Musk cerca il dialogo, Trump per ora dice no: «Ha dei problemi»
La Casa Bianca: «Il presidente vuole vendere o regalare la sua Tesla»
Dopo voci di una tregua e di una telefonata tra Donald Trump e Elon Musk, la mattina dopo lo scontro sui social il presidente americano ha dichiarato che al momento non gli interessa parlare con il miliardario.
Giovedì sera Musk ha scritto che Trump non avrebbe vinto le elezioni senza di lui, l’ha accusato di essere coinvolto negli scandali del pedofilo Jeffrey Epstein, ha avvertito che causerà una recessione, ha risposto «sì» a qualcuno che sostiene che Trump merita l’impeachment. Il presidente ha scritto che la ragione della rabbia di Musk è che la legge per i tagli alle tasse e per l’immigrazione in discussione al Congresso, che lui ha chiamato «Big Beautiful Bill», danneggia Tesla; e ha minacciato di togliergli i contratti federali, al che Musk ha ribattuto che smantellerà il programma Dragon che lega la sua azienda SpaceX alla Nasa.
Poi, nella notte, Musk si è calmato. Ha annunciato che non smantellerà Dragon. In risposta al tweet dell’imprenditore miliardario Bill Ackman che li invitava a riappacificarsi, Musk ha scritto: «Non hai tutti i torti». E si è iniziata a diffondere la notizia che i due si sarebbero parlati al telefono. Ma alle 7 del mattino, Trump ha risposto ad una telefonata del giornalista Jonathan Karl di Abc News, con fare disinteressato, «come se la storia dello scontro con Musk non fosse la cosa più importante accaduta giovedì». E alla domanda se ci fosse una telefonata in programma tra i due, il presidente ha replicato: «Con l’uomo che è impazzito?» e si è detto «non particolarmente interessato». Ha spiegato che Musk vuole parlare, ma lui non è pronto a farlo. Poi ha cambiato discorso: l’inflazione, gli investimenti, i piani di andare in Cina... «Ha un problema, quel poveretto ha un problema», ha detto più tardi Trump alla Cnn.« È uscito di senno», ha dichiarato a Fox News. La Casa Bianca ha fatto sapere che la Tesla rossa che il presidente aveva comprato (la usavano le sue assistenti) quando gli stabilimenti di Musk venivano boicottati e attaccati sarà regalata o venduta.
Ci sono almeno quattro ragioni per cui Musk si è rivoltato contro Trump. La prima è la legge che Musk ha attaccato dicendo che aumenterà il deficit; quella legge elimina anche detrazioni fiscali pari a 7.500 dollari per l’acquisto di veicoli elettrici, cosa che l’azienda Tesla ha cercato di evitare spendendo in lobbying almeno 240mila dollari. Inoltre, secondo il sito Axios, Musk voleva restare nel governo oltre il limite di 130 giorni previsto per un «impiegato governativo speciale» e Trump non ha voluto; voleva che il suo sistema di satelliti Starlink venisse adottato per il controllo del traffico aeroportuale, ma l’amministrazione Trump non ha voluto per conflitto di interessi e per ragioni tecniche. L’ultima goccia è stata, sabato sera, la rimozione del suo alleato Jared Isaacman, nominato alla guida della Nasa. Le voci dicono che è stato il direttore dell’ufficio del personale della Casa Bianca, Sergio Gor, a dare a Trump le informazioni secondo cui Isaacman era legato al partito democratico e a portare a depennarlo. Gor si era scontrato in passato con Musk e ieri veniva celebrato da Bannon e altri nel movimento Maga.
Le persone vicine a Trump lo hanno descritto «più dispiaciuto che arrabbiato» con Musk. Il vicepresidente JD Vance ha espresso il suo supporto al presidente, senza entrare nel merito degli attacchi di Musk con cui era in rapporti anche prima che l’imprenditore entrasse nella campagna elettorale.
L’inviato speciale per le partnership globali Paolo Zampolli, che era seduto vicino a entrambi nella cena di Capodanno a Mar-a-Lago, ha detto al Corriere: «Forse per la pace è troppo tardi. I tweet che ha mandato Musk sono piuttosto pesanti. Io conosco Trump da trent’anni. La loro è una nuova amicizia. Anche se sei un nuovo amico è completamente inaccettabile pensare di avere il diritto di comunicare con la persona più importante del mondo con questi nuovi media così impulsivamente. E forse c’è stata troppa convivenza, non puoi cercare di stare con lui 24 ore su 24».
Il rapper Ye (ex Kanye West) scrive su X: «Frateeeelli, per favore noooooo, vogliamo bene a entrambi». Il padre di Musk, Errol, attribuisce la reazione di suo figlio allo stress, e spera che lo scontro si stemperi: «Trump ovviamente vincerà, perché è stato votato dalla maggioranza degli americani». Lo speaker della Camera Mike Johnson afferma che la priorità è approvare la legge.
