Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

Collapse
X
 
  • Filter
  • Ora
  • Show
Clear All
new posts
  • zuse
    Macumbico divinatore
    • Oct 2010
    • 14552
    • 2,668
    • 1,599
    • White House
    • Send PM

    Comunque quel "yeah" a secondo 15 è di grandissimo pregio. Un po' come dire " Si, e non me ne fotte un cazzо!"




    Commenta

    • Sean
      Csar
      • Sep 2007
      • 123525
      • 3,947
      • 3,799
      • Italy [IT]
      • In piedi tra le rovine
      • Send PM

      Secondo una ricostruzione di Politico, la Casa Bianca pretendeva che il governo di Kiev firmasse simultaneamente anche altri due documenti: il patto commerciale di dettaglio del fondo con gli Stati Uniti (il «partnership agreement») e un terzo accordo il cui contenuto resta riservato. Politico ha scritto che gli emissari di Kiev erano riluttanti ad accettare il secondo e il terzo documento e gli americani minacciavano di far saltare anche il primo. Rischiava di ripetersi il fiasco della visita di Zelensky a fine febbraio.

      Alla fine Svyrydenko ha firmato. Ma non è ancora del tutto chiaro cosa. Secondo alcune ricostruzioni il governo di Kiev si sarebbe dovuto piegare alle pressioni americane e avrebbe accettato anche il secondo accordo (il «partnership agreement») e il terzo. Ma queste ulteriori intese non sarebbero state comunicate. Si sa solo che essi sono comunque sul tavolo.

      Secondo alcune ricostruzioni il governo di Kiev si sarebbe dovuto piegare alle pressioni americane e avrebbe accettato anche il secondo accordo (il «partnership agreement») e il terzo. Ma queste ulteriori intese non sarebbero state comunicate. Si sa solo che essi sono comunque sul tavolo. Questione di soldi

      Resta probabile che alla fine la Rada di Kiev ratificherà l’accordo ufficiale, per rafforzare un rapporto con gli Stati Uniti che resta necessario ma in questi tre mesi ha vacillato. Eppure il testo, insieme ad alcune opportunità per l’Ucraina, contiene anche delle trappole. La più vistosa riguarda l’aiuto militare americano: l’accordo prevede che ogni fornitura da parte di Washington conterà a titolo di versamento da parte americana nel «Fondo di investimenti per la ricostruzione» comune con Kiev.

      Recita il testo: «Se (dopo l’entrata in vigore dell’accordo, ndr) il governo degli Stati Uniti fornisce al governo dell’Ucraina nuovi aiuti militari in qualunque forma (inclusi sistemi d’arma, munizioni, tecnologia o formazione), il contributo nel capitale (del Fondo, ndr) da parte degli Stati Uniti si riterrà aumentato secondo il valore stimato degli aiuti militari».

      In altri termini la quota americana nella partnership all’inizio è del 50%, ma sembra poter salire via via che gli americani svuoteranno i magazzini delle loro vecchie armi mandandole a Kiev, faranno training ai soldati di Kiev oppure forniranno connessione Internet tramite Starlink. Tutti quei «contributi» faranno salire l’America nel capitale del Fondo che gestirà tutte le risorse minerarie ucraine: inclusi oro, uranio, cobalto, grafite, petrolio e gas. Passa così il principio che gli aiuti militari americani a Kiev si pagano, ma anche che il loro costo modificherà a favore di Washington i rapporti di forza nel fondo «comune».

      Esso peraltro riguarda anche le infrastrutture del Paese: il Fondo avrà infatti diritto di prelazione su ogni investimento in Ucraina. Inoltre, gli americani ottengono il diritto ad operare in Ucraina in un regime fiscale del tutto esentasse (come anticipato dal Corriere il 26 marzo) e strappano la garanzia che l’attuale accordo — senza limiti di tempo — non potrà essere intaccato da eventuali leggi future approvate da Kiev.

      https://www.corriere.it/esteri/25_ma...tml?refresh_ce
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


      Commenta

      • zuse
        Macumbico divinatore
        • Oct 2010
        • 14552
        • 2,668
        • 1,599
        • White House
        • Send PM

        In pratica per non rendere autonome due regioni hanno perso l'Ucraina intera sotto due padroni. Uno peggio dell'altro. Nel frattempo sono morti centinaia di migliaia di giovani ( per niente) e continuano a morirne ( per niente).


