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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
Che però è anche disposta ad aprire un tavolo di trattative...che non riguardi solo l'Ucraina, è questo che gli europei non capiscono ed è per questo che i russi riconoscono come interlocutori solo gli USA, in quanto prima dell'Ucraina vengono i discorsi sulle zone di "influenza", sulla falsariga di una Yalta, e quindi le mire russe sono portare ad un tavolo l'America: la questione ucraina è solo un grimaldello.
Per farsi riconoscere servirebbe una sorta di autonomia strategica rispetto agli USA. Tralasciando il fatto che a livello pratico e' difficilissimo, teoricamente il primo passo sarebbe proprio riarmarsi. Anche perche' l'obiettivo della diplomazia e' ottenere un obiettivo politico senza sparare una cannonata e, per rovescio, si ricorre alla guerra per perseguire un obiettivo politico 'con altri mezzi', per dirla alla Von Clausewitz. In altre parole, sedersi ad un tavolo con la Russia significherebbe, oggi, darle in mano il controllo di parte dell' Ucraina. Un domani significherebbe dargli il controllo politico/economico degli altri territori che confinano col suo impero e con la sua sfera di influenza, quindi i balcani, la Romania, pure parte della Polonia.
Cose che abbiamo gia' visto non solo ai tempi dei sovietici ma anche nella' meta' del 1800
Aspetta solo che si ricordino i landclaims sull'Antartide.
E non solo la Russia, secondo me (ma magari mi sbaglio) questo è un elemento per ora trascurato ma che tra qualche decennio diverrà di vitale importanza per molti Paesi.
Con l'aumento della temperatura molte zone del continente diverranno simili a Canada Russia e Scandinavia; dubito ci si lascerà scappare la corsa alla colonizzazione di un'intero continente zeppo di risorse (e forse di un'antica civiltà relativamente avanzata sepolta lol ma questa è una mia idea).
Certo, cosa che avevo detto qualche tempo fa e mi era stato risposto che erano discorsi fantapolitici.
Sara' interessante vedere anche se ci saranno risvolti geopolitici nella Russia cosidetta 'mainland'. Uno dei motivi per cui rimane uno stato autocratico e' che nessuno ha voglia di protestare o marciare verso Mosca d'inverno, e di farsi migliaia di km al gelo. Con un clima leggermente piu' temperato come la mettiamo?
Lo reclameremo noi tra 20 anni seguendo le idee geniali di Rutte e Von der Lyene, nel mentre, senza gli aiuti a stelle e strisce, respingiamo i russi con miniciccioli e stelle filanti.
Eh appunto. Dici bene, 'senza gli aiuti a stelle e strisce' Servono armi e fondi per la difesa. Se gli USA si sfilano e, come dicono, tolgono le truppe dalla Germania, che si fa? Che messaggio viene mandato alla Russia?
Per farsi riconoscere servirebbe una sorta di autonomia strategica rispetto agli USA. Tralasciando il fatto che a livello pratico e' difficilissimo, teoricamente il primo passo sarebbe proprio riarmarsi. Anche perche' l'obiettivo della diplomazia e' ottenere un obiettivo politico senza sparare una cannonata e, per rovescio, si ricorre alla guerra per perseguire un obiettivo politico 'con altri mezzi', per dirla alla Von Clausewitz. In altre parole, sedersi ad un tavolo con la Russia significherebbe, oggi, darle in mano il controllo di parte dell' Ucraina. Un domani significherebbe dargli il controllo politico/economico degli altri territori che confinano col suo impero e con la sua sfera di influenza, quindi i balcani, la Romania, pure parte della Polonia.
Cose che abbiamo gia' visto non solo ai tempi dei sovietici ma anche nella' meta' del 1800
Ma proprio perchè l'apparato militare è uno strumento (in pace o in guerra, dato che la pace è una "guerra" senza scontro armato ma con altri mezzi) della politica, e in specie della politica estera, che primariamente, al centro e al fondamento, vi deve essere una essenza politica unitaria: lo abbiamo visto per 80 anni con la Nato: strumento militare della politica estera statunitense quando essa voleva agire coinvolgendo nelle sue mire imperialistiche anche gli "alleati", dandosi cioè una forma di "legittimità" internazionale (quando si badava a salvare le apparenze del "diritto" internazionale) a copertura dei suoi fini di politica espansionistica, che cioè ha risvolti geopolitici, strategici, economici.
