Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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  • Sean
    Csar
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    • In piedi tra le rovine
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    Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio

    Il problema è che il modello statunitense funziona perché quell' insieme di stati è senza storia. Si differenziano l'un l'altro per il clima o la salsa ketchup, hanno il denaro come riferimento culturale ed il monumento più antico che conservano come reliquia è meno datato dei mobili di una nonna italiana.

    Se quella cloaca fosse passata in mezzo a millenni di storia , lingue e culture, sarebbe un po' più difficile gestirla.

    Vedo più sensato( ma comunque irrealistico) una " super lega" EU, con grosso modo i fondatori o comunque il blocco centro occidentale, che fa i suoi interessi, si ritrova a votare in 7-8 e non 27 con voto unanime ostacolato da slavi balcani che non c'entrano un cazz con noi e dovevano stare ancora separati dal muro e, eventualmente, buttarlo giù loro con proteste del popolo e guerra civile.
    Sì esattamente, perchè la differenza di un modello si segna rispetto al suo contenuto, e quello USA è stato pensato come "unione" di stati basati su di un individualismo soggettivista, sul materialismo della ricchezza come stimmate della predestinazione, sul mito della espansione indifferenziata (la "Frontiera") che accentua il disorganico e l'atomistico invece dell'organico (inteso come corpo sociale), da cui lo Stato che altro non è che una sorta di grande consiglio di amministrazione che deve normare il meno possibile in favore della "libera" iniziativa (da qui la preminenza dei poteri oligarchici) e della apertura (anche manu militari) dei "mercati".

    E' appunto semmai l'attuale UE a rappresentare una sorta di riproduzione in scala di quel disegno, in quanto si dà come unità di mercato e di moneta, i famosi "valori" europei sono questi, e quindi una parodia, una inversione di una unità effettiva che riassuma le pluralità delle differenze, che devono restare tali e non omologarsi in alto in quanto si sciolgono nell'indifferenziato del "valore" monetario-materialistico, che poi diventa, americanamente inteso, l'unico occhiale col quale leggere e approcciare il mondo - ultimo caso, l'osceno video dove Gaza, terra di un popolo, diventa un resort sul mare per ricchi, con la repellente pacchianeria visiva e concettuale americana, dove appunto con un tratto di penna e una colata di cemento si possono cancellare secoli e millenni, con la demonia del "nuovo", dove Gaza o Las Vegas sono la stessa identica cosa.

    Lo Stato dell'Europa anche "federale" dovrà invece essere "centrale", nel senso effettivo e normativo del termine ("ciò che sta" come il nucleo), in quanto gli compete tutta la direzione di ogni addendo, non solo politico ma economico, sociale, militare: non possono esserci dei contro-poteri alla Musk in una "unione" di segno organico, dove le parti non sono sciolte dal centro se non per il grado di libertà occorrente all'espletamento delle loro funzioni ed alla cura e preservazione delle loro specificità (in quanto, a differenza degli USA, i popoli qua sono davvero caratterizzati da radici millenarie, dunque da autentiche e plurime identità).

    Poi, come fa notare Zuse, bisogna chiedersi se è possibile tenere assieme una unione europea fatta di etnie anche differenti come quelle slave, perchè senza omogeneità etnica si rischia il caos, il che è esattamente uno dei possibili scenari futuri che può attendere l'America, tant'è che nei manuali ideologici dei tecno-feudalesimi si prescrive di accogliere solo genti "assimilabili" come gli "europei".

    L'Europa di Carlo Magno era la Francia, la Germania, l'Italia, la Spagna: questo è il centro forte che deve dare sostanza storico-identitaria all'organismo...anche se va detto che oggi i popoli dell'Est, preservati grazie al comunismo dagli 80 anni di degenerescenza americanoide, che ha ridotto l'occidente tutto ad una cloaca, quei popoli hanno ancora un "carattere", per cui su questo punto c'è da riflettere.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Eccheccazz avevo detto che era il primo esempio federale venutomi a mente, Bio Parco!
      sigpic
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      They could not take your PRIDE

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        La Commissione Ue e l'Alta rappresentante Kaja Kallas hanno lanciato una 'Strategia Ue per la preparazione' per sostenere gli Stati membri e migliorare la capacità dell'Europa di prevenire e rispondere alle minacce emergenti, tra cui tensioni e conflitti g... (ANSA)
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        • zuse
          Macumbico divinatore
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          L'oca kallas è peggio della gallina vonderbiden




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          • KURTANGLE
            Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
            • Jun 2005
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            • Borgo D'io
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            ma andate a fare in kulo
            esaltate del kazzo
            Originariamente Scritto da SPANATEMELA
            parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
            Originariamente Scritto da GoodBoy!
            ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


            grazie.




            PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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            • Steel77
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              psicopatici maledetti

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              • Ponno
                Socialista col Rolex
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                Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
                L'oca kallas è peggio della gallina vonderbiden
                È una tizia estone, ***** vuoi aspettare dagli Estoni
                Originariamente Scritto da claudio96

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                più o meno il triplo

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                • Sean
                  Csar
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                  Trump: «La Groenlandia ci serve». Proteste sull’isola, rivista la visita dei Vance

                  Il presidente Trump ha ripetuto il suo desiderio di annettere la Groenlandia alla vigilia della visita oggi nell’isola del suo vicepresidente, JD Vance. Il viaggio, secondo il presidente degli Stati Uniti, serve a «far sapere loro che abbiamo bisogno della Groenlandia per la sicurezza internazionale».

                  In un’intervista con il podcaster conservatore Vince Coglianese, Trump ha ribadito che la Groenlandia «è un’isola che dà una posizione difensiva e anche offensiva, è qualcosa di cui abbiamo bisogno, specialmente per com’è il mondo oggi, e dobbiamo averla». Nei giorni scorsi Trump aveva evitato di parlare di nuovo di annessione, sostenendo che la visita era «amichevole, non una provocazione».

                  Ma ieri ha dichiarato che bisognerebbe «convincere» i groenlandesi a diventare americani. La sua insistenza sull’annessione del territorio semi-autonomo ha creato una crisi diplomatica con la Danimarca. Il timore di proteste locali ha portato a ridurre alla fine le tappe del viaggio.

                  Vance e sua moglie Usha si fermeranno in una base militare americana isolata, nel nord-ovest, dove riceveranno un briefing e incontreranno le truppe. Una corsa di cani da slitta e le soste in due centri abitati dove erano previste proteste sono state rimosse dal programma. Il ministro degli Esteri danese Lars Løkke Rasmussen ha detto ieri che la decisione è positiva, e che la Danimarca non ha «nulla contro» una visita degli americani alla propria base. Non ci saranno (come inizialmente previsto) il segretario per l’Energia Chris Wright e il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, quest’ultimo coinvolto nel cosiddetto «Signalgate», il caso della chat sugli attacchi in Yemen in cui ha incluso per sbaglio il direttore della rivista The Atlantic.

                  ​CorSera
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                  • Sean
                    Csar
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                    Ucraina, minerali e clausole-truffa: l’accordo che scarica su Kiev il costo di ogni rischio Usa

                    La legge al vaglio del Parlamento ucraino favorisce Washington. Prevede un regime fiscale e doganale speciale da riservare alle imprese Usa


                    Molto discusso da quasi due mesi, l’accordo fra Stati Uniti e Ucraina sulle risorse minerarie di quest’ultima resta in gran parte un mistero. Né Zelensky né Trump, dopo il loro scontro alla Casa Bianca il 28 febbraio, hanno mai firmato il vago memorandum d’intesa in 11 punti che era già stato diffuso. Da allora le squadre dei due presidenti negoziano un nuovo testo, del quale all’esterno è filtrato pochissimo. Ora però una nuova proposta di legge presentata di recente alla Verkhovna Rada, il Parlamento di Kiev, ha tutta l’aria di aprire una finestra sui suoi contenuti o le sue implicazioni reali. A carico dell’Ucraina emergono così clausole draconiane, di quelle che di solito una potenza vincitrice impone a un Paese sconfitto: misure volte per lo più a garantire a spese di Kiev qualunque costo e rischio per le imprese americane — incluso nelle scenario di una nuova guerra — lasciando a queste ultime tutti i vantaggi dello sfruttamento delle risorse minerarie del Paese aggredito.