        Ma addirittura stare sotto un presidente fantoccio russo, avrebbe dato molta più libertà e dignità al paese che non questo accordo, roba da sudista fatto firmare a dei neri fine '800.







        Commenta

        • Sean
          Csar
          • Sep 2007
          • 123525
          • 3,947
          • 3,799
          • Italy [IT]
          • In piedi tra le rovine
          • Send PM

          Intanto si scopre che non di sole terre "rare" si tratta ma di tutte le risorse minerarie ed energetiche ucraine, compresi oro, petrolio, gas...che "rari" non sono...quindi una completa, totale consegna delle ricchezze di una nazione come se fosse stata conquistata militarmente dagli USA, perchè questo è, una conquista incruenta (per parte americana, non certo ucraina).

          Poi un accordo senza limiti di tempo e completamente esentasse, come se l'Ucraina fosse diventato uno stato della unione americana, anzi peggio perchè in America le compagnie estrattive le tasse allo stato federale (e locale) le pagano...e poi tutto il resto, compreso il salire delle quote di controllo del "fondo" ad ogni aiuto in armi o altro.

          Ci si deve chiedere a che pro, se lo stesso Rubio afferma che l'Ucraina non ha più la forza per riprendersi i territori perduti, e questa è ormai una delle poche cose chiare arrivati fin qui...a che pro firmare un tale atto di resa e di consegna del futuro della propria nazione? Nemmeno la Germania post '45 ha dovuto cedere le sue ricchezze del sottosuolo aggratis, senza tasse e per un tempo illimitato.

          Per paradosso, all'Ucraina converrebbe che la guerra si prolungasse all'infinto, ovvero l'opzione coreana con fronte congelato o a bassa intensità bellica negli anni, perchè per sfruttare le risorse gli americani hanno bisogno della pace, il più delle terre rare si trova difatti nelle regioni dove si combatte, si bombarda ecc...per cui, se si continuerà con la guerra ad alta o bassa intensità, comunque nessuno potrà impiantare le industrie estrattive.
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


          Commenta

          • fede79
            Bass Player
            • Oct 2002
            • 4548
            • 470
            • 16
            • Roma
            • Send PM

            Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio
            Aggiungiamo quindi un’altra colonia USA
            Come predetto.
            sigpic
            Free at last, they took your life
            They could not take your PRIDE

            Commenta

            • zuse
              Macumbico divinatore
              • Oct 2010
              • 14552
              • 2,668
              • 1,599
              • White House
              • Send PM

              Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio

              Come predetto.
              commentare un articolo dell'ansa di qualche giorno fa in cui esplicitamente si capisce l'Ucraina si è venduta, è una constatazione più che predizione.

              Io e Virulogo.88 apriremo una scuola di veggenza, appena il pacchetto corsi sarà pronto vi faremo sapere con sconto bw del 60%.





              Commenta

              • The_machine
                Bodyweb Senior
                • Nov 2004
                • 18273
                • 478
                • 33
                • Send PM

                Bene dai, forse l'esposizione al veleno è la cura stessa.



                L’effetto Trump si ripete in Australia. Conservatori sconfitti, “storica vittoria” di Albanese

                Dopo il Canada, l’effetto negativo del tycoon si ripercuote sull’Australia: i conservatori dati per favoriti crollano alle urne. Albanese è il primo premier confermato in 20 anni


                Figlio di un immigrato di Barletta, il 62enne Albanese era riuscito a riportare la sinistra al governo ma, oltre che dalla crisi economica, è stato investito come altri leader progressisti dall’ondata di sentimenti anti immigrati e anti woke cavalcata dal movimento sovranista Maga negli Stati Uniti. Dopo la rielezione di Trump nel novembre scorso, il liberal-nazionale Dutton si è atteggiato sempre di più a “Trump australiano”, facendo proprie le battaglie e gli slogan del tycoon americano. Senonché, da quando Trump è rientrato alla Casa Bianca tre mesi or sono, le sue posizioni, in particolare l’aumento dei dazi, hanno pesato sulla campagna elettorale australiana in modo simile a quanto avvenuto in quella canadese.

