Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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  • Sean
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    Circa 30mila mercenari stranieri, immagino la crème de la crème delle interiora delle masse occidentali (basta leggersi la dichiarazione dell'italiano: sinistra extraparlamentare, combatte "per la libertà degli ucraini e dell'Europa"........) e ci si sturba per i 10mila nordcoreani nel Kurks: stiamo ancora a giocare, in questo mondo che è un calderone di putrido ribollore, a fare le distinzioni, a cercare le "sfumature" sulle quali appendere con lo sputo una auto assoluzione, il pulviscolo delle ragioni per cui questa dovrebbe essere la parte "buona&giusta", un nauseabondo cadavere pieno di vermi che repelle solo a guardarlo.

    Comunque la parte più interessante è la conferma che l'esercito ucraino ormai combatte con le famose pale che la propaganda occidentale aveva messo in mano ai russi ad inizio guerra...se si vuol vedere cosa sia davvero la "carne da cannone" (altro must dei pappagalloidi della carta stampata) eccola lì.

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  • Sean
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    Ucraina, il fronte dei combattenti italiani: «In campo con Kiev, qui manca tutto»

    «Mosca cerca i nostri cari per minacciarli». Il caso del soldato britannico catturato dai russi. Si stima che siano 30mila gli stranieri in divisa

    I soldati russi ricevono premi speciali che equivalgono a migliaia di euro per i volontari stranieri catturati sul fronte ucraino. «Pagano di più per i prigionieri europei. Certamente i russi dell’unità che ha preso James avranno festeggiato», commentano tra gli italiani delle brigate che stanno nelle trincee del settore caldo di Zaporizhzhia. Il riferimento è al 22enne James Anderson: i media e siti russi stanno diffondendo il video di lui in uniforme appena catturato nella regione di Kursk, sembra illeso e con la divisa in ordine.

    Le lacrime di un padre

    Un colpo gobbo per la propaganda di Mosca, che è particolarmente incattivita per la recente decisione del governo di Londra di seguire la politica americana e permettere agli ucraini di usare i propri razzi a lunga gittata Storm Shadow per colpire nel profondo delle retrovie russe. Il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, ha già dichiarato che «si farà di tutto per sostenere il prigioniero e ottenere la sua liberazione».

    Scott Anderson, il padre del prigioniero, è preoccupato. «Lo avevo implorato di non andare a combattere in Ucraina. Ma lui rispondeva che credeva fosse un suo dovere morale aiutare chi lotta per la libertà», dice in lacrime ai media britannici. «L’ho riconosciuto sui video, sembra molto spaventato. Spero lo utilizzino come ostaggio per gli scambi di prigionieri con Mosca. Però lui stesso mi aveva confessato che i russi torturano i loro prigionieri», aggiunge.

    Le sue parole sono confermate da un recente rapporto delle Nazioni Unite che denuncia il Cremlino di torture sistematiche contro i prigionieri di guerra, compresi gli abusi sessuali, la privazione periodica del sonno e la mancanza di cibo.

    Un mondo a parte quello della Legione internazionale che si batte a fianco delle truppe ucraine. In genere i governi cercano di minimizzare la presenza dei loro cittadini inquadrati nelle unità dell’esercito regolare. Vengono in prevalenza dal Sudamerica, ma ci sono tanti statunitensi, baltici ed europei occidentali. Il loro numero è top secret: si valuta possano sfiorare i 30.000.

    C’è anche un gruppo di italiani, si stima una trentina, tanti originari del Nordest. In genere preferiscono tenere il basso profilo, non si registrano all’ambasciata di Kiev, anche perché la legge italiana vieta ai propri cittadini di combattere da privati per uno Stato straniero.

    I russi li chiamano «mercenari», loro si definiscono «combattenti per la libertà degli ucraini e dell’Europa». Comprendono attivisti di estrema destra, militanti anti putiniani di CasaPound, ma anche simpatizzanti della sinistra e moderati.

    Le parole di «Polo»

    «La propaganda russa riporta che siamo morti in 33. Ma, che io sappia, ad oggi ci sono soltanto 3 italiani caduti combattendo dal 2022: Giorgio Galli, 27 anni di Varese, Massimo Galletti che aveva 59 anni e Angelo Costanza Bressoux, morto molto di recente», dice Polo, rivela solo il suo nome di battaglia, un trentenne originario del Nordest che si trova in Ucraina da 8 mesi.