Ora, un esercito "europeo" senza politica (e la politica è solo politica estera per le potenze o per chi aspiri a diventare tale) comune, il che significa senza volontà e progettualità comune (a che servirebbe l'esercito? Come mera deterrenza? Ma per quello c'è già l'articolo 5 della Nato...) è un assurdo che non sta in piedi, non si regge, è appeso per aria.
Sul resto, se non hai la forza per ricacciare indietro i russi, ad un tavolo ci dovrai arrivare comunque. Trovo altresì difficile che da una zona cuscinetto come i territori attualmente occupati dalla Russia, la stessa Russia possa agire come potenza che "influenza" le nazioni confinanti: in mezzo ci sarebbe l'Ucraina "occidentale", oltre al fatto che la stragrande maggioranza dei paesi est Europa è antirussa nell'anima (si pensi alla Polonia).
Poi è chiaro che la politica dei paesi muta (la Romania non potrà cancellare le elezioni in eterno e se il popolo voterà per partiti o candidati presidenti pro Russia questo non potrai schivarlo), ma io lo vedo solo come un vantaggio se l'Europa guardasse alla Russia e non agli USA, è il mio mantra da anni: L'Europa non ha risorse, non è autosufficiente, e non può pensare di "staccarsi" dagli USA con un dito e con tutti gli altri arti continuare ad acquistare dall'America gas, armi, mezzi di sussistenza e "indipendenza", foraggiando cioè la potenza americana e la dipendenza da quella.
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Certo, cosa che avevo detto qualche tempo fa e mi era stato risposto che erano discorsi fantapolitici.
Sara' interessante vedere anche se ci saranno risvolti geopolitici nella Russia cosidetta 'mainland'. Uno dei motivi per cui rimane uno stato autocratico e' che nessuno ha voglia di protestare o marciare verso Mosca d'inverno, e di farsi migliaia di km al gelo. Con un clima leggermente piu' temperato come la mettiamo?
Ancora a sperare nei "rivolgimenti" in Russia? L'unico motivo per cui rimane uno stato "autocratico" è perchè lo è nella sua natura di nazione-impero: non può essere altro: è questa la famosa "anima" russa e che a tutti i russi sta benissimo, perchè in quella anima riflettono la propria come singoli individui e somma di comunità.
La stessa conformazione della famiglia russa è verticale: patriarcale in alto, comunitaria in basso (tutti i figli sono sullo stesso piano), il che rispecchia la natura dello stato russo: verticistico, con lo zar-pater in alto e comunitaria ed egualitaria in basso (lo stato riunisce in sè in modo egualitario differenti etnie, lingue, culture).
Ha molta più probabilità di entrare in crisi di sistema l'Europa (a cagione della invasione immigratoria e del potenziale caos etnico conseguente) e gli Stati Uniti, quando la maggioranza bianca (che li ha costituiti come repubblica oligarchica sostanziati dai valori protestantici della predestinazione materialistica e in essenza dunque della "disuguaglianza" tra gli individui) diventerà minoranza e i latinos e gli afroamericani maggioranza, sfigurandone il volto originario con tutta l'instabilità conseguente, perchè i bianchi (quelli che: "l'America l'abbiamo fatta noi") che faranno?
La stessa Cina è un impero, anche quello gerarchico in alto, comunitario in basso e per di più etnicamente coeso ed omogeneo.
E' solo l'occidente che va disgregandosi, perdendo ormai il contatto con le sue radici e le sue forme ed identità storiche. E' per questo motivo che gli Stati Uniti stanno tentando una disperata rincorsa al ritorno ad un suo modello ottocentesco: richiamo ai valori costituenti, oligarchico-elitari, col superamento della "sradicante" democrazia liberalista, e di conseguenza un personalismo "cesareo" del potere con accanto e dentro i tecno-oligarchi, cioè i dominus della forza economica e tecnica (regno dei bianchi).
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analisi sempre lucide di Travaglio. Cosa ne pensate
analisi sempre lucide di Travaglio. Cosa ne pensate
Ci sono un paio di cose che meriterebbero un approfondimento maggiore in quanto dice Travaglio (comunque tra i pochi giornalisti italiani, in questi 3 anni, a non essersi adagiato sulla uniforme propaganda occidentale) e cioè:
- l'America vuol dare vita ad un ordine mondiale con le altre due potenze Russia e Cina (e questo è ad oggi verosimile), con le quali non farsi guerra nemmeno commerciale ma anzi avendo con esse degli scambi reciprocamente vantaggiosi, dice Travaglio...ma questo può essere vero in questa fase storica ma assolutamente incerto nel futuro, perchè se l'America non vede più nella Russia un "pericolo", nei confronti della Cina non si può dire la stessa cosa: vedono la Cina nel Pacifico, ovviamente, la vedono in Groelandia (cioè con mire sul Polo Nord), la vedono a Panama, la vedono nella economia americana e nella stessa società americana, la vedono come concorrente nel dominio del Tech, la vedono nello spazio, la vedono ovunque, in primis nel suo continuo armarsi (anche come flotta) e nel suo essere la seconda potenza economica.