                Nei recenti sondaggi, il 48 per cento degli interpellati ha espresso un parere negativo su Trump e il trumpismo, con una percentuale ancora più alta tra i giovani, che in Australia costituiscono il 43 per cento dell’elettorato. A quel punto il leader Liberal-Nazionale ha abbandonato ogni riferimento a Trump ma evidentemente è stato troppo tardi. In un clima di crescente incertezza, l’elettorato ha preferito confermare un leader che promette di difendere i canadesi da ogni minaccia esterna, compresa a questo punto quella proveniente da Washington. Nel voto di tre anni or sono, Albanese aveva fatto campagna sul pericolo rappresentato dalla Cina, e ha stretto ulteriormente l’alleanza con l’America di Joe Biden.

                Commenta

                • Sean
                  Csar
                  • Sep 2007
                  • 123525
                  • 3,947
                  • 3,799
                  • Italy [IT]
                  • In piedi tra le rovine
                  • Send PM

                  In Europa (Inghilterra compresa) non mi pare. Australia e Canada chi se le dovrebbe filare? La partita si gioca qua (da noi, sul continente).
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


                  Commenta

                  • germanomosconi
                    Bodyweb Senior
                    • Jan 2007
                    • 16205
                    • 805
                    • 1,159
                    • pordenone
                    • Send PM

                    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                    Intanto si scopre che non di sole terre "rare" si tratta ma di tutte le risorse minerarie ed energetiche ucraine, compresi oro, petrolio, gas...che "rari" non sono...quindi una completa, totale consegna delle ricchezze di una nazione come se fosse stata conquistata militarmente dagli USA, perchè questo è, una conquista incruenta (per parte americana, non certo ucraina).

                    Poi un accordo senza limiti di tempo e completamente esentasse, come se l'Ucraina fosse diventato uno stato della unione americana, anzi peggio perchè in America le compagnie estrattive le tasse allo stato federale (e locale) le pagano...e poi tutto il resto, compreso il salire delle quote di controllo del "fondo" ad ogni aiuto in armi o altro.

                    Ci si deve chiedere a che pro, se lo stesso Rubio afferma che l'Ucraina non ha più la forza per riprendersi i territori perduti, e questa è ormai una delle poche cose chiare arrivati fin qui...a che pro firmare un tale atto di resa e di consegna del futuro della propria nazione? Nemmeno la Germania post '45 ha dovuto cedere le sue ricchezze del sottosuolo aggratis, senza tasse e per un tempo illimitato.

                    Per paradosso, all'Ucraina converrebbe che la guerra si prolungasse all'infinto, ovvero l'opzione coreana con fronte congelato o a bassa intensità bellica negli anni, perchè per sfruttare le risorse gli americani hanno bisogno della pace, il più delle terre rare si trova difatti nelle regioni dove si combatte, si bombarda ecc...per cui, se si continuerà con la guerra ad alta o bassa intensità, comunque nessuno potrà impiantare le industrie estrattive.
                    un paese letteralmente distrutto/finito, per assurdo ha più futuro un qualsiasi paese africano
                    Originariamente Scritto da Marco pl
                    i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                    Originariamente Scritto da master wallace
                    IO? Mai masturbato.
                    Originariamente Scritto da master wallace
                    Io sono drogato..

                    Commenta

                    • Sean
                      Csar
                      • Sep 2007
                      • 123525
                      • 3,947
                      • 3,799
                      • Italy [IT]
                      • In piedi tra le rovine
                      • Send PM

                      Elezioni in Romania, nell’Est del Paese sovranista che sostiene Simion: vendichiamo Georgescu

                      Dopo il voto annullato a novembre e l’esclusione del filorusso, in testa l’estrema destra. E al ballottaggio potrebbe andare un altro nazionalista