    «In Italia ero simpatizzante della sinistra extraparlamentare. Ad un certo punto mi sono indignato contro i compagni pronti a scendere in piazza per denunciare le sofferenze del popolo palestinese e che però non dicevano una parola in difesa degli ucraini attaccati dal fascismo del regime di Putin», afferma.

    A suo dire, i servizi segreti russi stanno cercando le famiglie di quelli che combattono come lui per minacciarle. «Non riveliamo le nostre identità anche per difendere i nostri cari in Italia», spiega. Non nasconde le difficoltà al fronte. «Qui manca tutto, non abbiamo neppure le bombe a mano e i russi dimostrano di battersi bene. Una volta quasi non avevano droni, oggi dominano i cieli», dice.

    La conversazione al cellulare è continuamente disturbata, promette di richiamare, ma oggi non riesce più.

    ​CorSera

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  • Irrlicht
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    Biden e Netanyahu annunciano cessate il fuoco in Libano

    Presidente, subito iniziativa su tregua a Gaza, rilascio ostaggi

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  • Barone Bizzio
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    Ponno, Zuse, per curiosità...a quanto sta il rublo sull'Euro?

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  • X3me
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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    Ma tanto Netanyahu in Europa che ci dovrebbe venire a fare? I suoi viaggi di piacere se li fa negli USA, dei quali Sion è il 51esimo stato.
    prima deve cercare di non essere condannato dal suo stesso paese (processo per corruzione).

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  • Steel77
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    Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio
    e ci mancherebbe anche che venisse in UE a farsi arrestare da sti 4 stronzi
    vabbè metti che volesse andare in qualche bordello francese...
    Sempre con la kippah sulla capa, ovviamente

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  • zuse
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    Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio


    e ci mancherebbe anche che venisse in UE a farsi arrestare da sti 4 stronzi
    Skifoso antigiapeta

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  • KURTANGLE
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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    Ma tanto Netanyahu in Europa che ci dovrebbe venire a fare? I suoi viaggi di piacere se li fa negli USA, dei quali Sion è il 51esimo stato.

    e ci mancherebbe anche che venisse in UE a farsi arrestare da sti 4 stronzi

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  • Sean
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    Ma tanto Netanyahu in Europa che ci dovrebbe venire a fare? I suoi viaggi di piacere se li fa negli USA, dei quali Sion è il 51esimo stato.

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  • Sean
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    Borrell: “Non c’è alternativa, in Europa Netanyahu sarebbe da arrestare”
    «Vedremo oggi quale sarà il risultato finale delle discussioni ma voglio essere chiaro sul fatto che non c'è alternativa, spero che alla fine saremo in grado di dire chiaramente che gli europei rispetteranno gli obblighi del diritto internazionale. Gli Usa faranno quello che vogliono». Lo ha detto l'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell rispondendo a Fiuggi, alla posizione del G7 sui mandati di arresto. «Gli europei devono seguire e applicare le decisioni della Corte penale internazionale: non è qualcosa che si può scegliere quanto è contro Putin e rimanere in silenzio quando la Corte è contro Netanyahu», ha ribadito.

    Tajani: “Amici di Israele ma dobbiamo seguire il diritto internazionale”
    Sulla Cpi «parleremo dopo», «siamo amici di Israele ma penso che dobbiamo rispettare il diritto internazionale». Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del G7 Esteri a Fiuggi rispondendo ad una domanda sulla linea comune da adottare in merito ai mandati di arresto della Cpi.

    https://www.lastampa.it/esteri/2024/...HA-BH-P4-S3-T1

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  • Sean
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    Beh, almeno Trump è equanime...non fa distinzione tra amici (il Canada, strettissimo alleato) e nemici...Però è tutto da verificare nel concreto, in specie lato Europa.

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  • Sean
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    Trump minaccia di alzare i dazi a Messico, Cina e Canada. Pechino: “Nessuno vincerà”

    Il neoeletto presidente Usa sul suo social Truth: “Tariffa ulteriore del 10% per il colosso asiatico se non bloccherà il fiume di Fentanyl che arriva nel nostro paese”

    Donald Trump inizia ad imporre dazi anche prima di entrare alla Casa Bianca. Il presidente eletto infatti già minaccia nuove tariffe pesanti contro Messico, Canada e Cina, il primo giorno in cui sarà in carica, per reprimere l’immigrazione illegale e il traffico di droga. L’unica speranza è che lo faccia per aprire un negoziato, invece di andare allo scontro.