Se e quando la Cina dovesse decidersi a risolvere la questione di Taiwan, che percepisce come una lancia puntata al suo fianco e lacerante le carni della unità nazionale, e dunque della sua stessa essenza come potenza (tenuta sotto scacco da una potenza straniera), come finirà la cosa? E' uno di quei nodi gordiani della storia e che nella storia sono stati risolti solo con un taglio netto (cioè la guerra), perchè non c'è mai stato altro modo di risolverli, quando diventano nodo "esistenziale".
- Travaglio dice che l'esborso che verrà chiesto agli stati europei per un riarmo è sul numero del 5% del Pil per nazione, il che per l'Italia corrisponderebbe ad un balzo da 30 a 120 miliardi, una cifra enorme per lo stato italiano e con evidenti ricadute sul suo stato sociale...ecco bisognerebbe controllare quanto c'è di vero, perchè la Nato chiederebbe il 3% del Pil, a meno che Travaglio non vi abbia sommato anche l'ipotetico futuro esborso per il "fondo" comune di difesa europea, che comunque ad ora è nel mondo delle fantasie.
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Yaroslav Hrytsak: «Il presidente Zelensky ha sbagliato a scontrarsi con Trump. Ha forzato i tempi e non era preparato»
Lo storico non è il solo ucraino a pensare che l’incontro alla Casa Bianca avrebbe potuto andare molto meglio
«L’errore di Zelensky è stato accettare, suo malgrado, di scontrarsi frontalmente con Trump e Vance ben sapendo che le loro posizioni sono radicalmente diverse dalla sua. E però noi ucraini abbiamo un disperato bisogno degli aiuti militari americani. Per di più l’ha fatto in inglese, una lingua che il nostro presidente ha appreso da poco e parla ancora male. Avrebbe dovuto parlare in ucraino. Insomma, tra lui e il suo entourage si sono preparati male all’incontro di Washington, non avevano una chiara strategia, pur avendo in mano tutti gli elementi per pianificarla a tavolino e non farsi cogliere impreparati. Tra gli effetti positivi c’è il suo nuovo ruolo di leader europeo e che oggi è più popolare di prima nel nostro Paese. Siamo tornati al 2022, il governo incarna lo spirito nazionale».
Lo storico Yaroslav Hrytsak non è certo il solo ucraino a pensare che l’incontro alla Casa Bianca avrebbe potuto andare molto meglio, se solo il presidente Zelensky e i suoi consiglieri avessero lavorato con maggiore attenzione, ragionando più di testa con le armi della diplomazia, invece che lasciarsi trascinare dalle passioni in argomenti da cui in quella sede e in quelle circostanze era sostanzialmente impossibile uscire vincenti. Con lui, uno degli intellettuali ucraini più noti anche all’estero, abbiamo ripetutamente parlato negli ultimi due giorni, a partire dai minuti appena seguenti di quella che lui stesso definisce «la nostra tragica e autoinflitta débâcle di Washington».
Però Trump, e soprattutto Vance, non hanno fatto che provocarlo con argomenti offensivi. Cosa poteva rispondere Zelensky, tra l’altro indebitamente accusato di rischiare la Terza guerra mondiale, quando è stato Putin a invadere l’Ucraina?
«Doveva essere intelligente, ringraziare per gli aiuti ricevuti senza che glielo chiedessero, prendere tempo. Essere intelligente significa non farsi prendere dalla rabbia, restare in controllo delle proprie emozioni, non essere impulsivo. Non dimentichiamo che il giorno prima del loro incontro, sebbene in modo goffo e surreale, Trump aveva negato di avere mai detto che Zelensky è un dittatore, si era mostrato a suo modo rispettoso. Non credo avesse alcun progetto di tendere una trappola, non è stata un’imboscata».
Dunque, cosa è capitato?