                      Lo sguardo si perde oltre il filo spinato che racchiude i 3 mila ettari della nuova base Nato in costruzione alle porte di Costanza, cittadina sul Mar Nero a tre ore d’auto dalla capitale. È sabato ma qualche ruspa è al lavoro per ampliare la base aerea di Kogalniceanu. Bucarest vi sta investendo 2,5 miliardi di euro per trasformarla nel più grande presidio aereo dell’Alleanza in Europa, strategico per rafforzare il fianco Est dell’Unione. «Siamo contenti di questo progetto, ci sentiamo più protetti» ci dice Puio, ingegnere di 69 anni che se ne sta pigramente seduto su una panchina a discutere con due amici, un cappellino con visiera a proteggerlo da un sole che sembra già estivo. «È un buon piano perché porta lavoro» interviene George, saldatore 72enne. Ma il buonumore si dilegua, sopraffatto dalla rabbia quando si inizia a parlare di elezioni. Puio e i suoi amici avevano votato tutti per Calin Georgescu al primo turno di novembre, quello annullato a ridosso del ballottaggio con una sentenza choc dalla Corte Costituzionale. Una mossa inedita, motivata da sospetti di interferenze russe che avrebbero spinto in modo anomalo alla vittoria questo candidato nazionalista, prima pressoché sconosciuto.

                      «Sono fake news»

                      Pur scomparso dalla scena pubblica, lui rimane un eroe dell’estrema destra. Puio e i suoi amici come molti qui si dicono al tempo stesso pro Nato e pro Georgescu, che però era contro l’Alleanza. «Non ha mai detto questo», sostengono ignorando video da lui postati prima della campagna elettorale dove esprimeva inequivocabilmente questo orientamento. Anche Vasile Mandita, professoressa di agraria, mentre passeggia nel parco di Kogalniceanu nega che Georgescu fosse contro la Nato: «Sono fake news» taglia corto. Del resto in questa regione tra Costanza e Tulcea, sul delta del Danubio, l’antica Dobrugia, Georgescu aveva fatto il pieno di voti, con percentuali quasi doppie rispetto alla media nazionale. E da qui ora si prepara la vendetta dell’ultradestra per quello che da molti definiscono «un colpo di mano del sistema».

                      Ma c’è confusione anche sul futuro. «Voteremo per George Simion, non siamo suoi fan ma ha promesso che se eletto metterà Georgescu come premier» sostiene uno che non vuole presentarsi. «Farà tutto quello che vuole Georgescu per questo lo voteremo», gli fa eco il suo vicino di panchina. In realtà il candidato dell’Aur, il partito della destra sovranista, sta lottando per raccogliere l’eredità di Georgescu, ma è stato vago sul ruolo che potrebbe assegnargli in caso di vittoria. Intanto sta facendo di tutto per attirare i suoi voti. E ci sta riuscendo: è di gran lunga il favorito. Lo scorso 6 gennaio era venuto qui a Costanza alla messa dell’epifania celebrata dall’arcivescovo Teodosio, figura influente pur se controversa per le sue posizioni filorusse e la sua vicinanza ai movimenti legionari fascisti, tollerati per troppo tempo anche se fuorilegge: nel giardino di una chiesa di Costanza ieri si svolgeva un matrimonio con una grande croce della Guardia di Ferro (movimento fascista romeno del ‘900, ndr) ancora ben piantata in bella mostra.

                      L’eco della guerra

                      Anche l’indipendente populista Victor Ponta, ex premier socialdemocratico passato su posizioni sovraniste, aveva chiesto a Teodosio di incontrarlo quando è venuto a Costanza a fine marzo. E Ponta viene nominato da molti come preferito a Isaccea, cittadina che il Danubio separa dall’Ucraina. Qui sono caduti spesso droni russi. Ma i rombi della guerra così vicini non hanno fatto scattare grossa empatia tra i suoi abitanti. «Scappavano dalla guerra con auto costose, il nostro stato dava più soldi a loro che ai romeni» lamenta Constantino, insegnante in pensione da 5 anni. «Voterò per Ponta perché si intende di economia, è stato bravo come premier». Sulla stessa linea, qualche casa più in là, Simona, 52 anni e contabile da 33: «Da primo ministro Ponta ha abbassato l’Iva dal 24% al 19%». Così pure Ion, 75 anni: «Simion non ha esperienza, Ponta sì». Definito un «contorsionista della politica», Ponta dopo essere stato costretto a dimettersi nel 2015 ha saputo presentarsi come candidato della Romania first, ma competente.
                      Se riuscirà a passare al ballottaggio, si potrebbe avere una sfida tra due sovranisti che potrebbe iniettare una nuova dose di tensione nazionalista nella politica dell’Ue. In lizza per arrivare al secondo turno anche due europeisti: il sindaco di Bucarest Nicusor Dan e Crin Antonescu, indipendente sostenuto dai partiti della coalizione di governo.

