANTE e sarebbero guai serissimi.
8 ) Anche se le installazioni nucleari iraniane sono state bombardate, non si tratta di esplosioni atomiche, ma di contaminazioni radioattive localizzate che sono davvero un piccolo problema rispetto a questo enorme casino.
Mi fermo qui.
Qualche volta sogno di aprire la TV e ascoltare un giornalista o un politico fare su questi argomenti un discorso sensato e privo di minchiate da ignoranti.
Esempio *per assurdo* di discorso "sionista": beh Israele vuole l'egemonia nell'area, è una potenza nucleare bellica, non tollera l'Iran, e ha deciso - vista l'impunità di cui gode specie ultimamente - di infliggergli un'umiliazione cosmica, colpirlo nel loro punto di orgoglio, il loro programna nucleare. Che non è un pericolo: ma è dove abbiamo potuto dar loro una bella ridimensionata. Questo può portare all'escalation e alla guerra? Eccoci, siamo qua pronti. Siete solo chiacchere e distintivo: chiunque ci dà un minimo fastidio, lo attacchiamo e lo facciamo a pezzi.
Ecco. Nessun "erano a due settimane dall'aver la bomba" ahahahahah "ci sentivamo minacciati" ihihihih "bombardiamo per la liberazione delle donne" eheheh
Basta castronerie!
sigpic Free at last, they took your life
They could not take your PRIDE
Come tutta l'UE, dispersa nel nulla anche nella crisi (anzi guerra) iraniana.
La crisi epocale in atto ha ridotto a pulviscolo tutti gli organismi internazionali e/o sovranazionali: dall'ONU all'UE al G7, è stato certificato che quando sul proscenio irrompe la grande storia, quella vera, quella che muta i destini dei popoli e delle nazioni (e gli indirizzi e le direzioni per gli anni a venire), quelle proiezioni luminescenti si spengono, spariscono, si dimostrano senza consistenza alcuna.
Comandano i grandi stati, quelli dotati (come sosteneva C. Schmitt) dei "grandi spazi" e dell'imperio, cioè la forza agente e potente capace di plasmare la storia e sostenere i (propri) diritti: il resto sono o carte inutili o carte perdenti o carta da parati.
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