«Credo che Zelensky si sia fatto fuorviare dagli esiti positivi degli incontri di Macron e Starmer con Trump: era troppo fiducioso in se stesso. Ci aveva detto che sarebbe stato pragmatico, avrebbe evitato i personalismi, ma non lo ha fatto. Lo stesso inviato di Trump a Kiev, Keith Kellogg, gli aveva consigliato di aspettare ad andare a Washington. Ma lui ha forzato i tempi, voleva anticipare Putin. Ed è finita con Zelensky che ha inutilmente cercato di rubare la scena a Trump. Non dimentichiamo che l’incontro era stato chiesto dagli ucraini. Vista dalla parte americana, la firma dell’accordo sullo sfruttamento delle risorse ucraine poteva essere fatta anche senza la presenza del presidente. E Trump davvero voleva che si firmasse».
Cosa dovrebbe fare adesso Zelensky per provare a risolvere la crisi?
«Chiedere scusa, anche se credo che ora sia prematuro, non funzionerà. Per il nostro Paese è un vero disastro. La conseguenza resta che Trump insisterà per tenere le elezioni al più presto, ripeterà che ci vuole un nuovo leader a Kiev per condurre i negoziati con Mosca. Non c’è molto altro da dire, la situazione è davvero difficile e non abbiamo più molto tempo, abbiamo bisogno di armi e munizioni al più presto».
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A parte la solita impressione di disgusto che mi suscita nel vederli tutti assieme, come si osservasse qualche strana razza zooantropomorfa, con quell'ebetismo, quella assenza di sostanza dorsale, quelle zucche ripiene solo di fumo, a parte questo, facendosi coraggio e studiando bene quel quadretto da gabinetto di scienze degli orrori naturali, e siccome la disposizione dei soggetti in tali foto ufficiali non è casuale, si nota subito che in questa pseudo unione europea (pseudo, perchè ci stanno pure l'Inghilterra, nemico secolare dell'Europa e scendiletto americano, e anche la Turchia, non si capisce a che titolo, altra quinta colonna americana, e anche il Canada che a me risulta America e sotto corona inglese), in questa accozzaglia di strani insetti, davanti a tutti ci sono Francia e Inghilterra (le due potenze nucleari).
Un passo dietro la von der...Scholz, a dispetto del paese che guida, è stato sbattuto in ultima fila in quanto ormai scaduto, i tedeschi lo hanno preso a calci in faccia (ma pure Macron è lì senza legittimazione, i francesi non vedono l'ora di votare per l'Eliseo), e molto dietro e di lato, quasi nascosta la Meloni, con la solita faccia da funerale, non si capisce se vorrebbe scendere di corsa dalle scale e andare ad abbracciare e consolarsi dall'amico Trump.
Questa è l' "Europa". Quella gente lì si arroga il diritto di decidere dei destini dei popoli europei, dopo averli disastrati con 3 anni di guerra (americana), e meticciati culturalmente ed etnicamente, rendendoli un repellente minestrone contro cui i popoli stanno cercando di votare ogni possibile partito estremista, fosse anche di marziani purchè reagenti come antidoto.
Io dentro casa mia quella sorta di viscide bestioline non ce le vorrei. Più che ispirare rispetto, autorità, senso di appartenenza, fanno solo ridere.
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Chiaramente Zelensky non rientra nella mia descrizione degli insetti antropomorfi lì ritratti. Guida un paese in guerra, è forse l'unico che per questo solo fatto ha un pò di sostanza umana e di spina dorsale...ma pure lui ha una mezza faccia da funerale, 3 anni di guerra gli hanno cambiato i connotati.
Se vuole salvarsi (nel senso di salvare il suo paese), per carità, non faccia conto su quegli alieni lì. 3 anni di promesse e guardi a come sono ridotti lui e la sua nazione.
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Invece di pensare alle fole sul "riarmo" e alle "idee" su come "mettere in una posizione di forza l'Ucraina", cioè continuare a buttare miliardi in una guerra perduta, quando inizieremo a sentire un qualche piano concreto sulla piaga immigratoria, e sulla piega che hanno preso e continuano a prendere le ideologie anti identitarie, indifferentiste, liberaliste, stravolgenti ed abbruttenti, unico e vero veleno propinato a tutto quell'organismo ormai agonico che è l'Europa, di cui quei signori lì sono tanti scienziati pazzi sui petti dei quali continuano ad appuntarsi queste medaglie rosso sangue?
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Scholz con quale coraggio si presenta ancora davanti alle telecamere o in pubblico?
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