                      ​CorSera
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


                      Commenta

                      • M K K
                        finte ferie user
                        • Dec 2005
                        • 68730
                        • 3,378
                        • 2,756
                        • Macao [MO]
                        • Miami
                        • Send PM

                        Strano...
                        Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
                        Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
                        Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

                        Commenta

                        • Sean
                          Csar
                          • Sep 2007
                          • 123525
                          • 3,947
                          • 3,799
                          • Italy [IT]
                          • In piedi tra le rovine
                          • Send PM

                          Elezioni in Romania: il sovranista Simion in vantaggio con il 40%. Al ballottaggio sfiderà un europeista

                          Cinque mesi dopo l’annullamento del voto, confermato il vento estremista. Nel testa a testa per il secondo posto avanti Dan, sindaco di Bucarest. Ma il nazionalista Ponta, quarto, potrebbe essere decisivo

                          La Romania si conferma al bivio tra sovranismo ed Europa nella scelta del nuovo presidente, ma il fronte nazionalista si rafforza. A scrutinio quasi ultimato, le sorti del candidato dell’ultradestra George Simion sono persino migliori di quanto previsto dai sondaggi: si prepara a stravincere il primo turno con oltre il 40% delle preferenze. Un trionfo. «Miei cari fratelli e sorelle di qui e di ogni dove, insieme abbiamo scritto la storia oggi», ha gongolato il leader di Aur in un video diffuso sui social.

                          È stata una corsa al fotofinish per chi deve sfidarlo al ballottaggio: l’indipendente Crin Antonescu sostenuto dalla coalizione di governo davanti di poco per gran parte dello spoglio è stato superato di un soffio nel finale dall’altro candidato europeista, il sindaco di Bucarest Nicosur Dan, con il 20,7% dei voti. Che spera di recuperarne ancora un po’ dai romeni all’estero, un bacino in cui riscuote successo, soprattutto negli Usa, mentre in Italia, Spagna e Germania tre su quattro hanno votato Simion, con il 66% delle schede scrutinate: lo spoglio della diaspora procede più a rilento. Al quarto posto, a distanza, l’altro sovranista, Victor Ponta, con poco più del 13 per cento.

                          Nonostante il clima di generale sfiducia e le polemiche seguite all’annullamento choc del voto di novembre da parte della Corte Costituzionale per sospette ingerenze russe, l’affluenza è cresciuta: è salita il 53,2 per cento, meno di 1 punto in più rispetto a 5 mesi fa.
                          «Ci stiamo avvicinando a un risultato eccezionale, ben oltre ciò che ci presentano le tv del sistema» ha scandito Simion in un video girato dal suo ufficio e pubblicato sui social. Tempestive sono arrivate su X le congratulazioni di Matteo Salvini: «In Romania il popolo ha finalmente votato, liberamente. Con buona pace dei “signori” di Bruxelles e dei loro sporchi trucchi».

                          Simion ha più che triplicato i consensi rispetto a novembre nel primo round poi annullato, quando si era fermato al 13% delle preferenze e al quarto posto. Presentarsi come «erede» di Georgescu gli ha giovato: sommando i suoi voti e quelli di Ponta, il fronte sovranista si ritroverebbe a poter contare sul 54% dei consensi. Matematica a parte, ai sondaggisti l’esito del ballottaggio, previsto tra due settimane, non appare scontato. Atlas Intel, l’istituto che ha dato i risultati più accurati sulla vittoria di Trump, ha previsto che Simion non la spunterà se al secondo turno dovrà vedersela con Antonescu mentre con Dan potrebbe farcela.