                    Contenuti controversi

                    Formalmente, si tratta di una proposta di «risoluzione» in vista di una «legge-quadro» volta a «creare condizioni preferenziali per le attività d’impresa dei Paesi partner dell’Ucraina — si specifica — considerando il ruolo speciale degli Stati Uniti nel fornire assistenza militare, finanziaria e umanitaria». A presentarla il 12 marzo sono stati nove parlamentari guidati da David Arakhamia di Sluga («Servitore del Popolo»); poiché si tratta del capogruppo del partito di Zelensky, che controlla la maggioranza dei seggi nella Rada, l’impulso arriva senz’altro dall’ufficio del presidente e quasi certamente la legge passerà. Eppure i suoi contenuti sono destinati a creare tensioni in Ucraina, perché sembrano scritti sotto dettatura della Casa Bianca nell’interesse esclusivo degli Stati Uniti.

                    Il paradosso

                    La proposta parla dell’«introduzione di meccanismi di compensazione nel caso di rischi politici e militari per il capitale estero». Nella nota esplicativa i deputati di Sluga sono più espliciti. La norma deve contenere «garanzie di Stato e misure di sostegno per entità di affari straniere, primariamente degli Stati Uniti, inclusi meccanismi di compensazione dei rischi associati alla legge marziale e all’instabilità economica». In altri termini, se dopo una tregua la Russia tornasse a bombardare, l’Ucraina dovrebbe indennizzare le imprese americane nel caso in cui queste fossero costrette a interrompere o rallentare lo sfruttamento minerario del Paese. Se qualcuno al Cremlino decidesse di attaccarlo, il contribuente ucraino dovrebbe dunque pagare l’azionista americano: un codicillo da pace cartaginese.

                    Condizioni capestro

                    Non è l’unico. La proposta di legge prevede «l’introduzione di un regime fiscale speciale per le attività d’affari, primariamente di imprese degli Stati Uniti, che includerà benefici tributari». Così le aziende americane che avranno licenze e concessioni o entreranno nelle privatizzazioni del governo ucraino saranno tassate meno delle stesse aziende ucraine o di altri Paesi. Nella proposta di risoluzione si parla poi delle «condizioni fiscali» per «facilitare l’occupazione di specialisti stranieri dei Paesi partner, in particolare gli Stati Uniti»: anche i dipendenti delle imprese americane godrebbero di un regime da paradiso fiscale, riservato solo a loro.

                    Il trattamento di favore si estenderebbe poi all’aspetto più caro a Trump, i dazi. Ma in senso inverso a quello che predilige l’inquilino della Casa Bianca, abolendo selettivamente i dazi che esistono: per «creare condizioni favorevoli all’attrazione degli investimenti», la proposta di legge prevede «uno speciale regime doganale per entità straniere, primariamente degli Stati Uniti» e «l’esenzione dai dazi all’importazione» sui macchinari necessari allo sfruttamento minerario. Trasferibili d’ufficio alle aziende americane sarebbero poi le licenze minerarie già concesse a cittadini ucraini che non le hanno sfruttate in questi anni di guerra.

                    Ma perché Zelensky accetta tanto? Forse, solo perché il rischio del ritiro del sostegno degli Stati Uniti in ogni momento non gli lascia altra scelta.

                    ​CorSera
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                    • zuse
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                      Originariamente Scritto da Ponno Visualizza Messaggio

                      È una tizia estone, ***** vuoi aspettare dagli Estoni
                      C'è anche la papera maltese, metsola.




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                      • zuse
                        Macumbico divinatore
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                        Questo me l'ero perso

                        Lei è la commissaria europea per la gestione della crisi.

                        Ed io che mi lamentavo per i soldi regalati, con le nostre tasse, ai forestali siciliani al baretto a giocare a carte... ma piuttosto li usino per dare loro un aumento!

                        Ma davvero stiamo lasciando il futuro nostro in mano a queste ritardate distaccate dalla realtà?

                        Queste tizie vissute nella bambagia non hanno mai ricevuto un no, e non hanno mai incamerato il messaggio che ad azioni, soprattutto sbagliate, ci sono delle conseguenze. Anche gravi.

                        Qui veramente si rischia una escalation globale solo perché non è mai arrivato un rimprovero od un ceffone.








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                        • Sean
                          Csar
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                          La Kallas è quella che aveva chiesto ai paesi UE 40 miliardi per l'Ucraina e alla fine, passando col piattino della questua tra i banchi della chiesa, ne ha raccolti 5: https://www.eunews.it/2025/03/20/kal...piano-ucraina/

                          A Bruxelles c'è un branco di paranoici ducetti, molti in gonnella, ma in casi simili dobbiamo ringraziare il fatto che sulla politica estera l'UE non esiste, per cui le von der Lyen e le Kallas hanno le unghiette sì smaltate ma anche spuntate.