    Il 25% sui prodotti da Canada e Messico e il 10% dalla Cina

    Il prossimo capo della Casa Bianca ha scritto sul social Truth che imporrà una tariffa del 25% su tutti i prodotti che entrano negli Usa dal Canada e dal Messico, e del 10% dalla Cina, con uno dei suoi primi ordini esecutivi. I dazi, secondo gli analisti, potrebbero aumentare drasticamente i prezzi per i consumatori americani su tutto, dalla benzina ai prodotti agricoli, facendo risalire l’inflazione. Messico, Cina e Canada, infatti, hanno un interscambio complessivo con gli Usa superiore ai 1.000 miliardi di dollari, in una direzione e nell’altra.

    Trump ha lanciato queste minacce con due post. Il primo dice così: "Come tutti sanno, migliaia di persone si stanno riversando negli Usa dal Messico e Canada, portando criminalità e droga a livelli mai visti prima. In questo momento una carovana proveniente dal Messico, composta da migliaia di persone, sembra essere inarrestabile nel suo tentativo di attraversare la nostra frontiera attualmente aperta. Il 20 gennaio, come uno dei miei tanti primi ordini esecutivi, firmerò tutti i documenti necessari per addebitare al Messico e al Canada una tariffa del 25% su tutti i prodotti che entrano negli Stati Uniti e nei loro ridicoli confini aperti. Questa tariffa rimarrà in vigore finché le droghe, in particolare il Fentanyl, e tutti gli stranieri illegali, non fermeranno questa invasione del nostro Paese! Sia il Messico che il Canada hanno il diritto assoluto e il potere di risolvere facilmente questo problema a lungo latente. Con la presente chiediamo loro di usare questo potere e, fino a quando non lo faranno, è tempo che paghino un prezzo molto alto!".

    Il messaggio a Pechino sul Fentanyl

    Il secondo invece è stato indirizzato a Pechino: "Ho avuto molti colloqui con la Cina riguardo alle massicce quantità di droghe, in particolare il Fentanyl, inviati negli Stati Uniti, ma senza alcun risultato. I rappresentanti della Repubblica popolare mi hanno detto che avrebbero istituito la pena massima, quella di morte, per qualsiasi spacciatore sorpreso a fare questo traffico, ma sfortunatamente non lo hanno mai fatto e la droga si sta riversando nel nostro Paese, soprattutto attraverso il Messico, a livelli mai visti prima. Fino al momento in cui non si fermeranno, addebiteremo alla Cina una tariffa aggiuntiva del 10%, oltre qualsiasi dazio esistente, su tutti i suoi numerosi prodotti in entrata negli Stati Uniti".

    Pechino ha risposto che tutti perderebbero in una guerra commerciale, mentre i premier canadese Trudeau ha già parlato con Trump, nella speranza di trovare un’intesa per evitare lo scontro.



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  • KURTANGLE
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    curiosissimo di leggere le condizioni

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  • Irrlicht
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    "Biden e Macron oggi annunciano la tregua in Libano"

    Israele vota l'intesa, cessate il fuoco con Hezbollah ad un passo

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  • X3me
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    "La procura si oppone al rinvio della testimonianza di Netanyahu

    Prevista per il 2 dicembre

    La procura di Gerusalemme ha espresso una forte opposizione alla richiesta del primo ministro Benyamin Netanyahu di rinviare la testimonianza nel processo a suo carico, previsto per il 2 dicembre. Il premier ha dichiarato che non è pronto a testimoniare, sostenendo che la decisione della Corte dell'Aja di emettere un mandato di arresto contro di lui ha portato alla cancellazione di incontri preparatori con i suoi avvocati.
    Ha quindi chiesto un rinvio di 15 giorni.
    La Procura, in una risposta presentata al tribunale distrettuale di Gerusalemme, ha sottolineato che il periodo concesso per la preparazione del processo era sufficiente e ha affermato che non vi erano motivi validi per giustificare un cambiamento delle circostanze da quando il tribunale aveva deciso, due settimane fa, di non consentire ulteriori rinvii.
    Nel documento presentato al tribunale, la Procura ha sottolineato l'importanza di un processo legale rapido e continuo per mantenere la fiducia dei cittadini nel sistema giudiziario e garantire l'uguaglianza di tutti di fronte alla legge. Di conseguenza, la procura ha chiesto al tribunale di respingere la richiesta di rinvio e mantenere la data stabilita per l'inizio della testimonianza di Netanyahu. "

    si tratta del processo per corruzione: "sotto processo dal 2019 per frode, corruzione e abuso di fiducia in tre distinti casi oltre a essere accusato di aver ricevuto doni in cambio di favori e presunti trattamenti di favore per ricevere una copertura mediatica positiva."

    Se è colpevole sono previste le dimissione per legge.

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