                          Il voto è stato segnato da un massiccio attacco informatico che ha mandato in tilt per due ore i principali siti governativi e anche quelli dei due candidati filo europei, mentre sono stati risparmiati gli account di Simion e Georgescu. Le autorità romene prima hanno negato l’incursione, poi nel pomeriggio hanno ammesso che i siti erano stati colpiti tramite Telegram dal gruppo di hacker russi Noname057.

                          Il disprezzo per le istituzioni è passato anche attraverso le provocazioni di Simion che si è recato al seggio con Georgescu dicendo di aver votato per lui, per ricordare le «elezioni rubate». E anche Diana Sosoaca, leader del partito di ultradestra Sos Romania, nonché europarlamentare, ha fatto il suo show mostrando una scheda con disegnati a mano Ceausescu e il leader legionario fascista Corneliu Codreanu.

                          «Abbiamo identificato diverse narrative di disinformazione che prendono di mira l’infrastruttura elettorale e la fiducia dei votanti — racconta al Corriere Elena Calistru di Funky Citizen, ong che monitora il processo elettorale —. Negli ultimi giorni circolavano false affermazioni su imminenti blackout elettrici durante il voto, che avrebbero invalidato i risultati. Queste tattiche sfruttano abilmente legittime preoccupazioni economiche — come il deficit più alto dell’Ue, l’aumento del debito pubblico e l’alta inflazione in Romania».

                          ​CorSera
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


                          Commenta

                          • Virulogo.88
                            Bodyweb Advanced
                            • Nov 2008
                            • 21458
                            • 1,875
                            • 3,153
                            • Big City
                            • Send PM

                            Annulleranno anche queste?
                            Originariamente Scritto da Pesca
                            lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

                            Commenta

                            • Sean
                              Csar
                              • Sep 2007
                              • 123525
                              • 3,947
                              • 3,799
                              • Italy [IT]
                              • In piedi tra le rovine
                              • Send PM

                              Ai giornalisti e alla gente che "(si) piace" non sta simpatico nemmeno questo Simion...non gli va a genio nessuno, nessuno dei tanti che la maggioranza dei votanti, come da regole democratiche, spinge alla vittoria o ai ballottaggi: Trump, la Le Pen, l'AfD in Germania, la Romania, Farage in Inghilterra, mettiamoci (ma non dovremmo, perchè è destra per modo di dire) la Meloni...sono tutti fuori quadro secondo i piacioni...come se i geni fossero tutti dall'altra parte, e infatti li abbiamo visti all'opera fin qui: l'Europa ridotta ad una cloaca, le classi lavoratrici abbandonate a loro stesse dalla fu sinistra, un branco di pagliacci, imbevuti di ideologie ed utopie oscene, antistoriche, antiumane, al comando, che sprizzano odio da tutti i pori non solo contro quel popolo che, coi mezzi che ha, cerca di far cambiare direzione (popolo che vorrebbero sostituire con gli extracomunitari, non rendendosi conto che se un "fascismo" ancora sopravvive esso è quello islamico), ma anche ormai contro le stessa democrazia, in quanto sono convintissimo che, se potessero, l'abolirebbero in favore di una oligarchia "illuminata", cancellando volentieri il suffragio universale, quello strumento attraverso il quale le masse popolari abbandonate a loro stesse dalle elite progressiste, cercano di far vincere chi a quelle almeno dedica due parole e si pone come alternativa.

                              Quando tutto questo non sta bene ai piacioni, quando la propaganda dei pappagalli aziona i megafoni per gridare ai "pericoli", questa è spia certa che in verità si sta remando nella giusta direzione per provare a sanificare l'ambiente.
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


                              Commenta

                              • KURTANGLE
                                Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
                                • Jun 2005
                                • 36997
                                • 1,612
                                • 2,978
                                • Borgo D'io
                                • Send PM

                                Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
                                Comunque quel "yeah" a secondo 15 è di grandissimo pregio. Un po' come dire " Si, e non me ne fotte un cazzо!"
                                Farage FOTTE
                                Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                                parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                                Originariamente Scritto da GoodBoy!
                                ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                                grazie.




                                PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

                                Commenta

                                Working...
                                X