                          Stessa fine farà il piano di riarmo "europeo" della von del Leyen, perchè quasi nessuno stato sarà disposto a fare debiti pluriennali per un esercito europeo che non c'è, in quanto non c'è nemmeno uno stato europeo...e vivaddio viene da dire, con questi deliranti tarantolati senza più raziocinio e direzione: l'UE è una poltiglia liquamescente la quale, con un colpo secco dello sciacquone, andrebbe fatta sparire nello scarico fin nelle fogne: una volta liberato il campo da questa sorta di istituto per casi mentali, si potrà iniziare ad edificare qualcosa di sensato e che abbia uno scopo.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
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                          • fede79
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                            Ora Zelensky si rifugerà tra il caldo abbraccio a stelle e strisce, con misure così benefiche, concilianti, oserei dire favorevoli: il popolo non potrà essere più orgoglioso del suo re, quel re che allo stesso popolo non permette di votare da più di un anno, che dopo più di tre anni ha smembrato un paese, perso migliaia di giovani, distrutto l’economia, alzato i livelli di corruzione, perso terre e infrastrutture strategiche.

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                            sigpic
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                              Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
                              Questo me l'ero perso

                              Lei è la commissaria europea per la gestione della crisi.

                              Ed io che mi lamentavo per i soldi regalati, con le nostre tasse, ai forestali siciliani al baretto a giocare a carte... ma piuttosto li usino per dare loro un aumento!

                              Ma davvero stiamo lasciando il futuro nostro in mano a queste ritardate distaccate dalla realtà?

                              Queste tizie vissute nella bambagia non hanno mai ricevuto un no, e non hanno mai incamerato il messaggio che ad azioni, soprattutto sbagliate, ci sono delle conseguenze. Anche gravi.

                              Qui veramente si rischia una escalation globale solo perché non è mai arrivato un rimprovero od un ceffone.
                              Non sanno nemmeno più loro cosa dicono e cosa fanno, come insetti in un bicchiere. Sono l'espressione di una totale confusione ed inversione qualitativa dell'elemento umano europeo, sul quale ad oggi non si può fare nessun conto: la creme de la merde.

                              A Bruxelles c'è il distillato del peggio. Per un tentativo di rigenerazione e di riaggregazione al reale, bisogna sperare nella reazione degli anticorpi, se lo stato necrotico non ha già oltrepassato il punto zero.
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                • In piedi tra le rovine
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                                Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio
                                Ora Zelensky si rifugerà tra il caldo abbraccio a stelle e strisce, con misure così benefiche, concilianti, oserei dire favorevoli: il popolo non potrà essere più orgoglioso del suo re, quel re che allo stesso popolo non permette di votare da più di un anno, che dopo più di tre anni ha smembrato un paese, perso migliaia di giovani, distrutto l’economia, alzato i livelli di corruzione, perso terre e infrastrutture strategiche.

                                Applausi.
                                Beh, voleva l'occidente, voleva fare ingresso nell'occidente...adesso ci entrerà dalla porta principale: le fauci americane, stillanti famelica acquolina...le stesse che per 80 anni ci hanno spacciato come "il migliore dei mondi possibili".

                                Nel mondo romano vi erano due tipi di divinazione per indovinare il futuro: quello augurale, l'osservazione del cielo e del volo e del canto degli uccelli...e quello di derivazione etrusca, l'aruspicina, consistente nella osservazione del fegato delle vittime animali (https://it.wikipedia.org/wiki/Fegato_di_Piacenza): se qualcuno dei tanti, per decidersi che mosse fare e direzioni intraprendere, avesse chiesto lumi ad un aruspice, e questi avesse osservato per tempo il fegato dell'occidente (in forma di maiale), vi avrebbe trovato i vermi al lavoro, ordinando immediati riti di purificazione.

                                Adesso l'occidente si presenterà sottoforma di colonizzatore USA, e l'Europa nelle vesti di Pinocchio senza fili, cioè disarticolato ed afflosciato su se stesso.

                                Bisogna stare attenti a domandare una grazia all'abisso, perchè potrebbe uscirne ciò che desideravi ma non nella forma agognata.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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