CorSera
La Casa Bianca: «Il presidente vuole vendere o regalare la sua Tesla»
Dopo voci di una tregua e di una telefonata tra Donald Trump e Elon Musk, la mattina dopo lo scontro sui social il presidente americano ha dichiarato che al momento non gli interessa parlare con il miliardario.
Giovedì sera Musk ha scritto che Trump non avrebbe vinto le elezioni senza di lui, l’ha accusato di essere coinvolto negli scandali del pedofilo Jeffrey Epstein, ha avvertito che causerà una recessione, ha risposto «sì» a qualcuno che sostiene che Trump merita l’impeachment. Il presidente ha scritto che la ragione della rabbia di Musk è che la legge per i tagli alle tasse e per l’immigrazione in discussione al Congresso, che lui ha chiamato «Big Beautiful Bill», danneggia Tesla; e ha minacciato di togliergli i contratti federali, al che Musk ha ribattuto che smantellerà il programma Dragon che lega la sua azienda SpaceX alla Nasa.
Poi, nella notte, Musk si è calmato. Ha annunciato che non smantellerà Dragon. In risposta al tweet dell’imprenditore miliardario Bill Ackman che li invitava a riappacificarsi, Musk ha scritto: «Non hai tutti i torti». E si è iniziata a diffondere la notizia che i due si sarebbero parlati al telefono. Ma alle 7 del mattino, Trump ha risposto ad una telefonata del giornalista Jonathan Karl di Abc News, con fare disinteressato, «come se la storia dello scontro con Musk non fosse la cosa più importante accaduta giovedì». E alla domanda se ci fosse una telefonata in programma tra i due, il presidente ha replicato: «Con l’uomo che è impazzito?» e si è detto «non particolarmente interessato». Ha spiegato che Musk vuole parlare, ma lui non è pronto a farlo. Poi ha cambiato discorso: l’inflazione, gli investimenti, i piani di andare in Cina... «Ha un problema, quel poveretto ha un problema», ha detto più tardi Trump alla Cnn.« È uscito di senno», ha dichiarato a Fox News. La Casa Bianca ha fatto sapere che la Tesla rossa che il presidente aveva comprato (la usavano le sue assistenti) quando gli stabilimenti di Musk venivano boicottati e attaccati sarà regalata o venduta.
Ci sono almeno quattro ragioni per cui Musk si è rivoltato contro Trump. La prima è la legge che Musk ha attaccato dicendo che aumenterà il deficit; quella legge elimina anche detrazioni fiscali pari a 7.500 dollari per l’acquisto di veicoli elettrici, cosa che l’azienda Tesla ha cercato di evitare spendendo in lobbying almeno 240mila dollari. Inoltre, secondo il sito Axios, Musk voleva restare nel governo oltre il limite di 130 giorni previsto per un «impiegato governativo speciale» e Trump non ha voluto; voleva che il suo sistema di satelliti Starlink venisse adottato per il controllo del traffico aeroportuale, ma l’amministrazione Trump non ha voluto per conflitto di interessi e per ragioni tecniche. L’ultima goccia è stata, sabato sera, la rimozione del suo alleato Jared Isaacman, nominato alla guida della Nasa. Le voci dicono che è stato il direttore dell’ufficio del personale della Casa Bianca, Sergio Gor, a dare a Trump le informazioni secondo cui Isaacman era legato al partito democratico e a portare a depennarlo. Gor si era scontrato in passato con Musk e ieri veniva celebrato da Bannon e altri nel movimento Maga.
Le persone vicine a Trump lo hanno descritto «più dispiaciuto che arrabbiato» con Musk. Il vicepresidente JD Vance ha espresso il suo supporto al presidente, senza entrare nel merito degli attacchi di Musk con cui era in rapporti anche prima che l’imprenditore entrasse nella campagna elettorale.
L’inviato speciale per le partnership globali Paolo Zampolli, che era seduto vicino a entrambi nella cena di Capodanno a Mar-a-Lago, ha detto al Corriere: «Forse per la pace è troppo tardi. I tweet che ha mandato Musk sono piuttosto pesanti. Io conosco Trump da trent’anni. La loro è una nuova amicizia. Anche se sei un nuovo amico è completamente inaccettabile pensare di avere il diritto di comunicare con la persona più importante del mondo con questi nuovi media così impulsivamente. E forse c’è stata troppa convivenza, non puoi cercare di stare con lui 24 ore su 24».
Il rapper Ye (ex Kanye West) scrive su X: «Frateeeelli, per favore noooooo, vogliamo bene a entrambi». Il padre di Musk, Errol, attribuisce la reazione di suo figlio allo stress, e spera che lo scontro si stemperi: «Trump ovviamente vincerà, perché è stato votato dalla maggioranza degli americani». Lo speaker della Camera Mike Johnson afferma che la priorità è approvare la legge.
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